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YOU GET WHAT YOU GIVE
by Akira14 & Koibito8

Breve intro by Stella: Akira14 e Koibito8 si sono conosciute a Lucca Comics... una cosa tira l’altra, a un certo punto hanno deciso di scrivere questa fic “a quattro mani”. Koibito8 si occupa della coppia Hanamichi-Rukawa, mentre Akira14 di quella Sendo-Koshino... e adesso, a loro la parola!^__^


Parte: 5/? 
Pairing: RuHana e SenKosh 
Rating: PG13 
Note: Bla … bla … bla … i personaggi non sono nostri (purtroppo) e  non ci guadagniamo niente ad usarli. 
Warning: linguaggio molto scurrile 

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Rukawa assistette allo svenimento di Koshino ancora in preda alla  più totale apatia.  Rimase immobile a fissare l'altro ragazzo svenuto fino a che  quest'ultimo non si riprese da solo.  Koshino fissò la volpe dopo essersi ripreso e chiese:

"Hai…Hai visto  anche tu quello che ho visto io in salotto?" 

Rukawa rispose solo con un impercettibile segno della testa, poi  disse:

"Alzati! Quei due devono darci delle spiegazioni"

"Eccome se devono" rispose Koshino digrignando i denti

"Akira  questa me la pagherà molto cara" 

 

(segue adesso un discorso piuttosto lungo tra i ns. eroi, ecco una  piccola legenda per risparmiare tempo: A = Akira H =  Hanamichi R = Rukawa K = Koshino) 

 

Senza perdere altro tempo, i due non più sconvolti ma molto  incazzati, Rukawa e Koshino si diressero verso il divano dove Akira  ed Hanamichi riposavano. 

R: "Do'hao" *tirando un calcio ad Hanamichi*

H: *svegliandosi di soprassalto per il colpo ricevuto* "Che cosa  vuoi Kitsune? Perché mi hai dato un calcio?"

R: "Che diavolo ci facevi abbracciato a quel maiale?"

A: "Ehi! Chi hai chiamato maiale?"

R: "Te, stronzo rotto in culo, non ti basta il tuo di ragazzo, adesso vuoi anche il mio?"

K: "Akira voglio immediatamente delle spiegazioni!"

A: "Ma… ma ragazzi cercate di calmarvi, avete frainteso, noi non….."

K: "Non azzardarti a dirmi cosa devo o non devo fare Akira, non sono  cieco ed ho visto benissimo come abbracciavi quella stupida scimmia!"

R: "Pensate forse di avere a che fare con due idioti della vostra  stessa forza?"

A: "Ma veramente ragazzi avete frainteso, noi non abbiamo fatto  niente di male, ci siamo solo addorm…"

H: "Ora basta Kira-kun. È inutile parlare con questi due. Ed è  proprio per questo che siamo arrivati a  questo punto, koibito."

R e K : "KIRA-KUN!!!! KOIBITO????"

H: "Proprio così, noi due siamo amanti, già da un po' di tempo. Ed abbiamo deciso di mettere le carte in tavola.  E in merito a quello che hai chiesto Rukawa, non abbiamo mai  pensato di avere a che fare con due  "idioti" come noi; ma con due deficienti"

R: "Stai vaneggiando do'hao"

H: "Povero Rukawa, mi fai davvero pena lo sai? Scommetto che non  conosci nemmeno il significato della parola "deficiente", non ho forse ragione? Beh lascia allora che ingrandisca un pochino il tuo scarso  bagaglio culturale: deficiente significa "che manca" da qui anche la parola deficit- E voi due siete deficienti in molte cose, il rispetto,  l'educazione, il tatto, l'affetto, troppo abituati ad avere sempre tutto quello che volete. Ma le persone non sono degli oggetti, hanno sentimenti,  pensieri e desideri e per quel che riguarda  il nostro rapporto Rukawa credo ci sia ben poco da fare, tu  disprezzi i miei sentimenti, non rispetti i  miei pensieri e te ne sbatti dei miei desideri. Ed è per questo che ho deciso di lasciarti per Akira."

A: "Veramente Hana-kun sei tu che hai deciso, sai che io ero più  propenso ad aspettare ancora un po'"

Lo sguardo che Sendoh e Sakuragi si scambiarono era pieno di  sottintesi, non era certo questo quello di cui avevano discusso  tutto il pomeriggio prima di addormentarsi, ma Hanamichi aveva colto  la palla al balzo, approfittando della ossessiva gelosia di Kaede ed  Hiroaki, per dare una lezione a quei due bastardi ed Akira era stato  molto acuto nel capire immediatamente le intenzioni dell'amico.  

K: "Non pensare che mi lasci portare via Akira così, sotto il naso,  senza fare una piega!"

H: *abbracciando Sendoh MOLTO stretto* "E cosa pensi di poter fare  adesso? Non potete certo cancellare tutto il  male che ci avete fatto!

R: "Cretini. Ora pure le manie di vittimismo vi dovevano venire" *se  ne va alzando le spalle*

K: *tirando un sospiro di sollievo* "Ed io che ci avevo quasi  creduto!".

A: *guardando Hana e parlando sottovoce* "Ci tocca. Ma è l'unico  modo per convincerli del tutto, il punto  È che non vogliono guardare in faccia la realtà! Scusami."  *avvicinando il suo volto a quello di Hana*

H: *deglutendo lascia che Sendoh posi le labbra sulle sue* "Hai  ragione, ora non potranno fare finta di niente"

A: *infila la lingua nella bocca di Hanamichi, per un bacio  tutt'altro che casto*

R: "HANA-KUN" *tirando un calcio fortissimo al povero Akira e  dicendogli* "Stai lontano dal mio Hana"

H: "TUO? Ti ho già detto che non sono un oggetto! Non ti appartengo,  e se non hai niente di meglio da  fare che picchiare il mio ragazzo, beh, allora puoi anche  sloggiare"

R: "Andiamo in camera nostra do'hao, è meglio discuterne in privato"

H: "Non è più camera nostra Rukawa, è camera mia, e la dividerò con  Akira da ora in avanti." stringendosi di nuovo a Sendoh

R: "E secondo te io dove mi dovrei sistemare?" chiudendo gli occhi a  fessura e parlando a voce più bassa del solito.

