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La volpe e la gatta
by Pam-chan

CAPITOLO SEI: ALL’OSPEDALE…

Erano passate alcune settimane dal compleanno di Ayako e dal fidanzamento di quest’ultima con uno strafelice Ryota e tutto sembrava procedere come al solito… un pomeriggio però…

“Chissà come mai oggi Yumi è in ritardo…di solito è sempre puntualissima” disse Mito.

“Probabilmente qualcuno ci starà provando” rispose Takamiya.

<<E come dargli torto…è stupenda!>> pensò tra sé Mito.

“Veramente oggi doveva fare alcune commissioni quindi non viene” si intromise Myagi avendo sentito i loro commenti. <<Hn…avrà da fare con quell’idiota del Ryonan>> si disse Rukawa.

“Ragazzi io vado a cercare il coach visto che non arriva!” intervenne Ayako.

“Ottima idea…!” disse Akagi, impaziente di incominciare gli allenamenti.

Poco dopo Ayako tornò con un espressione shockata sul viso pallidissimo. Ryota le si avvicinò subito preoccupato. Quando lei incrociò il suo sguardo scoppiò in un pianto disperato. Tutti rimasero impietriti… mentre Ryota la strinse a sé x cercare di calmarla.

“Aya che è successo?” chiese il ragazzo impaurito…non l’aveva mai vista in quello stato.

“Ha-hanno provato a, a chiamare a ca-casa tua ma, ma non c’era ne-nessuno co-così hanno chia-chiamato qui a scu-scuola io e-ero lì così mi, mi ha-hanno chiesto di,di dir-dirtelo” balbettò lei tra i singhiozzi.

“Aya che cosa ti hanno detto di dirmi?” le domandò Ryota con uno brutto presentimento.

Lei si riscosse e gridò tra le lacrime: “Che Yumi è all’ospedale! Dei teppisti l’hanno picchiata e ora è molto grave!”

Il ragazzo gelò…tutti gli altri impallidirono rimanendo immobili.

<<Non è possibile, non ci credo>> pensò Rukawa in preda al panico

“Ragazzi andate all’ospedale, coraggio” intervenne con voce seria il signor Anzai entrando in palestra.

Ryota arrivato in ospedale, avvertì Sendoh e poco dopo lui e l’intera squadra del Ryonan lo raggiunsero.

“Come sta?” chiese ansiosamente Sendoh.

“Ancora non si sa niente…ci hanno solo detto di aspettare qui!” rispose cupamente Ryota.

“Quest’attesa è snervante!” mormorò Mito passandosi una mano tra i capelli.

“Già!” disse Hanamichi camminando nervosamente avanti e indietro x scaricare i nervi.

<<E’ strano vedere in ospedale così tanti ragazzi dalle espressioni così tese…>> pensò un quarto d’ora più tardi un dottore avvicinandosi a loro.

“Ragazzi scusate, x caso siete gli amici di una certa Yumi Hiroto?” chiese controllando il nome sulla cartella clinica che aveva con lui. Uno di loro si alzò di scatto dal divanetto in cui stava cercando di consolare una ragazza in lacrime e disse a bassa voce: “Si, io sono Ryota Myagi, suo cugino… co-come sta lei?”

 “Beh vi devo confessare che se l’è vista piuttosto brutta, ha un braccio rotto, tre costole incrinate e un leggero trauma cranico, inoltre ha perso molto sangue da alcune ferite sulle braccia…l’hanno conciata proprio male, ma ora è fuori pericolo!” concluse. Ryota che ad ogni dettaglio impallidiva sempre di più, sentendo quest’ultima affermazione si riprese leggermente.

“Capisco! La ringrazio dottore” mormorò.

“E’ il mio dovere figliolo…ora se volete vederla, potete entrare un attimo ma non la stancate, ha bisogno di riposo!”

Sia Sendoh che Ryota si diressero verso la camera indicata dal medico ma furono preceduti da Rukawa che, entrato, chiuse la porta dietro di sé lasciando tutti gli altri completamente allibiti.

“Ma che diavolo gli è preso a quel cretino?” scattò Ryota.

Ayako gli appoggiò una mano sulla spalla dicendo: “E’ solo preoccupato x Yumi!”

“Tutti lo siamo, ma non ci comportiamo da idioti come lui…e poi volevo vederla io…sono o non sono suo cugino?” replicò lui con un broncio.

“Lo sai che è un ragazzo strano, no? E poi potrai vederla tra poco” disse Ayako dolcemente… da quando aveva saputo che l’amica era fuori pericolo era riuscita a riprendere il controllo delle sue emozioni…

“Sarà anche strano… però dopo lo pesto ugualmente!” ribatté lui torvo.

Ayako sorrise… finalmente anche Ryota si era ripreso…   

Kaede nel frattempo era entrato nella stanza. Cercandola con lo sguardo la vide e rimase sconvolto… se prima era riuscito a mantenere tutto il suo sangue freddo, alla vista dell’esuberante ragazza stesa su un lettino con le braccia bendate e il viso pieno di lividi, perse tutta la calma.

