Per sapere il motivo di queste integrazioni, oltre la mia
esperienza,
clicca
QUI
Per sapere cosa è il PRIMO FLAGELLO umano che si chiama
CAFFE'
clicca
QUI
Leggi quanto riporta il sito PAGINE
MEDICHE "area medica" della
CAFFEINA Clicca
QUI
inoltre è un
INSETTICIDA Clicca
QUI e lo
ZUCCHERO: dannoso e
tossico come il
CAFFE', l'ALCOOL
ed il TABACCO Clicca
QUI
Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI" clicca QUI
Il corpo umano
Ma quanta acqua c’è nel nostro corpo?
L’acqua presente nell’essere umano mostra differenze notevoli secondo l’età, la
costituzione, il tipo di alimentazione. Inoltre gli organi e i tessuti sono
idratati in modo diverso uno dall’altro. Da giovani siamo decisamente più ricchi
d’acqua, soprattutto nei tessuti molli, nella pelle e nei tessuti connettivi e
sottocutanei. Crescendo il tenore d’acqua si riduce progressivamente da una
media del 75% del bambino piccolo a circa il 50% nella terza età.
Del resto lo si vede bene: negli adulti e negli anziani la pelle si presenta più
secca e meno elastica, i tessuti sono meno lisci e tesi, il segno di una
pressione esercitata dal pollice sulla pelle rimane più visibile a lungo. L’età
biologica della pelle di tutto l’organismo si determina facilmente dal suo stato
di idratazione. Anche le ossa contengono acqua anche se in misura molto minore
rispetto ai tessuti molli. Dal 40% al 50% della nostra acqua corporea è
contenuta all’interno delle cellule e costituisce il cosidetto liquido
intracellulare. Il 20% restante si trova negli interstizi tra le cellule: è il
liquido extracellulare.
-
Acqua, la principale componente del corpo umano
Già in precedenza dicevamo che il corpo umano è come “immerso” nell’acqua, dalla
più piccola cellula all’organismo nella sua interezza.
Il corpo di una persona adulta la cui presenza in acqua si attesti attorno al
65% vorrà dire che ne conterrà 40-50 litri. La pecentuale più alta di acqua si
ha nella blastocisti presente subito dopo la fecondazione (90% in acqua) poi
nell’embrione (85%) e a seguire nel neonato (dal 75 all’85%). In un quarantenne
la percentuale d’acqua si attesta tra il 60 e il 70%.
clicca
QUI
Devo far notare e sottolineo questa parte che dice:
"L'analisi degli oligoelementi (di uno soltanto o di tutti) non richiede alcuna
specifica preparazione. L'assunzione di farmaci non influenza l'esito
dell'analisi, ma alcuni medicinali potrebbero limitare l'assorbimento degli
oligoelementi stessi (come i diuretici per esempio), quindi è importante
segnalare al proprio medico quale tipo di farmaco si sta prendendo, sopratutto
in presenza di alterazioni degli esami."
Ah, ma allora questo articolo scrive il giusto:
"""L'assunzione prolungata di alcuni farmaci può determinare carenze vitaminiche
e minerali anche importanti, diminuendo l'assorbimento e/o aumentando la perdita
di micronutrienti essenziali. Farmaci carenze vitaminiche. Conoscere le casistiche
più importanti e frequenti, aiuta medici e pazienti a prevenire quadri di
ipovitaminosi e carenze minerali, associando la terapia farmacologica a
specifici integratori vitaminici e/o ad opportune correzioni dietetiche.
Di seguito riportiamo le più note relazioni causa/effetto tra l'assunzione di
determinati farmaci e carenze vitaminico/minerali, ricordando che è compito
esclusivo del medico stabilire l'opportunità o meno di supportare il farmaco con
una specifica integrazione di vitamine o minerali (si ricorda, per esempio, che
in alcuni casi tale pratica potrebbe compromettere l'assorbimento o l'efficacia
del farmaco stesso).