H: "E che ne so! Come dici sempre tu: questo non è un problema mio."

A: "Puoi trasferirti nell'altra camera al mio posto. Pensandoci bene  sareste sicuramente una bella coppia".

H: "Già una perfetta coppia di bastardi, egoisti, arroganti e pieni  di soldi. Sicuramente vi meritate a vicenda voi due!".

R: "Adesso stai esagerando do'hao, fai molta attenzione a quello che  dici, potrei fartene pentire" afferrando il colletto della camicia  di Hanamichi.

H: "Ma davvero? Muoio di paura. E cosa pensi di fare? Farmi sparire  in una colata di cemento di uno dei tanti cantieri edili delle "Imprese Rukawa" sparse per tutto il  Paese?"

R: "Idiota" 

K: *ancora scioccato dal bacio* Vieni di là tu! E non fare  piagnistei. Sono mesi che sogno di liberarmi di una piaga come te,  voglio essere sicuro che non mi ritorni tra i piedi!

A: *ammiccando* <Missione Compiuta!> "No. Se devi dirmi qualcosa, me  lo puoi dire qui, di fronte ad Hana-chan."

K: "Le testuali parole della scimmia selvatica. Puoi anche  sloggiare. Vattene."

A: *alzata di spalle* "Meglio vivere sotto un ponte, piuttosto che  vivere con te. Ma non avrò bisogno di farlo, visto che Hana-chan è pronto ad  accogliermi a braccia aperte. Giusto?"

H: "è naturale. Se da me si è liberato un posto, Kira-kun verrà a  dormire nel mio letto. Tanto non sarebbe la prima volta."

K&R: *strano brivido lungo la spina dorsale*

K: "Ma davvero? Devo forse ricordarti tutto quello che ho fatto per  te?"

A: "Io non ho mai detto di voler distruggere la nostra amicizia! Sai  bene che è la cosa più importante che ci sia per me."

K: "Non mi sembra proprio. Se preferisci questo, sto coso a me,  dopo che ti ho accolto nella mia famiglia!"

A: "Nessuno ti ha obbligato, quindi evita di recriminare, please! Te  ne sono grato, certo, ma vuoi continuare a farmelo pesare per tutto  il resto della mia vita?"

K: "Perché no? Dopotutto hai distrutto tutto ciò che i miei avevano  costruito in vent'anni di matrimonio. Tu hai distrutto la mia  famiglia! E adesso fai pure finta di niente? Sei solo un fottuto, bastardo, ipocrita figlio di puttana! A: *se ne va sbattendo la porta* "Fottiti Koshino, e ricordati che  tra noi è tutto finito. TUTTO!

K: *raccogliendo le borse che Akira aveva già preparato* "Tieni  Rossoscimmia, goditi pure quel maniaco sessuale!" H: *sorriso malizioso* Non puoi neanche immaginare quanto me lo  goderò" *sguardo perso nell'infinito*

R&K: *shock* O_o 

H: "Mi fate pena. Pensate che facendo i capricci, noi torneremo  sulla nostra decisione? Lo pensate davvero? MA PERFAVORE! Non siamo mica i vostri genitori, sempre pronti a perdonarvi ed  accondiscendere ad ogni Vostro desiderio o capriccio. Devo comunque farvi i complimenti per il vostro talento; di sicuro  non è da tutti riuscire a crescere senza diventare adulti."

K: "Non stiamo facendo i capricci! Se tu non sei in grado di seguire  un discorso serio, fatto da persone serie…(Siamo persone very, che  provano sentimenti very!! ^^)" 

*Koshino viene improvvisamente accecato dai riflettori* 

Trio Medusa: Questa è proprio una Ca. Una vera Cazza. Un enorme,  gigantesca, strabiliante CAZZATA!   *i riflettori si spengono* (non badateci Akira14 è impazzita NdK8) 

 

H: "Beh! Rukawa, queste sono le tue cose. Ora sei pregato di  andartene, prima che ti denunci per violazione di domicilio!"

A: *ritorna spalancando la porta* "Vuoi una mano? Non c'è problema!  Io prendo Koshino, tu occupati di Rukawa!"

H: "Ok!" *prende Kaede per la collottola e lo butta fuori di casa*  Done!

A: *solleva Hiroaki sopra la testa e sta per lanciarlo dalla  finestra*

H&R&K: "Akira, ti sei forse dimenticato che abitiamo al secondo  piano?"

A: *cambia direzione e lancia Kosh fuori dall'appartamento* "WOW,  che volo! Sta cadendo giù per le scale!!!!"

H: *scompigliando affettuosamente i capelli di Sendoh* "Bella prova!" 

K: *ripresosi dalla botta della caduta* "PER STASERA ME NE ANDRO' A  DORMIRE DAI MIEI, ma domani… RICORDATEVI CHE META' DI QUELLA CASA E' MIA!!! Domani me la  pagherai, Sendoh! Vieni con me Rukawa."

R: "No"

K: "ma che stai dicendo? Vuoi forse passare la notte sul  pianerottolo?"

R: "No, noi passeremo la notte nel nostro appartamento. Non voglio  che restino da soli senza controllo"

K: "Che cosa vuoi dire?"

R: "Hanamichi è mio, non ho intenzione di arrendermi. Non lo lascerò  MAI a Sendoh! MAI." 

 

Nel frattempo in casa …. 

 

A: *saltellando per la casa con l'ombrello aperto* "I'm singing in  the rain, just singing in the rain…"

H: "Forse è meglio andare a dormire. Decisamente, quando sei stanco  non ci stai un cazzo dentro!"

A: "Coraggio Hanamichi sorridi, ce l'abbiamo fatta!"

K: "Avete fatto cosa?" A: "Che ci fate ancora qui? Non vi abbiamo sbattuto fuori?"

R: "Non è così facile!"

K: "Avete fatto cosa Akira?"

A: "Ci siamo liberati di voi, almeno credevo, sigh..."

R: "Questa è anche casa nostra, abbiamo sempre pagato la nostra  parte. Senza mai neanche un minuto  di ritardo. Quindi restiamo qui."

