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La scoperta di un completo corredo Asahiflex

Di Peter Jonkman

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Introduzione
In una particolare occasione all’inizio del 1998, ho trovato un messaggio di posta elettronica speditomi da un signore americano che aveva visitato il mio sito "Original Asahi Pentax Spotmatic Home Page" in internet. Mi chiedeva se fossi per caso interessato ad acquistare un corredo completo con Asahiflex IIB, di proprietà del padre, per la mia collezione. Non ho dovuto pensarci molto, certo che lo ero! Purtroppo perdemmo poi i contatti perché il padre del venditore era gravemente ammalato ed egli non poteva vendere senza il suo consenso. La cosa mi spiaceva molto e speravo che il padre potesse migliorare presto. Poi dimenticai il tutto fino all’inizio di quest’anno, quando ricevetti un altro messaggio in cui quel signore mi diceva che il padre stava di nuovo meglio e che gli aveva dato il permesso di vendermi il corredo. Ero tanto felice per la ritrovata salute del padre quanto per la mia buona fortuna.

Fino a quel momento avevo solo una vaga idea di cosa vi fosse nel corredo; poi molte E-mails di domande attraversarono più volte l’oceano. Ad un certo punto ebbi abbastanza informazioni da capire che non potevo perdere l’occasione. Concordammo un prezzo e in febbraio di quest’anno, dopo molte settimane dall’invio del pagamento, un pacco grande e pesante arrivò all’ufficio postale.

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Il corredo descritto nel dettaglio
Non è poi così raro trovare fotocamere Asahiflex singole o accessori Asahiflex per la vostra collezione, dato che di tanto in tanto ne appaiono, ma trovare un intero corredo fotografico Asahiflex che sia rimasto completo per circa 45 anni è qualcosa che probabilmente capita una volta nella vita di un collezionista. Quindi, per rendere disponibili le informazioni per ricercatori futuri, ho cercato di descrivere ogni pezzo in dettaglio, ma prima di tutto vi racconterò dove e come il corredo fu acquistato.

Gli opuscoli e la lettera
Prima di ordinare la fotocamera e gli altri oggetti nel 1955, l’acquirente richiese informazioni alla fabbrica della Asahi Optical Co., Ltd. di Tokyo, che si trovava allora all’indirizzo 980 Maenocho, Shimura, Itabashi-Ku, Tokyo, Japan. Dopo un certo tempo egli ricevette diversi opuscoli con una lettera d’accompagnamento su carta di riso (la cui filigrana recita "Three Diamonds"). La lettera è datata 10 giugno 1955 ed è firmata dal Sig. S. Ishikawa, Responsabile Vendite. Da notare anche il paragrafo in cui il Sig. Ishikawa menziona la "Tower 23" distribuita da Sears, Roebuck & Co di Chicago, USA. Stranamente l’intestazione della lettera afferma che l’azienda fu fondata nel 1910, ma tutte le pubblicazioni che possiedo (sia dell’Asahi Optical Co. che indipendenti) riportano invece che la produzione iniziò solo nel 1919. Incerto sulla data di fondazione, ho contattato direttamente l’Asahi Optical Co., Ltd.. Il Responsabile alle Pubbliche Relazioni mi ha confermato la fondazione nel 1919 e che la carta intestata era certamente sbagliata. Mi dispiace per chi avesse pensato che l’azienda avesse già quasi 90 anni, ma immaginate il nome della Pentax LX, che altrimenti sarebbe stata chiamata "LXX" nel caso l’Asahi Optical fosse davvero più vecchia di nove anni.

Il primo opuscolo che arrivò con la lettera risale all’epoca dell’Asahiflex IA e mostra sulla copertina una ragazza con un pappagallino. La copertina dell’altro opuscolo mostra i modelli Asahiflex IIA e IIB insieme con una donna. Il Sig. Ishikawa allegò anche il manuale dell’adattatore da microscopio (in giapponese), probabilmente perché al momento non era disponibile la versione inglese.

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L’acquisto del corredo
La fotocamera fu acquistata, ad un paio di mesi dall’arrivo degli opuscoli, il 5 luglio 1955 presso il Plaza House ad Okinawa in Giappone. Okinawa è un’isola a sud del Giappone nel Mar Cinese Orientale ed è soprattutto conosciuta per la famosa invasione americana dell’aprile del 1945. Probabilmente il negozio in cui fu comprata la fotocamera era rimasto dall’epoca dell’occupazione da parte delle forze armate americane. Le quattro ricevute originali del negozio furono emesse in date separate. I prezzi dei vari oggetti sono riportati in tabella.

