Noi non ci saremo 

Tipico esempio di musica pop Noi non ci saremo, di Pontiack-Verona 1966, è uno dei manifesti dei Nomadi... vedremo soltanto una sfera di fuoco, è la catastrofe nucleare: il pericolo sentito, allora, dalle popolazioni del mondo. I nomadi, come faranno nello stesso anno I Giganti, trattano le paure nucleari. Noi non ci saremo, sono i giovani che urlano il loro grido di pace nella speranza che gli adulti si distolgano dalle loro follie.


Dio è morto 

Dio è morto fu scritta da Francesco Guccini nel 1967 con il sottotitolo Se Dio muore è per tre giorni e poi risorge; dal titolo non sembra essere una canzone irriverente, tant'è che la Rai decide di censurarla. Il pezzo è una cruda cronaca della nostra società, dagli errori dei giovani a quelli degli adulti ce n'è per tutti, dalle droghe ai campi di sterminio, dal politico corrotto alle falsità e alle ipocrisie dell'uomo. Ma penso che questa generazione è preparata ad un mondo nuovo... il messaggio è di speranza e di convinzione che le idee positive dei giovani, possano avere il sopravvento per costruire una società migliore. Amore, pace e la consapevolezza, la certezza che se Dio muore è per tre giorni e poi risorge. 
La voce di Daolio si libera su un ritmo incalzante e crescente mentre i temi si succedono senza mantenere regolare la loro lunghezza ma aumentando le misure secondo il metro del testo. Non è un canto spiegato è piuttosto una melodia giocata su note ribattute, incalzanti che rendono incisivo il messaggio.

Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già
lungo le notti che dal vino son bagnate
dentro alle stanze da pastiglie trasformate
lungo le nuvole di fumo, nel mondo fatto di città,
essere contro od ingoiare la nostra stanca civiltà
e un Dio che è morto
ai bordi delle strade Dio è morto
nelle auto prese a rate Dio è morto
nei miti- dell'estate Dio è morto.

Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede
nei miti eterni della patria o dell'eroe
perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità
le fedi fatte di abitudini e paura
una politica che è solo far carriera
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto
l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un Dio che è morto
nei campi di sterminio Dio è morto
coi miti della razza Dio è morto
con gli odi di partito Dio è morto.

Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata
ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi
perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tré giorni
e poi risorge.
In ciò che noi crediamo Dio è risorto
in ciò che noi vogliamo Dio è risorto
nel mondo che faremo
Dio è risorto,
Dio è risorto.

 


Come pote giudicar 

The revoluition kind di Sonny Bono del 1965 sarà, con l'adattamento di Verona, Come potete giudicar, ancora oggi richiestissima hit nei concerti dei Nomadi.
Questa cover sarà il manifesto programmatico del gruppo e la bandiera di migliaia di giovani. Il suo messaggio è valido sempre e comunque. A distanza di quasi quarantanni il pezzo musicale ingiallisce anche se la voce di Daolio riesce sempre ad essere fresca. Il procedimento musicale è simile ad una conta: come potete giudicar/oh che bel castello. Simile ad uno slogan più che ad una vera melodia ma è così pensata proprio per sottolineare l'innocenza di chi è promotore del messaggio, quei giovani giudicati per i loro capelli, per i loro vestiti, senza mai fermarsi a parlare: è il dialogo invocato dai giovani ...cercate di capir che non facciamo male mai.

Come potete giudicar 
Come potete condannar 
Facciam così perché crediam 
In ogni cosa che facciam

Chi vi credete che noi siam
Per i capelli che portiam
Facciam così perché crediam 
In ogni cosa che facciam

E se vi fermaste un po' a guardar 
Con noi a parlar 
V'accorgereste certo che 
Non abbiamo fatto male mai

Quando per strada noi passiam 
Voi vi voltate per guardar 
Vivete pure se vi va 
Ma non dovreste giudicar

Ci vuole poco a immaginar 
Quello che state per pensar 
Vivete pure se vi va 
Ma non dovreste giudicar

E se a voi questo modo di pensar
A voi non va
Cercate solo di capir
Che non facciamo male mai

E se vi fermaste a guardar 
Con noi a parlar 
V'accorgereste certo che 
Non abbiamo fatto male mai

Come potete giudicar
Come potete condannar 
Chi vi credete che noi siam 
Per i capelli che portiam

Facciam così perché crediam 
Che nessun male si possa far.

 



Io vagabondo 

Io vagabondo di A.Salerno e D.Dattoli, 1972. La canzone ha per protagonista un adolescente colto nel momento del cambiamento quando, come una crisalide, sta per diventare farfalla. È un vagabondo perché è in cerca di se stesso, non si riconosce più. Questo bellissimo omaggio ad un'età difficile, fatta d'incertezze, esaltazioni, sconforti e paure è realizzato dai Nomadi in modo semplice e allo stesso modo splendido. 
Dopo una breve introduzione strumentale affidata ad un flauto traverso ecco il tema, costruito con una melodia carica di significati (evidente il contenuto nascosto del ...crescerò realizzato con una melodia discendente!) che dopo le classiche 8 misure si libra verso l'alto (Poi una notte di settembre...) con un canto spiegato realizzato dall'inconfondibile timbro vocale di Daolio cui segue il ritornello sempre nella tessitura alta.

Io, un giorno crescerò
e nel ciclo della vita volerò
ma, un bimbo che ne sa
sempre azzurra non può essere l'età.
Poi, una notte di settembre mi sveglai
il vento sulla pelle
sul mio corpo il chiarore delle stelle
chissà dov'era casa mia
e quel bambino che giocava in un cortile
io, vagabondo che son io
vagabondo che non sono altro
soldi in tasca non ne ho
ma lassù mi è rimasto Dio...

Sì, la strada è ancora là
un deserto mi sembrava la città
ma un bimbo che ne sa
sempre azzurra non può essere l'età.
Poi, una notte di settembre me ne andai
il fuoco di un camino
non è caldo come il sole del mattino
chissà dov'era casa mia

e quel bambino che giocava in un cortile
io, vagabondo che son io
vagabondo che non sono altro
soldi in tasca non ne ho
ma lassù mi è rimasto Dio
vagabondo che son io... ecc.

 

  Canzone per un'amica 

 Come potete giudicar
Crescerai
Dio è morto
Gli aironi neri
Ho difeso il mio amor
Il vecchio e il bambino
Io vagabondo
La settima onda
Lungo le vie del vento

 

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