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Lettere ricevute

Tutte "le più belle lettere ricevute" dai Visitatori del mio sito, dai miei Lettori & da Amici Scrittori.

1°

Da Roberto Giorni: Scrittore & Sceneggiatore.

"Sono Roberto Giorni, un 33enne della provincia aretina. Aspiro a diventare uno sceneggiatore cinematografico, e pur esercitandomi molto nella scrittura di soggetti e sceneggiature inediti, ho ancora tanto da imparare. Leggo spesso il tuo sito digilander, e lo trovo molto più che interessante! Soprattutto perchè vi traspare una grandissima dedizione alla scrittura. Salta subito all'occhio che lo scrivere rappresenta anche la tua effettiva seconda pelle, non per questo meno importante della prima. Leggendo le tue righe coltivo l'ambizione di attingervi almeno una stilla del tuo straripante entusiasmo letterario. In pratica tu riesci a fondere mirabilmente tutto in uno, la bellezza di una sgargiante fantasia creativa, con la cinica concretezza della realtà editoriale. Perché la vena creativa è pur sempre fondamentale, e tantissimi scrittori potenzialmente eccelsi la posseggono. Però essi (e io) sono incapaci di mantenere a lungo l'ottimismo iniziale, alimentandolo con il giusto, incrollabile spirito di sacrificio. Elementi indispensabili  per corredare la propria opera inedita della desideratissima capacità di instaurare rapporti fecondi con le case editoriali, o con le case di produzione cinematografica. Continuerò a leggere i tuoi scritti su internet, che contengono molte caratteristiche riconducibili alla grande scrittura, territorio fin troppo affascinante, dove ancora io non sono in grado di cimentarmi appieno, come tanto desidero. Grazie per l'attenzione."

Da Roberto Giorni  per

ORDINALO SU:

oppure Alla Casa Editrice  o  A me!

N.B. Riceverai il libro in contrassegno e pagherai solo al ricevimento del pacco!

"Ciao cara Monia, ho iniziato a leggere il tuo libro "La dama bianca" a soli 8 giorni dall'ordinazione by web. Fin dalle prime pagine mi rendo conto che leggerlo sarà un bel viaggio emozionale.

Si perchè l'immaginazione e la fantasia, in questo racconto vengono abilmente miscelate alle testimonianze oculari e suggestionali raccolte da una "cantastorie" molto concreta, capace di portare gioiosamente noi lettori in territori fantasiosi dove accadono fatti inspiegabili e sopra la norma. Salvo poi riscoprire che la stessa normalità giornaliera, ci esorta a cercare sollievo e rifugio energetico nella lettura di storie paranormali, dove ciascuno può sprigionare, di nuovo, quella voglia di fantasticare senza sentirsi in colpa, che invece la quotidianità ci nega obbligando a comportamenti ingessati e spersonalizzanti. Scusa per il disturbo. 

Grazie per l'attenzione, Roberto Giorni"

 

2°

Da Antonio Messina per

ORDINALO SU:

oppure Alla Casa Editrice  o  A me!

N.B. Riceverai il libro in contrassegno e pagherai solo al ricevimento del pacco!

"Ciao Monia, il tuo libro è sulla mia scrivania. Bella la copertina, un tocco di classe non guasta mai. Comincerò a leggere questa sera. Le tue parole mi hanno commosso, la dedica e il libro che conserverò, come conserverò la tue parole, gli elogi. Grazie: non trovo parole in questo momento, ultimamente ricevo forse troppi elogi, troppi per il mio cuore, troppi e sinceramente a volte credo di non meritarli. Non scriverò per te frasi poetiche, son troppo felice d'aver ricevuto il tuo libro, veramente e sinceramente. Oggi non son bravo a scrivere, oggi vorrei soltanto ringraziarti e augurarti un felice Natale e uno splendido anno. Domani t'invierò il mio L'assurdo respiro delle cose tremule: sono stato impegnato, dunque ho perso tempo. Lavoro a dei racconti d'amore, dal titolo ancora incerto: L'amore sotto la neve. Un caro saluto e non appena terminerò la lettura della DAMA BIANCA di farò sapere. Ti auguro felicità a grappoli e tante stelle nel cuore. Non appena terminata la lettura invierò un commento sul tuo libro su IBS. Un saluto con il cuore  Antonio"

*****************

"Cara Monia, sono quasi alla fine della storia (La Dama Bianca). Nulla svelo, proprio nulla, poi t'informerò in dettaglio. Ieri ho letto 80 pagine di fila, senza stancarmi, anzi: questa dovrebbe essere la mia unica indicazione, per il momento e, tu già dovresti percepire ed essere felice. La parte sulle antiche civiltà, sulla nostra provenienza marziana, sul diluvio è veramente straordinaria: adesso basta, ho detto anche troppo. Ancora un felice anno. Ciao, sei proprio in gamba: brava."

