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Viaggio di istruzione 2003


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Anno sc. 2003/2004

Testimonianze

 

"San Mauro è un'altra antichissima Chiesa nel territorio di Gallipoli circa tre miglia distante dalla Città verso tramontana, situata sul monte contiguo alla strada che conduce a Nardò.

Scrisse Leonardantonio Miceti nella sua storia manoscritta di Gallipoli aver ricavato da un antico leggendario di Santi greci, che San Mauro martire fiorì nella Libia sotto l'Impero di Aurelio Numaziano negli anni del Signore 284, ed essendosi portato a Roma, fu ivi martirizzato. I socii, che dalla Libia lo avevano accompagnato in Roma ne trafugarono il Santo corpo, e per mare si affrettarono di ritornare in Africa. 

Accortosi di tal fuga il Duce Celerino spedì un legno per raggiungerli e per punirli severamente. Dopo inseguiti con ostinatezza e per lungo tratto di mare, giunsero, spinti dalla veemenza del mare istesso in un luogo nominato Altolido, che vale per alto monte. Quivi approdati, e profittando del breve tempo, che loro accordavano i persecutori, presero l'arca, nella qual era riposto il corpo del Santo, e fuggendo per quel dirupato colle, che anco in oggi si denomina Altolido, ricoveraronsi col sacro deposito in un antro. Capitati colà i loro persecutori, uccisero i fuggitivi, ed eseguendo gli ordini del tiranno, s'impegnarono bruciare il corpo del Santo martire, ma senza effetto. 

Ciò fatto, rimettendosi in mare di ritorno in Roma, staccatisi appena dal lido, furono sommersi, ed annegaronsi poco distanti dall'isola di Gallipoli. Fu allora, che i nostri Concittadini, in quell'antro o grotta innalzarono una Chiesa in onore del martire San Mauro, e di due altri socii, celebrandone annualmente la festa.

Questo racconto richiama l'epoca dell'origine della Chiesa, la quale venne servita nei primi tempi dai Preti, e poi fu ceduta colle Reliquie ai Padri Basiliani, appartenenti al Monastero di Santa Maria delle Servine, che esisteva in Gallipoli. I Padri suddetti acquistarono de' beni nelle vicinanze di questa Chiesa, e vi aggiunsero qualche abitazione, perchè vi dimorava sempre uno de' Religiosi, che sorvegliava agli affari campestri. 

Finalmente nel secolo XIII, colla distruzione della Città e del Monastero visi trasferirono tutt'i monaci. Le Reliquie di San Mauro, e di due suoi compagni, col decorso di tempo, furono trafugate. Vi esiste oggi la Chiesa, nella quale si celebra Messa ne' soli giorni di precetto da qualche sacerdote, che colà espressamente si reca per comodo di coloro che dimorano in quelle vicinanze.

La Chiesa è di mediocre grandezza, e di antica struttura alla greca, colle finestre lunghe come spiragli, ... . É coverta a tre volte poggiate sopra otto pilastri, che la dividono come in tre navi, esistendovi ancora la grotta, e molte pitture antichissime con alcuni framenti di lettere greche. Si vede pure che l'altare primiero era situato in modo da stare rivolto il sacerdote verso il popolo, giusta il rito de' greci."

Da "Memorie istoriche della città di Gallipoli" di Barolomeo Ravenna, 1836


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