INFORMAZIONI
PRATICHE
COME
SPOSTARSI
A
LISBONA:
Vi
consiglio
di
comprare
la LISBOA CARD,
in
vendita
all’aeroporto
e
negli
uffici
del
turismo,
per
muovervi
liberamente
sui
mezzi
pubblici.
Potete
acquistarla
anche
in
Italia,
nelle
agenzie
turistiche
(anche
al
CTS).
Permette
di
avere
i
seguenti
servizi:
-
GRATIS
utilizzo
della
Metropolitana
-
GRATIS
l'uso
dei
mezzi
pubblici
di
superficie
(autobus,
tram,
6
funicolari,
2
ascensori)
-
GRATIS
utilizzo
del
treno
-
SCONTO
65%
sul
Aerobus
che
collega
Aeroporto
a
centro
città
-
SCONTO
25%
sull'antico
Tram
turistico
-
SCONTO
50%
sul
Bus
turistico
-
SCONTO
20%
sui
trasporti
fluviali
-
GRATIS
ingresso
al
Monastero
dos
Jerònimos
-
GRATIS
ingresso
alla
Torre
di
Belém,
simbolo
della
città
-
SCONTO
20%
ingresso
al
Centro
Culturale
di
Belém
progettato
dall'architetto
milanese
Gregotti.
-
SCONTO
15%
ingresso
all'Oceanario
di
Lisbona,
aperto
in
occasione
dell'EXPO
'98
-
SCONTO
20%
ingresso
alla
Torre
Vasco
de
Gama,
da
cui
si
gode
la
vista
della
città
-
SCONTO
50%
ingresso
al
Planetario
-
SCONTO
20%ingresso
all'Acquario
Vasco
de
Gama
-
SCONTO
40%
ingresso
alla
Fregata
Fernando
II
e
Gloria
e
altri
sconti
per
vari
musei
(dei
trasporti,
dell'Acqua,
dell'Elettricità,
ecc...)
Nei
dintorni:
-
GRATIS
ingresso
al
Palàcio
Nacional
de
Pena
(a
Sintra).
-
GRATIS
ingresso
al
Palàcio
Nacional
della
città
di
Sintra.
-
GRATIS
ingresso
al
Palàcio
Nacional
de
Queluz.
-
GRATIS
ingresso
al
Palàcio
Nacional
de
Mafra.
Anche
se alla fine non risparmierete molto in denaro, guadagnerete molto tempo
evitando di cercare i biglietti per i vari mezzi.
COSTO
DELLA
CARTA
(dal
01/04/04
al
31/03/05):
24
ore:
13,25€
adulti
-
5,90€
bambini
(5-11
anni)
48
ore:
22,50€
adulti
-
9,10€
bambini
(5-11
anni)
72
ore:
27,50€
adulti
-
11,90€
bambini
(5-11
anni)
Per
maggiori
informazioni:
www.atl-turismolisboa.pt
|
2.
Lisbona:
tranquilla
cosmopolis
fluviale.
La
città
di
Lisbona,
capitale
del
Portogallo
dal
1255,
si
estende
su
sette
colli
e
lungo
le
rive
di
un
fiume
(il
Rio
Tejo
),
come
la
nostra
Roma.
Da
ogni
colle
si
può
ammirare
la
città:
sul
colle
di
São
Jorge
sorge
l'omonimo
castelo,
su
ognuno
degli
altri
sei
ci
sono
una
chiesa
o
un
miradouro
La
città
è
animata
dai
vivaci
colori
africani,
che
sembrano
appartenerle
tanto
quanto
l'azzurro
degli
azulejos
.
Gli
abitanti
delle
ex
colonie
portoghesi
si
sono
mescolati
alla
popolazione
locale,
creando
sfumature
etniche
e
vivacità
culturale
che
m’inducono
a
definirla
cosmopolis.
