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YOU GET WHAT YOU GIVE
by Akira14 & Koibito8

 

Autrici: Akira14 & Koibito8 (per questo capitolo solo Koibito8)

Parte: 7/?

Pairing: RuHana e SenKosh

Rating: NC17?

Note: Bla  bla  bla  i personaggi non sono nostri (purtroppo) e non ci guadagniamo niente ad usarli.

Warning: linguaggio molto scurrile.

N.B. in questo capitolo ci sono dei cambi di scena.

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“Sakuragi-san la cena era davvero squisita” esclamò Sendoh accarezzandosi la pancia

“Grazie caro, ma non abbiamo ancora finito, manca il dolce e dalla tua faccia penso di poter dire senza errori che sei un tipo goloso!”

“Si riferisce per caso al mio brufolo? No, no non è colpa dei troppi dolci che ho mangiato ma dell’assenza di sesso!”

La battuta del ragazzo scatenò l’ilarità generale, fatta eccezione per Hanamichi.

“Akira! Guarda che non siamo nello spogliatoio della squadra!”

“Yup, hai ragione Hanamichi. Vi prego di scusarmi.”

“Non è il caso che ti scusi” esclamò Midori “un po’ di umorismo non fa mai male. Certo che tu sei proprio diverso da tuo cugino, siete davvero parenti o era uno scherzo anche quello?”

“No è vero, la madre di Kaede e la mia sono sorelle, solo che mia madre ha sposato un comunissimo mortale mentre la madre di Kaede ha sposato un uomo pieno di soldi e pieno di se!”

“Qualità, quest’ultima, che il figlio ha indubbiamente ereditato” disse Hidetoshi

“Per favore, non è buona educazione parlare male degli assenti” disse la nonna di Hanamichi

“Soprattutto se si parla male di Kaede.” Intervenne ancora Midori “Devi sapere Akira che mamma Rumiko è innamorata, non troppo segretamente, di Kaede. Ma stai tranquillo, lei è l’unica della famiglia ad avere questa passione per quel ragazzo, escludendo Hanamichi ovviamente.”

“Ragazzi che ne dite di fare quattro passi in giardino?” propose il nonno di Hanamichi “il dolce lo mangeremo più tardi.”

“Certo nonno”

“Volentieri Sakuragi-san”

Una volta allontanatisi dalla casa l’anziano signore chiese:

“Allora, volete raccontarmi cosa è successo?”

“Sakuragi-san cosa le fa credere che sia successo qualcosa?”

“Conosco mio nipote, l’ho cresciuto io, visto che mio figlio è sempre in giro ad esplorare gli anfratti più sperduti del mondo, e dalla sua espressione posso dire senza ombra di dubbio che c’è qualcosa che lo tormenta.”

“Hai ragione nonno”

“Scusate, prima di cominciare il tortuoso racconto delle nostre infelici storie vorrei sapere una cosa, che lavoro fa tuo padre?”

“Mio figlio è uno speleologo, lavoro ricco di avventura ed estremamente affascinante, che però non fa certo diventare ricchi, e soprattutto ti tiene sempre lontano da casa. In questo momento Kazuto è in Patagonia.”

“Accidenti! Hanamichi perché non ci hai mai parlato del lavoro di tuo padre? Al tuo posto ne sarei fiero, il mio è un semplice sarto” (giusto per rimanere in tema, visto che in questi giorni sulla ML si discute di vestire gli SD boys N.diK8).

“In verità non mi è mai piaciuto molto il lavoro di mio padre, forse perché lo ha sempre tenuto lontano da casa.”

“E tua madre?”

“Con il suo adorato consorte, i miei genitori sono inseparabili. Pensa che anche quando era incinta mia madre lo ha sempre seguito ovunque; ed è proprio per questo motivo che io sono nato in Perù”

“Dove sei nato?”

“In Perù, mio padre stava svolgendo delle ricerche da quelle parti poco prima che io nascessi. Il guaio è che l’aereo che doveva riportare tutto il gruppo in Giappone si è guastato, hanno dovuto fare scalo in Perù, mia madre ha avuto le doglie così….”

