TESI - cap. 6.03 Selenio

Per sapere il motivo di queste integrazioni, oltre la mia esperienza, clicca QUI
Per sapere cosa è il PRIMO FLAGELLO umano che si chiama CAFFE'
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Il corpo umano
Ma quanta acqua c’è nel nostro corpo?
L’acqua presente nell’essere umano mostra differenze notevoli secondo l’età, la costituzione, il tipo di alimentazione. Inoltre gli organi e i tessuti sono idratati in modo diverso uno dall’altro. Da giovani siamo decisamente più ricchi d’acqua, soprattutto nei tessuti molli, nella pelle e nei tessuti connettivi e sottocutanei. Crescendo il tenore d’acqua si riduce progressivamente da una media del 75% del bambino piccolo a circa il 50% nella terza età.
Del resto lo si vede bene: negli adulti e negli anziani la pelle si presenta più secca e meno elastica, i tessuti sono meno lisci e tesi, il segno di una pressione esercitata dal pollice sulla pelle rimane più visibile a lungo. L’età biologica della pelle di tutto l’organismo si determina facilmente dal suo stato di idratazione. Anche le ossa contengono acqua anche se in misura molto minore rispetto ai tessuti molli. Dal 40% al 50% della nostra acqua corporea è contenuta all’interno delle cellule e costituisce il cosidetto liquido intracellulare. Il 20% restante si trova negli interstizi tra le cellule: è il liquido extracellulare.
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Acqua, la principale componente del corpo umano
Già in precedenza dicevamo che il corpo umano è come “immerso” nell’acqua, dalla più piccola cellula all’organismo nella sua interezza.
Il corpo di una persona adulta la cui presenza in acqua si attesti attorno al 65% vorrà dire che ne conterrà 40-50 litri. La pecentuale più alta di acqua si ha nella blastocisti presente subito dopo la fecondazione (90% in acqua) poi nell’embrione (85%) e a seguire nel neonato (dal 75 all’85%). In un quarantenne la percentuale d’acqua si attesta tra il 60 e il 70%. clicca
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Devo far notare e sottolineo questa parte che dice:
"L'analisi degli oligoelementi (di uno soltanto o di tutti) non richiede alcuna specifica preparazione. L'assunzione di farmaci non influenza l'esito dell'analisi, ma alcuni medicinali potrebbero limitare l'assorbimento degli oligoelementi stessi (come i diuretici per esempio), quindi è importante segnalare al proprio medico quale tipo di farmaco si sta prendendo, sopratutto in presenza di alterazioni degli esami."
Ah, ma allora questo articolo scrive il giusto:
"""L'assunzione prolungata di alcuni farmaci può determinare carenze vitaminiche e minerali anche importanti, diminuendo l'assorbimento e/o aumentando la perdita di micronutrienti essenziali. Farmaci carenze vitaminiche. Conoscere le casistiche più importanti e frequenti, aiuta medici e pazienti a prevenire quadri di ipovitaminosi e carenze minerali, associando la terapia farmacologica a specifici integratori vitaminici e/o ad opportune correzioni dietetiche.
Di seguito riportiamo le più note relazioni causa/effetto tra l'assunzione di determinati farmaci e carenze vitaminico/minerali, ricordando che è compito esclusivo del medico stabilire l'opportunità o meno di supportare il farmaco con una specifica integrazione di vitamine o minerali (si ricorda, per esempio, che in alcuni casi tale pratica potrebbe compromettere l'assorbimento o l'efficacia del farmaco stesso).
ANTIBIOTICI (penicillina, cefalosporina, tetraciclina ecc.): alterano e distruggono la flora batterica intestinale, inclusi i ceppi indispensabili per la sintesi di alcune vitamine, come l'acido folico e la vitamina K. A lungo andare possono provocare sindromi emorragiche da carenza per mancata sintesi della vitamina K.
DIURETICI: usati soprattutto per il trattamento dell'ipertensione arteriosa, aumentano le perdite di vitamine (gruppo B, specie la B1, e vitamina C) e minerali (soprattutto potassio, magnesio e calcio)
LASSATIVI: inibiscono soprattutto l'assorbimento di vitamine liposolubili
RESINE SEQUESTRANTI GLI ACIDI BILIARI: utilizzate contro l'ipercolesterolemia, possono ridurre l'assorbimento delle vitamine liposolubili
FIBRATI: utilizzati contro il colesterolo alto, possono ridurre la disponibilità di vitamine del gruppo B (B12, B6, B3) e folati; questi ultimi sono importanti anche per compensare l'aumento dei livelli di omocisteina indotto dai fibrati
STATINE: utilizzate contro il colesterolo alto, possono favorire deficit di vitamina D e coenzima Q10"""
http://digilander.libero.it/genfranco/Immagini/farmacivelenosi.htm