ANTIBIOTICI (penicillina, cefalosporina, tetraciclina ecc.): alterano e
distruggono la flora batterica intestinale, inclusi i ceppi indispensabili per
la sintesi di alcune vitamine, come l'acido folico e la vitamina K. A lungo
andare possono provocare sindromi emorragiche da carenza per mancata sintesi
della vitamina K.
DIURETICI: usati soprattutto per il trattamento dell'ipertensione arteriosa,
aumentano le perdite di vitamine (gruppo B, specie la B1, e vitamina C) e
minerali (soprattutto potassio, magnesio e calcio)
LASSATIVI: inibiscono soprattutto l'assorbimento di vitamine liposolubili
RESINE SEQUESTRANTI GLI ACIDI BILIARI: utilizzate contro l'ipercolesterolemia,
possono ridurre l'assorbimento delle vitamine liposolubili
FIBRATI: utilizzati contro il colesterolo alto, possono ridurre la disponibilità
di vitamine del gruppo B (B12, B6, B3) e folati; questi ultimi sono importanti
anche per compensare l'aumento dei livelli di omocisteina indotto dai fibrati
STATINE: utilizzate contro il colesterolo alto, possono favorire deficit di
vitamina D e coenzima Q10"""
http://digilander.libero.it/genfranco/Immagini/farmacivelenosi.htm
e l'altra parte dice:
"Queste analisi vengono eseguite su consiglio del medico per osservare il grado
di benessere di una persona. I sintomi che possono essere il segnale di una
situazione di malessere generale (a causa del cattivo svolgimento delle funzioni
dei tessuti, ormoni o enzimi nell'organismo) sono aspecifici"
La prima cosa che mi viene da dire è che il medico NON RICHIEDE il principio
attivo di uno specifico FARMACO o di un altro o di un altro ancora, ma guarda
caso RICHIEDE SOLO di questi "ALIMENTI ESSENZIALI", ma allora i PRINCIPI ATTIVI
di un qualsiasi FARMACO NON DEVE ESSERCI nel nostro sangue,ma allora come
potranno mai farci bene?
Inoltre NON CAPISCO il rifiuto di certi medici di far fare gli esami di certi
"ALIMENTI ESSENZIALI" come la vitamina D.
Il medico che si comporta così è pienamente cosciente di quanto stà facendo e
penso che minimo debba essere sostituito in quanto INCOMPETENTE.
http://digilander.libero.it/genfranco2/Immagini/alimentiessenzialisalia.htm
Dell'articolo sotto, devo sottolineare questo pezzo:
"DHA agisce come un cavallo di Troia -
Gli scienziati sanno da tempo che una proteina di membrana specifica, conosciuta
come glucosio trasportatore GLUT1, permette sia al glucosio che al DHA di
entrare nelle cellule, cosa che l’acido ascorbico non può fare. Che cosa fa DHA
una volta all’interno delle cellule è rimasto tuttavia un mistero. L’attuale
studio rivela che DHA agisce come un cavallo di Troia. Una volta all’interno,
gli antiossidanti naturali bloccano il tentativo della cellula tumorale di
riconvertire DHA in acido ascorbico; nel processo, questi antiossidanti vengono
esauriti e la cellula muore a causa di stress ossidativo."
poichè "conosciuta come glucosio trasportatore GLUT1" Pantellini usa a questo
fine il RIBOSIO.
altro pezzo interessante è:
"Il team, che ha condotto la sperimentazione nelle colture cellulari e nei topi
con cancro del colon retto, ha permesso di evidenziare l’effetto curativo di
alte dosi di vitamina C "(pari al contenuto in circa 300 arance)": il super
concentrato ha compromesso la crescita dei tumori del colon-retto caratterizzati
dalla mutazione dei geni KRAS e BRAF."
QUANTITA' CHE DETERMINA CHE LE DOSI SONO QUELLE CHE INGOIAMO NOI GIORNALMENTE
PER FARE PREVENZIONE. clicca
QUI
Francesco Paolo Ruggieri?Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla - Onlus
30 dicembre 2011 · Modificato ·
Fonti alimentari di GLUTATIONE:
Glutatione (GSH) è un antiossidante e disintossicante agente il cui ruolo
protettivo è stata dimostrata in numerosi studi clinici.
