Contact Us
Info
Alessandro Vanzini

STRUMENTI A PERCUSSIONE

XILOFONO

(XILOPHONE / XILOPHON / XILOPHONE)

Data la sua origine antichissima, si presume provenga dall’Asia o dall’Africa. Le forme più primitive riscontrabili in Africa, Oceania e presso gli indiani del Sud America, erano fatte da poche assi di legno di diversa lunghezza, poste sulle gambe dell’esecutore o in altri casi poste su una buca praticata nel terreno. Probabilmente un modello simile fu importato nella Germania del Sud o nell’Europa orientale e da qui conosciuto e diffuso.

Venne citato per la prima volta da Arnolt Schlick nel 1511 come "HULTZIG GLECHTER" che significa "bacchette di legno". In una xilografia di Sans Holbein del 1525 circa, si trova uno xilofono costruito senza risuonatori sospeso a tracolla di uno scheletro. Alcuni modelli dell’Africa orientale presentavano due rami di banano su cui erano appoggiate le tavolette, in Europa avevano alcune matasse di paglia legate ad un’intelaiatura con la stessa funzione, a volte muniti di tracolla.

Per tutto il XVII e XVIII secolo trovò impiego solo per l’accompagnamento delle danze nella musica popolare.

Il termine "Xilofono" o "Legnofono", appare solo nel 1800. Altri nomi sono: Strumento o armonica di legno o di paglia, Sistro, Sticcato, Timpano.

La diffusione dello Xilofono ebbe una svolta decisiva nel 1830 grazie al polacco Michael Jozef Guzikov, un virtuoso dello xilofono a quattro serie di tavolette.

Il primo xilofono in orchestra comparve nel corso del XIX secolo e presentava una stuoia di paglia su cui poggiavano quattro serie di tavolette di legno collegate tra loro, e percosse con bacchette di legno o canne simili a cucchiai. Le prime composizioni per xilofono furono due duetti, tre septetti, e un sestetto di Ignaz Schweigl, composti per Francesco II d’Austria.

Oggi, diffuso quasi ovunque, ha due serie di tavolette disposte come i tasti di un pianoforte, al disotto delle quali sono posti i risuonatori. Le tavolette sono di legno duro come Palissandro dell’Honduras o Noce, o materiale sintetico (Kelon o Klyperon). Il timbro duro e secco è dovuto alla disposizione irregolare degli armonici. Le canne sono tubi di metallo sottile o di plastica.

Le misure più comuni sono di tre ottave e mezzo.

Gli effetti migliori ottenibili sono il "Glissando", Le "note ribattute", e i "tremoli".

Esistono anche "Xilofono a cassetta, a quattro serie, a tastiera, basso, di woodblocks, e la Xilomarimba.