e l'altra parte dice:
"Queste analisi vengono eseguite su consiglio del medico per osservare il grado di benessere di una persona. I sintomi che possono essere il segnale di una situazione di malessere generale (a causa del cattivo svolgimento delle funzioni dei tessuti, ormoni o enzimi nell'organismo) sono aspecifici"
La prima cosa che mi viene da dire è che il medico NON RICHIEDE il principio attivo di uno specifico FARMACO o di un altro o di un altro ancora, ma guarda caso RICHIEDE SOLO di questi "ALIMENTI ESSENZIALI", ma allora i PRINCIPI ATTIVI di un qualsiasi FARMACO NON DEVE ESSERCI nel nostro sangue,ma allora come potranno mai farci bene?
Inoltre NON CAPISCO il rifiuto di certi medici di far fare gli esami di certi "ALIMENTI ESSENZIALI" come la vitamina D.
Il medico che si comporta così è pienamente cosciente di quanto stà facendo e penso che minimo debba essere sostituito in quanto INCOMPETENTE.

http://digilander.libero.it/genfranco2/Immagini/alimentiessenzialisalia.htm

Dell'articolo sotto, devo sottolineare questo pezzo:
"DHA agisce come un cavallo di Troia -
Gli scienziati sanno da tempo che una proteina di membrana specifica, conosciuta come glucosio trasportatore GLUT1, permette sia al glucosio che al DHA di entrare nelle cellule, cosa che l’acido ascorbico non può fare. Che cosa fa DHA una volta all’interno delle cellule è rimasto tuttavia un mistero. L’attuale studio rivela che DHA agisce come un cavallo di Troia. Una volta all’interno, gli antiossidanti naturali bloccano il tentativo della cellula tumorale di riconvertire DHA in acido ascorbico; nel processo, questi antiossidanti vengono esauriti e la cellula muore a causa di stress ossidativo."

poichè "conosciuta come glucosio trasportatore GLUT1" Pantellini usa a questo fine il RIBOSIO.

altro pezzo interessante è:
"Il team, che ha condotto la sperimentazione nelle colture cellulari e nei topi con cancro del colon retto, ha permesso di evidenziare l’effetto curativo di alte dosi di vitamina C "(pari al contenuto in circa 300 arance)": il super concentrato ha compromesso la crescita dei tumori del colon-retto caratterizzati dalla mutazione dei geni KRAS e BRAF."

QUANTITA' CHE DETERMINA CHE LE DOSI SONO QUELLE CHE INGOIAMO NOI GIORNALMENTE PER FARE PREVENZIONE.   clicca
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Francesco Paolo Ruggieri?Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla - Onlus
30 dicembre 2011 · Modificato ·

Fonti alimentari di GLUTATIONE:
Glutatione (GSH) è un antiossidante e disintossicante agente il cui ruolo protettivo è stata dimostrata in numerosi studi clinici.

GSH è sintetizzato rapidamente nel fegato, reni e altri tessuti del corpo, compreso il tratto gastrointestinale.

Questo processo viene effettuato con l'invecchiamento e le malattie, sia come risultato di queste condizioni di riduzione dei livelli di tessuti e Sangue di Glutatione.

Forme alimentari di Glutatione sono efficacemente assorbito nel sangue, ma lo stesso NON VALE per gli INTEGRATORI Glutatione negli Esseri Umani.