“E tu ci hai tenuto nascosto un’avventura così incredibile? Ma perché?”

“Forse perché per me non è poi così incredibile, non mi piace parlare dei viaggi di mio padre, sono esperienze sue, non mie. Se vuoi sapere tutto delle sue spedizioni posso prestarti le riviste su cui vengono pubblicate.”

“I suoi viaggi vengono anche pubblicati su di una rivista?”

“Certo! Chi credi che sborsi il denaro per finanziare i suoi viaggi? Sai benissimo che la nostra famiglia non è ricca, economicamente almeno.”

“Siamo più ricchi di quello che credi Hana-kun” esclamò il nonno interrompendo il dialogo dei due ragazzi.

“Che intendi dire nonno?”

“Vedi, quando hai cominciato a frequentare Kaede-kun tre anni fa…”

“Guarda nonno che Ede ed io stiamo insieme da due anni non tre”

“Sta zitto nipote e lasciami finire! Dicevo, quando avete iniziato a frequentarvi tre anni fa, all’epoca eravate solo amici, avendo saputo che il padre di Kaede-kun possedeva una delle imprese di costruzioni più importanti del Paese ho investito quasi tutti i miei risparmi in azioni delle ‘imprese Rukawa’, poi le ho vendute, ricavandone un discreto profitto.”

“Esattamente quando le ha vendute Sakuragi-san?” chiese Sendoh

“Due giorni prima che scoppiasse quel gran casino su tuo zio, quando gli hanno mandato quell’avviso di garanzia che lo informava di indagini a suo carico per quell’appalto truccato nella nuova zona residenziale di Tokio.”

“È stata davvero una fortuna che lei abbia venduto le azioni, altrimenti avrebbe perso un mucchio di denaro; il giorno in cui mio zio ha ricevuto quell’avviso di garanzia le azioni della sua società sono a dir poco crollate”.

“Non è stata fortuna. È stato Kaede ad avvisarmi”

“COSA?” urlò Hanamichi

“Hai sentito benissimo Hana-kun, Kaede mi ha avvisato dei problemi in cui sarebbe incorso il padre e mi ha detto di vendere tutte le azioni che possedevo.”

“Non sapevo che la volpe si fosse presa un tale disturbo, perché non me lo hai mai detto?”

“Perché mi ha chiesto di non farlo”

“Allora perché me lo dici adesso?”

“Perché adesso non siete più fidanzati, o forse mi sbaglio?”

“No non sbagli.”

“Quindi non corro il rischio di fare una brutta figura avendo fatto la spia. Ora siate gentili e spiegatemi cosa diamine è successo.”

 

Così i due ragazzi iniziarono a raccontare gli avvenimenti di quei due giorni.

“E questo è tutto nonno.”

“Ha qualche consiglio da darci Sakuragi-san”

“Si prima di tutto evita quel Sakuragi-san che mi disturba i sentimenti e chiamami Daito. Per quel che riguarda il resto: vi siete ficcati in un gran casino ma sono ottimista.”

“Dice davvero Daito-san?”

il nonno di Hanamichi si limitò ad annuire, ancora disturbato  nei sentimenti per quel “san”.

“E come mai sei così ottimista?” gli chiese il nipote

“Perché Kaede, a dispetto del suo modo di agire è molto innamorato di te e da quello che mi avete raccontato credo che Hiroaki lo sia di Akira.”

“Questo non significa niente, non più almeno. Non sono in grado di esprimere i loro sentimenti se non con insulti o gesticolazioni, ci trattano come degli oggetti e non come delle persone e …”

“Me lo avete già detto ragazzi, ma io non ho sempre la soluzione per tutto; e anche se l’avessi in questo caso non ve la darei.”

“NONNO! Mi abbandoni anche tu?”