******************

(6 Gennaio 2005) "Ecco dunque il mio commento alla Dama Bianca, un commento sincero. Non sono un critico letterario, dunque cercherò di farti"sentire" le mie emozioni. Perdona il linguaggio non proprio aulico, ma ultimamente non riesco a tracciare percorsi di parole, mi sono impantanato, come se fossi sprofondato con la testa in un acquitrino: dunque mi scuso per la mediocrità della mia scrittura, tu comprenderai cara Monia. Il libro è bello, forse l'inizio, forse... Sembrava che tu avessi paura di liberare le parole, sembrava che tu volessi "rullare" per ancora qualche minuto, prima di spiccare il volo. La storia è convincente, accattivante, poi la parte relativa alle antiche civiltà è veramente colma di fascino: Atlantide, la sua scomparsa, gli Egizi, le Piramidi, il fascino degli Alieni, la loro provenienza, noi che siamo i loro"figli". Nella parte centrale della storia, mi sono proprio divertito, il tocco tuo delicato nel narrare è stato da me compreso, assorbito, quasi sublimato. La dama bianca, questo fantasma piano di fascino, in me ha lasciato il segno, un segno delicato e colmo di mistero; poi opportuna è stata la tua spiegazione in epilogo( nel secondo volume). Ecco dunque l'epilogo, ecco dunque le ultime mie parole dedicate alla Dama Bianca. Allora: bello il libro, interessante la storia e, tu sei riuscita a narrare con grande compostezza, senza farti travolgere dalle emozioni, dato il delicato ed etereo tema trattato. Il mio giudizio è positivo, anche se saranno altri, persone più intelligenti di me a regalarti parole più belle ed espressive, io sono un"piccolissimo" autore e dunque la mia voce ha poco spessore. Solo un appunto, non a te naturalmente, ma alla casa editrice: l'editing poteva essere più attento, nel senso che c'è qualche errore di troppo nel tuo testo, errori che si potevano evitare con un più attenta visione del manoscritto: avrai notato anche tu. Invierò un commento sul tuo libro su IBS, sperando di farti cosa gradita. Un caro saluto, un saluto sincero, vero. Spero per te che angeli in miniatura possano librarsi in volo tra i segreti dell'anima tua e luce portare, sempre nel tuo cuore, sempre in volo, sempre, oscillando in un fulgido moto, oscillando in quell'oceano di silenzio che è porta della nostra felicità. Antonio"

3°

Da Carlo Martini per

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oppure Alla Casa Editrice  o  A me!

N.B. Riceverai il libro in contrassegno e pagherai solo al ricevimento del pacco!

"Carissima Monia,
sono uno dei tanti (mi auguro che ce ne siano stati molti) lettori della tua "Dama Bianca". Ho accolto la tua richiesta di ricevere a casa gratuitamente i due volumi che tu hai scritto, quindi mi sembra doveroso ringraziarti per questa opportunità offerta, così colgo l'occasione per descriverti le sensazioni che mi hai trasmesso.
All'inizio ho avuto un po' di difficoltà a seguirti, ma poi, pian piano, "conoscendoti", mi sembrava di essere al tuo fianco e ti accompagnavo in questa tua indagine misteriosa... così siamo diventati "amici".
Mi è piaciuto il modo in cui hai scritto, così semplice, spontaneo... alla mano, avvicinando il lettore non alla lettura, ma ad una sorta di dialogo complice tra due persone. Ho letto questi due volumetti con un tono un po' distaccato quando si riportavano le cronache, ma in maniera molto più avvincente quando descrivevi i dialoghi che hai avuto con alcuni personaggi riportati tra le righe e tutti i misteri che hanno sempre circondato l'uomo, la religione, l'aldilà, i fantasmi, gli alieni-o-non-alieni?, e tutti gli altri argomenti correlati.... argomenti per i quali io ho un interesse particolare e che giornalmente mi incuriosiscono. Negli anni passati ho letto qualcosa e mi trovo d'accordo sulle conoscenze e previsioni della civiltà Maya, per cui, quando mi sono imbattuto in quella parte del primo volume, nella quale descrivevi tutti questi misteri affascinanti (dall'Area 51 al Triangolo delle Bermuda, dai Maya all'Egitto, da Stonehenge ai "cerchi sul grano", ecc...), non ho fatto altro che immergermi in quelle pagine che mi hanno catturato e "scomparire" dalla realtà. Quando mi apprestavo ad iniziare il secondo volume speravo di trovare una continuazione di questi argomenti a me tanto cari, purtroppo non è stato così... come accennato prima, ho letto, ma con un po' più di distacco e un po' assente (la mia mente vagava ancora tra tutti quei misteri e soprattutto all'imminente 23 dicembre 2012), ma mi devo complimentare con te per la ricerca così profonda e intensa, le cronache e la minuziosità dei particolari trascritti in questi testi. Ancora una volta grazie per le sensazioni trasmesse, vorrei essere stato vicino realmente a te quando andavi alla ricerca della Dama o eri in compagnia di questi personaggi dall'esperienza individuale e singolare, e, se posso, vorrei fare un unico appunto: forse i testi dei volumi non sono stati riletti, o non è stata rivista l'impaginazione, prima di dare il "visto si stampi"? Purtroppo ho notato alcuni errori di "distrazione" nella battitura dei testi... lettere invertite o lettere erroneamente inserite per la vicinanza tra i tasti del PC. Ma tutto questo era naturale, normale... come se il dialogo verbale tra due persone non contenga errori?

