I
consigli per la settimana
a
cura dell'Ufficio Studi
Si conclude un'altra settimana tra alti e bassi per i principali
mercati finanziari mondiali. L'inaspettato sprint delle Borse Americane
a metà settimana (Nasdaq +7%, Dow Jones +3%) aveva fatto
sperare in un rapido recupero verso i massimi di periodo. Il segno
meno è però tornato immediatamente a riaffacciarsi
raffreddando le attese di un rapido recupero. Il newsflow si è
mantenuto incerto: sul fronte degli utili aziendali bene Cisco male
i titoli del settore Telecom negli Usa. I dati macroeconomici hanno
evidenziato una produttività a livelli record ma sussidi
di disoccupazione superiori alle attese. Nella strategia settoriale
confermiamo il sovrappeso di bancari e telecomunicazioni e abbassiamo
leggermente il peso dei petroliferi.
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Anno d'oro per il mattone. Il 2001 per
il settore immobiliare è stato un altro anno Boom. La positiva
congiuntura iniziata nel 1999 è continuata spingendo in alto
le quotazioni. La media nazionale dei prezzi delle abitazioni è
salita di circa il 6,3%. I volumi delle transazioni abitative sono
cresciuti rispetto al 2000 di circa l'8%. La domanda ha continuato
a puntare sulle zone centrali e semicentrali con una preferenza
per i trilocali e superfici che vanno dai 90 ai 120 mq. È
in questo contesto che l'indice dei titoli immobiliari italiano
ha sovraperformato di quasi il 4% le Blue Chips di Piazza Affari.
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Analisi di mercato. L'ufficio studi di
Websim ha messo sotto osservazione i bilanci delle società
immobiliari italiane. Beni Stabili è la principale azienda
immobiliare quotata con una capitalizzazione superiore al miliardo
di euro. Alla sue spalle Immsi (180 mln Eu di capitalizzazione)
e Aedes (163). Beni Stabili si conferma la numero uno anche sul
fronte dei fondamentali: fatturato, Ebitda e Utile netto sono i
maggiori in termini assoluti.
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Pesano i debiti. Le società quotate
presentano un Gearing (rapporto tra debito e fonti di finanziamento)
medio del 50%. Tuttavia escludendo Brioschi, Bastogi e Fincasa 44,
società di dimensioni esigue, tale indice sale al 63%. Un
livello di guardia che indica come sia ancora molto elevato il peso
del debito nei bilanci delle immobiliari quotate. Non è un
caso quindi che nel corso del 2002, alcune tra le società
più indebitate: Beni Stabili (gearing 68%) e Aedes (84%)
abbiano in programma delle operazioni di riequilibrio finanziario.
Cessione di asset importanti per Beni Stabili (Telemaco) e maxi
aumento di capitale (200 mln Eu) per Aedes.
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Stock picking. Tra i titoli immobiliari
continuiamo a preferire Beni Stabili e Ipi. La società immobiliare
del duo Benetton-Del Vecchio resta a nostro avviso sottovalutata,
nonostante l'ottima performance (+17% da inizio anno). Il titolo
quota attualmente a circa 1 volta il book value 2002, a fronte di
un Roe del 17,9%. Il P/E 2003 è intorno a 21x, tra i più
bassi del settore. Ipi risulta anch'essa sottovalutata. A fine 2001
la posizione finanziaria netta era pari a 135 mln Eu a fronte di
una capitalizzazione di 150 mln Eu. La società è attualmente
a forte sconto sul Nav nonostante l'elevata visibilità dei
risultati e il modello di business orientato ai servizi che presenta
minore volatilità e rischi.
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Il mattone di Pirelli verso la Borsa. La
prima Ipo della primavera di Piazza Affari sarà proprio una
società immobiliare: Pirelli & C. Real Estate. La holding
del mattone del Gruppo Tronchetti Provera, potrebbe contendere a
Beni Stabili la leadership, per capitalizzazione, tra i titoli immobiliari
italiani. Secondo il nostro ufficio studi Pirelli R.E dovrebbe avere
una capitalizzazione, post collocamento, di circa 1 mld Eu. La società
collocherà il 40% del proprio capitale, per massime 14,05
mln di azioni, 4,05 di nuova emissione e 10,1 mln di proprietà
di Pirelli & C.
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I Settori. La settimana ha evidenziato
ancora una settimana molto difficile per il settore Telecom, che
ha perso un altro 3% a livello europeo. Riteniamo che le valutazioni
raggiunte siano ormai interessanti e che il settore debba essere
mantenuto a sovrappeso. Rinnoviamo la fiducia su Banche e Assicurazioni.
Il settore Oil sembra al top dei multipli, ma è probabile
che Eni nei prossimi anni riuscirà ad entrare nell'olimpo
delle major petrolifere mondiali. Bene ancora sia le Banche che
il settore Assicurativo. Continuiamo ad esser prudenti su Utilities
e su i Media.
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