H: "Liberissimi, in fondo è un vostro diritto". A: "Hana-kun ma che dici?"

H: "Non possiamo impedirglielo, è stato Koshino ad affittare per  primo questo appartamento, che poi ne ha subaffittato una parte a me."

A: "E allora? Che intenzioni hai? Vuoi forse lasciarmi per tornare  con lui?" indicando Rukawa

H: "Ma no certo, voglio solo dire che faremo come abbiamo detto poco  fa. Tu ed io ci sistemeremo in  camera mia, e loro due …Chissenefrega!"

A: "Hana-kun sei davvero un genio! Ti ho già detto che ti amo?"

H: "Direi di sì, ma dimmelo di nuovo. Mi piace sentirmelo dire,  forse perchè non ci sono abituato,  il ragazzo con cui stavo prima non me lo diceva mai."

A: "Ma tu guarda le coincidenze! Anche quello con cui stavo io."  *mettendo un braccio intorno alle spalle di Hanamichi e  dirigendosi verso la <loro> camera* 

H: "Beh! Evidentemente non lo hanno mai detto perché non provavano  quel sentimento" *lampo di immensa tristezza che attraversa gli occhi di entrambi* "Facciamo uno sforzo ed apprezziamo almeno la loro sincerità, quanto meno non siamo stati presi per il culo!  No mi correggo, questa frase la puoi dire tu, a me non si adatta ….. ma per fortuna è finita"

 SBAM, CLIC. Sakuragi e Sendoh avevano raggiunto la stanza e si erano  chiusi la porta alle spalle. Koshino e Rukawa non avevano aperto bocca negli ultimi minuti.  Hanamichi si lasciò cadere a peso morto sul letto, con gli occhi  chiusi domandò all'amico

"Pensi che tutta questa messa in scena sia stata una buona idea?"

“Non preoccuparti, vedrai che andrà tutto bene."

"Non ne sono così sicuro, hai visto le facce di quei due?"

"Certo! Vedrai ci imploreranno di perdonarli per come ci hanno  trattato"

"Per Koshino non mi esprimo, ma Kaede non è il tipo che implora. E  nel caso non te ne fossi accorto quei due non si sono resi conto di  come ci hanno trattato negli ultimi tempi. Maledizione! Ed io invece  che ero convinto che quello di Kaede fosse solo un atteggiamento!"

"Che vuoi dire?"

"Che sono davvero un do'hao come mi ha sempre detto lui. Pensavo che  mi amasse, ho sempre pensato che mi amasse, davvero, anche se si  comportava sempre come un bambino viziato ed introverso, non ho mai  messo in dubbio i suoi sentimenti. Lui è fatto così, non è il tipo  da sviolinate, effusioni o tenerezze, è cresciuto in questo modo e  non ho mai pensato di poterlo cambiare."

"Hanamichi mi stai spaventando, non ti ho mai visto così." lo  interruppe l'amico che nel frattempo si era seduto sul letto al suo  fianco.

"Scusami, è che sono davvero spaventato."

"Non dovresti, abbiamo fatto la cosa giusta e lo sai anche tu"

"Si ma se li perdessimo per sempre?"

"Perdessimo cosa Hanamichi? Non certo i ragazzi  che vorremmo, bensì due  schiavisti. Non lasciarti prendere dallo sconforto, se cediamo  adesso, senza che abbiano capito, finiremo dalla padella nella  brace".

"Hai ragione, cercherò di non mi farmi più prendere dallo sconforto" "Bene. Che ne dici di andare a letto adesso? Io ho sonno"

Certo, ma senza offesa, credo sia meglio separare i letti. Non  vorrei che mentre dormi mi scambiassi per Koshino" 

 

……………… nel frattempo in salotto ………………….. 

 

Nella mente di Rukawa continuavano a risuonare le ultime frasi che  Hanamichi aveva pronunciato, anche se la volpe le aveva interpretate  a suo modo:  *Ti ho già detto che ti amo?* *mi piace sentirmelo dire* *il ragazzo con cui stavo prima non me lo diceva mai* *non provava quel sentimento* *sono stato preso per il culo*  *ma per fortuna è finita* no  *ma per fortuna è finita* No.  *ma per fortuna è finita* NO.  *ma per fortuna è finita* NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

"Idiota" mormorò 

"Hai detto qualcosa Rukawa?" chiese Koshino

"No"

"Ed ora che facciamo?" chiese ancora il ragazzo più basso. "

Tu fai quello che ti pare, io vado a riprendermi quello che è mio!"  così dicendo si diresse verso quella che fino a poche ore prima era  ancora la sua camera, e per lui lo era ancora, la camera sua e del  SUO Hanamichi.

"Do'hao apri la porta." sbattendo violentemente il pugno sul povero  pezzo di legno.  Hanamichi e Sendoh, che nel frattempo si erano appena infilati sotto  le coperte dopo aver separato i letti, sussultarono.

"Kitsune che cosa vuoi?" rispose il rossino senza uscire da sotto le  coperte.

"Voglio che mi apri immediatamente la porta o la butto giù"

"Rukawa lasciaci in pace" rispose Sendoh "siamo già in posizione  orizzontale" facendo l'occhiolino al suo amico.

Ovviamente la risposta di Sendoh fece solo aumentare la  determinazione di Rukawa che aumentò i suoi pugni sulla porta.

"Rukawa smettila o sveglierai anche i ragazzi degli altri  appartamenti" lo ammonì Koshino, che fino a quel momento aveva  assistito senza intervenire.

"Io non smetto proprio niente Koshino! Hanamichi non passerà la  notte nella stessa camera con Sendoh! Mi avete sentito voi due?  APRITE QUESTA CAZZO DI PORTA!"

Hanamichi si alzò dal letto con un espressione stravolta sul viso,  mai, e proprio mai, in tutti gli anni che lo conosceva aveva sentito  Kaede alzare la voce.

