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Cosa vuoi fare da grande? Il Dio

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Uscito all’inizio del 2001, Black and White, prodotto da Lionhead, è un gioco che ha rivoluzionato alcuni degli schemi tradizionali dei giochi per PC. Innanzitutto a quale genere appartiene? Difficile dirlo. Possiamo provare a raccontarlo.

Voi impersonate un Dio. Proprio così. In quanto Dio avete in gestione niente meno che Eden, un luogo abitato da persone che vi adoreranno o meno a seconda del vostro atteggiamento. Potrete infatti scegliere la via del Bene o del Male con differenti reazioni del gioco in conseguenza delle vostre azioni. Ci sono delle piccole o grandi quests da portare a termine anche con l’aiuto di una sorta di “famiglio”, una bestia vera e propria (all’inizio si può scegliere fra scimmia, mucca e tigre), la Creatura, che addestrerete e userete per i vostri scopi. Dovrete conquistare nuovi adepti e farvi adorare: per fare questo, niente di meglio di un bel miracolo. Far piovere per far crescere più in fretta il raccolto, ad esempio.

Ma dove sta la rivoluzionarietà in questo gioco? Intanto mai, che io ricordi, il punto di vista del giocatore era “tanto alto” (quello di un dio, appunto). E poi i grandi pregi della realizzazione tecnica: un mondo completamente 3D con un notevole livello di dettaglio e il paesaggio zoomabile dal cielo fino al terreno e ai singoli personaggi. Un motore grafico eccellente in grado di gestire molti elementi,ciascuno dotato di differente personalità. Ma soprattutto rivoluzionaria è l’interfaccia dei comandi: inesistente, non c’è. Avete a pieno video il terreno di gioco. Tutto si gestisce con una “mano”, la vostra personificazione, l’emanazione di voi che vi permette di fare tutto: prendere, trasportare, fare incantesimi e miracoli, fare il solletico o schiaffeggiare la Creatura; insomma avete, è il caso di dirlo, il mondo nelle vostre mani.

B&W è stato completamente tradotto in italiano e si è cercato di dare una personalizzazione ai vari abitanti con i quali abbiamo un’interazione facendoli parlare con accenti dialettali diversi (cosa che ha fatto storcere il naso a qualcuno). Assolutamente notevole e apprezzabile, almeno da parte nostra, è la vena di ironia che attraversa il gioco, con richiami a fatti e personaggi del nostro mondo: memorabile è la scena dei marinai che cantano e prendono il largo con una scena chiaramente mutuata dal film Titanic.

Un gioco ben realizzato, originale, con una grafica assolutamente notevole e di una buona longevità (ma le quest  troppo difficili portano un po’ di frustrazione): Black and White ha lasciato un segno importante nella storia del gioco per computer per le scelte azzeccate e la generale buona fattura del prodotto.

 

Il voto di Merraigan.it:

18/09/2002

un paesaggio divino

 

 

 

 

Uno degli animali totemici al lavoro