Per
arrivare
nel
centro
città
dall'aeroporto
abbiamo
preso
l'Aerobus,
che
ci
ha
lasciati
in
Praça
Dom
Pedro
IV
(fig.
1),
chiamata
il
Rossio
dal
nome
della
stazione
ferroviaria
con
la
facciata
in
stile
moresco
(fig.2).
E'
il
centro
pulsante
della
Baixa,
punto
d'incontro
e
di
passaggio
sempre
gremito
di
gente.
Non
mancate
di
fare
una
tappa
alla
Pastelaria
Suiça,
che
si
trova
sul
lato
est
della
piazza,
per
gustare
una
gran
varietà
di
dolci
buonissimi,
tra
cui
i
dolci
di
mandorle
di
Sintra.
2.1.
Primo
giorno:
Belém
e
Bairro
alto.
Il
primo
quartiere
che
abbiamo
visitato
è
stato
quello
di
Belém,
situato
ad
ovest
della
città
lungo
il
fiume
Tago,
oltre
il
ponte
25
de
Abril.
Gli
abbiamo
dedicato
una
mattinata
ma,
se
avete
tempo,
merita
anche
l'intera
giornata.
Visitando
il
Mosteiro
dos
Jerònimos
e
la
celeberrima
Torre
di
Belém
(entrambi
dichiarati
Patrimonio
dell'Umanità
dall'UNESCO)
incomincerete
a
conoscere
ed
apprezzare
lo
stile
manuelino,
il
tipico
stile
architettonico
portoghese
caratterizzato
da
esuberanti
decorazioni
(intrecci,
nodi,
motivi
vegetali,
simbologia
marinara
in
genere),
diffusosi
sotto
il
regno
di
Manuel
I
(1495-152).
Si
potrebbe
definire
una
sintesi
tra
stile
gotico,
per
gli
slanci
in
altezza,
ed
elementi
islamici,
per
le
minuziose
decorazioni.
Il
monastero,
eretto
dal
1517
al
1522
per
volere
di
Manuel
I
come
ringraziamento
per
il
successo
dei
viaggi
di
scoperta,
desta
ammirazione
ancor
prima
di
entrarvi,
con
lo
splendido
portale
meridionale
(fig.
3).
Nella
chiesa
ci
sono
le
tombe
di
Manuel
I,
Vasco
de
Gama
e
Luìs
de
Camões
(poeta
cinquecentesco).
Ma
il
vero
capolavoro
è
il
chiostro
(figg.
4-5),
ancora
più
spettacolare
dopo
il
recente
restauro
(nel
2001
era
ancora
in
corso)
che
ha
messo
in
luce
il
colore
originale
della
pietra,
togliendo
la
patina
nera
dovuta
a
smog
e
agenti
atmosferici.
Le
decorazioni
delle
arcate,
simili
a
pizzi,
denotano
influenze
arabe
e
ricordano
l'Alambra
di
Granada.
(www.mosteirojeronimos.pt)
Ma
nel
quartiere,
proprio
di
fronte
al
monastero,
si
trova
anche
il
Centro
Cultural
de
Bélem
(1988-93)
(fig.
6)
progettato
dall'architetto
italiano
Vittorio
Gregotti.
Si
tratta
di
un
edificio
dalle
linee
essenziali
che
si
adagia
orizzontalmente
in
prossimità
dell'estuario
del
fiume
Tago,
mettendo
in
relazione
il
Mosteiro
con
la
Torre
di
Belém. E'
un
ottimo
esempio
di
architettura
moderna:
percorrendo
le
lievi
rampe
(facilmente
accessibili
anche
ai
disabili)
che
portano
nei
cortili
interni
vi
accorgerete
del
sapiente
uso
dello
spazio
e
della
luce.
All'interno
si
trovano
un
auditorium,
un
teatro
lirico
da
1500
posti,
il
museo
del
Design
e
durante
l'anno
si
susseguono
numerosi
eventi
culturali.
