Famiglia

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La famiglia è il luogo dell'educazione all'appartenenza perché in essa risulta evidente che l'origine dell'uomo  è una presenza già esistente e che il suo sviluppo è assicurato dall'appartenenza a due fattori: appartenenza << coniugata >>, legame plasmato nella responsabilità. 

(Don Luigi Giussani)

 

 

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Il patriarca Scola agli sposi:  «La fedeltà è il cuore dell'amore», Francesco Dal Mas, Avvenire, 22.01.2008

«Stiamo vicini ai genitori in difficoltà coi propri figli. Le parole del Papa alla diocesi di Roma: " Cresce la domanda di educatori che siano davvero tali. Lo chiedono le famiglie, lo chiedono tanti insegnanti che vivono la triste esperienza del degrado delle loro scuole, lo chiede la società nel suo complesso ... In un modo in cui l'isolamento e la solitudine sono una condizione sempre più diffusa, diventa decisivo l'accompagnamento personale, che dà a chi cresce la certezza di essere amato, compreso e accolto ... La formazione della persona è influenzata anche dai mezzi di comunicazione che si ispirano a una cultura caratterizzata da una falsa e distruttiva esaltazione (o meglio profanazione) del corpo e della sessualità"» Benedetto XVI, Avvenire, 12.06.2007

«Conferenza Episcopale Italiana. Nota del Consiglio Episcopale Permanente a riguardo della famiglia fondata sul matrimonio e di iniziative legislative in materia di unioni di fatto» Roma, 28 marzo 2007

«Governo Prodi. Tassano anche i bambini. Da strapparsi i capelli. Fra addizionali e tributi vari, chi ha tre figli - bell'incentivo a concepire - incassa meno, al netto, rispetto a chi ne ha due, per non dire a chi ne ha uno solo o nessuno. Qualcuno, al solito, mi rimprovererà per i toni forti del mio scritto; in realtà sono troppo gentili nei confronti di chi, facendosi scudo di una carica istituzionale, non si limita a raccontare balle in Italia, ma ne racconta anche in Vaticano. Ci rendiamo conto. Prodi aveva già colpito col fisco ogni categoria. Rimanevano esenti giusto i bambini. Ora sono tassati anche questi, come beni di lusso. Ma va all'inferno» di Vittorio Feltri,  Libero, 20 febbraio 2007

 

«Una Storia di famiglia. In una residenza antica circondata da un grande parco, Figini abita con i suoi figli naturali e i suoi figli in affido, ai quali insegna anche l'amore per l'ambiente. La piscina nel grande parco che circonda la casa di Erasmo Figini, con vista sul lago di Como. Tutto in stile classico, scelto dal padrone di casa, stilista ed art director di una raffinata linea di tessuti d'arredamento.» di Anna Tolotti, Casa Amica, 7.10.2006

«SAREBBE MEGLIO SE ANCHE IN VATICANO SEGUISSERO IL PAPA…… , E’ un piccolo giallo vaticano. Il documento del “Pontificio consiglio della famiglia” su “Famiglia e procreazione umana”, quello che ieri ha fatto fare titoloni ai giornali (il Corriere lo ha lanciato in prima pagina) sempre ghiotti di polemiche su materie sessuali, sembra non esistere. Non se ne trova traccia nel sito della Santa Sede, nemmeno nella pagina web del pontificio consiglio (e questo è ancor più curioso). Inoltre non è stato pubblicato sull’Osservatore romano del giorno, non è stato anticipato sotto...», Libero, 08.06.2006

«Quasi 100mila coppie si rompono ogni anno, quelli che sollecitano e quelli che si ammazzano. Il girone degli irragionevoli. La parola a Laura Salvetti  e Matilde Capello, avvocati matrimonialisti di Milano», Giojelli Caterina, Tempi, Numero: 43 -  21 ottobre 2004

Cultura della vita e cultura della morte - Luigi Giussani  

Ecco un giudice che vorrei incontrare. I figli dei divorziati -  Mina

Parto «in prestito» Il cerchio infranto tra madre e figlio   - Mina

La forza delle donne - di Mina, La Stampa, Sabato, 10 novembre 2001

 

 

Family Day 12 Maggio 2007

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«La sorpresa di Piazza San Giovanni evento debordante ogni schema», Giancarlo Cesana, Avvenire , 24.05.2007