"Hanamichi, forse è meglio aprire la porta"

"D'accordo ma prima riuniamo i letti" "Credi sia opportuno?" chiese Sendoh

"Certo che lo è. Se Kaede entra e vede i letti così  disse  indicandoli  capirà tutto, e come hai detto prima finiremmo dalla padella nella brace"

"Hai ragione, ma sbrighiamoci o la porta finirà per cedere

I due ragazzi riunirono velocemente i letti ed Hanamichi vi sistemò  sopra la coperta matrimoniale, dirigendosi poi verso la porta mentre  Sendoh tornava nel letto.  Poi corse di nuovo tra le braccia del suo amico, pronto a far  prendere un infarto al a quel rompiscatole di Kaede  La porta venne letteralmente spalancata, violentemente, da Rukawa,  che rimase letteralmente sconvolto alla vista di Sendoh, nudo, che  sedeva sul bacino di Hanamichi. 

A: "Certo che tu e l'educazione abitate proprio su due pianeti  diversi! Non ti ha mai detto nessuno che non è bello disturbare la  gente proprio in `certi momenti', o i tuoi ti facevano assistere a  tutte le loro performance ?"

R: “Tu! Tu…Brutto stupido, demente sporcaccione… Sei solo un  schifoso istrice arrapato…E …..e poi anche un….!!!!!(insulti troppo  volgari per le delicate orecchie dei nostri lettori…)

A: “Grazie. Ho sempre adorato gli istrici. Sai che c'è una leggenda  su quei dolcissimi animaletti?”

R: “Non me ne frega niente.”

A: “Beh, dì a Koshino che i miei aculei non sono minimamente  interessati a lui, e che non lo saranno mai più capito? MAI  PIU'!!!!!!!!” H: *non c'ha capito un acca ma annuisce con fare saccente* “Già, già!  E' proprio così!”

R: “Non saltiamo di palo in frasca, per favore! TU LA DEVI SMETTERE DI FARTELA CON IL MIO RAGAZZO!”

H: “NON SONO PIU’ IL TUO RAGAZZO! Sono il SUO ragazzo!” *indicando Sendoh*

R: “NON DIRE FESSERIE!!!! Sei mio, solo mio, nient'altro che mio!”

H: “Mi stupisce il fatto che tu non stia pestando i piedi, Rukawa- moccioso!”

K: “Insomma potreste cercare di fare un po' meno casino? La questione  è semplice: Akira è la mia puttana, in qualsiasi  situazione rimane una lurida  sgualdrina, può anche cambiare letto tutte le sere ma non può fare a  meno di me. Quindi perché preoccuparsi?”

A: *piange sommessamente* “SEI SOLO UN LURIDO BASTARDO KOSHINO!”

H: *stende Hiroaki con una testata* “NON CAMBIERETE MAI! ANDATEVENE  PRIMA CHE MI INCAZZI SUL SERIO!!!” R: “Che paura…La rivolta degli idioti…”  Intanto, proprio nel bel mezzo del loro `pacifico scambio di idee',  qualcuno iniziò a bussare insistentemente alla porta. 

Hanamichi scese dal letto, annoiato dell'interruzione, da quella  visita fuori programma, che li aveva interrotti proprio durante loro  discussione.  "Il gorillone selvatico e il Re delle Scimmie!"  Due pugni colpirono, non molto gentilmente, la sua povera capoccia.  Le teste degli altri tre inquilini dell'appartamento sbucarono dagli  stipiti della porta. Hiroaki e Sendoh rimasero impietriti. E perfino Rukawa sembrava vagamente turbato nel vedere il suo ex- capitano sull'uscio di casa sua.  "Qui c'è gente che vuole dormire! Quindi se volete litigare, almeno fatelo in un modo un po' più  civile! E vi ricordo che domani ci sarà la amichevole contro la squadra dell’Università di Yokohama, la squadra della nostra Università non ha mai perso contro di loro, non deve certo succedere adesso. Smettetela di comportarvi da ragazzini, e ricordatevi che se volete essere scelti tra i `magic five', domani, vi conviene andare a dormire, così sarete freschi e riposati." 

Akira scostò Hanamichi e gentilmente si scusò davanti ai suoi due  sempai. Sfoggiò un sorriso che fece tremare le gambe a Koshino, e assicurò  che sarebbero andati immediatamente a dormire, e non che avrebbero  più disturbato nessuno.  Respinti i due bestioni, Sendoh chiuse la porta e dopo un sospiro di  sollievo, si sentì quasi mancare, stremato dalle emozioni della giornata.  Hiroaki si precipitò immediatamente ad accertarsi delle sue  condizioni, ma venne fermato da uno sguardo tagliente di Sakuragi. 

"Non pensi di avergli già fatto abbastanza male? Capisco che Akira  sia il tuo giocattolino preferito, e che ti scocci perderlo. Ma io  lo amo, LO AMO. Non ti permetterò di ferirlo, non farai i tuoi  comodi con lui. CAPITO?" 

Detto questo lo sollevò, come se fosse stato leggerissimo, e  presolo in braccio lo portò in camera, sotto gli sguardi attoniti di Koshino e Rukawa.  Chiuse la porta alle sue spalle, e girò la chiave nella toppa,  deciso a non farsi più turbare dalle sfuriate del volpacchiotto spelacchiato. Si sdraiò sul letto, e dopo aver messo a letto Sendoh, e dopo aver  depositato sulla sua fronte un casto bacio, si addormentò.  Nel soggiorno Hiro e Kaede continuavano a scambiarsi sguardi pieni  di astio. Finché quest'ultimo non decise di dirigersi verso la camera di  Koshino e Sendoh, e presa una coperta si adagiò sul divano. 

"Io vado a dormire, Shorty.  Svegliami domani alle sei." 

"Non sono mica il tuo valletto. Da me non puoi  pretendere che  sia servizievole come  Hanamichi!" 