Inoltre
ci
sono
due
negozietti
che
vendono
opere
d'arte
e
di
design
ed
altri
oggetti
artistici
molto
originali.
Proseguendo
lungo
il
fiume
si
arriva
alla
Torre
de
Belém
(fig.
7),
edificata
nel
punto
in
cui
Vasco
de
Gama
salpò
per
le
Indie.
Fu
realizzata
per
volere
di
Manuel
I
per
proteggere
l'ingresso
del
porto
di
Lisbona.
Infatti
questa
costruzione
esagonale
era
un
tempo
circondata
dal
mare,
prima
che
la
linea
costiera
scivolasse
verso
sud.
L'edificio
attuale
è
una
ricostruzione
di
quello
originale
distrutto
dai
francesi
nel
1807.
Al
pomeriggio
abbiamo
visitato
il
moderno
centro
commerciale
Amoreiras,
opera
dell’architetto
Tomas
Tavira.
Personalmente
non
mi
è
sembrato
niente
di
speciale
(anzi,
ve
lo
sconsiglio),
ma
le
guide
lo
elogiavano.
La
sera
siamo
saliti
al
Barrio
Alto,
che
pullula
di
ristoranti
e
bar.
Ci
siamo
arrivati
con
la
funicolare
“Elevador
da
Gloria”
che
si
prende
a
nord
della
stazione
ferroviaria
Rossio
e
sale
fino
al
Miradouro
de
São
Pedro
de
Alcantara
(Belvedere
di
San
Pietro
d’Alcantara).
Ma
si
può
prendere
anche
l'altra
funicolare,
l'Elevador
da
Bica
(fig.
12),
che
sale
fino
a
Rua
do
Camões.
Girando
tra
le
viuzze
troverete
molti
ristoranti,
alcuni
dei
quali
offrono
assieme
alla
cena
uno
spettacolo
di
Fado,
il
tipico
stile
musicale
portoghese,
a
prezzi
relativamente
alti.
Il
cibo
portoghese
è
buonissimo
ed
economico:
dovete
assolutamente
assaggiare
il
bacalhau
,
per
cucinare
il
quale
si
dice
esista
una
diversa
ricetta
per
ogni
giorno
dell'anno
(vedi
"informazioni
pratiche"
del
capitolo
3).
2.2.
Secondo
giorno:
Castélo
e
Parque
das
Naçoes.
Il
secondo
giorno
ci
siamo
diretti
al
Castélo
de
São
Jorge,
che
si
trova
nel
quartiere
arabo
dell’Alfama,
l’unico
quartiere
sopravvissuto
al
terremoto
del
1755.
Prima
siamo
andati
nella
grande
Praça
do
Comércio
che
si
affaccia
sul
Tago
ed
considerata
la
"porta
d'ingresso"
della
città.
Poi
siamo
saliti
a
piedi
verso
il
castello,
passando
dalla
Sé
(fig.
8),
la
cattedrale
romanica
del
1150
che
ha
subìto
numerosi
rimaneggiamenti.
Anche
dell'originale
struttura
del
castello
non
resta
nulla:
quello
che
c'è,
è
stato
interamente
ricostruito
a
beneficio
dei
turisti.
Ma
vale
la
pena
andarci
comunque,
per
godere
da
lassù
il
panorama
della
città.
Dopodichè
ci
siamo
diretti
al
Parque
das
Naçoes
,
eretto
su
un'area
industriale
dismessa
nella
periferia
nordest
della
città
in
occasione
dell'Expo
'98
e
raggiungibile
con
la
linea
Oriente
della
metropolitana.
Prima
delle
ore
10
le
attrazioni
sono
chiuse,
quindi
il
Parco
è
praticamente
deserto.
Le
imponenti
opere
realizzate
per
l'ultima
esposizione
universale
del
millennio
scorso
comprendevano
anche
il
ponte
Vasco
da
Gama
(fig.