«Il Family day ha aperto un ciclo»,Giorgio Vittadini, Il Giornale, 17.05.07

«Ho sentito pulsare i problemi concreti», Marina Corradi intervista Lucia Annunziata, Avvenire, 15.05.07
«Io in quella piazza sono andata a vedere, come una giornalista, e devo dire che tra quella folla non ho riconosciuto la radicalità insanabile della spaccatura tra la “famiglia” dei cattolici e quella del mondo laico. Una spaccatura che, secondo me, non c’è, o non così netta come appare in questi giorni. La sinistra italiana oggi è erede di due tradizioni, quanto a idea di famiglia. Una è quella radicale che ben conosciamo dagli anni settanta. L’altra, più antica, rientra nella cultura popolare della sinistra del primo Novecento, dove la famiglia era il primo centro di solidarietà e protezione sociale. La famiglia, voglio dire, non è un valore solo cattolico. E d’altra parte quella famiglia cosiddetta “altra” dalla tradizionale, che è fatta di divorziati, ragazze madri, figli omosessuali, nipoti senza un genitore, è di fatto accolta e sostenuta da un’altra famiglia che sta alle sue spalle: dalle madri che non smettono di accogliere i figli perché sono gay o di badare ai nipotini nati fuori dal matrimonio. La famiglia reale in Italia è molto grande e civile, più avanti di un laicismo passatista e, secondo me, anche del catastrofismo di certi cattolici. Il paese reale, nelle nostre case, non è diviso in due, come sembrerebbe leggendo i giornali.»

«I comunisti non digeriscono i bimbi» Renato farina, Libero , 15.05.07

«Il presidente della CEI - Bagnasco: "La gente in piazza? Una testimonianza gioiosa". Ruini sul Family Day: "Orai cristiani preghino e sostengano quei valori"», Il Giornale, 14.05.2007

«Ogni giorno è un Family Day», Avvenire, 13.05.2007

«Il paese invisibile s'è fatto folla immensa» Marina Corradi, Avvenire, 13.05.2007

«Qui ho visto il popolo italiano.  I laici smettano di essere snob» Francesco Ognibene, Avvenire, 13.05.2007

«Family Day 2007 (Parte 1 e Parte 2). Sinistra sconfitta da un esercito di bambini. In San Giovanni un milione di persone e neanche un insulto. In piazza Navone molt bandiere rosse e solo 3mila presenti», Renato Farina, Libero, 13.05.2007

«Fragili, magari a pezzi ma ci siamo anche noi ex», M. Veneziani, Libero 12.05.07
«La famiglia è a volte un peso[…]. Ma una famiglia ci vuole, anche quando si pensa di evadere; un punto di riferimento saldo e verace, dove tu torni te stesso e dove sei accolto a prescindere, non perché dai o perché fai, ma perché sei.[…] Anche perché la famiglia è l’unica immortalità che ci è permessa in vita e in terra […]. Chi è separato, divorziato, single, sa cosa si perde, sa distinguere la sua esperienza amara dall’importanza di avere una famiglia; e magari ha conosciuto, ad esempio nell’infanzia, una famiglia unita e vera, un vero padre, una vera madre, veri figli e fratelli e sa che bene inestimabile è.[…] e poi sfatiamo alcuni pregiudizi di odio. L’altro giorno in tv il capo dei gay, Grillini, mi ricordava che in famiglia avvengono quasi tutte le violenze e i casi di pedofilia; io vorrei ricordare a lui e a voi che per ogni atto di violenza subita in famiglia, ce ne sono cento di amore e dedizione gratuita. Uno a cento».

«La vera mamma degli italiani», Francesco Merlo, La Repubblica, 12.05.07
«Se un posto ideale noi italiani ci siamo conquistati nella storia della civiltà è proprio grazie al nostro familismo [ …]. E ci sono i ragazzi che scappano, i figli che lasciano soli i loro vecchi, le donne piantate quando ormai sono sfiorite, le botte in casa, gli stupri, e ancora le incomprensioni, la sofferenza, le famiglie-manicomio, le tragedie, le follie, la paura, i pianti silenziosi. C’è di tutto in una famiglia, che è una scommessa, è come la Patria che deve essere rimessa in piedi ogni mattina. E’ un guazzabuglio. Si può scendere in piazza a favore o contro il guazzabuglio? No.[…] Se davvero volete difendere la famiglia, almeno per oggi restatevene in famiglia».