Quando i soggetti sani hanno ricevuto una singola dose di 3.000 mg di Glutatione Ricercatori hanno constatato l'Assenza Aumento dei Livelli di Glutatione nel SANGUE.
( Witschi A, Reddy S, Stofer B, Lauterburg BH La disponibilità sistemica di glutatione orale Eur J Clin Pharmacol 1992;... 43 (6) :667-9 ) clicca
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Dopo l'enorme e in parte inaspettato successo del precedente articolo "Proteine: tutto quello che non avresti mai voluto sapere", appare doveroso toccare un'altra nota dolente del panorama del fitness e degli integratori, vale a dire l'impiego di creatina. Probabilmente il suo utilizzo è diffuso in maniera altrettanto capillare tra chi si allena con una certa costanza, ed intravede in questo prodotto un prezioso aiuto nel miglioramento della performance. Anche in questo caso però, tra il marketing delle aziende di integratori e quello che realmente un integratore di creatina è in grado di produrre c'è una grande differenza. Vediamo quindi quali sono le 10 informazioni sulla creatina che nessuna azienda di integratori avrebbe mai voluto farti sapere e, con molta probabilità, nessun utilizzatore avrebbe mai voluto leggere.

La creatina non è un eccitante, la maggior parte delle persone che la utilizza dichiara di sentirsi più motivato e più stimolato nel compiere un allenamento. Non essendo tra gli effetti della creatina, questa sensazione è frutto della mente di chi la utilizza che percepisce l'effetto che "secondo lui" dovrebbe avere.
La creatina non incrementa direttamente la forza, e men che meno incrementa la massa muscolare. L'aumento del volume che talvolta procura è solo l'effetto di una maggiore ritenzione idrica, quindi è acqua non muscolo, scomparirà quando il ciclo di creatina giungerà a termine.
Il ruolo della creatina (compresa quella introdotta con un integratore) è quello di ottimizzare il sistema anaerobico alattacido, ossia il sistema dei fosfati. Prova a chiedere al tuo rivenditore di creatina cos'è il sistema dei fosfati, quasi sicuramente non saprà rispondere, ma pretende di indicarti quanta creatina prendere nonostante non abbia idea del reale effetto.
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Il collagene inoltre è composto da grandi famiglie di molecole che includono anche i glicosaminoglicani, detti GAG quali la glucosamina, il solfato di condroitina e l'acido ialuronico i quali svolgono funzioni di sostegno e protezione della maggior parte dei tessuti. Sono quelli che consentono l'idratazione dei tessuti, il mantenimento e rigenerazione delle articolazioni, dei tendini e della pelle, insomma di tutti i tessuti connettivi.
Tra l' 800 e la prima metà del '900 le proprietà della gelatina e certe sue componenti sono soggetto di moltissimi studi sugli effetti benefici riscontrati. Nel libro "Gelatin in Nutrition and Medicine" (6), il dottor Nathan Ralph Gotthoffer autore del libro, dopo una ricerca di oltre 10 anni raccoglie tutti questi studi e li discute in dettaglio.
Negli studi che ho esaminato i principali benefici del brodo di ossa sono: miglior crescita, mantenimento e rigenerazione dei tessuti connettivi (ossa, pelle, tendini, etc...), miglior digestione e metabolizzazione dei nutrienti, cura contro ulcere, malattie intestinali e processi infiammatori, e miglior gestione dello stress. Vediamo ora più in dettaglio ogni passo.
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Tra questi non dobbiamo dimenticarci del SELENIO, altro importante "ALIMENTO ESSENZIALE".
Il titolo del video recita:
La supplementazione di Selenio in endocrinologia è utile?
Giudicalo tu stesso/a:
https://www.youtube.com/watch?v=e06Fkj8K1qM