GSH è sintetizzato rapidamente nel fegato, reni e altri tessuti del corpo,
compreso il tratto gastrointestinale.
Questo processo viene effettuato con l'invecchiamento e le malattie, sia come
risultato di queste condizioni di riduzione dei livelli di tessuti e Sangue di
Glutatione.
Forme alimentari di Glutatione sono efficacemente assorbito nel sangue, ma lo
stesso NON VALE per gli INTEGRATORI Glutatione negli Esseri Umani.
Quando i soggetti sani hanno ricevuto una singola dose di 3.000 mg di Glutatione
Ricercatori hanno constatato l'Assenza Aumento dei Livelli di Glutatione nel
SANGUE.
( Witschi A, Reddy S, Stofer B, Lauterburg BH La disponibilità sistemica di
glutatione orale Eur J Clin Pharmacol 1992;... 43 (6) :667-9 )
clicca
QUI
Dopo l'enorme e in parte inaspettato successo del precedente articolo
"Proteine: tutto quello che non avresti mai voluto sapere", appare doveroso
toccare un'altra nota dolente del panorama del fitness e degli integratori, vale
a dire l'impiego di creatina. Probabilmente il suo utilizzo è diffuso in maniera
altrettanto capillare tra chi si allena con una certa costanza, ed intravede in
questo prodotto un prezioso aiuto nel miglioramento della performance. Anche in
questo caso però, tra il marketing delle aziende di integratori e quello che
realmente un integratore di creatina è in grado di produrre c'è una grande
differenza. Vediamo quindi quali sono le 10 informazioni sulla creatina che
nessuna azienda di integratori avrebbe mai voluto farti sapere e, con molta
probabilità, nessun utilizzatore avrebbe mai voluto leggere.
La creatina non è un eccitante, la maggior parte delle persone che la utilizza
dichiara di sentirsi più motivato e più stimolato nel compiere un allenamento.
Non essendo tra gli effetti della creatina, questa sensazione è frutto della
mente di chi la utilizza che percepisce l'effetto che "secondo lui" dovrebbe
avere.
La creatina non incrementa direttamente la forza, e men che meno incrementa la
massa muscolare. L'aumento del volume che talvolta procura è solo l'effetto di
una maggiore ritenzione idrica, quindi è acqua non muscolo, scomparirà quando il
ciclo di creatina giungerà a termine.
Il ruolo della creatina (compresa quella introdotta con un integratore) è quello
di ottimizzare il sistema anaerobico alattacido, ossia il sistema dei fosfati.
Prova a chiedere al tuo rivenditore di creatina cos'è il sistema dei fosfati,
quasi sicuramente non saprà rispondere, ma pretende di indicarti quanta creatina
prendere nonostante non abbia idea del reale effetto.
clicca
QUI
Il collagene inoltre è composto da grandi famiglie di molecole che
includono anche i glicosaminoglicani, detti GAG quali la glucosamina, il
solfato di condroitina e l'acido ialuronico i quali svolgono funzioni di
sostegno e protezione della maggior parte dei tessuti. Sono quelli che
consentono l'idratazione dei tessuti, il mantenimento e rigenerazione
delle articolazioni, dei tendini e della pelle, insomma di tutti i tessuti
connettivi.
Tra l' 800 e la prima metà del '900 le proprietà della gelatina e certe
sue componenti sono soggetto di moltissimi studi sugli effetti benefici
riscontrati. Nel libro "Gelatin in Nutrition and Medicine" (6), il dottor
Nathan Ralph Gotthoffer autore del libro, dopo una ricerca di oltre 10
anni raccoglie tutti questi studi e li discute in dettaglio.
Negli studi che ho esaminato i principali benefici del brodo di ossa sono:
miglior crescita, mantenimento e rigenerazione dei tessuti connettivi
(ossa, pelle, tendini, etc...), miglior digestione e metabolizzazione dei
nutrienti, cura contro ulcere, malattie intestinali e processi
infiammatori, e miglior gestione dello stress. Vediamo ora più in
dettaglio ogni passo.
clicca
QUI
Tra questi non dobbiamo dimenticarci del SELENIO, altro
importante "ALIMENTO ESSENZIALE".
