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Unintended
by Chloe

Capitolo 07
BLUE NIGHT

E' tardi, ed una ragazza perbene non dovrebbe suonare alla porta di un ragazzo che per di più è tutto solo soletto in una grande casa vuota. Non ho certo bisogno di sentirle le parole della vicina di Akira che da quando sono arrivata non fa altro che guardarmi incuriosita e parlottare con qualcuno.... Quasi quasi mi vien voglia di chiederle se vuole una foto...

Suono a fondo il campanello, ed il solo rivederlo mi fa passare ogni seccatura. Mi sorride allegramente gettando il mio borsone in un angolo vicino al divano, chiudendo la porta alle mie spalle "Mi hai fatto preocupare!" mi dice sollevando l'angolo delle sue labbra in quel sorrisetto sexy che ogni volta mi riduce le ginocchia in poltiglia.

"Scusa" gli rispondo abbandonandomi al primo bacio della serata. Akira è così caldo, così piacevole da avere fra le braccia...

"Davvero, non è bello che una ragazza se ne vada in giro da sola a quest'ora..." annuisco strofinando la guancia contro al suo torace, mentre le sue mani si ricongiungono sulla mia schiena.

"Credo che per me sia più pericoloso stare qui stanotte!" Alzo la testa per fissare i suoi occhi azzurri, mentre sulla suo viso si dipinge un'espressione maliziosa.

"Mmm... Hai ragione, potrebbero venire i ladri!!" lo spingo lontano con le mani, e ridendo ce ne andiamo in salotto a prendere una tazza di tè verde.

Ti prego cerca di capire quando ti dirò la verità... Non riuscirei a fare a meno dei tuoi baci, delle tue mani, di te Akira.

Prendo un sorso e gli sorrido mentre mi racconta di una buffa storia che coinvolge sua madre ed un pollo che lei credeva pronto da metter in forno e che invece prima andava pulito...

"E' genetico... Ho ereditato da mia mamma l'assoluta incapacità culinaria... Sapessi quanto soffro per questo Keiko!" quando appoggia la sua testa sulla mia spalla non posso fare altro che ridergli in faccia.

"Non c'è nulla da fare, tu le cose o le fai bene o sei negato... Mi piacerebbe sapere a cosa pensavano i tuoi quando ti hanno fatto!" lo bacio velocemente sulla tempia, ed ancora una volta una sensazione di calore mi attraversa la schiena come una scossa.

"Probabilmente a dare un compagno ad una certa signorina..." mi risponde giocherellando con le mie dita.

"Beata lei... " dico in tono neutro, mentre le sue mani lasciano le mie.

"Molto divertente Keiko...." sorride lui riacquistando la posizione seduta.

"No, davvero..." annuisco convinta "proprio una ragazza fortunata..."

"A-ha..." i suoi occhi azzurri hanno di nuovo quel'aria da canaglia, ed improvvisamente l'avvolgente calore del suo corpo si posa sul mio... Mi guarda un attimo, sorride ed inizia a riempirmi di baci il viso, il collo, le mani, per poi fermarsi a lungo sulla mia bocca e tormentarla con un bacio dapprima lieve poi sempre più profondo che annulla ogni mia resistenza... Tutto quello che voglio ora è perdermi nel suo calore... Lascio le mie mani viaggiare sul suo torace fermo, sul suo ventre compatto finchè non sento le sue labbra piegarsi in leggero riso contro le mie.

"Kei-chan, il solletico non vale!" dice sollevando i suoi occhioni nei miei... Un leggero rossore gli colora le guance, mentre la sua mano destra scivola a raccogliere la mia schiena per portarmi più vicino alla sua bocca.

"Akira..." lui mi guarda teneramente abbracciandomi così forte da farmi mancare il respiro, non dice nulla ma la sua pelle che brucia sulla mia tradisce tutto il suo desiderio.

"Dimmi cosa vuoi che faccia..." la voce di Akira sembra nascere dalla mia testa tanto le sue labbra sono vicine... Prendo il suo viso fra le mani e lo bacio con tutta la passione di cui sono capace e di nuovo il suo calore mi stordisce...

"Akira, tu scotti" gli dico.

"No...Sei tu che mi fai questo effetto!" mi sorride giocando con i miei capelli.

"Ma che effetto ed effetto... Tu hai un febbrone!" lo rimprovero rompendo l'atmosfera e piazzandogli il palmo sulla fronte. Lui mugugna che ci penseremo dopo, ma poco dopo il termometro tra le mie dita segna 38,5 °C e la fine della nostra serata romantica.

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"Ecco prendi questo..." Keiko gli porse un abbondante cucchiaio di brodaglia verde, sorridendo al povero malato che aveva accanto. Grazie al cielo la madre di Akira, previdente com'era, aveva una piccola farmacia casalinga in bagno e trovare qualcosa per un'influenza non era stato difficile.

"Mi dispiace... per, insomma..." Akira era nel pieno di una crisi diviso tra d'imbarazzo ed il desiderio ancora forte nelle vene.

"A me non è dispiaciuto per nulla..." lo baciò velocemante la ragazza, riaggiustandosi la camicetta che aveva perso qualche bottone durante la precedente "conversazione".

Lui sorrise prendendola in braccio, mentre l'ombra di un colossale mal di testa iniziava a farsi largo prepotentemente nella sua testa.

"Andiamo di sopra" la voce di Keiko era così dolce che non protestò neanche, dopotutto pensò che anche la malattia aveva i suoi lati positivi!

- continua...
mailto: snow_is_falling@hotmail.com

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