Non ricevette alcuna risposta. Rukawa dormiva ormai profondamente, o almeno così sembrava.  Si lasciò cadere sul letto, accorgendosi per la prima volta di  quanto fosse freddo e vuoto senza Akira. Di quanto il suo corpo si sentisse orfano della calda essenza del suo compagno, delle sue mani tra i suoi capelli, delle sue labbra sulla sua pelle… 

"Akira-kun, come ho potuto dire tutte quelle crudeli parole? Potrai mai perdonarmi?"  Tentò di piangere, ma i suoi occhi sembravano aver disimparato come esprime dolore, troppo abituati ad arroganti parole di scherno. Niente avrebbe mai potuto far ritornare tutto com'era prima.  Ma com'era prima? Lui non si era mai preso cura del suo koibito, e si era sempre  aspettato, aveva preteso, di essere coccolato, salvo poi dirgli che era un maniaco, che i suoi interessi non andavano al dì là del sesso.  Sentiva il suo cuore stringersi ad ogni singulto, strizzato,  schiacciato e torturato dal senso di colpa che lo attanagliava, e  non gli lasciava scampo.  Cominciò a prendere a pugni il muro maledicendosi per come si era  comportato durante quei tre lunghi anni, cercando di trovare un modo  per riconquistare Sendoh, senza per altro riuscirci.  Non avrebbe comunque potuto dormire. 

I gemiti, provenienti dalla camera di quell'idiota di Sakuragi; il  quale, evidentemente, si stava dando da fare con il SUO Akira, gli  rimbombavano nelle orecchie, gli inferivano una coltellata, un pugno  allo stomaco, e sapere che avrebbe potuto esserci lui al suo posto  rese la notte un inferno. 

Nemmeno Rukawa era in condizioni migliori. Per la prima volta nella sua vita non riusciva a dormire. Ed era frustrante. L'indomani avrebbe dovuto affrontare l’università di Yokohama, e non  aveva nessuna intenzione di arrivare con due borse sotto gli occhi.  Continuava a rigirarsi sul divano, ma più si muoveva, più il  sonno lo abbandonava.  E le urla di piacere che quel porcospino maledetto stava emettendo,  ed insieme a lui il SUO adorato Hanamichi, riecheggiavano nella sua  testa non appena chiudeva gli occhi e risentiva all'infinito, come  su un vecchio disco inceppato, le parole della sua dolce scimmia. 

*ma per fortuna è finita* Finita. Finita. FINITA. 

Strinse con forza il copridivano, mordendosi le labbra per non  lasciarsi andare, per non lasciare che le emozioni avessero il  sopravvento su di lui, e per la prima volta in vita sua sentì, dentro di lui, la voglia di urlare. Ma la sua freddezza ed il suo autocontrollo ebbero il sopravvento ancora una volta.

"Ho ancora il basket, se non altro."  Questo era l'unico pensiero che lo tratteneva dall'andare ad  inginocchiarsi di fronte ad Hana-kun, implorandogli di perdonarlo,  promettendogli che sarebbe cambiato.  Il basket non l'aveva abbandonato per il primo sorriso da beota che  passava, accusandolo di comportarsi da persona falsa e ipocrita. Lui non sapeva esprimere i suoi sentimenti, ma questo non voleva  dire che non li provasse. Come poteva, il Do'hao, che aveva condiviso con lui tutto, TUTTO,  dal primo bacio alla prima volta, non accorgersi dei suoi sentimenti?  Forse non lo aveva mai amato. 

<Chi potrebbe mai amare un ghiacciolo come te? Sei uguale a tuo padre. Non avete un minimo di umanità, voi due. Credete davvero che esprimere i propri sentimenti di fronte a chi si  ama sia un segno di debolezza? E' proprio il contrario ad essere un segno di codardia, invece. Di paura. Perché tu, figlio mio, hai paura di mostrare agli altri il tuo affetto,  perché temi che esponendoti troppo, tu possa venire ferito. Ma se non metti in conto che questo tuo comportamento possa far star  male chi ami, allora nessuno sarà mai disposto a passare la vita  accanto a te. Chi mai riuscirebbe a sopportare l'evidenza che la persona amata non  lo ritiene degno di fiducia, di stima e di rispetto. Senza queste basi, non c'è amore, c'è attrazione, Kaede. Ma l'Amore, è tutta un'altra cosa.

Io l’ho capito troppo tardi, se fossi stata meno accomodante con tuo padre il nostro matrimonio sarebbe stato senza dubbio migliore.

Ma è la cultura del nostro Paese a volerci così; ed è così che sono stata educata. Chissà, forse … se non fossi stata così innamorata di lui, o almeno se fossi stata un pochino più forte…… Non commettere lo stesso errore di tuo padre figlio mio,  o farai la sua stessa fine.>

Sua madre era sempre stata così maledettamente abile nell'analizzare  le sue emozioni, che aveva sempre avuto un rapporto conflittuale con  lei. Si sentiva privato della sua maschera di freddezza, davanti a lei  non era altro che Kaede, il ragazzo insicuro che non riesce nemmeno  a comportarsi con naturalezza di fronte al suo amato, che non riesce  a liberarsi della sua aria distaccata, perfino vedendolo piangere,  soffrire, magari proprio a causa sua.

Non c'era da stupirsi che fosse anche la zia di Akira.  Akira Sendoh. Quell'odioso puntaspilli umano, che sorrideva sempre come un ebete,  che non riusciva a tenere la bocca chiusa per più di cinque minuti (a  meno che non stessero giocando), che sembrava aver l'argento vivo  addosso…  Probabilmente lui era la persona più adatta a stare vicino ad  Hanamichi. A questo pensiero le fitte nel cuore si fecero più frequenti e  intense.  Poi un grido lacerò l'aria…  

"Sìììììììììììììììììììììììììì!  ANCORAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA…
SBATTIMI…PIU' FORTE… SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII……FAMMI TUO AKI-CHAN!!!!!!!!!!!!!" 

Questo era davvero troppo!  Non potevano essere almeno un po' più silenziosi e discreti?  Stava per alzarsi, quando il timore di vedere ancora Hanamichi con  quello sguardo ferito e deluso lo inchiodò al divano; ma ancora di più era terrorizzato dall’idea di vederlo invece con quell’espressione così goduta e lussuriosa che solo lui conosceva, fino a qualche minuto prima…. 

Lo stesso impulso ebbe Koshino, ma non avrebbe saputo che dire, e la  paura di peggiorare ulteriormente le cose, se già non erano  irrimediabilmente compromesse, lo bloccò.  Dall'altra parte della porta, i due alti giocatori erano scioccati almeno tanto quanto i loro compagni. 