Il titolo del video recita:
La supplementazione di Selenio in endocrinologia è utile?
Giudicalo tu stesso/a:
https://www.youtube.com/watch?v=e06Fkj8K1qM
Parlando della relazione dieta - tiroide il primo pensiero è
rivolto allo iodio, un minerale fondamentale per la funzionalità di questa
ghiandola in quanto componente strutturale degli ormoni tiroidei. Senza lo iodio
la tiroide non potrebbe quindi produrre i propri ormoni.
Un altro minerale particolarmente importante per il metabolismo degli ormoni
tiroidei è il selenio, principalmente noto per la funzione antiossidante. Esso è
infatti parte integrante della glutatione perossidasi, una delle più importanti
armi endogene contro i radicali liberi, in altre parole un prezioso baluardo a
difesa delle componenti vitali della cellula dallo stress ossidativo. Per questa
sua azione, il selenio viene più o meno correttamente consigliato per le
possibili proprietà anti-aging, anti-tumorali e protettive nei confronti delle
malattie cardiovascolari di origine aterosclerotica. Pochi, tuttavia, conoscono
l'importanza del selenio per la corretta funzionalità tiroidea. Questa evidenza
scientifica, relativamente recente, si basa sulla scoperta del ruolo del selenio
nella conversione del T4 (tiroxina) in T3 (triiodotironina). T4 e T3 sono le
sigle con cui si indicano i due ormoni prodotti dalla tiroide, in riferimento al
numero di atomi di iodio presenti nella loro struttura. Tra questi, la
triiodotironina - nonostante sia più povera di iodio - è assai più attiva dal
punto di vista biologico rispetto alla tiroxina. Perciò, poiché il selenio -
sottoforma di seleniocisteina - è parte integrante delle desiodasi che
catalizzano a vari livelli la conversione di T4 in T3, un'adeguata disponibilità
di questo minerale è essenziale per la corretta funzionalità tiroidea.
Esistono studi che mettono in guardia dal pericolo di eventuali carenze
congiunte di iodio e selenio, non solo nello sviluppo e nel mantenimento di
quadri di ipotiroidismo, ma anche di patologie autoimmuni a carico della tiroide
(tiroiditi autoimmuni). Le basi biologiche di questi effetti sono riconducibili
sia alla partecipazione del selenio nel metabolismo degli ormoni tiroidei, sia
alla sua azione antiossidante e antiradicalica, preziosa per contrastare i
fenomeni infiammatori correlati a moltissime malattie del benessere. Non a caso,
l'attività della glutatione perossidasi è fondamentale anche a livello tiroideo,
dove neutralizza gli effetti citotossici del perossido di idrogeno (H2O2)
prodotto come cofattore della sintesi degli ormoni tiroidei.
Glutatione perossidasi
Tra gli alimenti più ricchi di selenio ricordiamo i pesci e i frutti di mare, le
frattaglie, i cereali, la frutta secca, il lievito di birra e verdure (in
particolare broccoli, cavoli, cetrioli, aglio, cipolle). Il contenuto di selenio
negli alimenti vegetali è comunque proporzionale alla concentrazione del
minerale nel terreno, quindi estremamente variabile da una regione all'altra del
mondo. clicca
QUI
Il selenio è un elemento che agisce, principalmente, come componente dell'enzima
antiossidante glutatione perossidasi, che a sua volta opera insieme alla
vitamina E nel prevenire i danni prodotti dai radicali liberi alle membrane
cellulari. Il selenio, sottoforma di seleno-cisteina, è contenuto nei siti
attivi dell'enzima. Oltre a questa forma, il minerale è presente in altre
proteine come selenio-metionina e si ritrova nell'organismo anche nelle sue
forme inorganiche seleniti e selenati.