«Preti in piazza. E' arrivata l'ora del ritorno di don Camillo (Parte 1 e Parte 2). I sacerdoti si mettano alla testa del loro popolo. Come in quel 18 aprile 1948. Il momento è decisivo ed è un peccato che non sfilino anche i vescovi e cardinali. Ma la Chiesa si faccia vedere e sentire», Renato Farina, Libero, 03.04.2007

 

 

PACS - DICO

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La Binetti spaventa Prodi "Occhio ai ter voti teodom". La prossima volta anche i miei due colleghi negheranno la fiducia al premier. Mi sento discriminata dai gay, Se nel Pd non c'è posto per noi me ne vado. L'esponente del Pd spiega la sua scelta " Una decisione di tipo etico: questa norma va contro la mia coscienza e non la voto. il premier? Non gli ho ancora parlato. Barbaro Romano, Libero, 09-12-2007

Chiesa e GAY. Cari preti, ben vi sta. Il giornale dei vescovi attacca il Pd, il Vaticano se la prende col governo. Eppure prima invitano a votare Prodi. E la Binetti a Libero dice: ora basta. Solo ora si rendono conto di aver appoggiato una formazione nella quale sono presente forze nemiche della chiesa e ostili alla sua libertà di predicare il Vangelo? Eppure le avvisaglie non erano mancate: i Dico, il progetto di estendere l'ICI al patrimonio immobiliare delle curie ..., Vittorio Feltri, Libero, 09-12-2007

Ho votato no per rispetto della mia coscienza. Paola Binetti. Non ho alcuna intenzione di uscire  di farmi cacciare. Quell'iniziativa può essere il passo di un passo rischioso sotto il profilo antropologico, Avvenire, 08-12-2007

Scardinare maschile e femminile, delirio d'onnipotenza. Davide Rondoni, Avvenire, 08-12-2007

 Il mancato blitz al senato. Cossiga andrà all'inferno. Aveva giurato che il suo voto non sarebbe mai stato decisivo per Prodi. Non è stato di parola e la sua spiegazione non convince. E in quanto a Mastella ... Con la fiducia sulla sicurezza i due senatori hanno inferto un altro colpo alla Chiesa. Proprio loro, cattolici, che di difenderla. E tutto per tenere in piedi Prodi, Renato Farina, Libero, 08-12-2007

«La discussione sulla legalizzazione delle coppie di fatto  (etero e omosessuali) evidenzia la necessità di risposte convincenti capaci di superare il modello dell' "usa e getta" nella gestione della quotidianità   Il principio del piacere e il principio della realtà», Francesco Ventorino, La Sicilia, 22.04.2007

«Essere cattolici non è obbligatorio», Il Foglio, 30.03.07
«Su questo materia la Chiesa chiede obbedienza ai suoi fedeli, compresi quelli che rivestono cariche politiche. […] L’argomento più ripetuto è che in questo modo i vescovi italiani ledono la libertà di coscienza dei credenti e l’autonomia della politica. […] La coscienza è libera, libera di aderire o no a una religione, ma se lo fa assume liberamente un impegno. Essere cattolici non è obbligatorio, ma il cattolicesimo non è un supermarket nel quale si prende quel che serve e si lascia il resto. […] Una libertà di coscienza che implica la disobbedienza ai vescovi e al Papa non è una novità, si chiama protestantesimo, e com’è noto non fa parte del cattolicesimo».

«Quale autonomia nelle questioni antropologiche?», Avvenire, Francesco D’Agostino, 30.03.07
«Non è necessario un grande sforzo concettuale, ma solo la capacità di una lettura senza pregiudizi, per percepire che queste considerazioni della “Nota” sono profondamente laiche e si rivolgono quindi a tutti gli uomini di buona volontà, come peraltro è reso evidente dal fatto che mai nella “Nota” si fa richiamo alla dimensione sacramentale (essa sì confessionale) del matrimonio. […] Non si tratta di una richiesta di fedeltà cieca ed ottusa al magistero della Chiesa; è una richiesta di fedeltà consapevole e intelligente al bene dell’uomo, della cui promozione, in questo come in ogni altro caso, i vescovi si fanno carico».