Parlando della relazione dieta - tiroide il primo pensiero è rivolto allo iodio, un minerale fondamentale per la funzionalità di questa ghiandola in quanto componente strutturale degli ormoni tiroidei. Senza lo iodio la tiroide non potrebbe quindi produrre i propri ormoni.
Un altro minerale particolarmente importante per il metabolismo degli ormoni tiroidei è il selenio, principalmente noto per la funzione antiossidante. Esso è infatti parte integrante della glutatione perossidasi, una delle più importanti armi endogene contro i radicali liberi, in altre parole un prezioso baluardo a difesa delle componenti vitali della cellula dallo stress ossidativo. Per questa sua azione, il selenio viene più o meno correttamente consigliato per le possibili proprietà anti-aging, anti-tumorali e protettive nei confronti delle malattie cardiovascolari di origine aterosclerotica. Pochi, tuttavia, conoscono l'importanza del selenio per la corretta funzionalità tiroidea. Questa evidenza scientifica, relativamente recente, si basa sulla scoperta del ruolo del selenio nella conversione del T4 (tiroxina) in T3 (triiodotironina). T4 e T3 sono le sigle con cui si indicano i due ormoni prodotti dalla tiroide, in riferimento al numero di atomi di iodio presenti nella loro struttura. Tra questi, la triiodotironina - nonostante sia più povera di iodio - è assai più attiva dal punto di vista biologico rispetto alla tiroxina. Perciò, poiché il selenio - sottoforma di seleniocisteina - è parte integrante delle desiodasi che catalizzano a vari livelli la conversione di T4 in T3, un'adeguata disponibilità di questo minerale è essenziale per la corretta funzionalità tiroidea.
Esistono studi che mettono in guardia dal pericolo di eventuali carenze congiunte di iodio e selenio, non solo nello sviluppo e nel mantenimento di quadri di ipotiroidismo, ma anche di patologie autoimmuni a carico della tiroide (tiroiditi autoimmuni). Le basi biologiche di questi effetti sono riconducibili sia alla partecipazione del selenio nel metabolismo degli ormoni tiroidei, sia alla sua azione antiossidante e antiradicalica, preziosa per contrastare i fenomeni infiammatori correlati a moltissime malattie del benessere. Non a caso, l'attività della glutatione perossidasi è fondamentale anche a livello tiroideo, dove neutralizza gli effetti citotossici del perossido di idrogeno (H2O2) prodotto come cofattore della sintesi degli ormoni tiroidei.
Glutatione perossidasi
Tra gli alimenti più ricchi di selenio ricordiamo i pesci e i frutti di mare, le frattaglie, i cereali, la frutta secca, il lievito di birra e verdure (in particolare broccoli, cavoli, cetrioli, aglio, cipolle). Il contenuto di selenio negli alimenti vegetali è comunque proporzionale alla concentrazione del minerale nel terreno, quindi estremamente variabile da una regione all'altra del mondo.
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Il selenio è un elemento che agisce, principalmente, come componente dell'enzima antiossidante glutatione perossidasi, che a sua volta opera insieme alla vitamina E nel prevenire i danni prodotti dai radicali liberi alle membrane cellulari. Il selenio, sottoforma di seleno-cisteina, è contenuto nei siti attivi dell'enzima. Oltre a questa forma, il minerale è presente in altre proteine come selenio-metionina e si ritrova nell'organismo anche nelle sue forme inorganiche seleniti e selenati.
Slenio alimentiGrazie a questa sua capacità di proteggere le membrane cellulari dall'ossidazione, il selenio ha un effetto protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari. Sembra inoltre svolgere un ruolo antagonista nei confronti dei metalli pesanti, come il mercurio, il cadmio e l'argento.
Bassi livelli di selenio sono collegati ad un maggior rischio di cancro, disturbi cardiovascolari, malattie infiammatorie ed altre patologie associate al danno da radicali liberi, inclusi l'invecchiamento precoce e la formazione di cataratta.
Il selenio è un componente essenziale del sistema enzimatico che trasforma la tiroxina (T4) in triiodotironina (T3), e come tale svolge un ruolo di primo piano nel supportare la funzione tiroidea.
La carenza cronica di selenio provoca una malattia del cuore, nota come morbo di Keshan, diffusa in alcune aree della Cina i cui terreni sono particolarmente poveri di selenio.
Non esiste una dose giornaliera raccomandata, ma è certo che in quantità elevate può dare effetti tossici (caduta dei capelli, fragilità delle unghie, nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, confusione mentale e odore d'aglio nel fiato).
