MEDIO EVO

 

Nei primi secoli che seguirono l'impero romano il gatto era diffuso in tutta Europa come guardiano dei granai. 
Gli uomini, di fronte al flagello dei topi, vedevano in lui una sorta di salvezza. Alcuni artisti ne hanno rappresentato addirittura la sua immagine in alcune chiese del tempo.

Successivamente la sua reputazione subì un tracollo e per lui iniziò un periodo non facile. Forse proprio la sua veste di animale desiderabile con fare misterioso ed il suo innato fascino capace di conquistare con uno sguardo contribuì a creare nei suoi confronti un alone demoniaco.

Durante questi secoli così travagliati, la Chiesa cristiana tentò una banale distinzione tra bene e male dividendo  anche gli animali in benefici e malefici. Tra i primi abbiamo la colomba, il cane, il bue e il cavallo, mentre simboli del male erano il serpente, il gatto e il lupo. Questo simbolismo lo ritroviamo nelle raffigurazione delle chiese romaniche e in quelle gotiche dove vengono rappresentati solo gli animali celesti tra cui non vi è mai rappresentato il gatto.  Con il tempo acquisì la fama di animale satanico e per le sue abitudini notturne e solitarie assunse un ruolo nei riti satanici e nelle messe nere e per questo per più di quattro secoli, i gatti, in particolare quelli con il mantello nero, vennero perseguitati, torturati e sacrificati. Molte persone che accudivano gatti furono appellate malefiche accusate di stregoneria quindi torturate o condannate a morte, il più delle volte al rogo, insieme ai propri animali. Altre volte i gatti venivano annegati, inchiodati vivi sui portoni delle case e per molti anni si ritenne di buon auspicio murare un gatto vivo in una casa in costruzione.
Fu usanza durante la notte di San Giovanni ardere vivi nelle piazze centinaia di gatti racchiusi in ceste. 

Nel 1233 Il papa Gregorio IX in una bolla, lo indicò come sembianza del demonio sulla terra e la sua utilità venne disconosciuta. 

In pochi anni in tutta Europa la popolazione dei gatti diminuì fin quasi alla completa scomparsa e di conseguenza proliferarono in modo incredibile ratti e topi specialmente nelle grandi città. Questo pesante sconvolgimento degli equilibri biologici sicuramente favorì la diffusione della peste in tutta Europa ! ! !

Dopo il 1400 nelle zone rurali, presso nobili e proprietari terrieri, dove l'influenza cattolica era meno presente, il gatto fu apprezzato come animale da compagnia.
Addirittura prosperò presso alcune comunità religiose come i francescani e San Francesco, primo ma unico in quel periodo, lodò tutti gli animali senza distinzione. 

Egitto

 

Grecia & Roma

 

Medioevo

 

Rinascimento & Romanticismo

 

Illuminismo

 

Altre Culture