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Unintended
by Chloe

Capitolo 04

AS TIME GOES BY

Keiko se ne stava seduta al solito tavolino del piccolo cafè dove lei ed Ayame erano solite pranzare quando le lezioni si protraevano fino al pomeriggio. Il messaggio che le aveva mandato sul cellulare era frettoloso ed urgente... che avesse litigato con Hisashi?

Moriva dalla voglia di avere un gelato da mettere nello stomaco, ma l'attenzione della cameriera sembrava assorbita da altri intererssi... Sbuffando Keiko le lanciò l'ultima occhiata supplichevole che cadde nel vuoto poi, improvvisamente, si rese conto di conoscere la sagoma del ragazzo degno di tanta attenzione.

"Keiko, scusa il ritardo..." disse appoggiando un quaderno pieno di fogli svolazzanti.

"Hisa-kun, senza offesa, io aspettavo Ayame!!". Mitsui scosse la testa e, ordinando il famoso gelato le spiegò senta tanti preamboli che Ayame non si sarebbe presentata quella mattina.

"Ma... Va tutto bene? Non avrai mica litigato con lei spero!" la voce di Keiko stava prendendo una piega nervosa, non le piaceva essere messa in trappola.

"Ma che ti salta in mente?!?" Era proprio vero che era cambiato. Con lei Hisashi non aveva mai sorriso così tanto...

"Scappa finchè ti pare... ma Aya-chan ha ragione... dobbiamo parlare." Lui era perfettamente a suo agio, tanto da ringraziare con un cenno del capo la cameriera che nel frattempo gli aveva messo davanti una coppa di gelato con tanto di numero di telefono sotto al bicchiere.

"Non qui!" disse Keiko osservando il ragazzo che strappava il bigliettino scritto in blu.

"Allora sbrighiamoci a finire il gelato ed andiamo a fare 4 passi..." sorrise angelico, benchè avvertisse il nervosismo che traspariva dagli occhi scuri della ragazza.

"Mi si è chiuso lo stomaco" gli rispose lei, abbandonando il cucchiaio sul piatto.

Dopo due minuti erano per la strada confusi tra pedoni, bambini e fidanzati.

"Non sei molto loquace oggi" la voce del ragazzo interrruppe i suoi pensieri.

"Tu non sei Ayame, ficcatelo in quella testa." Mitsui si sorprese a sentire tanto astio nei suoi confronti. Si sedettero sulle gradinate di un obrobrioso monumento moderno, un posto ottimo per godersi la visuale della piazza senza dare troppo nell'occhio.

"Scusa... E' che già so a cosa vuoi arrivare e non mi piace". Il ragazzo si strinse nelle spalle, guardando i giochi della fontana che gli stava di fronte. "Io amo Ayame e non riuscirei a nasconderle nulla..." fece una breve pausa. “Secondo me il tuo comportamento non è onesto!"

Keiko scoppiò a ridere, coprendosi il viso con le mani "Proprio tu mi vieni a parlare di onestà!" Lo guardò negli occhi. " Forse non hai memoria, ma la verità non era esattamente il tuo forte fino a qualche tempo fa..." non sapeva cosa fare, si sentiva con le spalle al muro.

"Lo so, ti ho ferita ma... Questo non deve succedere anche ad Akira." Keiko strinse la bocca in un sorrisino. "Già, ed allora per lavare la tua coscienza io dovrei andare dal mio fidanzato e dirgli che la ragazza che lui reputa una santa, quella che non lo tocca neanche con un dito in realtà è una sgualdrina perchè a 16 anni è venuta a letto con te?"

Hisashi cercò invano le parole nella sua mente "Non è quello che ho detto. Io ti amavo, ed adesso continuo a volerti bene, ma non posso permettere che..." Non finì la frase perchè Keiko si alzò in piedi. "Hisashi" gli disse con la voce rotta dalla rabbia "Se mi avessi amato non avresti fatto quello che hai fatto... non hai avuto nessun rispetto per me, nessuno.. Ma quel che è peggio è che io stessa non ne ho avuto per me... E adesso? Adesso giochi al paladino?" sospirò ricacciando le lacrime "Se credi che sia la cosa giusta và e dillo ad Akira, ma non omettere nulla.. Neanche la parentesi con Kogure... Decidi tu per me, come hai sempre fatto."

Hisashi vide la ragazza allontanarsi rapidamente e mentre componeva il numero di Ayame sulla tastiera del suo telefono si domandò se aveva fatto la cosa giusta.

*********

Doveva andare ad allenamento ma non ne aveva la minima voglia.

Keiko a quell'ora era sicuramente a casa, ed a lui piaceva pensarla intenta a preparare le sue cose per passare la notte insieme... Cosa avrebbero fatto fino all'ora di cena era tutt'ora un mistero, ma per la nottata aveva qualche programma...

Fischiettando allegramente si diresse in palestra, dove uno schiamazzo insolito lo accolse.

"Hey, ma cosa succede? Fate una festa senza di me?" chiese con il suo sorriso amichevole.

"Sendoh senpai, guarda chi è venuto a trovarci !!" la voce di Hikoichi gli trillò in un orecchio. Il ragazzo, posata la borsa notò due sagome famigliari.

"Akagi-senpai!! Kogure senpai!!" li salutò allegramente.

- continua...
mailto: snow_is_falling@hotmail.com

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