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“Vite parallele”

NOTE AL RACCONTO: “Vite parallele” racconto iscritto al Premio cinematografico a tema: “Stargate”.

SINOSSI: un amabile racconto di fantasia, a tratti misterioso a tratti comico e romantico. Marito e moglie, tornano entrambi a casa, nella stessa casa, nello stesso momento, ma non si incontrano in nessuna stanza: come è possibile ? Lo scopriremo solo alla fine del racconto mediante la voce esperta di una Medium, stile Poltergeist, che spiegherà al marito preoccupatissimo per le sorti della moglie scomparsa, che la stessa è proprio lì con loro solo in una dimensione sovrapposta, perché in casa loro da qualche parte si è aperto uno Stargate, un passaggio temporale, per un universo parallelo… Riusciranno a trovarlo e soprattutto riusciranno a far tornare nella giusta dimensione la moglie sana e salva?

"Vite Parallele"

-Silviaaaaa! Sono tornato….-
Nessuna risposta giunse dal piano superiore.
-Silviaaaa….- “Starà davanti al computer” pensò Fabio tra sé e sé, mentre saliva i gradini a due a due per recarsi di sopra, nella stanza del computer, dove generalmente la moglie si rifugiava per correggere i compiti dei suoi alunni delle scuole medie e stilarne i giudizi utilizzando un programma di videoscrittura. -Silvia allora sei diventata sorda?- Fabio stava dicendo queste parole quando varcando la soglia del piccolo “studio blu”, così lo chiamavano perché avevano deciso di arredarlo esclusivamente con oggetti blu, p.c., stampante, cornici dei quadri compresi, tutto era blu, un colore che lei amava molto e che diceva gli donava concentrazione, bèh davanti a quel computer acceso, con il cursore lampeggiante accanto all’ultima parola lasciata a metà “MICHELE SELVAGGINI: Il ragazzo si impegna molto, ma a volte concentrazione in aula e capacità di memoriz|” “Che strano?!” pensò Fabio “ha lasciato il p.c. acceso….forse è in bagno a farsi una doccia e non mi ha sentito arrivare!”. La porta del bagno era chiusa lui diede qualche colpo con le nocche delle mani sullo stipite, imitando la canzoncina di Pinocchio -Silvia, amoreeeeee…Allora sei qui? Adesso entro e ti vengo a prendere….Sto arrivandoooo….- Il box doccia era chiuso, l’acqua non scorreva e dentro la sala da bagno Silvia non c’era! Ma…Forse aveva ricevuto un telefonata ed era uscita di corsa da casa, chissà cosa poteva essere successo? Fabio tornò nell’altra stanza a spegnere il computer, poi tornò di sotto nel salotto e decise di telefonare a casa dei suoceri per sapere se Silvia fosse lì da loro. –Ciao Agata, Silvia è li da voi? Ah nooo?….No niente non ti preoccupare….Sì, lo so, è solo che sono tornato a casa da 15 minuti e lei non c’è….Sì, sì, certo, hai ragione, forse è uscita a comprare qualcosa che gli mancava per cena….Sì, certo, adesso controllo….Sì, sì, scusa, ….no, non ti devi preoccupare….Sì, quando arriva ti faccio chiamare….Sì, d’accordo ciao Agata!- La madre non l’aveva più vista dal momento dell’intervallo scolastico, da quando cioè, come era suo solito da anni, da quando ovvero Silvia era seduta su quei stessi banchi come scolara, le portava un po’ di pizza per fare lo spuntino di mezza mattinata, al driiin della ricreazione madre e figlia si vedevano tutti i giorni, tranne il Mercoledì, giorno libero di Silvia, ma oggi non era Mercoledì, bensì Sabato! Fabio su consiglio della suocera provò a chiamarla sul suo cellulare, ma il suono di questo giunse dalla stanza accanto, la sua borsa, la sua cartellina con sopra il libro di Storia dell’arte, ed il suo telefono, erano lì dove lei li poggiava sempre appena tornava a casa, sul comò dell’ingresso. E già infatti Fabio li aveva già notati entrando, era anche per questo che da subito fù sicuro che la moglie fosse in casa.