Per questo motivo il livello di assunzione giornaliero non dovrebbe superare i 400 mcg, limite piuttosto difficile da raggiungere con la sola alimentazione.
La dose consigliata di selenio per gli adulti è di 50‐55 microgrammi al dì.
Nelle gestanti e nelle nutrici la dose raccomandata negli Stati Uniti è pari a 65‐75 mcg/die.
Nei neonati fino a 6 mesi la dose quotidiana consigliata è pari a 10 mcg, sale a 15 mcg tra 6 mesi ed 1 anno, a 20 mcg tra 1 e 6 anni, a 30 mcg tra i sette ed i dieci anni, e a 40 mcg tra gli 11 ed i 14 anni.
Selenio negli alimenti
Il selenio si concentra soprattutto negli alimenti di origine marina e nelle frattaglie. Il livello del minerale nei vegetali è invece proporzionale alla sua abbondanza nel terreno. Le famose patate al selenio vengono prodotte spargendo il minerale sul suolo al momento della concimazione. Crescendo in un ambiente ricco di selenio le patate accumulano una maggiore quantità del minerale, anche se la sua effettiva biodisponibilità ed i relativi, possibili, benefici sulla salute sono ancora poco chiari.
Il selenio presente negli alimenti sottoforma di selenioamminoacidi solforati (selenio-cisteina e selenio-metionina) è maggiormente assorbibile dei seleniti e dei selenati normalmente contenuti negli integratori alimentari. Il selenio agisce in sinergia con la vitamina E, per questo motivo i due princìpi nutritivi sono frequentemente associati negli integratori alimentari ad azione antiossidante.
I LARN consigliano per l'adulto un apporto di selenio pari a 55 microgrammi/die.
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Il selenio è il più potente agente anti-cancerogeno ad ampio spettro che sia stato finora scoperto” (dr. E. J. Crary) ( 7).
In effetti ci sono ampi studi che dimostrano che le popolazioni che vivono in aree dove il terreno è ricco di selenio, che quindi passa nel frutto delle coltivazioni, hanno tassi di presenza del cancro largamente inferiori alla media. Le ricerche hanno dimostrato che il selenio usato come integratore protegge dal cancro e che inoltre può agire anche da agente chemioterapico.
Alla fine degli anni 70 il dr. Gerhard Schrauzer all’Università della California di San Diego dimostrò una riduzione superiore al 70 % dei casi di cancro indotto alla mammella in topi allevati con una dieta ricca di selenio (23). Lo stesso dr. Schrauzer affermò che se a tutte le donne venisse somministrata un’integrazione di 200-300 mcg di selenio al giorno, il problema del cancro al seno sarebbe in larga parte risolto. Per dimostrare tale ipotesi egli svolse un lavoro impressionante, studiando i dati della banca del sangue di 17 Paesi diversi in tutto il mondo e riscontrando che nei Paesi dove i tassi di selenio nel sangue erano il triplo di quelli americani ed europei (Giappone, Taiwan, Tailandia, Filippine, Porto Rico e Costa Rica), i tassi di mortalità per leucemia, cancro alla mammella, al colon, al retto, alla prostata, alle ovaie e ai polmoni era da 2 a 5 volte inferiore.
Analoghi studi condotti in Finlandia confermarono che livelli di selenio nel siero sanguigno inferiori a 45 mcg/litro comportano il rischio di sviluppare un cancro 3 volte superiore rispetto a soggetti con livelli superiori a 45 mcg/litro (23).
Analoghi studi effettuati in 24 regioni diverse della Cina confermano una correlazione inversa fra presenza di selenio nei suoli di coltivazione e i tassi di mortalità per cancro: più alto è il tasso di selenio, e più bassa è la mortalità. Ponendo come base “1” il numero di decessi per cancro nelle zone ad alto tenore di selenio nel suolo, nelle zone a tenore medio tale mortalità è 2, per arrivare a 3 nelle zone a basso tenore di selenio.
Tale studio a mio avviso riveste una particolare importanza, perché considera un campione di popolazione molto omogeneo per condizioni di vita e stile di alimentazione, evitando a priori il pur legittimo dubbio che tassi di mortalità disomogenei fra Oriente e Occidente possano essere dovuti anche a fattori diversi dal selenio (per esempio al consumo di tè verde, o di soia, o ancora ad un’alimentazione più sana e ricca di fibre e omega 3 o a fattori genetici etc.).
Dato che il confronto è fra appartenenti ad uno stesso gruppo nazionale, l’unico fattore discriminante resta appunto la presenza di selenio nel suolo, tanto più rilevante se si considera che le popolazioni studiate, data la realtà socio-politica della Cina di qualche decennio fa, si nutrivano quasi esclusivamente con prodotti raccolti all’interno della regione di appartenenza e quindi coltivati su quel suolo specifico.

