Il Movimento: ma è davvero in... - 26-11-02 - Fulvio Del Deo |
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IL MOVIMENTO: MA E' DAVVERO IN MOVIMENTO? - parte VI -
Già l'ho detto e adesso lo ripeto: ci mobilitiamo
sempre per salvare la vita a chiunque sia nel braccio della morte in
U.S.A., sia esso un santo o un assassino, non fa differenza; ciò che
importa è che abbia salva la pelle.
Oggi invece si tratta di firmare nel tentativo
di salvare la vita a 4 persone che rischiano la lapidazione
in Nigeria, secondo quanto prescrive la cosiddetta "legge islamica".
Fra l'altro, 3 di queste 4 persone sono del tutto innocenti:
la loro "grave colpa" è aver fatto l'amore!
Amina Lawal, Ahmadu Ibrahim, Fatima Usman: ecco i nomi
dei "criminali". Sicuramente avrete già sentito parlare di Amina e del
suo bellissimo bambino concepito "fuori dal matrimonio" (vedi foto).
Se non fermiamo la condanna, i tre
"malfattori" verranno sepolti fino al collo e i boia tireranno loro
delle pietre, fino a che il loro cranio non si spaccherà e la morte
non porterà fine a quest'orribile scempio.
Firmate la lettera indirizzata
al presidente della Nigeria. Prende solo un minuto, ma può
servire a far cessare questa barbarie. Io l'ho fatto, e so di poter
contare su di voi...
Ma non finisce qui. Ho una buona
notizia di cui i TG italiani non hanno detto nulla, o almeno
non mi sembra... Ho appreso con gioia che Romano Prodi (agli antipodi
dalle ragioni pretestuose dei Francesi che non vogliono la Turchia
nell'UE, in quanto paese asiatico e non europeo!!), si è
detto favorevole all'ingresso nell'Unione di due bellissimi paesi del
mediterraneo, uno in Africa, l'altro in Asia. Sono il Marocco
e Israele. Nel web ho trovato come appoggiare una di
queste proposte: il partito radicale (tappiamoci il naso!) raccoglie
le firme da presentare al Parlamento Europeo. Purtroppo, si parla solo
di Israele, ma appena troverò qualcosa di simile riguardante anche il
Marocco, prometto che vi metterò al corrente.
Arrubbàmose l'arrubbabbile
E adesso torniamo ai noglobal. Eravamo
rimasti ai McDonald... A volte sono una benedizione.
Tempo fa, andai a Ginevra da un amico
ricercatore al C.E.R.N. che coabitava con una coppia, marito e
moglie, di ricercatori portoghesi un po' scontrosi. Cenare a casa
non sarebbe stato il massimo. Così, la prima sera si va in crêpérie,
per non spendere troppo: crêpe agli spinaci e un ricco sidro, s'il
vous plait! La crêpe era una sorta di frittata unta, ripiena di
un vomito verde immangiabile; il sidro, grazie a Bacco, era buono.
Il conto, garçon! All'uscita: senso di leggero disgusto, stomaco
pressocché vuoto... così come il portafogli.
Ma Dio volle che nel mondo ci fosse un
tizio di origini scozzesi, col nome simile a quello di Paperino e con
senso degli affari simile a quello di Paperon de' Paperoni: mr.
McDonald, appunto! Fu grazie a lui che nelle sere successive, io e il
mio amcio "fisico delle particelle" potemmo gozzovigliare a
piacimento, fra hamburger, patatine, insalatine, salsine e
schifezzette varie. Fu in quel "malfamato" locale che vedemmo
finalmente delle facce simpatiche, sia fra gli avventori che fra il
personale: gente di tutto il mondo, di tutti i colori, in ridente
contrasto col grigiore dell'autunno svizzero. Perciò: lunga
vita ai McDonald!
Adesso, immaginiamo che una di quelle
sere un gruppo di noglobal avesse distrutto il nostro caro "rifugio".
Cari noglobal, ditemi adesso
secondo voi chi è che viene realmente danneggiato da una
simile azione vandalica?
Viene da pensare che fra di voi
nessuno si sia mai trovato con pochi soldi in tasca... o,
se a qualcuno è capitato, probabilmente ha risolto il problema
diversamente, "appropriandosi di ciò di cui aveva diritto".
Arrubbàmose l'arrubbabbile, come era scritto da
qualche parte in un posto da voi frequentato.
Certo, dalle nostre parti il McDonald
non ha molto senso: qui da noi non si spende molto per mangiare e la
qualità degli alimenti è di gran lunga superiore. Inoltre abbiamo la
pizza che è il nostro "pezzo forte". Ma (guarda un po'!) anche sulla
pizza sta nascendo una catena... una specie di Mac all'Italiana. Che
dite, bisogna distruggere anche quella?