Slenio alimentiGrazie a questa sua capacità di proteggere le membrane cellulari
dall'ossidazione, il selenio ha un effetto protettivo nei confronti delle
malattie cardiovascolari. Sembra inoltre svolgere un ruolo antagonista nei
confronti dei metalli pesanti, come il mercurio, il cadmio e l'argento.
Bassi livelli di selenio sono collegati ad un maggior rischio di cancro,
disturbi cardiovascolari, malattie infiammatorie ed altre patologie associate al
danno da radicali liberi, inclusi l'invecchiamento precoce e la formazione di
cataratta.
Il selenio è un componente essenziale del sistema enzimatico che trasforma la
tiroxina (T4) in triiodotironina (T3), e come tale svolge un ruolo di primo
piano nel supportare la funzione tiroidea.
La carenza cronica di selenio provoca una malattia del cuore, nota come morbo di
Keshan, diffusa in alcune aree della Cina i cui terreni sono particolarmente
poveri di selenio.
Non esiste una dose giornaliera raccomandata, ma è certo che in quantità elevate
può dare effetti tossici (caduta dei capelli, fragilità delle unghie, nausea,
vomito, dolori addominali, diarrea, confusione mentale e odore d'aglio nel
fiato).
Per questo motivo il livello di assunzione giornaliero non dovrebbe superare i
400 mcg, limite piuttosto difficile da raggiungere con la sola alimentazione.
La dose consigliata di selenio per gli adulti è di 50‐55 microgrammi al dì.
Nelle gestanti e nelle nutrici la dose raccomandata negli Stati Uniti è pari a
65‐75 mcg/die.
Nei neonati fino a 6 mesi la dose quotidiana consigliata è pari a 10 mcg, sale a
15 mcg tra 6 mesi ed 1 anno, a 20 mcg tra 1 e 6 anni, a 30 mcg tra i sette ed i
dieci anni, e a 40 mcg tra gli 11 ed i 14 anni.
Selenio negli alimenti
Il selenio si concentra soprattutto negli alimenti di origine marina e nelle
frattaglie. Il livello del minerale nei vegetali è invece proporzionale alla sua
abbondanza nel terreno. Le famose patate al selenio vengono prodotte spargendo
il minerale sul suolo al momento della concimazione. Crescendo in un ambiente
ricco di selenio le patate accumulano una maggiore quantità del minerale, anche
se la sua effettiva biodisponibilità ed i relativi, possibili, benefici sulla
salute sono ancora poco chiari.
Il selenio presente negli alimenti sottoforma di selenioamminoacidi solforati (selenio-cisteina
e selenio-metionina) è maggiormente assorbibile dei seleniti e dei selenati
normalmente contenuti negli integratori alimentari. Il selenio agisce in
sinergia con la vitamina E, per questo motivo i due princìpi nutritivi sono
frequentemente associati negli integratori alimentari ad azione antiossidante.
I LARN consigliano per l'adulto un apporto di selenio pari a 55 microgrammi/die.
clicca
QUI
Il selenio è il più potente agente anti-cancerogeno ad ampio spettro che sia
stato finora scoperto” (dr. E. J. Crary) ( 7).
In effetti ci sono ampi studi che dimostrano che le popolazioni che vivono in
aree dove il terreno è ricco di selenio, che quindi passa nel frutto delle
coltivazioni, hanno tassi di presenza del cancro largamente inferiori alla
media. Le ricerche hanno dimostrato che il selenio usato come integratore
protegge dal cancro e che inoltre può agire anche da agente chemioterapico.
Alla fine degli anni 70 il dr. Gerhard Schrauzer all’Università della California
di San Diego dimostrò una riduzione superiore al 70 % dei casi di cancro indotto
alla mammella in topi allevati con una dieta ricca di selenio (23). Lo stesso
dr. Schrauzer affermò che se a tutte le donne venisse somministrata
un’integrazione di 200-300 mcg di selenio al giorno, il problema del cancro al
seno sarebbe in larga parte risolto. Per dimostrare tale ipotesi egli svolse un
lavoro impressionante, studiando i dati della banca del sangue di 17 Paesi
diversi in tutto il mondo e riscontrando che nei Paesi dove i tassi di selenio
nel sangue erano il triplo di quelli americani ed europei (Giappone, Taiwan,
Tailandia, Filippine, Porto Rico e Costa Rica), i tassi di mortalità per
leucemia, cancro alla mammella, al colon, al retto, alla prostata, alle ovaie e
ai polmoni era da 2 a 5 volte inferiore.
