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Unintended
by Chloe

Capitolo 05
THE ROPE

"Se invece di rivangare le solite vecchie storie vi foste concentrati su cosa dire ad Akira…" Ayame la stava rimproverando, e non aveva tutti i torti.

Calciando un sassolino davanti a se, Keiko alzò lo sguardo fra gli alberi che costeggiavano il vialetto che conduceva alla palestra. "Per te è facile parlare così..." sospirò aggiustandosi la piccola tracolla sulla spalla.

Ayame si scostò l'ennesima ciocca di capelli che il vento si divertiva a disperderle sulle spalle. "Vedrai che capirà... Se ho capito io..." la sua voce aveva assunto una punta di amarezza, come se quel discorso riaprisse ogni volta una piccola ferita.

"L'unica cosa che mi scoccia è vedere il tuo Hisa-kun in pantaloncini!" rise Keiko ignorando le scherzose minacce di morte dell'amica.

La palestra era il solito girone infernale: chi urlava, chi tirava palloni che mettevano a rischio la vita del pubblico, chi chiacchierava fregandosene altamente delle lamentele dell'allenatore... Insomma un'osteria con i canestri alle pareti. Keiko osservò pigramente il paesaggio umano in cerca di un giocatore a lei particolarmente caro, ma dovette ben presto arrendersi.

"Akira il ritardo ce l'ha scritto nel DNA" rise Ayame accogliendo con malcelata soddifazione il braccio del suo adorato Hisa-kun che ora le cingeva il bacino. Hisashi annuì distrattamente, concentrato com'era sul collo della sua fidanzata.

Il messaggio era giunto chiaro e forte, e Keiko non avrebbe certo retto il moccolo alla coppietta d'oro dell'anno così, blaterando un saluto che nessuno dei suoi due amici avrebbe ascoltato, fece per girare i tacchi ed andarsene se non fosse stata raggiunta sulla soglia della palestra da una pallonata proveniente da figura maschile a lei ignota. Ayame e Mitsui scoppiarono in grandi risate, ascoltando le maledizioni non esattamente da collegio delle clarisse che uscivanmo dalla bocca della ragazza. Improvvisamente un'ombra gigantesca le coprì la visuale.

"Stai bene?" si informò un preoccupato Akagi.

"Stavo meglio prima, sempai!" rispose la ragazza massaggiandosi la nuca "ma sopravviverò... Piuttosto, bentornato!" i quattro ragazzi rimasero per un pò persi nei ricordi dei loro anni allo Shohoku tra scherzi e aneddoti, finchè una linguaccia lunga non svelò al gorilla il vero motivo della visita di Keiko alla palestra....

"Bhè, tutto sommato non è poi tanto male per essere un ex del Ryonan!" rise Akagi facendo un cenno d'intesa a Mitsui

"Già..." sbuffò Keiko "Peccato che sia perennemente in ritardo!". Il Gorilla si girò un attimo verso il campo scrutando i giocatori "Eppure... Sono sicuro che Akira è già arrivato... Mi ha salutato dieci minuti fa, dovrebbe essere nei paraggi... " lanciò un'altra occhiata alle sue spalle. "Sarà andato con Kogure a pendere qualche bibita!"...

Keiko sgranò gli occhi, cercando nel viso di Ayame la conferma di quanto aveva sentito.

"Kogure?" si domadò fra se e se la ragazza,mentre sentiva gli urli di un allenatore disperato che sercava di riunire i ragazzi per una partitella.

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"Piantala" la voce di Ayame le fece sollevare lo sguardo.

"Di fare cosa?" Keiko era sull'orlo di una crisi di nervi.

"Di pensare a quello che stai pensando e di mangiucchiarti le unghie !" La sua amica aveva ragione, stava diventando ridicola "Se ci fossi tu in questo bel casino forse ..." il corridoio era deserto, e dalla palestra arrivavano i suoni della partita.

"Dai, vai a vedere come se la cava il tuo cerbiattino!" rise Keiko ricordando il soprannome che aveva coniato appositamente per dare a Mitsui l'opportunità di rinfacciarle quanto era antipatica.

Ayame sorrise scuotendo il capo. "Sashi ha uno stuolo di gonnelle che fanno il tifo per lui..." e sedendosi sui gradini di fianco alla sua amica continuò.

"Keiko , credi veramente Kogure capace di andare da Akira e dirgli...'A proposito, lo sai che la tua fidanzata se la faceva con Mitsui al liceo?' siamo seri... Secondo me non sa neanche che state insieme!"

"Lo sa eccome..." Keiko sospirò profondamente "Tempo fa lo incontrai... Lo sai quanto è premuroso... Credeva di avermi rovinato la vita... E io gli dissi di Akira, per rassicurarlo credo."

"Adesso sei tu che devi rassicurare lui? Keiko..." Ayame fu interrotta dalle chiacchiere di due voci maschili. Come dire, parli del diavolo ed ecco che spuntano le corna...

Keiko ricambiò il sorriso familiare del ragazzo che alluggandole una mano l'aiutò ad alzarsi.

"Ma che fortuna incontrare le due pià belle ragazze della prefettura tutte sole solette!" rise Akira appoggiando al suolo una cartone pieno di bottoglie d'acqua. "Kogure, ti presento Ayame e Keiko... Ayame poverina ha provato a sedurmi ma poi ha dovuto accontentarsi di Hisashi..." Keiko notò un'ombra di sorpresa passare nello sguardo del ragazzo con gli occhiali "E lei è Keiko la mia..."

"A noi non servono presentazioni... Ci conosciamo già, vero Keiko?" disse Kogure stringendole la mano. La ragazza annuì, sentendo ogni fibra del suo corpo tendersi "Certo, eravamo nello stesso liceo, anche se in classi diverse!" gli rivolse un sorriso falso, cercando di nascondere il suo imbarazzo.

"Scusa Akira, ma chi è che avrebbe provato a sedurti?" la voce Ayame spezzò il silenzio.

"Dai, ammettilo che un pensierino l'hai fatto..." il ragazzo cercava di mantenere un tono serio, ma con scarsi risultati. "Keiko ha sempre avuto ottimi gusti in fatto di uomini..." la voce di Kogure fece zittire la coppia di litiganti. Akira la guardava divertito aspettando una sciocca storiella del liceo, ma Keiko sapeva fin troppo bene a cosa lui alludesse.

"Infatti guarda un po’ te che razza di scemo che si è andata a prendere!!" rise Ayame dandogli una gomitata. "Ayame, con te facciamo i conti dopo... " il ragazzo riprese le bottiglie e facendo un cenno al sempai "Adesso dobbiamo proprio tornare dentro, sennò chissà che ramanzina ... Oggi l'allenatore è pià sclerotico del solito, meglio non rischiare di fare tardi, stasera ho un impegno!". Keiko lo vide fare l'occhiolino prima di girare le spalle e sparire con Kogure in palestra.

"Devi dirglielo prima che puoi, o qualcun'altro ha intenzione di farlo per te." La voce di Ayame era seria, preoccupata.

"Stasera. Stasera saprà tutto" sospirò Keiko giocherellando con la piccola fedina d'argento che le era stata regalata per il suo compleanno dallo stesso ragazzo a cui stasera lei avrebbe fatto crollare il mondo addosso.

- continua...
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