Si affacciò dalla finestra della sala da pranzo che dava sul retro, dove c’era il box auto, la macchina di Silvia era lì, parcheggiata male come al solito. Tutto sembrava normale e lo sarebbe stato se a questi particolari di vita quotidiana, fosse anche seguita la presenza di Silvia a casa, ma lei invece non c’era…Fabio cominciò ad agitarsi veramente! Forse era andata a fare la spesa con una amica, in fin dei conti seppur fuori era già buio, erano solo le 18.30 della sera, per prima cosa controllò nella mensa della cucina se c’era il pane, Silvia si dimenticava sempre di comprarlo, un po’ perché non aveva mai tempo, tra riunioni scolastiche incontri con i genitori ecc., un po’ perché lei evitava di mangiarlo per non ingrassare e si dimenticava sempre di comprarlo per il marito. Ma anche il pane c’era, un bel filone fresco di giornata…. “Ma certo la riunione sarà di certo lì, come ho fatto a non pensarci prima” disse Fabio a sè stesso “e siccome era in ritardo come al solito, per sbrigarsi ha lasciato tutto, e si è recata alla scuola a piedi!” distante solo un isolato da casa loro. Fabio prese le chiavi di casa, il suo telefono, se qualcuno lo avesse cercato, si accese una sigaretta e si avviò verso la scuola per controllare dall’esterno se i professori fossero ancora lì. La scuola era chiusa, tutte le luci spente. Ora infreddolito, con mani e naso gelati, immerso nella nebbia, per di più piovigginava ormai da parecchie ore, si fece prendere veramente dal panico. “Silvia dove ca….o sei???” Chiamò quella sua amica, che era sempre in casa loro “il telefono della persona chiamata è irraggiungibile, si pr….” Riagganciò. Tornò a casa forse Silvia era già lì! –Silvia, ci sei?- Niente, ultimo tentativo chiamare l’amica irraggiungibile a casa -Ciao Sabrina, Silvia è lì da te?- -No, Fabio, veramente mi ha dato buca sono due ore che l’aspetto per prendere un tè insieme!- -Quindi tu oggi non l’hai vista per niente?- -No perché mi aveva detto che doveva prima fare i giudizi di fine semestre poi sarebbe passata, per parlarmi di una certa cosa…Ma cosa non lo so…perché non l’ho vista…Ma perché Fabio, dov’è?- -E che ne so, a scuola non c’è, le sue cose sono a casa, anche la macchina è parcheggiata nel vialetto…addirittura ha lasciato il p.c. acceso, ma lei non c’è…io sono tornato un’ora fa e non so più che pesci pigliare…- -Fabio stai tranquillo, magari è in palestra….- -Ma certo…..la palestra oggi è sabato come ho fatto a non pensarci, Grazie Sabrina ciao!- Driinn, squilla il telefono Fabio si catapulta –Prooonto!- -Fabio sono io Agata…Ma Silvia è lì, si sente poco bene, dovevamo vederci alle 18.30 in palestra, ma non si è vista alla lezione di Step!- -Agata ascolta …io Silvia non so dove sia…Le ho provate tutte come hai detto tu….Sono andato anche alla scuola, ho chiamato Sabrina, credevo anche io fosse in palestra ma se tu mi dici….- - Oh, mio Dio Fabio, chiamiamo la Polizia?- -Agata a questo punto sì….- -Arrivo da te, lascio Giovanni a casa tante volte Silvia venisse qui…..Arrivo!- CLICK! Forse non era il caso di allarmarsi e tutto sarebbe finito con una bella risata, ma meglio prevenire che curare –Agente, può passarmi il Commissario Morini?- -Pronto commissario, Sono Fabio Donati….La chiamo per una strana situazione che si sta verificando a casa mia…..Le cose stanno così…- -Sì, forse ha ragione lei, devo mantenere la calma, ma io inizio ad essere seriamente preoccupato….Magari è tutto uno stupido equivoco, ma….Sì l’aspetto, grazie!- Agata era arrivata poco dopo arrivò il Commissario Morini. Intanto Silvia davanti al suo computer, incrociò le braccia sopra la testa, fece un po’ di stratching ed esclamò sbadigliante: -Per oggi basta, ma che ore sono, o mio Dio, l’appuntamento con Sabrina, ormai è andato e la palestra pure, che p….le!