Kaede le si avvicinò maggiormente e, sedutosi sulla sedia accanto al lettino, rimase ad osservarla. Sembrava così fragile, così diversa dalla ragazza piena di vita che lui conosceva… e che lo aveva fatto innamorare. Kaede aveva capito di amarla solo quel pomeriggio, quando Ayako aveva detto che era all’ospedale, aveva provato una fitta al cuore…e mille pensieri gli avevano affollato la mente -che cosa avrebbe fatto senza di lei?- si era chiesto con orrore, -come poteva continuare senza il suo sorriso, i suoi occhi espressivi e senza la sua voce?- ma poi si era riscosso e aveva cercato di mostrarsi indifferente nonostante il terrore che provava.  

<<Come hanno osato farle questo? Come può esistere qualcuno talmente vigliacco da prendersela in questo modo con una ragazza? Vorrei proprio sapere chi è stato x…>> ma un ricordo improvviso lo distolse dalle sue riflessioni.

- La pagheranno cara!!!  la minaccia a cui non aveva dato alcun peso gli ritornò in mente fulminea facendogli stringere i pugni x la rabbia.

In quel momento però la sua attenzione fu attratta da un debole gemito emesso da Yumi. La ragazza riprese lentamente conoscenza e vedendo Rukawa bisbigliò con voce flebile: “Do-dove sono? Ohhh ora ricordo…quei ragazzi e…” poi si interruppe bruscamente.

“Come ti senti?” le chiese dolcemente Rukawa evitando di pensare x il momento ai teppisti.

“Beh…sono stata meglio….però tutto sommato credo di non potermi lamentare…” rispose con una debole risata.

Lui le sorrise, poi disse : “Credo che sia meglio che vada, fuori ci sono tutti gli altri…e non credo che Myagi potrà resistere molto prima di abbattere la porta…”

Lei rise nuovamente, poi lui si alzò e, dopo averle sfiorato delicatamente la guancia in una lieve carezza, si girò x andarsene.

“Kaede, aspetta no-non farlo!” esclamò lei.

Lui la guardò con espressione interrogativa.

“Non farlo, ho visto l’espressione dei tuoi occhi, non farlo, non cercare quei ragazzi, non sopporterei se x colpa mia dovesse succederti qualcosa!” insisté lei angosciata.

Rukawa rimase un attimo sorpreso…possibile che lei lo conoscesse tanto bene?… (no…veramente è un indovina…)

Poi le si avvicinò nuovamente e dopo averle dato un bacio sulla fronte le rispose: “Non preoccuparti, pensa solo a rimetterti in piedi al più presto…altrimenti con chi mi arrabbio?”.

Dopodiché se ne andò lasciandola sorridente.

Uscito dalla stanza fu attorniato dagli altri mentre Ryota e Sendoh entravano a loro volta.

“Allora come sta?” chiese Ayako

“L’hanno veramente ridotta male…io ora vado a sgranchirmi un po’ le mani, qualcuno vuole venire con me?” replicò con un sorriso cattivo.

Mito sorpreso gli domandò: “Sai chi è stato?”

“Ne conosco tre…loro ci diranno gli altri” rispose lui con uno sguardo che fece rabbrividire Ayako.

“Conta sia su di me che su i ragazzi…però aspettiamo anche Ryota e Sendoh, credo che verranno volentieri con noi!” intervenne Hanamichi, Kaede annuì in silenzio. Poco dopo uscirono anche Sendoh e Ryota…avevano delle espressioni che non promettevano niente di buono.

Ryota esclamò furibondo: “Se trovo chi è stato…” ma Rukawa non gli diede modo di finire la frase perché disse: “Allora vieni con me!”.

Ryota e Sendoh lo guardarono stupiti poi, notando la sua sicurezza, sorrisero.

“Bene andiamo!”

Così Hanamichi, Mito, Ryota, Sendoh e Rukawa si allontanarono.

Akagi li guardò dubbioso “Forse avrei fatto meglio a trattenere anche Rukawa…mi sembra un po’ troppo su di giri!”

“Capitano… tu e Uozumi siete riusciti a fermare Mitsui, Fukuda, Koshino e gli altri, ma non credo che ce l’avresti fatta anche con Rukawa!” mormorò Ayako pensando all’aria determinata e letteralmente furiosa del ragazzo.

“Beh probabilmente hai ragione… non l’avevo mai visto così…!”

“ Concordo, ragazzi ora voi andate a casa  tanto Yumi deve riposare, resterò io qui e se ci fossero novità ve le farò sapere, d’accordo?” disse Ayako.

Akagi prima di andarsene le sussurrò: “Spero che vada tutto bene…”

“Credi che possano avere qualche problema?” chiese Ayako preoccupata dall’espressione del ragazzo.

“Si… a trattenersi… ho la vaga impressione che quei cinque li massacreranno!”

“Oh!” esclamò la manager senza parole…   

La previsione di Akagi si rivelò esatta in quanto i cinque ragazzi erano talmente scatenati che ridussero la banda dei teppisti abbastanza male…

continua...

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