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Forgotten visto col PC: Baldur's Gate

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Baldur’s Gate si configura come il capostipite di una famiglia di giochi per PC basati su di un medesimo, tutto sommato valido, motore grafico, che hanno visto la luce a partire dal 1998, anno d’uscita del gioco, in poi, con i seguiti di BG II: Shadows of Amn e Icewind Dale.

L’ambientazione è quella dei Forgotten Realms di Advanced Dungeons and Dragons, molto familiare a chi ha dimestichezza con l’omonimo gioco di ruolo.

La creazione del personaggio è assolutamente identica a quella che faremmo se stessimo giocando a AD&D con i tiri delle caratteristiche (Forza, costituzione, intelligenza, saggezza, carisma, destrezza) con i canonici 3D6, la scelta delle abilità con le armi, degli incantesimi se si è maghi o chierici, in un sistema tutto sommato ben congegnato che si fa apprezzare per l’estrema fedeltà anche per quanto riguarda le descrizioni delle magie, con il gioco di ruolo.

Tutto comincia un bel giorno quando il nostro patrigno Gorion ci dice che dobbiamo fuggire per una non precisata missione e da lì dovremo costruirci un gruppo di personaggi, tutti gestibili da noi, dalle caratteristiche più svariate: maghi, guerrieri, ladri, chierici, tutto in perfetto stile AD&D. Il nostro viaggio è infarcito di molte Quest secondarie che comunque ci aiutano nell’acquisto di punti esperienza con i conseguenti passaggi di livello e di incremento delle abilità; ci danno la possibilità inoltre di aumentare e diminuire la nostra reputazione, fatto che ha conseguenza nella nostra interazione con i PNG a seconda del nostro allineamento e quello dei componenti del nostro gruppo.

Una menzione particolare va all’IA che ci permette di modificare il comportamento dei vari personaggi: posto che ciascuno ha delle caratteristiche particolari (offensivo, difensivo, ecc.) possiamo comunque intervenire per gestirlo personalmente ed impedire, ad esempio, che un personaggio troppo “focoso” si getti in una battaglia impossibile contro diversi orchi. Naturalmente anche i mostri sono riprodotti fedelmente anche se ogni tanto con interpretazioni che definiremmo “particolari” (certo non immaginavo fossero così i Gibberling…).

Per quanto riguarda l’interfaccia grafica, niente da dire: i personaggi si gestiscono facilmente con il mouse con il quale possiamo ordinare azioni, incantesimi e usare le abilità con i comodi tasti che stanno nella parte inferiore dello schermo mentre con quelli della parte  sinistra abbiamo accesso alla mappa di gioco, ai libri degli incantesimi e alle caratteristiche e abilità di ogni singolo personaggio.

Forse poco curati alcuni aspetti (ma teniamo presente che stiamo parlando del 1998) della grafica: la risoluzione è fissa a 640x480 e la visuale isometrica, nonostante sia indubbiamente comoda, a volte ci crea qualche difficoltà: più di una volta non si riesce bene a capire se riuscire a passare da quel punto con il gruppo oppure no…Belli e riusciti gli effetti degli incantesimi che richiamano visivamente le diverse combinazioni: i dardi incantati, la palla di fuoco e molti altri sono resi davvero bene.

Che dire ancora? Sicuramente la serie di Baldur’s Gate è la più valida riproduzione del mondo di Advanced Dungeons and Dragons per il mondo del PC; anche se, giocare “dal vero” è poi tutta un’altra cosa.     

Il voto di Merraigan.it:

08/12/2002