MECCANISMI DI AZIONE DEL SELENIO

Il glutatione perossidasi è uno dei più importanti enzimi antiossidanti del nostro sistema, in grado di neutralizzare i più pericolosi radicali liberi, che come ormai è ampiamente riconosciuto sono responsabili dell’invecchiamento dell’organismo e di numerose malattie cronico-degenerative, fra cui il cancro.
Questo enzima è selenio-dipendente, dato che ogni molecola contiene 4 atomi di selenio e il corpo non è in grado di sintetizzarlo in mancanza di selenio. Il glutatione perossidasi lavora in collaborazione con componenti del gruppo del tiolo (zolfo), in particolar modo con la cisteina e la seleno-cisteina (D) (vedi anche la parte di questo lavoro dedicata all’ascorbato di potassio, con riferimento al gruppo tiolo) e con la vitamina E (13).
Il selenio è in grado di supplire ad una mancanza di vitamina E, sostituendosi ad essa in quasi tutte le sue funzioni, con un’efficienza anti-ossidante superiore di 50 o 100 volte. In condizioni normali però agisce in sinergia con la vitamina E, risultandone esaltati gli effetti di entrambi.
Esperimenti su animali hanno dimostrato che somministrazioni congiunte di alte dosi di selenio, vitamina E e preferibilmente anche vitamina C sono in grado di inibire la crescita del cancro (13).

Il selenio e i composti contenenti selenio sono in grado di legarsi a metalli pesanti altamente tossici quali piombo, mercurio, cadmio etc, in modo tale da rendere possibile la loro eliminazione da parte del corpo. D’altra parte ed in modo del tutto speculare un’elevata presenza di metalli pesanti può esaurire le riserve di selenio del corpo, facendo venir meno la sua protezione anti-cancerosa.

DOSI E TOSSICITA’

Qualche anno fa le case farmaceutiche sconsigliavano l’assunzione di più di 50 mcg al giorno di selenio, a torto ritenendolo tossico. Viceversa studi effettuati in Cina hanno appurato che dosi di 500 mcg al giorno somministrate per un periodo di molti anni sono del tutto sicure per la salute (23).
Il dr.Schrauzer riporta che dosaggi da 2.000 a 5.000 mcg al giorno (somministrati in caso di cancro conclamato e sotto stretto controllo medico) protratte per molti mesi non hanno dato adito ad inconvenienti.
L’uso di integratori di selenio anche ad alto dosaggio può considerarsi sicuro in quanto esso non si accumula nel corpo, ma viene costantemente utilizzato od espulso. Il rovescio di tale medaglia è che per poter fornire un’adeguata protezione esso deve venire costantemente assunto.
In effetti il corpo fatica ad assorbire il selenio necessario: il compito è facilitato quando esso si presenta in forma organica, inglobato in un lievito.
Un dosaggio efficace come preventivo oggi prevede l’assunzione di 200 mcg di selenio al giorno. Per pazienti “guariti” dal cancro la dose va aumentata a 300/400 mcg al giorno, con o senza il consenso del proprio medico (il selenio è un integratore e si può sinora acquistare senza ricetta).
Se il vostro medico non è d’accordo col fatto che iniziate ad assumere selenio, cambiate medico, a meno che egli non sia in grado di darvi una spiegazione veramente soddisfacente (che io però non saprei proprio quale potrebbe essere, perché il selenio NON è più considerato tossico a queste dosi).

Diverso è il caso dei pazienti oncologici, dato che essi “assorbono” il selenio con estrema difficoltà: per portare il loro livello ematico ad un tasso raccomandato di 45 mcg/litro, corrispondente ad un’efficace protezione, occorrono dosaggi da 2.000 a 5.000 mcg al giorno, che normalmente produrrebbero sintomi di intossicazione in una persona sana, somministrati in modo altalenante (Donaldson, 22) (secondo noi però più che di cattivo assorbimento potrebbe anche trattarsi di una “vorace utilizzazione” da parte del corpo, che immediatamente esaurisce i grandi quantitativi somministrati, “bruciandoli” nella lotta contro la malattia).
In questo caso uno stretto controllo medico è assolutamente necessario, perché i dosaggi vanno modulati in base agli effettivi tassi ematici che si raggiungono. Ma qui siamo ormai al di fuori del campo della naturopatia. Basti però dire che il dr. Donaldson riferisce che, nei casi in cui egli riuscì a riportare i tassi ematici di selenio ad un livello normale, documentò nei suoi pazienti grandi miglioramenti ed in alcuni casi perfino la totale remissione anche in casi di cancro avanzato e “incurabile”.
I sintomi da intossicazione da selenio, assai raramente riscontrati, sono nausea, debolezza, decolorazione delle unghie e, stranamente, alito agliaceo anche senza aver consumato aglio. Ad oggi non si conoscono casi di decesso dovuti ad iper-dosaggi di selenio.