Grazie ancora per la compagnia che mi hai fatto in questi giorni... a presto.

Con amicizia, Carlo Martini"

4°

Da Silvia per

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"Ciao Monia!!
Ho letto il libro tutto d'un fiato, ma non avevo visto questo post dove mettere i commenti, così ti scrivo solo ora...

Complimenti, mi ha fatto davvero "impressione" leggerlo, soprattutto se pensi che io quell'anno e in quel periodo ero li in vacanza, mi vengono i brividi solo a pensarci...
Io sono una che si può definire "fifona", però sono anche molto curiosa e il tuo libro mi ha davvero "presa", tutte quelle esperienze vissute in prima persona.. brrr.. io sarei morta di paura!! Mi torna in mente la persona che dice di averla vista come se fosse in macchina con lei... mamma mia!! Shocked
Ehehehe, per fortuna a me non è mai capitato!!
Interessante anche l'ultima parte, dove scrivi dove si possono trovare le altre dame... Adesso so quali sonoi posti che devo evitare!!! Wink

Complimenti davvero, a me il libro è piaciuto tantissimo!! Ciao Silvia"

5°

Da Lusy-Anna per "Sentimento Nuovissimo"

"Grazie Monia per avermi dato la possibilità di conoscerti quale donna di massima sensibilità che dalle tue poesia, peraltro bellissime, trapela. Il leggerti mi è sembrato il trascorrere della mia vita con tutte le tue emozioni e sentimenti compreso il tuo Amore platonico da me vissuto, ma ancora vivo in me. Sono felicissima saperti ora aver raggiunto il massimo che la vita possa darci: un Amore vero da vivere e non più da sognare. Io, ancora alla mia "bella età", ancora lo sogno, ma si dice, ed è vero, che i sogni aiutano a vivere! Cara Monia, ti sento vicina spiritualmente e credo che lo sarò ancor più quando leggerò i tuoi scritti. I miei complimenti. Un caro e cordiale saluto. Luciana"

6°

Da Cettina di Milazzo (ME)

Per Il Sito e

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N.B. Riceverai il libro in contrassegno e pagherai solo al ricevimento del pacco!

"Inizio a scriverti col scusarmi se ti sono arrivate dozzine di mie lettere tutte uguali sul sito!
Già non riuscirai a sopportarmi più, :-)! Ho finito col farmi conoscer subito! :-(
Ho il computer completamente in panne, e non posso assolutissimamente rischiare che non ti sia arrivata alcuna mia lettera, per questo, se fosse stato così, te la rimando dalla mia email origianale, a scanso di eventuali problemini, così sto tranquilla, la mia email è più sicura! Ed ecco la mia lettera.
Baci....

Buon giorno a te! :-)

Mi scusi, se involontariamente ho cominciato a scriverle in un modo poco consueto, nel parlare con un'autorità come lei nel campo della "Letteratura"!!!

Mi sento quasi, quasi una piccola e simpatica bertuccia!

Haimè che modo d'iniziare una lettera!

La sento così vicina al mio modo di esser e di scrivere, (magari questo, lasciamo perdere!)

che mi vien proprio di darle del "tu"!

Bando alle inutili ciancie, mi perdoni proprio, sento che devo darle del "tu"!

Ancora perdono! :-)

Mia cara Monia Di Biagio, ho letto il tuo splendido libro "La Dama Bianca", come non rimanerne colpita?