"Dio, Akira, dimmi che non è vero! Non posso aver sentito `fammi tuo  KI--CHAN!!!!' Ki-chan è il modo in cui io chiamo Kaede quando siamo, beh, quando siamo in intimità" 

Sendoh lo guardò con uno sguardo tra il confuso e il divertito, per  poi scoppiare in una delle sue risate irritanti. 

"Che ci trovi tanto da ridere? Si può sapere?"

"Ahahahahahahahah…Hiro-kun che si fa trascinare dalla passione…Che  grida `fammi tuo ki-chan'…Ahahahahahahah…Se guardassimo fuori dalla  finestra probabilmente vedremmo gli asini volare!!" 

Sakuragi si sentì proprio uno stupido, per un momento, poi però  riprese perfettamente il controllo di se stesso. 

"Hai ragione…Non possono essere cambiati tanto in una sola sera. Forse stanno facendo finta come noi….. Senti mi è venuta sete, io vado in cucina a prendere da bere, vuoi qualcosa anche tu?"

“No grazie, sto bene così” 

Hanamichi aprì la porta in silenzio, cercando di fare piano, non voleva che i due ragazzi nella camera di Koshino lo sentissero; l’idea di ricominciare a litigare, di sentire Kaede dichiarare che lui era solo suo, come un oggetto, gli dava la nausea.  Tendendo un po' i padiglioni auricolari verso la camera del tappetto, si potevano sentire degli strani rumori, come di pugni dati a ripetizione contro la parete. Boh! Che strano!

Proseguì verso la cucina, ma un rumore proveniente dal salotto lo attirò, si fermò a dare un’occhiata.

Kaede era lì, sul divano, da solo, con lo sguardo perso nel vuoto, vitreo e freddo.  Si dimenticò della sete e andò subito a riferire il tutto ad Akira, che iniziò subito a far lavorare la sua mente iperattiva a pieno regime.  

"Maki e Fujima sono da escludere… Abitano da tutta un'altra parte,  anche se quel ki-chan a me era parso un Maki-chan… Mitsui e Kogure anche, perché abitano nell'altro isolato. Akagi e Uozumi? Brrrr…Non oso pensarci… Hanagata ed Hasegawa? Ma perché sarebbe venuto fuori ki-chan? Kishimoto e Minami? No, no sono del Toyotama! della prefettura di Osaka! Che ci farebbero qui a Tokyo?" 

"Non so veramente cosa pensare, Akira. Comunque anche le persone che abitano ad Osaka possono venire a studiare a Tokio,  ma se fosse così giocherebbero nella nostra squadra e lo sapremmo… Bisogna però aggiungere che l'appartamento vicino al nostro è sfitto da mesi, ormai. Magari sono fantasmi!" 

"I fantasmi non fanno sesso. Sono incorporei!" 

"Come fai a esserne sicuro? Sono anime in pena, avranno anche loro  dei bisogni naturali da soddisfare!"

"Tronchiamo questa discussione. Non tiriamo fuori ipotesi così poco  plausibili, finché non saremo assolutamente sicuri che dall'altra  parte del muro non ci sia nessuno. A me sembravano fin troppo eccitate quelle voci, per essere di  POVERE ANIME IN PENA. Ed ora se non ti dispiace, vorrei dormire. `Notte."

“Notte." 

Hanamichi non si chiese più di chi erano quelle voci. Gli bastava sapere che non erano della sua volpe, e, malignamente, che quest'ultima pensasse  fossero le sue. Si addormentò con la stessa espressione del suo compagno di letto… Con un sadico sorrisetto sulle labbra.  La notte passò, velocemente per qualcuno che se la stava godendo, e  lenta ed agonizzante per chi invece stava male, con gemiti  indistinti, ed a volte fin troppo distinti, dall'appartamento  vicino, con la kitsune che si perdeva nel profondo abisso della  depressione, ed Hiroaki che si stava dissanguando a forza di tirare  cazzotti al muro. 

Alle sette, Kaede, che non era riuscito a chiudere occhio per tutta  la nottata, comincio a sentire confusi echi di persone che  armeggiavano in cucina. Scese dal divano, con la schiena a pezzi, e  la testa che sembrava vittima di un picchio impazzito, per vedere  chi, a quell'ora del mattino, faceva così tanto casino. 
Vide nient'altro che Sendoh ed Hanamichi, che chiacchieravano  amabilmente, l'uno ai fornelli l'altro seduto a leggere il giornale,  tutti e due con un sorriso sfavillante dipinto sul volto. Che spettacolo nauseante. Sembravano la famiglia felice e plastificata delle pubblicità. Fece il suo ingresso anche Koshino, con un espressione felice quanto  la sua. Pareva che gli fosse morta la madre, a guardarlo. Non aveva pianto, ma la sua faccia era pallida e smunta, e le  occhiaie gli arrivavano fino ai solchi delle orbite. Non era entusiasmante vedere qualcuno ridotto a quello stato.  Ma i due piccioncini erano troppo chiusi nel loro mondo pieno di  miele e melassa, per accorgersi di come loro stessero da cani. 

"Koshino? La tua puttanella preferita ti ha preparato le crêpes. O  pensi che le mie mani sporche e impudiche possano aver avvelenato la  colazione?" chiese Sendoh. Il suo tono era sarcastico e acido, e sulla ferita che aveva nel  cuore, bruciava in modo insopportabile. 

"No, grazie. Non ho fame. Penso che andrò a fare una corsa nel parco."

“E tu Kaede vuoi mangiare qualcosa? O sei per caso troppo sconvolto come il tuo amico!”

“Sconvolto? E per cosa? Ancora una volta, come è sempre stato fin da quando eravamo bambini, mangi i miei avanzi.”

“CHE COSA?” chiese Hanamichi, pronto ad incazzarsi già di primo mattino.

“Sei in errore cuginetto! Hanamichi  non è un avanzo, anzi è la pietanza più nutriente, gustosa e dolce che abbia mai mangiato. E tu non eri, e non lo sei tuttora, pronto a gettarlo via. Il guaio è che ha preferito me, come hanno sempre fatto le poche ragazzine che hai avuto in passato; che ti piaccia o meno io sono migliore di te, e lo sono anche nel basket. Che vuoi farci! La classe non è acqua.”