“No Hana-kun ti aiuto a crescere ed a diventare un uomo. Avete deciso da soli di tendere questa trappola ai vostri ragazzi, tocca ancora a voi tessere l’ordito di questo intreccio fino ad arrivare ad ottenere quello che vi siete proposti. Se vi risolvessi io questo problema non sareste poi così diversi da ‘quei due figli di papà’ come li avete chiamati voi; con l’unica differenza di usare il cervello al posto del denaro.”

“È vero, lei è davvero una persona straordinaria Daito-san,  Hanamichi aveva ragione.”

“Bene, ora sarà meglio andare a mangiare quel dolce, mi è tornato l’appetito”.

 

“Mi raccomando Hana-kun la prossima volta non lasciar passare così tanto tempo prima di venire a fare visita alla tua vecchia nonna, e porta Kaede con te. Lo sai che vederlo mi riempie di gioia. Tieni in questo pacchetto c’è un po’ di dolce e qualche frittella per lui. E vedi di non mangiartele tu mi hai capito bene?”

“Si nonna” biascicò Hanamichi affranto al pensiero di dover dare alla volpe i manicaretti di sua nonna.

I due ragazzi stavano per andarsene quando il rossino si rese conto che Rika si rifiutava di lasciare andare la sua gamba, continuando a tenerla stretta.

“Zimici io  vengo con te” disse la bambina.

“Rika non puoi venire con me, il campus dell’università non è il posto adatto ad una bimba piccola come te.”

“Nonono Zimici, io vengo con te.”

“Possiamo sempre riportarla qui domani, non credi Hanamichi?” chiese Sendoh commosso alla vista della piccola con le lacrime agli occhi.

“Sendoh sei impazzito? Guarda che non è un giocattolo è una bambina vera, bisogna vestirla, lavarla, cambiarle i pannolini e darle da mangiare; e se i due gorilla ci pizzicano con una bambina nel nostro appartamento ci sparecchiano la faccia.”

“Ma è solo per un giorno, anzi anche meno diciamo una ventina di ore; dai sarà divertente giocare a fare i genitori davanti a quei due”.

“Hei! Non vorrete usare mia figlia per i vostri sporchi piani di vendetta?” chiese Midori  con una finta aria sconvolta.

“L’idea è più o meno quella” rispose Sendoh

“Ad andare con lo zoppo si impara davvero a zoppicare, e bravi! D’accordo io ve la lascio ma per domani sera alle sette dovete riportarla qui. E non fatele mangiare le schifezze di cui vi imbottite di solito, tenete conto che ha solo diciotto mesi.”

“Grazie Midori” disse Sendoh regalandole un gran sorriso.

“Io continuo a non essere d’accordo” replicò Hanamichi.

“E non essere così brontolone Hana-kun, secondo me vi divertirete con Rika. E poi in fondo non devi dimenticare che è la tua figlioccia” commentò Hidetoshi. “ed a proposito di questo, visto che da come stanno le cose, e da quello che ci aveva detto, Kaede non farà da padrino a Keishi pensavamo di chiederlo a te, ma ai vostri ex potreste dire che lo abbiamo proposto ad Akira!”

I due ragazzi si scambiarono uno sguardo complice ed annuirono.

“Si può sapere cosa state tramando voi quattro?” chiese la nonna di Hanamichi arrivando loro alle spalle.

“Niente nonna, Rika insiste per venire con noi, io non ero d’accordo ma Akira mi ha convinto e Midori ci stava minacciando di morte se non le riportiamo la bambina tutta intera.”

“Hn” la nonna li squadrò non troppo convinta e rientrò in casa, poi però tornò subito dopo chiedendo: “Se i ragazzi portano Rika al campus non è il caso che tu gli dia dei vestiti per il cambio e anche dei pannolini?”

“Hai ragione mamma-Rumiko, vado a prepararvi una borsa con il necessario” disse Midori allontanandosi.

“Per un pelo, se la nonna ci sente complottare alle spalle di Kaede ci mette il lassativo nel prossimo dolce” sussurrò Hidetoshi.

E dopo altri dieci minuti i ragazzi si allontanarono dalla casa dei nonni di Hanamichi diretti nuovamente a Tokio, tenendo per mano una saltellante Rika piena di goia.

***

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