Analoghi studi condotti in Finlandia confermarono che livelli di selenio nel
siero sanguigno inferiori a 45 mcg/litro comportano il rischio di sviluppare un
cancro 3 volte superiore rispetto a soggetti con livelli superiori a 45 mcg/litro
(23).
Analoghi studi effettuati in 24 regioni diverse della Cina confermano una
correlazione inversa fra presenza di selenio nei suoli di coltivazione e i tassi
di mortalità per cancro: più alto è il tasso di selenio, e più bassa è la
mortalità. Ponendo come base “1” il numero di decessi per cancro nelle zone ad
alto tenore di selenio nel suolo, nelle zone a tenore medio tale mortalità è 2,
per arrivare a 3 nelle zone a basso tenore di selenio.
Tale studio a mio avviso riveste una particolare importanza, perché considera un
campione di popolazione molto omogeneo per condizioni di vita e stile di
alimentazione, evitando a priori il pur legittimo dubbio che tassi di mortalità
disomogenei fra Oriente e Occidente possano essere dovuti anche a fattori
diversi dal selenio (per esempio al consumo di tè verde, o di soia, o ancora ad
un’alimentazione più sana e ricca di fibre e omega 3 o a fattori genetici etc.).
Dato che il confronto è fra appartenenti ad uno stesso gruppo nazionale, l’unico
fattore discriminante resta appunto la presenza di selenio nel suolo, tanto più
rilevante se si considera che le popolazioni studiate, data la realtà
socio-politica della Cina di qualche decennio fa, si nutrivano quasi
esclusivamente con prodotti raccolti all’interno della regione di appartenenza e
quindi coltivati su quel suolo specifico.
MECCANISMI DI AZIONE DEL SELENIO
Il glutatione perossidasi è uno dei più importanti enzimi antiossidanti del
nostro sistema, in grado di neutralizzare i più pericolosi radicali liberi, che
come ormai è ampiamente riconosciuto sono responsabili dell’invecchiamento
dell’organismo e di numerose malattie cronico-degenerative, fra cui il cancro.
Questo enzima è selenio-dipendente, dato che ogni molecola contiene 4 atomi di
selenio e il corpo non è in grado di sintetizzarlo in mancanza di selenio. Il
glutatione perossidasi lavora in collaborazione con componenti del gruppo del
tiolo (zolfo), in particolar modo con la cisteina e la seleno-cisteina (D) (vedi
anche la parte di questo lavoro dedicata all’ascorbato di potassio, con
riferimento al gruppo tiolo) e con la vitamina E (13).
Il selenio è in grado di supplire ad una mancanza di vitamina E, sostituendosi
ad essa in quasi tutte le sue funzioni, con un’efficienza anti-ossidante
superiore di 50 o 100 volte. In condizioni normali però agisce in sinergia con
la vitamina E, risultandone esaltati gli effetti di entrambi.
Esperimenti su animali hanno dimostrato che somministrazioni congiunte di alte
dosi di selenio, vitamina E e preferibilmente anche vitamina C sono in grado di
inibire la crescita del cancro (13).
Il selenio e i composti contenenti selenio sono in grado di legarsi a metalli
pesanti altamente tossici quali piombo, mercurio, cadmio etc, in modo tale da
rendere possibile la loro eliminazione da parte del corpo. D’altra parte ed in
modo del tutto speculare un’elevata presenza di metalli pesanti può esaurire le
riserve di selenio del corpo, facendo venir meno la sua protezione
anti-cancerosa.
