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I "bollini" API

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Di Dario Bonazza

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Balzelli e tasse sui beni di importazione sono sempre stati molto alti in Italia, per cui il contrabbando è sempre stato abbastanza diffuso nel nostro Paese. Importatori paralleli poi sono spesso andati e venuti nel corso degli anni, rosicchiando quote di mercato per niente trascurabili agli importatori ufficiali.

Per questi motivi, parecchi importatori di materiale fotografico iniziarono ad applicare diversi tipi di marchietti sulle fotocamere di importazione ufficiale, allo scopo di aiutare a distinguerle nella giungla del mercato.

Durante l’epoca d’oro delle reflex a vite, le Spotmatic erano best-seller assoluti ed alcuni rivenditori che erano già attivi all’epoca mi hanno confidato che le Asahi Pentax erano le reflex più contrabbandate. Pare che la situazione non fosse molto diversa con le reflex serie M negli anni settanta. Api era l’importatore esclusivo di Pentax per l’Italia dal 1959 al 1998 e, come si può immaginare, non mancò di applicare questo genere di "bollini" alle proprie fotocamere.

Alcuni collezionisti stranieri non gradiscono i bollini italiani sulle fotocamere, perché "violano" l’integrità delle loro amate reflex, mentre ad altri piacciono a causa della storia interessante che raccontano (dando inoltre vita ad altre varianti da cercare). Qualunque sia la vostra opinione, vale la pena discutere questo argomento che rende le fotocamere italiane un po’ diverse dalle altre vendute nel resto del mondo.

Tre generazioni di bollini Api

Credo che tutto abbia avuto inizio nel 1963 o nel 1964, poco prima della presentazione della Spotmatic col suo esposimetro TTL sul mercato italiano. Probabilmente i dirigenti Api si resero conto che una fotocamera così rivoluzionaria poteva aumentare le loro vendite in maniera notevole. Inoltre, sarebbe stato possibile tenere il prezzo piuttosto alto per via della poca o nulla concorrenza iniziale nei confronti di questa fotocamera esclusiva. A quel tempo il solo concorrente nel campo delle reflex TTL era Topcon, che non ha mai avuto una buona distribuzione in Italia.

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Tra le prime uscite formali di questi sigilli Api, ho notato una pubblicità del 1966 sulle riviste italiane di fotografia, in cui tutte le fotocamere Asahi Pentax (SP, SV ed S1a) mostravano l’allora nuovo marchietto rotondo. Il bollino Api da 11mm del primo tipo (tipo 1A) era "coniato" in metallo pesante (probabilmente bronzo) e riportava il vecchio logo Api col rombo, circondato dalla scritta ‘garanzia di regolare importazione’.

Un’altra inserzione pubblicitaria, del 1967, era invece completamente dedicata alla Spotmatic. Essa insisteva sul fatto che "se c’è il sigillo garanzia Api è una Asahi Pentax sicura", che può trarre vantaggio di un centro assistenza efficiente e completo. Inoltre, i clienti che avessero acquistato fotocamere Asahi Pentax di importazione Api nel periodo di novembre e dicembre 1967 avrebbero ricevuto una borsa in regalo. In questa pubblicità il sigillo è posto nella posizione in cui lo si trova più spesso: sul lato destro (guardando la fotocamera) in prossimità dell’interruttore dell’esposimetro.

Alla fine del 1972 Api pubblicizzava la ES, mostrando ancora il bollino del primo tipo. Quella foto mostra però il bollino in posizione anomala, sull’angolo superiore sinistro del rivestimento frontale in finta pelle. Non ho mai visto una fotocamera Asahi Pentax venduta col bollino in quella posizione. Una pubblicità del 1974 per la SPF mostrava invece il bollino nella posizione abituale. Il sigillo Api non era riservato alle sole fotocamere 35mm. Come potete vedere nelle foto, anche la 6x7 mostrava il noto marchietto rotondo.

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L’aspetto del sigillo venne modificato nel 1974 col nuovo logo Api circondato dalla più semplice scritta ‘garanzia Api’. Questa tarda versione mantiene il diametro da 11mm e la costruzione pesante stile medaglietta, per cui la chiamo tipo 1B. La si può vedere appiccicata sulle ultime reflex a vite e sulle prime Pentax a baionetta K fino al 1977.

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Fra il 1977 ed il 1978 vede la luce un’altra variante del sigillo. Allo scopo di meglio adattarsi alle minuscole fotocamere serie M, anche il bollino si riduce. Con l’occasione si passò ad una realizzazione più economica ottenuta per serigrafia nera su un dischetto di alluminio punzonato da 9,5mm di diametro. Per fare in modo che il sigillo disturbi le dita del fotografo il meno possibile, il personale Api punzonava un foro circolare nella finta pelle del rivestimento, che così ospitava il bollino quasi completamente nel proprio spessore. Questo tipo di bollino è piuttosto delicato, dato che l’inchiostro nero della serigrafia può essere facilmente rimosso dal sudore delle mani o dall’alcool eventualmente utilizzato per la pulizia della fotocamera. Non è quindi infrequente vedere delle ME, ME Super o MX col logo sul bollino cancellato in parte o completamente. Anche questo bollino veniva applicato sulle apparecchiature di tutti i formati e lo si ritrova su tutte le fotocamere 67, 645 ed Auto 110 vendute in Italia dall’Api.