Ho cercato il prima possibile di potermi collegare e cercare un tuo eventuale sito!

Ed eccomi qui che ti scrivo, che emozione :-) !

Amo scrivere, amo il computer, amo il mistero ed ora amo questo sito! Scusami, troppo ruffiana???

Ho letto il tuo libro, ho letto di te, le cose che più ami, le amo anch'io e ci accomunano!

C'è solo una "piccolissima differenza", col tuo carisma hai sfondato, io col mio modo di pormi al Mondo, le mie poesie e storie non hanno messo naso fuori dai miei immensi diari!

E con questo non credo che se fosse stato il contrario, sarei mai arrivata al tuo livello!!!

Mi presento,(e sarebbe anche ora!).

Mi chiamo Cettina, ho 22 anni e vivo a Milazzo, in prov. di Messina, una bellissima e ridente cittadina sul mare, con un imponente castello medievale, che la sovrasta!

Figurati...credo che solo questo basti a farti capire quante leggende mi hanno accompagnata durante la lunga strada della mia crescita! :-)

Qui la "Dama Bianca", (perchè non poteva che esserci anche qui!!! Come si dice tutto il Mondo è paese!), ha una storia simile alla vostra discendente dei Malaspina!

Se t'interessa potremmo scriverci.  Con questo non voglio solo attirare la tua attenzione, ma penso che sarebbe un immenso onore per me aver l'opportunità di scambiare con te qualche concetto interessante e profondo!

Scriverei fiumi, ma haimè il tempo stringe, ed il lavoro, non può aspettare!

Ti mando i miei più sentiti complimenti, e saluti sinceri dall'antro più nascosto e profondo che ci sia nel mio cuore! :-) "

*******************

"Carissima Monia,

ricever la tua e-mail di risposta,

mi ha reso allegra come un gatto che rincorre il suo gomitolo di lana! :-)

Come avrai capito mi piace sì, molto scrivere, ma rendere tutto più allegro, con qualche mia forse un po’ stupida battuta, buttata di getto, un po’ qua e là senza tanto pensarci!

Sono una persona molto allegra e il Mondo della scrittura, fa sì che lo sia ancora di più!

Levatemi tutto, ma non la penna, se proprio, non ho una tastiera e il pc tanto amato!

Scrivere, libera in me, una strana energia che mi fa stare bene, un’energia positiva che sento tutta attorno a me espandersi ed avvolgermi, anche adesso che ti sto scrivendo!

Sento che si emana, man mano che scrivo, è come una sensazione che ti rende soddisfatta!

Soddisfatta di aver impresso i tuoi sentimenti, i tuoi pensieri, su una pagina bianca che man mano prende forma dando vita ad un qualcosa, che rivela te stessa!

Mamma mia!!! :-o

A volte mi accorgo che faccio fatica a sopportarmi persino da me, tutti mi dicono che scrivo sempre troppo, mi dilungo in lungo ed in largo! :-)

Questo mi è piaciuto da subito di te, nel leggere, ciò che hai scritto nella Dama Bianca!

Hai approfondito tanto, tanto,  tutti i concetti su cui potevi e sentivi di doverlo fare, senza la minima paura di poter annoiare il lettore, mi hai sconvolto!

Nel senso buono! ;-)

Ho rivisto nel tuo modo di scrivere qualcosa che c’è forse anche solo in piccolo nel mio modo di scrivere, lo dico con molta modestia. Il modo di narrare e approfondire per far sentire chi legge dentro il racconto!

Tutti i concetti che hai approfondito, tutte le  più pazzesche teorie affrontatesi nel contesto, di ciò che il “Mondo degli scettici” ritiene inverosimile, se addirittura impossibile, teorie che affascinano l’Umanità dai suoi più lontani arbori, domande alle quali nessuno, o pochi coraggiosi hanno avuto il coraggio di cercarne la risposta!

Mi hai sconvolto! La sera mi adagio sul letto, sotto le coperte, i miei occhi scrutano nell’oscurità, e non riesco a prender subito sonno, migliaia di punti interrogativi aleggiano leggeri nella mia mente confusa, hai risvegliato in me quell’Anima ricercatrice che mi ha da sempre contraddistinto e che da sempre mi accompagna,  ma negli ultimi tempi si era sopita, per motivi fra i più comuni, tra i quali,  il lavoro, la vita dura e tutto il resto!