DOSI E TOSSICITA’
Qualche anno fa le case farmaceutiche sconsigliavano l’assunzione di più di 50
mcg al giorno di selenio, a torto ritenendolo tossico. Viceversa studi
effettuati in Cina hanno appurato che dosi di 500 mcg al giorno somministrate
per un periodo di molti anni sono del tutto sicure per la salute (23).
Il dr.Schrauzer riporta che dosaggi da 2.000 a 5.000 mcg al giorno
(somministrati in caso di cancro conclamato e sotto stretto controllo medico)
protratte per molti mesi non hanno dato adito ad inconvenienti.
L’uso di integratori di selenio anche ad alto dosaggio può considerarsi sicuro
in quanto esso non si accumula nel corpo, ma viene costantemente utilizzato od
espulso. Il rovescio di tale medaglia è che per poter fornire un’adeguata
protezione esso deve venire costantemente assunto.
In effetti il corpo fatica ad assorbire il selenio necessario: il compito è
facilitato quando esso si presenta in forma organica, inglobato in un lievito.
Un dosaggio efficace come preventivo oggi prevede l’assunzione di 200 mcg di
selenio al giorno. Per pazienti “guariti” dal cancro la dose va aumentata a
300/400 mcg al giorno, con o senza il consenso del proprio medico (il selenio è
un integratore e si può sinora acquistare senza ricetta).
Se il vostro medico non è d’accordo col fatto che iniziate ad assumere selenio,
cambiate medico, a meno che egli non sia in grado di darvi una spiegazione
veramente soddisfacente (che io però non saprei proprio quale potrebbe essere,
perché il selenio NON è più considerato tossico a queste dosi).
Diverso è il caso dei pazienti oncologici, dato che essi “assorbono” il selenio
con estrema difficoltà: per portare il loro livello ematico ad un tasso
raccomandato di 45 mcg/litro, corrispondente ad un’efficace protezione,
occorrono dosaggi da 2.000 a 5.000 mcg al giorno, che normalmente produrrebbero
sintomi di intossicazione in una persona sana, somministrati in modo altalenante
(Donaldson, 22) (secondo noi però più che di cattivo assorbimento potrebbe anche
trattarsi di una “vorace utilizzazione” da parte del corpo, che immediatamente
esaurisce i grandi quantitativi somministrati, “bruciandoli” nella lotta contro
la malattia).
In questo caso uno stretto controllo medico è assolutamente necessario, perché i
dosaggi vanno modulati in base agli effettivi tassi ematici che si raggiungono.
Ma qui siamo ormai al di fuori del campo della naturopatia. Basti però dire che
il dr. Donaldson riferisce che, nei casi in cui egli riuscì a riportare i tassi
ematici di selenio ad un livello normale, documentò nei suoi pazienti grandi
miglioramenti ed in alcuni casi perfino la totale remissione anche in casi di
cancro avanzato e “incurabile”.
I sintomi da intossicazione da selenio, assai raramente riscontrati, sono
nausea, debolezza, decolorazione delle unghie e, stranamente, alito agliaceo
anche senza aver consumato aglio. Ad oggi non si conoscono casi di decesso
dovuti ad iper-dosaggi di selenio.
DOVE TROVARE IL SELENIO
Nei cibi il selenio è contenuto specialmente negli organi degli animali, nel
pesce e nelle conchiglie, nella carne, nei cereali integrali e in minor misura
nei latticini e in frutta e verdura. Tutto dipende però dai tenori di selenio
presenti nel suolo di coltivazione o nei terreni di pascolo o allevamento degli
animali. Attualmente esistono in commercio “patate al selenio”, vale a dire
coltivate in un terreno arricchito di selenio. E’ difficile però risalire ai
reali contenuti.
Una scelta obbligata quindi è l’uso di integratori dietetici che si acquistano
in farmacia senza ricetta.
Ne esistono di vari tipi, alcuni associati alle vitamine A, C ed E, beta
carotene e acido lipoico.