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Sigillo tipo 1A Sigillo tipo 1B Sigillo tipo 2

Intorno alla metà degli anni ottanta, le fotocamere serie A e P introdussero il sigillo Api di terza generazione. Si trattava di adesivi col logo Api su sottile pellicola trasparente. Le fotocamere in finitura nera mostravano il logo bianco (tipo 3A) mentre la K1000 (cromata) ne adottava una versione con logo nero sempre su adesivo trasparente (tipo 3B). Questa tarda versione del sigillo Api venne usata fino alle reflex autofocus della serie Z, mentre le fotocamere professionali dello stesso periodo continuarono ad adottare il bollino di tipo 2.

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Un bollino speciale

Nel 1994 Api annunciò la K1000 Anniversary, una fotocamera in edizione speciale (solo 300 pezzi) realizzata per celebrare 35 anni di collaborazione tra Api e Pentax (già, lo so che 35 anni sono un anniversario ben strano, ma così è). Questa edizione speciale è impreziosita con uno speciale sigillo numerato. La K1000 Anniversary n°1 venne donata da Api all’Asahi Opt. Co. e si trova esposta al Pentax Museum di Mashiko, in Giappone. Per ricordare che l’importatore aveva sede a Firenze, la speciale scatola-espositore era arricchita da una riproduzione di un fiorino in argento, una moneta che aveva corso legale nella Firenze del 1252.

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Numeri registrati

Il sigillo di tipo 1A era posto su SV (numeri registrati da 639425 ad 888133) SP modello 231 (da 1164150 a 1173983), SP modello 23102 (da 1210942 a 3791493), SPII (da 5000776 a 5298270), SPF (da 4512953 a 4614889), ES (da 6503732 a 6556913) ed ESII (da 6630423 a 6642744). Non dispongo di registrazioni di SP500 col sigillo Api, dato che questo modello è poco comune in Italia. Partendo da questi numeri posso ipotizzare l’utilizzo di questo bollino dal 1963 al 1973.

Il sigillo di tipo 1B può essere rintracciato su SPF (numeri registrati da 4718782 a 4924008 e poi da 6036193 a 6150354), SP1000 (da 5622492 a 5817180), ESII (da 6683958 a 6732483), ESII MD (6746548), K2 (da 7025664 a 7138656), K2 DMD (da 7163375 a 7171556), KX (8297312) KM (da 8164111 a 8285577), K1000 (da 7614251 a 7885879), MX (da 9178859 a 9294563) ed ME (da 9708215 a 9725498). Da questi numeri suppongo un utilizzo compreso fra 1974 e 1977.

Abbastanza stranamente, il bollino di tipo 1B è stato segnalato anche sulla ES n°6504226, che dovrebbe invece riportare il tipo 1A. Forse questa anomalia è il risultato della combinazione di parti di due diverse fotocamere.

Ho registrato il bollino di tipo 2 su K1000 (matricole registrate da 6811630 a 7745504), ME (1275786), MX (da 9433517 a 9443376 ed anche da 4122810 a 4436332), ME Super (da 1856762 a 3970060), LX (5241358), Super A (da 1008576 a 1630261) e P30 (3315459). Mi pare di capire che il sigillo tipo 2 sia stato usato dal 1977 al 1985 circa sulle reflex 35mm, continuando fino al 1998 per le fotocamere di medio formato.

I numeri registrati per i casi di bollino di tipo 3 sono pochissimi: P30 (4208012), P30n (4292044) ed SFXn (4366789). Non dispongo di registrazioni per altri modelli di fotocamere del periodo. Questo bollino venne usato da Api dal 1985 circa fino al 1998.

I numeri registrati per le K1000 Anniversary sono la matricola 6131728 per la fotocamera n°36 e la 6131955 per la n°112. Si, ho notato che la differenza di 76 nella numerazione speciale corrisponde ad una differenza di 227 nel numero di matricola standard. Cosa significa ciò? Qualcuno ha ipotizzato che siano stati realizzati più di 300 pezzi, ma io credo che Api abbia semplicemente preso 300 K1000 dal magazzino per trasformarle in edizione speciale, senza curarsi del numero di serie originale.

Come sempre ricordo che qualunque informazione aggiuntiva sugli argomenti trattati è gradita, per cui se aveste altri numeri registrati per fotocamere Pentax italiane coi bollini Api, non esitate a farmele avere indicando modello della fotocamera, numero di serie e tipo di bollino.

L'articolo originale è stato pubblicato su SPOTMATIC n°31, Gennaio 2002.

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