“Classe? Di quale classe stai parlando, di quella *operaia* forse?”

“Hei kitsune, noi forse non avremo tutti i soldi che avete te e Koshino, ma siamo comunque più ricchi di voi.” Intervenne Hanamichi. “Siamo più ricchi qui dentro” continuò toccandosi il petto. 

Rukawa fece spallucce e sistematosi un po’  la tuta stropicciata,  apostrofò un `Idioti', per poi chiudersi la porta alle spalle, decidendo  di imitare Koshino.

Era molto meglio farsi una corsetta nel parco, piuttosto che restare in quella casa a guardare quei due che tubavano come colombi. Non sarebbe riuscito a sopportarlo, non dopo aver sentito quello che avevano fatto la scorsa notte. Ma quel bastardo di Sendoh gliela avrebbe pagata! Aveva fatto l’amore con il suo Hana-kun! Non ne sarebbe uscito vivo, non questa volta.

Questa volta non era solo una questione di sesso, come con Asuka, di quella ragazzina non gliene era mai fregato un cazzo, aveva solo bisogno di svuotare le palle, e se anche poi lei lo aveva mollato per il suo bene amato cugino non poteva fregargliene di meno, anzi per lui era stato meglio così, almeno per una volta non aveva fatto la figura del bastardo.

Ma questa volta era diverso.

Hanamichi era un’altra cosa.

Non lo avrebbe mai ammesso ma il do’hao gli era necessario.

Per andare avanti.

Per continuare a sentirsi vivo.

Per respirare.

Non si sarebbe arreso, non voleva.

Hanamichi sarebbe stato di nuovo suo, per sempre.

 

Nell’appartamento intanto…………..

“Hanamichi vuoi dell’altra spremuta?”

“No Akira grazie, sono a posto.”

“Ne sei sicuro? A guardarti non si direbbe, ti stai di nuovo facendo prendere dai sensi di colpa?”

“No…. Beh! Forse un pochino, non mi è piaciuta affatto l’espressione che aveva Kaede. È più forte di me, se lui sta male sto male anch’io”.

“Già, capisco. Se vuoi quando tornano a casa possiamo dirgli tutto.”

“Assolutamente no, non perderò anche questa volta contro quel baka kitsune!”

“Ok, allora che ne dici di andare ad allenarci?”

“Affare fatto”

La mattinata per  Sendoh e Sakuragi passò in fretta. I due ragazzi si erano allenati in palestra insieme al resto della squadra. Sotto lo sguardo attento di Maki, che quel giorno non avrebbe giocato per via dell’infortunio occorsogli due settimane prima, e da cui non si era ancora ripreso. Il capitano fischiò per decretare la fine dell’allenamento.

“Ok ragazzi basta così, non è il caso di esagerare. Siete liberi per il momento, vi voglio tutti qui fra due ore esatte. Il pulmann partirà per portarci alla palestra della prefettura alle 14.30. Chi tarda resta nel campus, e perderà la possibilità di giocare anche la prossima partita. È tutto chiaro?”

La squadra urlo all’unisono “SI”

“Stai tranquillo vecchio, sarò puntualissimo” aggiunse Hanamichi.

“Scemo, tu puoi anche arrivare in ritardo, tanto non giocherai oggi, né la prossima volta. Ci farai la muffa sulla panchina!” gli disse in tono canzonatorio Mitsui.

“Succhiami il cazzo Mitchi”

Per poco non scoppiò una rissa, per fortuna i due gorilla riuscirono a sedare l’inizio della rivolta. Sendoh trascinò via quasi di peso un infuriato Sakuragi sotto lo sguardo attonito dei compagni di squadra.

“Erano anni che Hanamichi non si comportava più così” disse Kogure, “Ma cosa sta succedendo?” Uozumi ed Akagi si guardarono, poi quest’ultimo disse:

“Non lo so esattamente, da quello che abbiamo capito sembra che Sendoh e Sakuragi si siano messi insieme dopo aver lasciato i rispettivi compagni”.

Gli altri membri della squadra, fatta eccezione per quelli che abitavano nella loro palazzina, lo guardarono come se avesse detto un’eresia.

“Ma cosa dici Akagi, Hanamichi non lascerebbe mai Rukawa, e Sendoh non lascerebbe mai Koshino, è impossibile sono troppo  cotti, semmai potrebbe succedere il contrario.” ribatte Mitsui.

“Impossibile dici? Impossibile per me era sentire Rukawa urlare, ma è proprio quello che è successo ieri sera. Le sue grida le abbiamo sentite noi al piano rialzato, siamo dovuti salire al secondo per mettere a tacere tutto il baccano che stavano facendo.” disse ancora l’ex capitano dello Shohoku guardando Uozumi che si limitò ad annuire.

“Indubbiamente qualcosa non va, ieri mattina Sendoh è venuto da me dopo aver litigato con Koshino, ha pianto per qualche ora sul nostro divano e poi se ne è  andato” disse di nuovo Maki cingendo le spalle di Fujima.

“Mi auguro solo che non si mettano a litigare oggi durante la partita.” disse un  Kogure molto preoccupato.

“Se solo ci provano li sbatto fuori dalla squadra senza pensarci due volte.” il tono con cui Maki pronunciò quest’ultima frase non permetteva repliche; così, un po’ alla volta, tutti gli altri membri della squadra lasciarono la palestra.

Due ore dopo ……….

“Bene ragazzi, visto che ci siamo tutti possiamo partire” disse l’allenatore Uchida. Una volta saliti tutti, e partiti  alla volta del palazzetto dello Sport  della Prefettura di Tokio; l’allenatore comunicò il  quintetto base. Sendoh e Sakuragi erano seduti in fondo sulla destra, mentre Rukawa e Koshino occupavano i posti subito prima dei loro.

“Allora ragazzi, visto che Maki ha ancora dei problemi, il capitano per oggi sarà Fujima, Hanagata, Akagi, Jin e Rukawa saranno gli altri membri del quintetto base.”