La scelta di queste presentazioni complesse è sicuramente felice, anche se le
vitamine sono solitamente presenti in dosaggi piuttosto bassi, perché ancora
condizionati dalle basse “quantità giornaliere raccomandate” (RDA) che sempre
più si stanno dimostrando largamente insufficienti al mantenimento di un buono
stato di salute (E- pag. 16- tab. 3). Le vitamine E e C infatti agiscono in
sinergia col selenio. Il beta-carotene inoltre dimostra di per sé verificate
proprietà anti-ossidanti e anticancro, e non raggiunge mai livelli di tossicità
per l’organismo (vedi oltre). L’acido lipoico poi è una vitamina che fa parte
del gruppo del tiolo (zolfo), è antiossidante e partecipa al metabolismo del
piruvato ( sul piruvato vedi anche “Meccanismi d’azione dell’ascorbato di
potassio” in questo stesso lavoro, e anche “Ascorbato di potassio, il Signore
degli Anelli”).
In genere tali integratori sono ottenuti facendo crescere un lievito in un
terreno ricco di selenio, allo scopo di renderlo organico e più facilmente
assimilabile.
A titolo di esempio due buoni prodotti, facilmente reperibili in farmacia, sono
il “Selenium A.C.E extra” della ditta Angelini, che contiene 75 mcg per confetto
e in più le vitamine, e il “Selenium 100” della Long Life, ovviamente con 100
mcg per confetto, che però non contiene vitamine.
Su internet sono numerosi gli operatori che possono inviare confezioni di
selenio e altri integratori direttamente al nostro domicilio: un buon fornitore
(che ha a listino anche decine di altri prodotti interessanti, fra cui il CoQ10,
Licopene, Resveratrolo etc – vedi oltre) potrebbe essere ad esempio la Health
Supplement (http://www.health-supplements.eu/store.asp?catId=10 ) che propone
confezioni della “Nature’s Way” da 100 capsule da 200 mcg a 10,40 Euro, con
sconti di quantità e senza spese di spedizione. Questa presentazione è
particolarmente interessante perché il selenio è incluso sotto forma di
selenometionina, variante particolarmente biodisponibile e che non richiede
l’utilizzo di lieviti per la sua produzione. Possono quindi utilizzarlo
tranquillamente anche i vegani e le persone intolleranti nei confronti dei
lieviti.
Per una buona prevenzione, efficace anche nei confronti di un precoce
invecchiamento, è altamente raccomandabile un’adeguata integrazione, anche in
caso di perfetta salute, prevedendo circa 200 mcg al giorno per una persona sana
di corporatura media. Le persone malate o che hanno avuto il cancro in passato
dovrebbero raddoppiare le dosi, mentre i malati di cancro dovrebbero, sotto
controllo medico, assumere dosi da 10 a 25 volte maggiori (fino a 2.000 / 5.000
mcg al giorno (22)).
Se l'italiano è la tua lingua leggi sotto.
Se hai cliccato sul traduttore e vuoi leggere la pagina
nella tua lingua clicca sulla riga.
il link è: http://www.giuseppelimido.com/tesi/6-03-selenio/
Sai cosa è il
CLORURO DA MAGNESIO
? vai su
www.genfranconet.tk
Ecco invece i siti che potrebbero cambiarti
la VITA
www.dr-rath-foundation.org
www.massimopietrangeli.net
www.aerrepici.org/forum/forum.asp?FORUM_ID=1
I link che NON ti devi perdere sono: cliccaci sopra poi te li leggi con comodo.
http://digilander.libero.it/genfraglo/VolontariWEB.com_files/lapelle.htm
http://digilander.libero.it/genfraglo/VolontariWEB.com_files/lettura.htm
http://digilander.libero.it/genfraglo/VolontariWEB.com_files/esperienze.htm
Se NON hai ancora visitato il nostro sito ti consiglio di visitarlo e
per capire cosa è l'ACIDO ASCORBICO devi leggere le pagine più importanti
che sono:
CHI SIAMO,
LA DONNA,
SITO SECONDO,
SITO TERZO,
SITO QUARTO,
SITO SESTO,
SITO DECIMO.
Quindi
clicca per
SAPERNE
di più sull'ACIDO
ASCORBICO