Il mio povero pc, che và a rilento, mi fa da testimone di ciò e molto appesantito dall’enorme materiale che ho raccolto in un questi anni, cerca di fare del suo meglio pian piano continuando a sopportare le mie assurde pretese che raccolga ancora un po’ delle mie ultime novità trovate!

Al più presto spero di poter acquistare una “pen-drive”, così da farne uno scrigno personale delle mie informazioni più interessanti! E poter alleggerire il mio diligente computer permettendogli di tirar un sospiro di sollievo, così sarà anche più veloce nella connessione. Veramente ho anche una graziosa raccolta delle immagini più fantastiche, e fantasiose che ci possano essere!  Dalla quantità, pesantuccie anche loro…

Vorrei renderti partecipe, parlarti e accennarti qualcosa riguardante la mia raccolta, in cui ritrovo storie inverosimili di streghe, le così dette Dame nere; storie di folletti, abitanti di castelli e dei più disparati luoghi incantati; fate, le Dame bianche alate; leggende e misteri di tutti i tempi, come Il Santo Graal, Atlantide, e Il mito di Re Artù e la mitica Avalon.

Di tutto un po’ insomma! :-)  ma non mancano di certo storie di fantasmi!

Eppur anche se amo molto il mistero rivedo in te come ti sei descritta anche tu nel tuo libro, la mia indole fifona!!!

Ma bando alle ciancie…non voglio più annoiarti, credo di aver esagerato un pochino, ti racconto la storia delle Dame Bianche del mio bel Paese, Milazzo, così accontenterò anche la tua curiosità!

Hai capito bene, le Dame, sono più di una, almeno due! Ecco le loro storie….

“Non potrai mai avere la completa visione di questo edificio così solitario ed allo stesso tempo palpitante di vita, del Castello di Milazzo, se non si collegassero i misteriosi meandri che si svolgono al suo interno, immensi sotterranei, gli inesplorati passaggi segreti, attraverso i quali fuggirono: un amante segreto, dei prigionieri, i castellani in una cerca di scampo; e poi i maledetti –e pur bramati –tesori, per cui vite umane furono sacrificate e che per tanti anni furono causa di spargimento di sangue.

E come ogni importante Castello, anche quello di Milazzo ha il suo fantasma. Si narra dell'esistenza di una bella e sfortunata fanciulla, una tale Elena Baele, di nobile Casato, vissuta nelle terre del Capo di Milazzo, tra i poderi degli ulivi antichi e le scogliere a picco sul mare... La poverina si era perdutamente innamorata del figlio del campiere, che lavorava alle dipendenze del padre... i due giovani si amavano in segreto ed insieme, essendo due cavallerizzi provetti, facevano lunghe passeggiate tra le splendide scogliere del Capo, là dove Milazzo  abbraccia il mare tra le spume e si protende verso le isole Eolie... Ebbene, essendosi il padre della bella giovine accorto di quanto accadeva, pensò bene di congedare la famiglia del ragazzo dalle sue terre, data loro una lauta ricompensa di buonuscita... tuttavia Elena, presa dallo sconforto, non trovando più il suo amato, chiese il permesso di fare una cavalcata,   e galoppò col suo destriero fin oltre le scogliere del Capo, lanciandosi nel vuoto dalla rupe e finendo tra le spume di quel mare che aveva da sempre ammirato nell'abbraccio amoroso col suo lui. negli splendidi tramonti della Baia... La leggenda narra che nelle notti d'estate il fantasma della sfortunata giovane cavalchi ancora tra le scogliere in cerca del suo uomo... ma nessun pescatore che la scorge ha paura di lei, anzi si commuove ascoltando i suoi singhiozzi....

Nelle notti di luna di marzo, invece, si racconta di un altro ectoplasma che si materializza nei pressi del Castello, aggirandosi tra i torrioni, in bagliori di luce sinistra, che si accompagnano ad un lamento soffocato, come di singhiozzi strozzati in gola. Si tratta del fantasma di una donna, che scoperta tra le braccia del suo Lui, un soldato, inviso ai familiari di Lei perché appartenente a famiglia del popolo, non agiata, venne costretta a farsi monaca di clausura. La poverina, tuttavia, continuò in segreto ad amare il suo uomo, afflitta nell’animo da questo amore che le corrodeva il profondo delle viscere, non essendosi rassegnata. Tuttavia fu nuovamente scoperta e, come estrema punizione, fu sepolta viva tra le mura del Torrione del Castello.  Sembrerebbe, anche, secondo quanto giurano di riferire gli abitanti del luogo che si tappano nelle loro case, atterriti ed ascoltano attoniti, che altre anime dannate le facciano da corteo, trattandosi con ogni probabilità dei morti non

consacrati del piccolo cimitero inglese che è nei pressi….”

