Le Borse mondiali. Settimana di parziali correzioni su tutti i mercati finanziari, ad esclusione del Giappone (+2,9%) che continua, seppure lentamente, a sovraperformare gli altri indici globali, grazie anche alla debolezza dello yen (-5% contro $ da inizio marzo). Pesa certamente anche la crisi palestinese che per ora pare senza sbocco e in grado di coinvolgere l'intera area del Medio Oriente. I più recenti dati macro americani confermano la buona tendenza dell'economia, ma attenzione ai passi falsi. Ne sono una prova le richieste di nuovi sussidi per la disoccupazione in Usa, aumentati a sorpresa nell'ultima settimana di marzo da 394.000 a 460.000, ben il 20% sopra le attese, che hanno fatto tremare le borse per qualche minuto. L'allarme è poi rientrato quando si è scoperto che il dato era gonfiato dalle misure straordinarie anti-crisi varate dal governo. In Europa forte calo del Dax tedesco, guidato dai tecnologici: Sap, Siemens e Infineon. Da inizio anno ancora fortemente negativo il Nasdaq (-8,2%), su cui pesano le pessime previsioni dei titoli del settore Semiconduttori e Fibre Ottiche. Pesante la Svezia trascinata verso il basso dal titolo Ericsson (-27% da gennaio). Timidi segni positivi sugli altri indici europei, che faticano a prendere una direzione ben definita.

I Settori in Europa. Poche soddisfazioni dagli indici settoriali durante questa settimana. Tutti su ancora i settori più difensivi, guidati da Utility, Petroliferi e Alimentari. Buona settimana per le Banche, il cui scenario si è rasserenato con il recupero dai minimi dei mercati finanziari. Ormai scontati nelle attese i rischi di fallimenti di importanti gruppi industriali: Enron, Marconi, Kirch... Da inizio anno ancora estremamente premianti Chimici (+10%), Industriali (+8,5%), Auto (+8,1%), Petroliferi (+8%), Beni di consumo (+7%). Ancora lettera sui TMT, Media (-13,3%), Telecoms (-12,9%), Tecnologici (-8,6%). Forte discesa per i titoli del comparto Farmaceutico (-13,8%), che risultano in questa fase meno difensivi del previsto. Gli investitori preferiscono restare sui titoli con maggior visibilità sulla crescita degli utili.

Le Blue Chips in Italia. Il cambio al vertice di IntesaBci fa bene al titolo che continua a correre (+9,6%). Recupero della coppia Bipop/Banca Roma, in attesa di novità sul fronte dell'aggregazione. Buon recupero di Enel e San Paolo, in attesa dello stacco di sostanziosi dividendi (rendimento del 5,4% il 24 giugno) (rendimento del 4,2% il 21 maggio). Correzione di HPI, dopo la cessione di Valentino. Continua invece l'agonia del gruppo Fiat, su cui pesano la crisi del settore auto e la difficile ristrutturazione. Il lusso non premia per ora Bulgari che perde in due giorni il guadagno di un mese. I risultati 2001 di Mediolanum non fanno impazzire di gioia gli investitori, che la puniscono con un -3,7%.

N.B. Per tutte le tabelle le performance sono calcolate sugli ultimi 5 giorni di contrattazione, quindi dalla chiusura di giovedì 28 marzo 2002 all'apertura di venerdì 5 aprile 2002.