«Nota dei vescovi del Consiglio Permanente della CEI», Avvenire, 29.03.07
«Non abbiamo interessi politici da affermare; solo sentiamo il dovere di dare il nostro contributo al bene comune, sollecitati oltretutto dalle richieste di tanti cittadini che si rivolgono a noi. Siamo convinti, insieme con moltissimi altri, anche non credenti, del valore rappresentato dalla famiglia per la crescita delle persone e della società intera. Ogni persona, prima di altre esperienze, è figlio, e ogni figlio proviene da una coppia formata da un uomo e una donna. Poter avere la sicurezza dell’affetto dei genitori, essere introdotti da loro nel mondo complesso della società, è un patrimonio incalcolabile di sicurezza e di fiducia nella vita. […] Il fedele cristiano è tenuto a formare la propria coscienza confrontandosi seriamente con l’insegnamento del Magistero e pertanto non “può appellarsi al principio del pluralismo e dell’autonomia dei laici in politica, favorendo soluzioni che compromettano o che attenuino la salvaguardia delle esigenze etiche fondamentali per il bene comune della società”».

«Sono solo prediche nostalgiche: così dimostra la sua debolezza», La Repubblica, Paolo Berizzi intervista Massimo Cacciari, 25.03.07
«Il monito di Ratzinger? “Niente di nuovo né originale” […], ci sarebbe bisogno di una “Chiesa autorevole che sappia parlare alla gente”. Senza “insistere” e “bacchettare” sull’identità cristiana, che è “un concetto in continua trasformazione”.[…] “Di questo dovrebbe tenere conto la Chiesa. E dire al suo popolo: parliamone, confrontiamoci. Ma senza predicozze”.[…] “Si avanza la pretesa che soltanto aderendo ai valori predicati dalla Chiesa si può avere un atteggiamento coerente, rigoroso e disinteressato a tutto ciò che non rientri nell’interesse dei cittadini. Io, da laico, faccio politica, e credo di operare nell’interesse dei cittadini senza asservirmi al potere”».

«Opposizione laica ai Dico. Le ragioni di Ostellino, Tremonti e Martino contro il pasticcio prodiano» Il Foglio, 20/2/2007

«PACS. La famiglia: società naturale fondata sul matrimonio. Che è la seguente: la famiglia intesa come "società naturale fondata sul matrimonio" è la principale nemica di una società che riduca il bene comune all'utilità dell'individuo. Pertanto chi indebolisce l'istituto familiare, obiettivamente promuove un'organizzazione sociale dominata  dalla "regola degli equivalenti". Insidia cioè gravemente il bene comune» di Cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna, Avvenire-Bologna7, 18/2/2007

«MEGLIO CREDERE IN DIO CHE IN “DICO”…. I CATTOLICI DI DIO E QUELLI DELLE POLTRONE. C’è un aspetto tutto interno al mondo cattolico nella polemica che si è scatenata sui “Dico”. Un gruppo di cattolici progressisti hanno lanciato un appello ai vescovi perché si auto-imbavaglino e non pubblichino la Nota annunciata da Ruini, che impegnerebbe i parlamentari cattolici a un voto in difese della famiglia. Inoltre ci sono i cattolici del potere, culturalmente subalterni alla Sinistra, che si sono lanciati anche contro il Papa. Con buona pace dei professori Alberigo, Melloni e compagni che si dichiarano “roncalliani”, ma dalla memoria corta, Papa Giovanni XXIII  ha sempre affermato: “dobbiamo proclamare solennemente che la vita umana va trasmessa attraverso la famiglia, fondata sul matrimonio uno e indissolubile, elevato, per i cristiani, alla dignità di sacramento” ... “l’ordine morale non si regge che in Dio: scisso da Dio si disintegra”» di Antonio Socci,  Libero, 16 febbraio 2007

«Battaglia su laicità e libertà», Il Foglio, 15.02.2007. «Sull’importanza di quanto successo nell’84 Acquaviva (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sotto il Governo Craxi) non ha dubbi, “la modifica dell’assetto dell’articolo 7 è stato un atto modernizzatore della vita pubblica italiana e forse vale la pena rileggerla: ‘La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo stato e la chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi a pieno al rispetto di tale principio nei loro rapporti e alla reciproca collaborazione per la promozione dell’uomo e il bene del Paese'. Sottolineo ‘reciproca collaborazione’. È tutto qui il superamento dell’impostazione ‘separatista’ risorgimentale dei rapporti tra stato e chiesa”».