9)
e
la
linea
Oriente
della
metropolitana
che
da
Alameda
porta
al
Parco
delle
Nazioni.
Si
arriva
nella
luminosa
stazione
do
Oriente
progettata
dall'architetto
spagnolo
Santiago
Calatrava
e
si
attraversa
l'atrio
del
centro
commerciale
Vasco
da
Gama,
progettato
anch’esso
da
Calatrava
e
con
il
soffitto
vetrato
su
cui
scorre
acqua
per
il
raffrescamento.
Il
Parco
comprende
numerose
attrazioni
architettoniche,
culturali
e turistiche,
interessanti
sia
per
bambini
che
per
adulti:
l'Oceanario
più
grande
d'Europa
(fig.
10)
che
ospita
25.000
esemplari
tra
pesci,
uccelli
e
mammiferi
riproducendo
gli
ecosistemi
di
tutti
gli
oceani;
la
teleferica
che
affianca
tutto
il
parco
e
permette
di
ammirare
dall’alto
i
padiglioni;
la
torre
Vasco
de
Gama;
il
Padiglione
del
Portogallo
(fig.
11)
progettato
dal
più
celebre
architetto
portoghese,
Alvaro
Siza
Vieira,
che
ospita
mostre
d'architettura
e
sorprende
con
una
enorme
"vela"
di
cemento
armato
a
copertura
del
portico
d'accesso;
il
Pavilhão
do
Conhecimento
(Padiglione
della
Scienza),
adatto
ai
bambini
con
i
suoi
schermi
interattivi
e
il
cybercafé.
Molto
divertenti
i
piccoli
"vulcani
ad
acqua",
rivestiti
di
mosaici
colorati,
che
costeggiano
la
via
principale
del
parco,
Alameda
dos
Oceanos,
e
che
a
turno
eruttano
spruzzando
i
passanti.
Con
la
Cartão
do
Parque
(costo:
12,97
€
adulti,
6,48€
bambini)
si
hanno
sconti
nei
ristoranti
ed
entrate
gratuite
o
sconti
per
l’ingresso
alle
attrazioni.
Per
avere
notizie
più
dettagliate
su
orari
e
prezzi
dei
biglietti
delle
attrazioni
del
Parco
(decisamente
consigliato
ai
bambini)
potete
collegarvi
al
sito
www.portaldasnacoes.pt
.
Alla
sera
siamo
andati
nel
quartiere
Chiado,
adiacente
al
Barrio
Alto.
Presso
la
Praça
Camões
troverete
seduto
ad
un
tavolino
del
bar
“A
Brasileira”
(luogo
d'incontro
di
artisti
e
intellettuali)
lo
scrittore
Fernando
Pessoa,
immortalato
in
una
scultura
di
bronzo
del
1988
(centenario
della
sua
nascita).
Io
mi
sono
seduta
con
lui…
(fig.
11).
|
Fig.
3_
Portale
meridionale
del
Mosteiro
dos
Jerònimos.
Figg.
4-5_
Chiostro
del
Mosteiro
dos
Jerònimos
Fig.
6_
Vista
del
Centro
Cultural
de
Bélem
Fig.
7_
La
torre
di
Belém.
Fig.
8_
La
Sé
(cattedrale). Fig.
9_
Il
ponte
Vasco
da
Gama,
lungo
18
km. Fig.
10_
L'Oceanario
nel
Parco
delle
Nazioni. Fig.
11_
In
primo
piano
il
Padiglione
del
Portogallo
con
la
sua
"vela"
in
cemento
armato. Fig.
12_
Elevador
da
Bica,
una
delle
due
funicolari
che
permettono
di
raggiungere
il
Barrio
Alto. Fig.
13
-
Eccomi
seduta
a
un
tavolino
del
Café
A
Brasileira ,
frequentato
dagli
artisti, come
il
poeta
Fernando
Pessoa
(immortalato
nel
bronzo
dallo
scultore
Lagoa
Henriques). |