LA PRINCIPESSA AZZURRINA

C’era una volta una principessa che vestiva sempre di azzurro e per questo era chiamata Azzurrina.Il villaggio dove viveva ero terrorizzato da un drago5ab.gif che viveva in una grotta. A questo drago periodicamente dovevano consegnare la più bella ragazza del villaggio e quella volta era il turno di Azzurrina. Il re che era tanto preoccupato per lei decise allora di promettere Azzurrina in sposa a colui che fosse riuscito a uccidere il drago. Si presentarono cavalieri, nobili e principi di tutti i reami, ma quando si giungevano alla grotta del drago o scappavano dalla paura oppure entravano e non ne uscivano più e nessuno ne sapeva più niente. Un giorno al re si presentò un giovane guardaboschi. Il re gli chiese cosa credeva di fare, visto che cavalieri più abili di lui non erano riusciti a sconfiggere il drago, ma il guardaboschi disse che voleva provare lo stesso e allora il re gli promise che se fosse riuscito a riportargli Azzurrina sana e salva l’avrebbe nominato cavaliere e gliel’avrebbe fatta sposare anche se non era nobile di nascita. Il guardaboschi salì nel bosco verso la grotta del drago armato solo del suo arco e delle sue frecce. Alla vita il suo tascapane colmo di chissà cosa.  Arrivato all’ingresso della grotta fece per entrare, ma lo assalì subito un forte odore di popò di drago. A dire il vero era così nauseabondo che non si meravigliò che tanti cavalieri avessero deciso subito di abbandonare l’impresa. Lui semplicemente si tolse il fazzoletto dal collo, se lo mise davanti al naso e proseguì all’interno della grotta. Dopo pochi passi il sole  sunnysmall.gifnon riusciva più a illuminare la grotta e così tolse dal tascapane un acciarino e con quello accese una torcia torcia1.gif. Si addentrò ancora di più nella grotta fino a un bivio. Lì tolse dal tascapane un gessetto colorato e con una ics segnò la strada da dove arrivare, per essere sicuro di trovare la strada per uscire dalla grotta insieme alla principessa. Avanzò in questa maniera nei meandri della grotta fino a che l’odore divenne fortissimo e capì che si stava avvicinando alla tana del drago. Finalmente si ritrovò in un antro altissimo al centro del quale ci stava il drago immenso e tutto intorno a ridosso delle pareti stavano la principessa Azzurrina, le altre fanciulle consegnate al drago e tutti i cavalieri e nobili che erano entrati nella grotta e non ne erano più usciti. Il drago con la sua voce cavernosa gli chiese: “chi sei? Cosa ci fai qui?” Il guardaboschi rispose che era venuto a prendere la principessa Azzurrina per portarla dal re. Il drago rise forte e disse che non li avrebbe lasciati andare. Si sentiva molto solo e tutte quelle persone intorno gli tenevano compagnia. “Il fatto è che tutti hanno paura di me perché dicono che sono cattivo, ma io se ho fatto del male a qualcuno è stato solo per difendermi. Io desidero solo giocare coi bimbi, però adesso se solo mi avvicino al villaggio gli adulti cercano di uccidermi e allontanano i bambini.” Il guardaboschi gli rispose: “Mi dispiace ma non posso accontentarti! Ho promesso al re che gli avrei riportato la principessa Azzurrina sana e salva. Cosa devo fare per riuscirci?” Il drago rispose: “Conosci per caso delle favole? Se mi racconti una favola che mi piace tantissimo da commuovermi, al punto che non so se piangere o ridere, battere le mani o ballare potrei anche liberarla.” Il guardaboschi rispose che non conosceva favole però sapeva raccontare delle barzellette. Il drago domandò: “cosa sono le barzellette?” “Sono storielle brevi e divertenti” rispose il guardaboschi. Il drago gli disse di raccontarne una che avrebbe deciso dopo averla ascoltata. E così il guardaboschi raccontò una barzelletta che divertì tantissimo il drago. “Posso portarmi via la principessa?” Gli chiese il guardaboschi. No la principessa no, però puoi scegliere una delle altre ragazze. Il guardaboschi ne indicò una che si rifugiò subito alle sue spalle. Il guardaboschi poi raccontò tantissime altre barzellette anche se sempre con maggior fatica perché doveva sforzarsi di ricordarsele. Infine aveva ormai liberati tutte le fanciulle e i cavalieri, ma non la principessa Azzurrina. Il drago allora gli chiese: “Ne sai ancora un’altra?” Si stava divertendo così tanto che pur di ascoltarne un’altra era disposto anche a liberare la principessa Azzurrina. Ma il guardaboschi ormai aveva esaurito tutte le barzellette che conosceva. Il drago si rattristò così tanto che delle lacrime gli scesero dagli occhi e si mise a singhiozzare forte forte. La principessa Azzurrina, che ormai non aveva più paura di lui, perché aveva capito che era un drago buono, gli si avvicinò e gli accarezzò una zampona. E gli disse: “Se vuoi ti racconto io una storia come piacciono a te!” Il drago si illuminò tutto e si apprestò ad ascoltarla. Azzurrina raccontò una storia così bella che tutti alla fine avevano le lacrime agli occhi dalla commozione e presero ad abbracciarsi l’un l’altro. Il drago allora disse a tutti di salire sulla sua groppa che li avrebbe accompagnati fuori dalla grotta per evitare che si perdessero. Una volta fuori la principessa Azzurrina gli propose di accompagnarli fino al villaggio e diventare il drago da guardia del castello e di tutto il villaggio. Il drago si commosse e cercò perfino di baciarla sulla guancia. Poi fece salire tutti quanti sulla groppa e volò fino al villaggio. Ancora una volta tutti gli abitanti si rifugiarono nelle case per la paura, ma stavolta Azzurrina scese dalla groppa del drago e disse a tutti gli abitanti di uscire perché il drago non era cattivo e anzi, amava giocare con i bambini, ascoltare le storie delle nonne davanti al fuoco e stare in compagnia di tutti. E siccome era grande e grosso e spaventava chi non lo conosceva, sarebbe diventato il loro drago da guardia. Il villaggio allora si apprestò a festeggiare il drago e tutte le fanciulle e i cavalieri tornati a casa. Il re fu mandato a chiamare e davanti a tutti annunciò le nozze amo202.gif tra il guardaboschi e la principessa Azzurrina. Il matrimonio venne celebrato di lì a pochi giorni  e il guardaboschi e la principessa Azzurrina vissero a lungo felici e contenti, protetti dal drago da guardia.

 

by Camilla

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