"Arrubbàmose l'arrubbabbile" non sembra
una filosofia nuova, né molto diversa da quella che anima la normale
politica italiana.
Il movimento è in movimento? Sì,
ma a retromarcia!
E' fatto di voci arrabbiate,
mosse dalla paura irrazionale dello spettro del futuro. Ed è
proprio questa paura che fa da collante fra voci dissonanti: quando si
ha paura, si mettono da parte le divisioni e si marcia uniti contro il
"nemico". Perciò troviamo chi dice "porgi l'altra guancia" fianco a
fianco con chi su quella guancia stessa scaricherebbe un bel pugno.
Perciò incontriamo chi lotta contro l'A.I.D.S. (Agnoletto, almeno così
dice) a braccetto coi preti che lottano contro i preservativi. Perciò
vediamo lavoratori precari, disoccupati, studenti senza
raccomandazioni per il futuro, immigrati, marciare in corteo insieme a
Bertinotti, grande artefice della caduta del primo (e finora unico)
governo del nostro Paese di cui potevamo non vergognarci troppo,
buttato giù a colpi di demagogia, con la scusa delle 35 ore (di cui
non si parla più) e della crisi in Kossovo (in cui la posizione
dell'Italia contava meno di zero). Perciò sentiamo slogan che
fanno venire i brividi, che ricordano il nazismo, mescolarsi con la
parola PACE. Tutti uniti contro lo stesso "nemico".
Ma chi è 'sto benedetto nemico?
La globalizzazione, no!
Finora non si era mai arrivati a tanto;
finora il nemico era in carne e ossa, oppure identificabile in
qualcosa di concreto. Che effetto fa, cari noglobal, lottare
contro un concetto? E' vero che la vostra è la generazione della
realtà virtuale, ma non vi viene mai il dubbio che qualcuno vi stia
pigliando per i fondelli?
Intanto l'economia va a rotoli, la Fiat
minaccia di tirare le cuoia, in un braccio di ferro fra opposte lobby
di potere, mentre i poveri operai restano a spasso. Più che di loro,
mi dispiace per l'indotto. Perché? Avete mai sentito di qualcuno che è
entrato in Fiat senza raccomandazione? Quando le cose stanno così, non
si lavora bene. E quando c'è lo Stato che rimedia, allora si
produce la Punto! Sì, la Punto: è stata la cosiddetta
"migliorìa primma d'a morte". Con la rottamazione "imposta"
nel 1997, più o meno tutti i catorci d'Italia sono stati sostituiti
con la Punto; di conseguenza, con quel sotterfugio, la Fiat ha venduto
molto. E adesso? Ma siamo matti? Chi "quasi ricco" si cambierebbe la
seconda macchina (o chi "povero" si cambierebbe l'unica macchina)
dopo soli 5 anni, coi tempi che corrono?
All'epoca, i noglobal non hanno
protestato contro la Fiat che da sempre attua una politica aziendale e
di mercato che fa schifo. Tanto per fare un esempio: in Italia ci sono
strade strette e pochi parcheggi: ebbene, perché abbiamo lasciato che
ci invadesse il mercato la costosa SMART, invece di produrre qualcosa
di simile in Fiat? Le auto elettriche, dove stanno? Per ora girano le
francesi AXIAM... e in Fiat? Loro hanno prodotto elettriche a
prezzi da capogiro, sapendo di poterle "rifilare per legge" alle
pubbliche amministrazioni.
Quando nasce un bambino, sappiamo
bene che la sua vita non sarà tutta rose e fiori, eppure siamo felici
di vederlo nascere, crescere, diventare pian piano adulto. La
consapevolezza non deve oscurare la luce della speranza. Cari
noglobal, su con la vita! Non lasciatevi immalinconire da lugubri
profezie fantapolitiche... piuttosto, imparate le lingue e andate in
giro per il mondo: scoprirete che, nonstante le guerre, le maree nere
e tutto il resto, è un posto meraviglioso! Andate negli U.S.A. a
conoscere da vicino il vostro nemico numero uno: scoprirete
che non è Satana. Andate in Israele a conoscere
i cattivi di cui voi bruciate la bandiera: in città a
vivere con loro la tensione quotidiana del terrorismo, in kibbutz
(comune agricola) dove tutto appartiene a tutti, in Galilea a contatto
coi pacifici contadini arabi, o nel deserto, sul Lago, al mare... e vi
accorgerete di quanto rispetto meriti quel Paese, e scoprirete
la grande dignità e il coraggio con cui quella gente sta affrontando
la sua tragedia, che è la stessa da millenni.
Usate la testa per ragionare e i
piedi per viaggiare, non viceversa.
Fulvio Del Deo
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