«Benedetto XVI: c’è una legge scritta nel cuore dell’uomo», Avvenire, 14.02.2007. «Appare in tutta la sua urgenza la necessità di riflettere sul tema della legge naturale e di ritrovare la sua verità comune a tutti gli uomini. Tale legge, a cui accenna anche l’apostolo Paolo (cfr Rm 2, 14-15), è scritta nel cuore dell’uomo ed è, di conseguenza, anche oggi non semplicemente inaccessibile. Questa legge ha come suo primo e generalissimo principio quello di “fare il bene ed evitare il male”. È, questa, una verità la cui evidenza si impone immediatamente a ciascuno. […] La legge naturale è, in definitiva, il solo valido baluardo contro l’arbitrio del potere o gli inganni della manipolazione ideologica. La conoscenza di questa legge iscritta nel cuore dell’uomo aumenta con il progredire della coscienza morale. La prima preoccupazione per tutti, e particolarmente per chi ha responsabilità pubbliche dovrebbe quindi essere quella di promuovere la maturazione della coscienza morale. La legge iscritta nella nostra natura è la vera garanzia offerta ad ognuno per poter vivere libero e rispettato nella propria dignità. Quanto fin qui detto ha applicazioni molto concrete se si fa riferimento alla famiglia, cioè a quell’ “intima comunità di vita e d’amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie”»

«Il disegno di legge sui Dico. Scomunicati. Papa e vescovi condannano senza appello il governo per le nuove norme sulle coppie di fatto.», Dreyfus, Libero, 10.02.2007

«Che disastro se l’amore diventa precario», Dreyfus, Libero, 9.02.2007. «Quando ci innamoriamo ma anche quando il fuoco della passione diventa solida e calda roccia cosa desideriamo? Che sia per sempre. Per sempre, non un attimo di meno. […] Introdurre i Pacs per regolarizzare le convivenze come proposta ai giovani significa istituzionalizzare non la cosa più umana  e naturale che c’è – l’amore eterno – bensì l’amore cauto, l’amore che ha già stabilito di non volere osare un impegno totale e duraturo davanti alla comunità».

«CIRCA LA BOZZA SULLE UNIONI DI FATTO. E "Avvenire" boccia il testo: non possumus», Andrea Tornielli, Il Giornale, 07.02.2007

«CIRCA LA BOZZA SULLE UNIONI DI FATTO. Il perché del nostro leale "non possumus"», Avvenire, 06.02.2007

«La Chiesa in campo. Nozze gay, eutanasia e aborto. Il Papa vuole "iniziative politiche". Benedetto XVI nella Giornata della vita difende "la famiglia fondata sul matrimonio, unica ad assicurare l'avvenire dell'umanità." Su eutanasia "facendo eco ai pastori della Chiesa in Italia, invito a non cedere nell'inganno di pensare di poter disporre della vita fino a legittimarne l'interruzione con l'eutanasia, magari mascherandola con un velo di pietà umana"», Andrea Tornielli, Il Giornale, 05.02.2007

«E PERCHE’ NO IL MATRIMONIO CON LE SCIMMIE ?, Lettera aperta al ministro “Rosy nel pugno” sulle devastazioni che stanno preparando…»,  Antonio Socci, Libero, 06.06.2006

Il papa: solo fra uomo e donna un donarsi che crea futuro, Benedetto XVI, M. Muolo, Avvenire, 12.05.06

« A PROPOSITO DI PACS E FAMIGLIA. Monsignor Luigi Negri: "Nessuna ingerenza abbiamo il dovere di vivere nella società". "Se l'episcopato prende posizione sembra un delitto di lesa maestà"», Andrea Tornielli, Il Giornale, 21.09.2005

Famiglia e unioni di fatto: a seguito delle proposte di istituzione del "registro delle unioni civili": considerazioni antropologiche e etiche a cura del Card. Dionigi Tettamanzi

   

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