- Devo avvertirle che ho fatto tardi….chissà forse Fabio è già tornato, sarà di sotto a guardare la Tv….- -Amoreeee, scusa ma non ti ho sentito arrivare….Fabio ma dove sei? Qui non c’è, qui nemmeno….cavolo il pane avrò nuovamente dimenticato di comprarglielo ed è dovuto uscire a prenderselo da solo al supermarket….intanto chiamo Sabrina e mamma!- -Ciao Sabry, Sì, lo so scusa….E’….- - E’ che non ti sei resa conto del tempo che passava, come al solito, facciamo domani…Sono curiosa devi dirmi quella cosa….- -Già, quella cosa….Sai credo ti farà molto piacere…a domani allora, scusa ma ora devo chiamare anche mia madre….Sì, ho saltato anche la lezione di Step….Sì, lo so, devo iniziare a pensare un po’ più a me….Ciao Sabry a domani….Ma sì te lo giuro…a domani, ciao!- -Ciao mamma….Mamma ti prego, già mi ha fatto la ramanzina Sabrina…Senti Fabio è venuto a prendere un po’ di pane da te?….No niente, solo che non l’ho sentito arrivare e qui non c’è….E’ ma mamma non ho avuto tempo di comprare il pane…Sì va bene, se torna senza pane ti richiamo e ce lo porti tu, Grazie ciao!- -Allora vediamo cosa preparo per cena?- -Cotolette, patate fritte e salsa Lionese…Sbrigativo ma efficace come pasto…Cavolo ma guarda quanto pane c’era…E allora Fabio dov’è?- -Lo chiamo sul suo cell…. “il telefono della persona chiamata non è al momento raggiungibile…” Mah?- Dopo un ora –Mah cavolo avverti almeno se mangi fuori con i tuoi colleghi, addio patate e addio cotolette, sono pietrificate…E’ ma stasera quando arrivi te lo do io....- -Ma che ore sono le 23??? Cavolo adesso chiamo Luigi però se tu sei sempre irraggiungibile…fidarsi è bene non fidarsi è meglio!- -Ciao Luigi, che macello ma dove sei? Al Neutronica? Ma Fabio è lì con voi? Dai dimmi la verità giuro che faccio finta di niente….- -Silvia ti giuro ma Fabio dopo il lavoro è andato spedito a casa…Mi senti?…No ti giuro con noi no c’è!….Si se lo vedo ti faccio chiamare subito!- -Che figura di mer….Ma guarda tu se mi tocca fare pure la detective, adesso me ne vado al letto e quando torna non gli rivolgo la parola almeno fino a domani sera!- La mattina dopo Silvia si stiracchiò allungandosi sul letto, con il volto sorridente, forse aveva fatto un bel sogno, poi improvvisamente si ricordò della sera prima, allungò il braccio sull’altro guanciale con gli occhi ancora socchiusi ed assonnati, ma Fabio non c’èra. “sono sicura che è di sotto a preparare la colazione domenicale…Per farsi perdonare, l’infame, ma ora mi sente!” –Fabiooo, non ci provare noi dobbiamo chiarire…- Disse ad alta voce, con tono risoluto, mentre si annodava la vestaglia, e stava per entrare in cucina come una macchina da guerra! La cucina era deserta. –Neanche la colazione, ma guarda questo…Adesso vado e l’affogo sotto la doccia….- -Fabio, sto per entrare, preparati a morire…- Disse ridendo. Però, il box doccia era chiuso, l’acqua non scorreva e dentro la sala da bagno Fabio non c’era! Ci volle un attimo a far passare Silvia dall’ironia al pianto, era già al telefono con sua madre, in lacrime: -Ti rendi conto mamma….No, non è tornato stanotte, non l’ha mai fatto….Si sono sicura è con un'altra….Ma no quale incidente, la sua macchina è qui già ho controllato, parcheggiata di traverso dietro la mia perché ieri ho tappato l’entrata del box….Il telefono è sempre irraggiungibile….La polizia, ma mamma….E che gli racconto che mio marito mi tradisce e loro me lo devono riportare….Ma no dai….E va bene, non sarà il tipo ma una botta di testa la possono avere tutti…Va bene dai li chiamo basta che ti calmi….!- -Oh, mio dio che vergogna….