Un forte mormorio iniziò a diffondersi sul pulmann. I giocatori non riuscivano a spiegarsi il perché di una formazione così strana. Rukawa si girò indietro e fissò l’odiato cugino negli occhi, non disse nulla ma il suo sguardo sembrava volergli comunicare “Pensi davvero di essere il migliore?” Sendoh affrontò il suo sguardo con un sorriso sornione. Dopo un attimo l’allenatore riprese a parlare:

“So che questa formazione è un pò anomala, ma  ad eccezione di Fujima, ho scelto tutti gli altri per l’altezza oltre che per le doti atletiche.”

“Mi scusi coach” chiese Hikoichi, il vice - manager della squadra, “ma allora perché non giocano Uozumi e Sendoh?, anche se di poco sono più alti di Akagi e Rukawa.”

“Perché anche se è più basso Akagi è più affidabile di Uozumi, Sendoh invece ha chiesto di rimanere in panchina per l’inizio della partita”.

Il mormorio riprese più forte di prima.

*maledetto bastardo* pensò Rukawa *ha chiesto di rimanere in panchina per stare vicino ad Hanamichi*

Erano finalmente giunti al Palazzetto dello Sport. La squadra si diresse immediatamente verso gli spogliatoi, e quindici minuti dopo si stava dirigendo verso il campo da basket, durante quel breve tragitto Sendoh chiese ad Hanamichi:

“Hana-kun non credi che sia maleducato andare da tuo nonno a mani vuote? Potremmo almeno prendere dei pasticcini.”

“Ma no figurati, la nonna avrà senz’altro preparato il dolce alle noci e le palline di riso.”

I due continuarono a chiacchierare dei manicaretti che la nonna di Hanamichi doveva aver preparato, senza accorgersi dello sguardo assassino di Rukawa dietro di loro.

*DAL NONNO????* pensò la volpe, *stanno insieme da ieri e lo porta già dal nonno? Io l’ho conosciuto solo dopo sei mesi*

L’incontro non era iniziato sotto una buona stella: Rukawa  era  sconvolto per gli avvenimenti degli ultimi due giorni e non ne azzeccava una, prima della fine del primo tempo aveva sbagliato quattro canestri, mancato tre passaggi e aveva lasciato che  l’avversario che doveva marcare gli sfuggisse per bei sei volte, e quattro volte di queste era andato a canestro. L’abisso in cui stava sprofondando rischiava di trascinare a fondo anche il resto della squadra. Il coatch chiese il tempo.

“Rukawa! Che diavolo stai combinando? Hai fatto più errori in questi otto minuti che in tutta la tua carriera”

(per chi non lo sapesse, le regole del basket sono cambiate: gli incontri non sono più di 2 tempi da 20 minuti, ma di 4 tempi da 10 minuti. NdK8)

“Mi spiace coatch, non succederà più”

“Me lo auguro per te Rukawa, se entro la fine del primo tempo non ti sei rimesso in quadro dovrò sostituirti.”

*Kaede….* pensò Hanamichi guardandolo preoccupato, ma Sendoh al suo fianco gli toccò la mano per distrarlo, riuscendo però non solo ad attirare l’attenzione del rossino ma anche quella della volpe, che rientrò in campo come un automa e continuò a giocare peggio di prima.

L’allenatore Uchida ed il resto della squadra in panchina guardarono la fine del primo tempo allibiti. Stavano perdendo alla grande, l’Università di Yokohama conduceva per 28  12. Rukawa non era riuscito a segnare un solo punto. Akagi aveva fatto del suo meglio per coprire gli errori del compagno, ma l’avversario che lo marcava gli aveva dato parecchio filo da torcere……

Il merito dei pochi punti segnati era tutto di Jin e Hanagata. Tornati verso la panchina i cinque giocatori, e soprattutto  Rukawa, si aspettavano una sfuriata da parte del coach che invece non li rimproverò minimamente.

Quando l’arbitro fischiò per richiamare i giocatori in campo, per l’inizio del secondo tempo, Uchida bloccò Akagi e Rukawa “Voi due rimanete in panchina”

“Coach non è necessario sostituire anche Akagi, la colpa è solo mia….. io” l’allenatore alzò una mano per zittire Rukawa.

“Invece è necessario, visto che per pararti il culo ha commesso tanti errori quanto te. Sendoh, Sakuragi entrate al loro posto”

Hanamichi non riusciva a crederci: scendeva in campo al posto di Kaede, il suo volpacchiotto lo stava guardando con occhi freddi, ma dietro quell’espressione in apparenza indifferente Hanamichi vide molto di più: rabbia, frustrazione, dolore, gelosia, sconfitta,….amore.

Sendoh gli mise un braccio intorno alle spalle e gli disse:

“Coraggio Hana-kun tocca a noi”  e mentre si avviavano verso il campo continuò “Cerca di concentrarti, il nuovo allenatore della Nazionale ci sta guardando, questa è la tua grande occasione!”.

“È facile per te dirlo, non è stato Koshino ad essere sbattuto fuori, a stare così male, ed è solo colpa mia.”

“No Hanamichi, non è colpa tua, E’ COLPA SUA. Se si fosse comportato da essere umano tutto questo non sarebbe successo, ricordi le parole di tuo nonno? OGNUNO HA QUEL CHE SI MERITA”

(da questa frase, che mi diceva sempre *mia nonna*, è nato il titolo della ns. fic. NdK8)

“Cazzo Smily ma perché hai sempre così maledettamente ragione!!!!:”

L’inizio del secondo tempo vide diminuire sempre di più il distacco tra le due squadre. Sendoh e Sakuragi formavano un’accoppiata inarrestabile.

Il coach era così contento che esclamò:

“Bene, una perfetta coppia di fuoco. Anche meglio di fuoco e ghiaccio”.

Rukawa sussultò. Si alzò dalla panchina e si diresse verso gli spogliatoi, seguito dagli sguardi di alcuni dei suoi compagni. Si voltò un’ultima volta per vedere il suo do’hao schiacciare la palla a canestro. Mille pensieri gli frullavano in testa. Uno di questi spiccava fra tutti.

*Mi hai lasciato per quel pezzente bastardo, ed ora vuoi portarmi via anche il basket.*

*Non te lo permetterò*

*Mi riprenderò il posto il squadra*

*E mi riprenderò anche te.*

*Tu sarai di nuovo mio Hanamichi*

 

Fine quinto capitolo.

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