Spero ti abbiano affascinato, le due storie delle nostre Dame, ci sarebbe altre storie di fantasmi non riguardanti Dame, ma credo che forse col mio lungo scrivere, ti abbia annoiata un po’!!!

Se t’interessa potrei raccontartele la prossima volta!

Per quanto riguarda le più belle lettere, al solo pensiero “vado in brodo di giuggiole”, che bello!

Sono proprio contenta di aver iniziato questa conoscenza con te, d’intraprendere questo nuovo cammino!

L’ho sperato da quando ho letto il tuo libro, spero che dopo questa lunga, lunga e-mail, non ci rinuncerai quasi da subito alla tua proposta iniziale di conoscerci!

Già non mi sopporti più, lo so!!! :-p

Basta, vai in pace! Sarai stanca e io ho gli occhi che mi bruciano e mi gridano: Pietà per piacere!

Tanti baci e tanti auguri a te e a tutti i tuoi cari di una felice Pasqua!"

******************

"Buonasera cara Monia!
Come stai?
Sono Cettina di Milazzo, con molta improbabilità hai presente chi possa essere, anche se l’ultima volta che ti ho scritto sarà stata una settimana fa, forse non hai più nemmeno la mia e-mail!
Sono tornata nel tuo sito, mi ha fatto molto piacere vedere le mie due e-mail, pubblicate nelle pagine del tuo sito, anche se la seconda non me l’aspettavo, non mi avevi informato che avevi intenzione di pubblicare sul sito anch’essa! Che sorpresa?!
Mi trovo tra i tanti tuoi ammiratori, "siamo tutti tante piccole voci in coro"!:-)
Spero che ti siano gradite le storie fantastiche sul mio bel Paese! E che ti abbiano anche in qualche modo affascinato!
Ti mando qualche immagine del tetro e bellissimo castello del mio Paese Milazzo, così potrai dare alle tue fantasie scaturite dalle nostre storie paesane, delle immagini correlate, non di sola fantasia ma di pietra è la costruzione, e di fattura le immagine fantastiche diverranno come lo è esso, concrete!
Tanti affettuosi saluti, con la speranza che tu possa ritagliare un piccolo spazzietto di tempo, per una delle tue tante lettrici, con forse l’assurda e non quanto meno sciocca presunzione di una approfondita conoscenza della persona che c’è dietro chi scrive!!!
Sbaglio, pecco un pò troppo di presunzione a volte o solo d’ingenuità, quando in un’utopia spero di esser l'unica o tra le poche ad esser notate e privilegiate, in qualche modo, senza poter dar abbastanza ampio spazio e tempo a tutti!
Continuerò a stare nel mio posto, tra l’umile “silenzio del lettore”, col solo sognare la probabile conoscenza con la lettrice, la quale mi parla di sé tra i suoi racconti, ma non parla di sé tra una lettera e l’altra!
Come speravo potesse esser dopo che t’invitai a scambiar qualche concetto interessante e mi dicesti che l’avresti fatto con piacere!
Scusami ancora, nel tuo immenso da  fare, starai componendo qualche altra meraviglia della letteratura italiana, mi raccomando, spero di saperlo presto, in caso vado subito a fornirmi in tempo di una copia quando verrà pubblicato! Scusa la mia curiosità , ma dimmi hai qualcosa in costruzione di nuovo per ora?
Un giorno seguirò le tue orme, io spero! Ricorderai forse, penso di no, la lettrice che con pazienza andava contro il fiume del destino, e cercava di vincere le barriere delle dimensioni, tra le pagine del mio libro, scriverò, di come ho iniziato e chi sono stati i miei più ispirati scrittori, in seguito leggerai nella lista, un nome che ti sembrerà familiare…
Saluti cari....anche se forse gli ultimi…
 
P.S. Devo stupirmi se troverò anche questa lettera fra le migliori? No, penso che non ci sarà, un saluto, “forse” un ultimo saluto, dipende da te, rimane tale, uffà!  Son triste….
Ti mando tanta fortuna che ti rallegri sempre…. l’Anima e il cuore!!!….Ed in allegato una delle mie immagini di fantasia in omaggio, un Dama Bianca!!!!!!!!!!!!!!!