- tuuuu, tu-tu, il telefono era libero -Sì, pronto sono Silvia Donati, potrei parlare con il Commissario Morini? Sì pronto commissario, buongiorno, la chiamo, perché, perché, sono così imbarazzata, mi scusi, ma mio marito non si vede da ieri ed io sono preoccupata….Ma sì, per pochi minuti deve essere rientrato per forza, la sua macchina è qui….Ma io non l’ho sentito arrivare e lui oggi ancora non c’è….Sì, irraggiungibile….Va bene l’aspetto, grazie- Agata era già arrivata, e stava sostenendo la figlia, tremolante un po’ per la vergogna subita un po’ per lo sconforto; poco dopo arrivò il Commissario Morini. Intanto Fabio, insonne, era ormai mattina, piangeva sconsolato sul divano, Agata preparava tre caffè per lei Fabio ed il Commissario ed intanto piangeva. -Signor Donati….- - Diamoci del tu commissario- -Fabio, mi hai detto ieri che quando sei arrivato il p.c. era acceso….Stavo pensando che se si tratta di un rapimento come supponiamo, forse salvato da qualche parte c’è un messaggio di riscatto dei rapitori…- -Giusto…andiamo a controllare, per di qua, commissario!- -Ecco questo è il documento che Silvia stava scrivendo ieri…Ma un momento….Ieri non era così lungo, ricordo bene che l’ultimo giudizio era quello di Michele Selvaggini….Commissario glielo giuro, non lo sto inventando, era l’ultimo commento lasciato a metà, prima di spegnere il p.c. naturalmente ho salvato questo file, per evitare di far perdere questi preziosi dati a mia moglie….Ma ora ci sono 4 giudizi in più, praticamente tutta la classe al completo, quando ha finito di scriverli, Silvia è stata qui? Oh, mio Dio, cosa sta succedendo???- Fabio era terrorizzato, il commissario più razionale altamente incredulo, la Madre di Silvia invece, assolutamente istintiva, chiamò subito al telefono una sua amica medium, che dopo qualche minuto era lì. –Silvia è qui non la sentite, ecco è lì sul divano che piange stretta al petto di …tuo Agata, tu sei con lei, C’è anche lei commissario, e vedo anche un'altra figura….- -Cari signori se intendete portare avanti in questo modo allucinante le indagini, io me ne vado, cavatevela da soli qui, io torno al distretto e proseguo le mie indagini da lì!- Il commissario uscì a gambe levate, chiudendo di colpo la porta d’ingresso alle sue spalle! -Ecco Agata, sono rimaste solo tre figure, il commissario Morini se ne è andato anche dall’altra dimensione….capite cosa significa?- Scioccati Agata e Fabio risposero all’unisono e con voce tremolante e rotta in gola -Noooo!- -Oh….incolti….Significa che stiamo vivendo l’identica situazione, noi ed i nostri corrispettivi nell’altra dimensione, deve esserci qualcosa di scatenante che ha aperto il varco tra le due, e Silvia senza saperlo l’ha oltrepassato, ed ora è di là e tu Fabio sei di qua, perché quando sei arrivato a casa quel varco si era richiuso, ed è stata una fortuna se no sareste scomparsi entrambi,non sapendo mai che stavate vivendo un vita parallela, perché gli abitanti del sopra sono gli stessi del sotto…Infatti la terza figura che stentavo a riconoscere sono proprio io….Sono sicura che anche l’altra me stessa ci è arrivata a questa soluzione…ora resta solo che io mi metta in contatto con lei, cioè con la me stessa n°2, per riaprire forzatamente quel varco e fare a Silvia da ponte, per tornare di qua….- Agata e Fabio erano sempre più sconcertati ed intirizziti da quel fiume di parole, Fabio riuscì solo a chiedere, ma se togli Silvia da di là, sarà sempre lei o la seconda Silvia, insomma sarà la mia Silvia? E chi resterà di là al suo posto? Se noi di là ci siamo, perché non ci sono due Silvie ma solo una….Ovvero la mia Silvia?