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DALL'ILLUMINISMO AI NOSTRI GIORNI
Con l'Illuminismo il gatto ricomincia a ottenere quei
riconoscimenti che gli erano stati negati nei secoli precedenti.
In questo periodo, in cui veniva contrastata ogni forma di superstizione,
tutti gli animali riacquistarono considerazione e il gatto vide riconosciuti
parte di quei valori che lo contraddistinguono: animale fiero, indipendente
ma, sempre misterioso.
Nei secoli delle scoperte delle malattie infettive il comportamento del
gatto, sempre dedito alla pulizia del mantello e dall’aspetto mai sporco, ne
hanno fatto un animale da preferire a molti altri.
Non è più visto solo come animale “utile” ma, specialmente
nelle grandi città, è visto come vero animale da compagnia da apprezzare
anche perché “solo” bello.
A Londra nel 1871 si tiene la prima mostra felina a cui ne seguiranno altre
nelle più grandi città del mondo organizzate dalle prime associazioni
feline.
Nel 1935 a Torino si svolse la prima mostra felina italiana.
Con l’inizio della prima guerra mondiale l'interesse verso il
gatto decrebbe tanto che andò quasi del tutto perso il lavoro di molti
allevatori. La stessa cosa successe nuovamente con l’avvento del secondo
conflitto mondiale.
Durante questi terribili anni molte popolazioni furono colpite da carestie e
i gatti subirono nuovamente un oscuro periodo di persecutorio che ne ha
ridotto stima e numero.
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