7°

"ALLA LETTRICE SCONOSCIUTA"

di Francesco Settin

"Certe sere, quando per l’intera giornata non sono riuscito a scrivere né una singola frase, né l’accenno d’una qualunque trama, ma anzi ogni parola m’è sembrata riusata, ogni storia già detta, amo concedermi un po’ di relax. Vado a zonzo per la città finché viene notte. Oggi, in particolare, cerco riparo dalla calura soffocante che durante il giorno mi ha inseguito in ogni stanza, nei cortili, nei sottoscala; affronto la luce nell’unico momento in cui diventa vulnerabile, e così godo della brezza che m’investe sul lungofiume al calar delle tenebre, e intanto penso all’ultimo racconto che ho dato da leggere a Rosamaria. – Io ci aggiungerei solo un paio di virgole, davvero Giulio,– mi ha detto – per il resto è tutto a posto. – Non ho fatto in tempo a capire se l’ha trovato non dico di suo gusto, ma almeno coinvolgente, o divertente; se come me si è sentita in viaggio sul treno nel quale i due protagonisti si baciano approfittando del buio di una galleria, se ha visto i loro volti sconvolti, i capelli in disordine, le guance infiammate, e lo stordimento di chi è stato immancabilmente trafitto dai dardi del Fato, che già il discorso è andato oltre, già mi stava dicendo dove avrebbe trascorso le vacanze: – Oh, sai, quest’anno niente mare, per me, ho deciso di darmi all’escursionismo.. –, e così ho lasciato perdere. Marianna, invece, l’ho incontrata stamane in piazza: – mi piacerebbe, sai, che un giorno diventassi famoso! – – Non è quello che voglio, – m’affretto a risponderle, ma lei m’incalza: – se il tuo libro diventasse un best seller, potrei raccontare di conoscere personalmente l’autore! – mi dice con la sua voce chioccia, di bambina non cresciuta. Intanto mi fermo con lei a una bancarella di biancheria intima; mentre tira con gli indici l’elastico di uno slip, le chiedo: – ma ti piace quello che scrivo? – –Oh, non ci crederai, – mi risponde distratta – tengo i tuoi racconti sul comò da un sacco di tempo, ma non riesco mai a leggerli, per un motivo o per l’altro.. – C’è però Rosaflora, ex compagna del liceo, che mi legge abbastanza in fretta. L’ultima volta tuttavia m’ha restituito lo scritto, perplessa: – no e poi no, – ha detto – non è possibile che il protagonista muoia in quel modo ignobile, devi assolutamente cambiare il finale. – Da parte mia, ho un bel dire che se il protagonista non fosse perito in quell’incidente, l’eroina non avrebbe avuto mo­tivo di recarsi al faro ogni sera, nella speranza di incontrare l’anima perduta dell’amato; né posso spiegare che, alla scoperta d’essere figlio dello stesso padre, questi era precipitato in uno stato di abbattimento tale da farlo vagare come un ubriaco per i boschi giorno e notte, e che la linea ferro­viaria passava proprio di lì, e che l’abbaglio dei fari del locomotore l’aveva bloccato sui binari.. Sarebbe troppo complicato, per lei; tuttavia, suppongo che le basterebbero cinque minuti di cronaca al telegiornale, per sapere che le cose non sono come lei le dipinge, nella realtà. Ecco apparire la luna, dietro l’angolo. Ecco le prime stelle che s’accendono, qua e là. Cammino, e rifletto: da una parte vorrei scrivere la storia che ho in mente, che magari per ora è ancora intricata e nebulosa, o è un’emozione soltanto – ma che una volta deciso l’incipit e il finale, va solo montata pezzo per pezzo, frase per frase, parola per parola –, dall’altra vorrei appagare le aspettative di cia­scun lettore, scrivendo il racconto che desidera. A questo punto mi rendo conto che, se solo ne accontentassi due o tre, scontenterei gli altri; quand’anche il lettore più colto apprezzasse la ricchezza dei termini e l’abbondanza degli aggettivi, chi è meno avvezzo alla lettura resterebbe interdetto; e che se Rosaflora considera ingiusta la sorte del protagonista, Annarosa invece ha avuto un fratello che è finito sotto il treno a quel modo, perciò la lettura dell’identico finale le procura la­crime a non finire. In realtà, scrivendo, mi rivolgo a una donna immaginaria, a una creatura di sogno, a un’interlocutrice sconosciuta: m’illudo ch’ella goda di ogni parola che trova scritta, che comprenda ciò che intendo dire fra le righe, che sia talmente immersa nel racconto da perdere ogni contatto con la realtà; m’illudo che provi lo stesso senso di rapimento, lo stesso segreto incanto che provo io a volte, leggendo. Vorrei che non cambiasse di posto a una sola virgola o a una sola