- -Caro mio solo la tua Silvia è andata fisicamente di là, cancellando l’altra, noi ci siamo perché siamo in tutte e due le dimensioni, non abbiamo varcato il passaggio e non abbiamo cancellato i nostri alter ego! Quando Silvia tornerà di qua, perché la faremo tornare….Al suo posto di là comparirà l’altra se stessa, che non capirà cosa sia successo, è come se l’altra Silvia avesse dormito, invece la nostra Silvia seppur sbalordita ed inizialmente incredula, tornerà di qua e si ricorderà tutto, non capendo solo come ha fatto a passare di là….questo starà a me scoprirlo….su al lavoro, portami nella stanza del computer- -Lo studio blu andiamo!- -Adesso io mi concentrerò e entrerò in trance davanti al computer acceso, se non erro ieri pioveva, Fabio tu dovrai andare davanti al pannello generale dell’elettricità ed al mio via togliere e rimettere in pochi secondi la corrente, dobbiamo ricreare il lampo, che ieri ha aperto il varco proprio in questo punto….ne sono certa, sarà Agata a darti il via, quando mi vedrà sufficientemente in trance….Ah, e tu Agata non ti avvicinare per nessun motivo al p.c. altrimenti passeresti anche tu di là con me….- -Oh, ma Clotilde, sarà pericoloso per te…e se resti di là al posto dell’altra te stessa?- - Se l’altra me stessa è preparata come me ora è già davanti al Computer con Silvia, su bando alle ciance, ho fatto parecchie volte qua e là che credete, solo l’altra me è la prima volta che la incontro, che tutte le forze intergalattiche me la mandino buona….Su coraggio!- Fabio scese di sotto era già pronto con il dito sul pulsante rosso, mentre tendeva l’orecchio, verso il piano superiore, in attesa del grido di Agata. Passarono alcuni, interminabili drammatici minuti, poi: -FABIO VAIIIII, ORA!- Spinto e re-spinto il bottone rosso, era già alla sommità delle scale, stavolta aveva volato, quattro gradini alla volta…. Clotilde era svenuta, con lei sulla sedia del p.c. c’era anche Silvia senza sensi, svenne anche Agata, Fabio non sapeva più chi far riprendere per prima. –Clotilde svegliati ce l’ hai fatta!- -Cosa credevi miscredente….- rispose con un sottilissimo filo di voce, segno evidente che tutte le sue forze l’avevano abbandonata, però se rispondeva almeno stava bene! Silvia iniziò a tossire, mentre piano riprendeva i sensi. -Amore, amore mio, svegliati dai….Brava così!- L’abbracciò forte, era tornata, la prese in braccio e la mise a sedere sul divano letto. Una voce stridula e sottile chiamò -Fabio, Silvia, Silvia l’ho vista!- Agata si stava rialzando con la testa che gli girava terribilmente. Clotilde, stava muovendo il collo avanti ed indietro, quasi per sgranchirsi, era finita neanche avesse corso su e giù per le scale 100 volte senza sosta. –Clotilde vieni a sederti sul divano- Fabio aiutò la medium ad sollevarsi dalla sedia. -Sono vecchia ormai per certe cose!- -Tu sei un angelo Clotilde, altroché, grazie, grazie!- Agata pronunciò queste parole, tenendo stretta con una la mano dell’amica, che piano stentava a riprendersi, con l’altra invece teneva forte sua figlia, quasi a non volerla mai più mandare via. Fabio invece era in piedi davanti a quelle tre donne stanche e commosse sul divano, dai suoi occhi scendevano lacrime di gioia, avrebbe voluto baciare, dandole mille baci e mille ancora sua moglie, ma aveva paura che così debole non avrebbe potuto sopportare troppe persone calorose addosso a lei, la stretta di Agata bastava ed avanzava per il momento. Leggermente Silvia si riprese: -Fabio sono incinta, e anche l’altra me stessa lo è, solo che l’altra me, già lo aveva detto all’altra sua madre, io invece ve lo dico ad entrambi ora!- Giornata tremendamente emozionante -C’è nient’altro che devo scoprire oggi?- Esclamò fiero Fabio mentre rideva a crepapelle, e stavolta un bacio mozzafiato glielo diede davvero a sua moglie, finalmente tornata a casa!

Monia Di Biagio

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