DOVE TROVARE IL SELENIO

Nei cibi il selenio è contenuto specialmente negli organi degli animali, nel pesce e nelle conchiglie, nella carne, nei cereali integrali e in minor misura nei latticini e in frutta e verdura. Tutto dipende però dai tenori di selenio presenti nel suolo di coltivazione o nei terreni di pascolo o allevamento degli animali. Attualmente esistono in commercio “patate al selenio”, vale a dire coltivate in un terreno arricchito di selenio. E’ difficile però risalire ai reali contenuti.
Una scelta obbligata quindi è l’uso di integratori dietetici che si acquistano in farmacia senza ricetta.

Ne esistono di vari tipi, alcuni associati alle vitamine A, C ed E, beta carotene e acido lipoico.
La scelta di queste presentazioni complesse è sicuramente felice, anche se le vitamine sono solitamente presenti in dosaggi piuttosto bassi, perché ancora condizionati dalle basse “quantità giornaliere raccomandate” (RDA) che sempre più si stanno dimostrando largamente insufficienti al mantenimento di un buono stato di salute (E- pag. 16- tab. 3). Le vitamine E e C infatti agiscono in sinergia col selenio. Il beta-carotene inoltre dimostra di per sé verificate proprietà anti-ossidanti e anticancro, e non raggiunge mai livelli di tossicità per l’organismo (vedi oltre). L’acido lipoico poi è una vitamina che fa parte del gruppo del tiolo (zolfo), è antiossidante e partecipa al metabolismo del piruvato ( sul piruvato vedi anche “Meccanismi d’azione dell’ascorbato di potassio” in questo stesso lavoro, e anche “Ascorbato di potassio, il Signore degli Anelli”).
In genere tali integratori sono ottenuti facendo crescere un lievito in un terreno ricco di selenio, allo scopo di renderlo organico e più facilmente assimilabile.
A titolo di esempio due buoni prodotti, facilmente reperibili in farmacia, sono il “Selenium A.C.E extra” della ditta Angelini, che contiene 75 mcg per confetto e in più le vitamine, e il “Selenium 100” della Long Life, ovviamente con 100 mcg per confetto, che però non contiene vitamine.
Su internet sono numerosi gli operatori che possono inviare confezioni di selenio e altri integratori direttamente al nostro domicilio: un buon fornitore (che ha a listino anche decine di altri prodotti interessanti, fra cui il CoQ10, Licopene, Resveratrolo etc – vedi oltre) potrebbe essere ad esempio la Health Supplement (http://www.health-supplements.eu/store.asp?catId=10 ) che propone confezioni della “Nature’s Way” da 100 capsule da 200 mcg a 10,40 Euro, con sconti di quantità e senza spese di spedizione. Questa presentazione è particolarmente interessante perché il selenio è incluso sotto forma di selenometionina, variante particolarmente biodisponibile e che non richiede l’utilizzo di lieviti per la sua produzione. Possono quindi utilizzarlo tranquillamente anche i vegani e le persone intolleranti nei confronti dei lieviti.

Per una buona prevenzione, efficace anche nei confronti di un precoce invecchiamento, è altamente raccomandabile un’adeguata integrazione, anche in caso di perfetta salute, prevedendo circa 200 mcg al giorno per una persona sana di corporatura media. Le persone malate o che hanno avuto il cancro in passato dovrebbero raddoppiare le dosi, mentre i malati di cancro dovrebbero, sotto controllo medico, assumere dosi da 10 a 25 volte maggiori (fino a 2.000 / 5.000 mcg al giorno (22)).

Se l'italiano è la tua lingua leggi sotto.
Se hai cliccato sul traduttore e vuoi leggere la pagina nella tua lingua clicca sulla riga.

il link è: http://www.giuseppelimido.com/tesi/6-03-selenio/

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                                                      www.dr-rath-foundation.org
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I link che NON ti devi perdere sono: cliccaci sopra poi te li leggi con comodo.

http://digilander.libero.it/genfraglo/VolontariWEB.com_files/lapelle.htm

http://digilander.libero.it/genfraglo/VolontariWEB.com_files/lettura.htm

http://digilander.libero.it/genfraglo/VolontariWEB.com_files/esperienze.htm

Se NON hai ancora visitato il nostro sito ti consiglio di visitarlo e per capire cosa è l'ACIDO ASCORBICO devi leggere le pagine più importanti che sono: CHI SIAMO, LA DONNA,
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