parola, sebbene io stesso, anche a breve distanza di tempo, sia pronto a mutare la sintassi di alcune frasi, a rimuove­re aggettivi o interi periodi, a trasformare virgole in punti e a capo. Chi mi ha letto spesso mi dice: – perché il racconto finisce così? –, oppure: – sembra il primo episodio di una storia, ma poi c’è la pagina bianca; insomma, cosa succede, dopo? – , do­mande alle quali non so cosa rispondere, consapevole come sono che intanto il muto dialogo fra me e la lettrice sconosciuta non s’è mai interrotto, e che lei questi interrogativi non se li pone, perché ha già immaginato il seguito o perché le piace pensare che ve ne sia più d’uno possibile. È lecito chiedersi a questo punto se detta fanciulla di eteree sembianze non sia un alter ego dell’autore: se così fosse, la scrittura non sarebbe altro che l’espressione del rapporto di chi scrive con se stesso. A questo proposito, non posso affermare con assoluta certezza che non sia co­sì, tuttavia credo che il pericolo di cadere in questa trappola esista, e che sia necessario stare attenti. Quello che non mi spiego invece è perché tu, lettore/lettrice reale, sia arrivato a leggere fino a qui o perché, anziché abbandonare la lettura, t’affretti verso il fondo della pagina. Credo che t’interessi capire fino a che punto io sia alla ricerca dell’effimera verità che sta oltre le parole, e quanto invece aspiri ad un improbabile successo letterario. Se ti dicessi che quanto stai leggendo non è mai stato né mai sarà pubblicato, allora di­resti: – ah, lo sapevo, quest’autore non riuscirà mai a sfondare!– E se invece ti rivelassi che non so­no io che scrivo, ma qualcun altro si serve di me per raggiungerti, che un’altra mano guida la mia sul foglio bianco? Se ti raccontassi che, più di dieci anni fa, la voce d’un autore morto giovane mi ha spinto su questa strada, che persone insospettabili hanno intuito quella stessa voce nei miei scritti? Certo, forse dubiteresti, ancora una volta. A te alla fin fine poco importa se, una volta interrotto il flusso creativo, mi devo industriare alla bell’e meglio per dare al racconto una parvenza di leggibilità, per cucirgli addosso il vestito più adatto e presentabile. Ti piace il ritmo incalzante, la descrizione riuscita, il dettaglio che incuriosisce, il personaggio che entra in gioco a ribaltare gli schemi, insomma il racconto finito, in cui ogni cosa è detta, ogni mistero svelato. Ma il mistero c’è, eccome. C’è mistero in ogni angolo della città, alla luce del crepuscolo; misteriosa è la luna che spande una luce diuturna su ogni cosa; misterioso è il sonno degli uomini che affrontano la notte sui loro giacigli, risvegliati magari da sogni altrettanto misteriosi; misteriosa è la felicità che li accompagna per brevi tratti e che pure cercano con tanta ansia; misteriosa la morte, in agguato ad un incrocio che qualcuno percorre ad alta velocità; misterioso il domani, gravido di attese e di pro­messe. Allora perdonami, mia lettrice, se non ti ho detto proprio tutto. Perdonami se ti è rima­sto un po’ di amaro in bocca; perdonami se alla fine gli amanti hanno dormito nello stesso letto per l’intera notte, ma poi di loro non hai saputo più nulla; perdonami se non ho fatto fermare in tempo il treno sui binari. Perdonami se, scrivendo, non mi sento diverso da quel coniglio che di notte sotto il lume della luna avanza inerme sul prato, insieme ai compagni. In cerca di cibo, dopo aver lasciato la compagna ad accudire i piccoli, cerca di raggiungere il campo vicino. La striscia d’asfalto che deve attraversare ora come ora gli appare sgombra. Acquattato e inquieto saltella nell’erba, incurante dell’ombra che s’allunga s’allunga dietro di sé. Ancora non sa cosa gli accadrà; non immagina che oltre lo steccato sia tesa una tagliola, né che ad un’ora imprecisata della notte un’auto sfreccerà veloce sulla statale. Non può fare altro che avanza­re, non può che accontentarsi di un refolo di vento che ad un tratto gli accarezza il pelo, come una invisibile mano. (18 giugno 2003)

Ammesso che tu sia arrivata a leggere l'intero racconto, ti rivelo ora che in questo modo ho cercato di avere un contatto con la tua sensibilità di scrittrice. Un saluto da Francesco."

 

Ringraziamenti:

Ringrazio con il cuore in mano chi mi ha inviato queste bellissime lettere, attente recensioni e commenti più che completi e graditi!

Caramente, Monia Di Biagio.

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