Mercati
azionari: aspettando l'America
di
Andrea Novaro
La settimana appena archiviata non fa altro che ribadire la debolezza
dello scenario tecnico presente sui principali listini europei ed
internazionali. Quadro avvalorato dal tentativo di rimbalzo di metà
ottava e abortito già nella successiva seduta. Gli eccessi
tecnici accumulati durante il prolungato ribasso (circa 14 sedute)
vengono smaltiti rapidamente, senza riuscire ad avviare una chiara
inversione di tendenza. In tutto ciò, a farla da padrone
sono ancora le borse Usa, ed in particolare il Nasdaq, la cui influenza
negativa comprime i listini europei sui principali supporti, smorzando
le velleità di rimbalzo. Da un confronto tra le varie aree
geografiche continuiamo a preferire europa e asiatica all'america,
che continua a perdere terreno relativo. Questa tendenza sembra
destinata a continuare, supportata dal flusso monetario che si sta
riallocando sull'euro a discapito del dollaro. Dal punto di vista
settoriale invece il dito rimane puntato verso i Tmt, che ancora
in difficoltà rimangono la causa dominate della debolezza
dei listini.
Nasdaq Composite (1650). Nonostante i violenti rimbalzi
infrasettimanali, i corsi non sono riusciti a staccarsi definitivamente
dai 1600 punti. Rimangono elevati i rischi di una discesa verso
i minimi dello scorso settembre a quota 1400. Primi segnali di ripresa
sopra 1750.
Per chi opera su CW e Future, la strategia sul Nasdaq 100 è
la seguente:
mantenere gli acquisti sulla debolezza
verso 1150 per target verso 1300 e 1430, con stop loss sotto 1050.
Dow Jones I. (10037). Il Dow rimane il più difensivo
degli indici americani. Ciò aumenta le probabilità
di una tenuta dei supporti di breve posizionati in area 9800/9600,
anche se i rischi di nuovi avvitamenti verranno fugati solo sopra
10600 punti. Sotto 9800/9600 invece si schiuderebbero spazi di downside
significativi (10/15%).
Germania e Francia. I due principali indici europei si sono
allineati e stazionano non distanti dai più importanti supporti.
I livelli cardine sono collocati a 4200 su Cac40 (4361) e 4700 sullo
Xetra Dax (4927). La validità del quadro neutrale presente
sui due indici rimane legata alla tenuta di tali soglie. Di converso,
in caso di avvitamenti assisteremmo ad un netto peggioramento dello
scenario di fondo.
Per chi opera su CW e Future, la strategia sul Dax 30 è
la seguente:
mantenere gli acquisti fatti verso 4700
per target 5900 (intermedio a 5400) con stop sui prezzi d'ingresso.
Italia. Il Mibtel (22717) mantiene una forza relativa crescente
nel breve periodo rispetto alle altre borse europee. Tuttavia a
meno di una rapida ricucitura oltre quota 23500 è probabile
un ritorno verso la parte bassa della banda di oscillazione che
veicola i corsi dal mese di Ottobre scorso: 21000-24300. Sotto tale
area il downside è significativo.
Per chi opera su CW e Future, la strategia sul Fib 30 è
la seguente:
mantenere gli acquisti fatti verso 31000
per target 35500 (intermedio a 33200) con stop a 30000.
Settoriali europei Dow Jones Euro Stoxx. Continua la pesante
fase di lettera che sta colpendo la triade Tmt. Questa settimana,
i tecnologici sono stati quelli più venduti in ambito europeo
(-4.2%), seguiti dai Telecom (-3.75%). Si sono staccati i Media
(+1.62%), molto dipendenti dal comportamento di Vivendi. Non crediamo
che i Media si scolleranno dagli altri due, anche se i titoli italiani
mantengono una forza relativa crescente rispetto ai competitor.
Rinfreschiamo il downside latente sui tre comparti: 8/10% su Media
e Telecom e 25/30% sui tecnologici. Nel breve pertanto vediamo ancora
favoriti i settori percepiti dal mercato come più difensivi:
alimentari e utility, oltre che gli energetici ed i bancari. In
ogni caso, riteniamo che le occasioni migliori vadano ancora ricercate
all'interno del panorama mid e small cap.
Mercati asiatici. Le borse orientali continuano ad essere
le migliori in termini relativi.
Sia sul Nikkei (11551) che sull'indice di Hong Kong le fasi di consolidamento
in atto si presentano propedeutiche a nuove spinte al rialzo. Per
coincidenza sulle due borse si attendono segnali direzionali oltre
il medesimo livello tecnico posto a quota 12000 punti.
Cambi. L'euro si è preso in settimana la necessaria
pausa tecnica e sembra pronto a sferrare un nuovo attacco a quota
0.918/0.92. Prossimi obietivi a 0.933 e più di lungo 0.96.
Si fanno invece attendere le indicazioni direzionali sull'euro/jpy,
che presenta i soliti livelli di vendita a 118/120 e d'acquisto
verso 115 (eventualmente 112). Rimangono elevati i rischi correttivi
sul usd/jpy sotto quota 127 per target in area 120. In ogni caso,
difficilmente si tratterebbe di un'inversione strutturale favorevole
allo yen, bensì un'occasione per nuove vendite.
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