Nel 1890 il cavaliere Georg Hütterott, imprenditore di Trieste,
entusiasta dell'arcipelago rovignese, acquistò quattro isole nella
parte meridionale: Sant'Andrea, Maschin (Mas'ceîn), Sturago
e San Giovanni ed Asino, (scùio dei Samèri) e successivamente
iniziò a comperare possedimenti privati a sud della città,
nell'area di Punta Corrente, Montauro, Scaraba, Monvi e Monte Mulini. Su
un terreno recintato di quasi 90 ettari di pascolo, vigneto e olivete,
avviò il rimboschimento con piante mediterranee ed esotiche scelte
accuratamente e creo un vero e proprio parco naturale.
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isole di Sant'Andrea, Maschin, Sturago e San Giovanni in Pelago ed Asino |
La pianta con le opere che il cav.
Georg
Hütterott voleva far edificare a Montravo, Cap Aureo, una località turistica alla moda. |
Acquistate le isole, la sua tenuta fu meta di ospiti illustri e lo stà a testimoniare il libro delle rimembranze "Cissa Insel" e le iscrizioni lungo i sentieri dell'isola incise sulla viva roccia calcarea. Nell'elenco del libro delle rimembranze fino al 1908 troviamo il principe e la principessa Coburg Gotha, la principessa Stefania d'Asburgo, l'arciduca Carlo Stefano d'Asburgo con la famiglia, l'arciduca Ludovico Salvatore, la granduchessa Maria Jozefa di Sassonia, la principessa Maria Teresa di Baviera, la principessa Stefania, il principe Hohenlohe con la famiglia, il principe Johann Liechtenstein e molti altri appartenenti alla nobilt? europea, un seguito di ammiragli ed ufficiali della k.und k. marina di Pola, come Maximilian von Sterneck, Rudolf Montecuccoli, Franz von Minutillo, Herman von Spaun, imprenditori come Arthur Krupp, Cari Escher, Paul Schoeller, E. Skoda, scienziati come R. Virchow, R. Burkhardt ed altri. Nel 1910 l'isola fu visitata dall'erede al trono Francesco Ferdinando della cui presenza si parla nella lettera del guardiano della tenuta. Gli ospiti venivano in visita sempre più spesso e si trattenevano sempre più a lungo nell'isola, cosi il turismo delle gite si trasformò ben presto in turismo stazionario
In seguito la grafia del cognome venne semplificato in Hütterott ed il "von" tedesco venne sostituito dal "de" nobiliare italiano divenendo de Hütterott. Per i rovignesi il cognome rimaneva comunque impronunciabile, e pertanto veniva regolarmente storpiato in Chitarot o Chitaro. Ci sono rimasti vari stemmi appartenenti a questa famiglia per lo più dipinti nei ritratti di famiglia, che trafugati dai "partigiani" rispuntarono dopo varie peripezie ed adesso fanno bella mostra nel Museo Civico di Rovigno, oltre che su di una vetrata soprastante l'entrata del convento di Sant'Andrea e sulla tomba di famiglia:
eA
1 Angelini (de) | 2 Basilisco | 3 Battistella | 4 Benussi Moro | 5 Bevilacqua |
6 Bicchiacchi (de) | 7 Biondi | 8 Borghi | 9 Caenazzo | 10 Califfi (de) |
11 Calò (de) | 12 Calucci | 13 Cherin | 14 Costantini (de) | 15 Dellapietra |
16 Devescovi o de Vescovi | 17 Godena | 18 Hütterodt (von) | 19 Lanzi | 20 Lorenzetto |
21 Manincor (de) | 22 Maraspin | 23 Masato | 24 Milewski | 25 Milossa |
26 Mismas | 27 Natorre o Nattori | 28 Perini /de Perinis | 29 Piccoli | 30 Quarantotto |
31 Rocco | 32 Rota | 33 Santin | 34 Sbisà | 35 Segala |
36 Spongia / Sponza | 37 Tamburin | 38 Venerandi | 39 Volpi | 40 Indietro alla pagina iniziale |