Come potete vedere, all’acquirente fu praticato uno sconto del 20% su tutto, presumibilmente perché il negoziante era un suo amico (parole testuali del precedente proprietario).

Oggetto Prezzo Prezzo scontato
Asahiflex IIB 8.340 Yen 6.672 Yen
135mm f/3,5 Tele-Takumar 7.140 Yen 5.712 Yen
Serie di tubi di prolunga 1.140 Yen 912 Yen
Asahi Synchro-Flash 1.230 Yen 984 Yen
2 Serie di filtri Walz per Sonnar 1.080 Yen 864 Yen
Filtro Skylight per Sonnar 240 Yen 192 Yen
Paraluce Walz 295 Yen 236 Yen
Filtro Walz UV per Nikkor 5cm f/1,4 250 Yen 200 Yen
24 Lampade Flash 480 Yen 384 Yen
Filtro polarizzatore Walz Serie VII 1.260 Yen 1.008 Yen
Totale (senza tasse) 21.455 Yen 17.164 Yen

L’Asahiflex IIB
La fotocamera Asahiflex IIB, con matricola 50708, è della prima versione ed è interessante perché ha ancora diverse caratteristiche del modello IA. Gli indici del selettore dei tempi e del contafotogrammi non sono i triangoli che ci si potrebbe aspettare ma frecce come si trovano sui modelli I ed IA, mentre il vetro smerigliato presenta anche inciso il crocicchio. Il logo AOCo sul coperchio del mirino è del primo tipo, grande (12mm di altezza per 10mm di larghezza). La ghiera dei tempi è del tipo 3 secondo la classificazione di Sherfy. L’obiettivo è un normale 58mm f/2,4 Asahi-Kogaku Takumar, matricola 59618, col suo tappo frontale originale metallico con inciso AOCo. La maschera sul mirino ottico ha le dimensioni corrette per l’uso dell’obiettivo standard 58mm.

Anche la custodia della fotocamera è un pezzo interessante. Non sono riuscito a trovarlo nei cataloghi Asahiflex disponibili. La particolarità è una finitura cromata attorno al bordo esterno della parte frontale che ospita l’obiettivo. Direi che questa variante di custodia andrebbe inserita tra il secondo tipo con sporgenza ridotta ed il secondo tipo con sporgenza estesa, menzionati sul libro di Sherfy. Pur somigliando al secondo tipo con sporgenza estesa si notano alcune differenze, ad esempio la cinghia è fissata in modo diverso.

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Il 135mm f/3,5 Tele-Takumar
L’obiettivo è arrivato completo di custodia di pelle e tappi metallici originali anteriore e posteriore. Il numero di matricola è il 42011, e in un primo momento pensavo di avere iI più basso numero di serie registrato per questo obiettivo (Sherfy riporta che le matricole di questo obiettivo probabilmente partirono con 43000). Dopo alcune ricerche ho trovato notizia di un altro esemplare con matricola 42129, perciò pensavo che la serie partisse con 42000. A questo punto mi è stato segnalato in Italia un altro esemplare di questo obiettivo col numero di serie ancora più basso (34645). C’è qualcun altro che possa confermare l’esistenza di altri 135mm f/3,5 Tele-Takumar con matricole comprese fra 35000 e 42000? A parte ciò, il mio obiettivo di numero 42011 non è diverso dagli esemplari più recenti nella mia collezione.

L’unica differenza si può riscontrare nel colore della pelle della custodia: gli altri esemplari che ho visto erano di un marrone piuttosto scuro, mentre quello della custodia in dotazione a questo obiettivo è molto più chiaro.

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Asahi Sincro-Flash
Si tratta di uno degli accessori più rari del sistema Asahiflex. Dato che il proprietario di un’Asahiflex non era obbligato ad acquistare altra attrezzatura originale, si può capire come gran parte di loro scegliesse di comprare un più economico flash universale. Ciò rende molto difficile trovare il Sincro-flash Asahi. Il flash è di altissima qualità costruttiva ed è realizzato in pesante ottone cromato. Esso pesa quasi quanto la stessa fotocamera Asahiflex ed è costruito meglio della maggior parte dei flash dell’epoca (che erano perlopiù in alluminio e plastica). Il flash è composto da tre parti distinte: la staffa, l’impugnatura ed il riflettore che va avvitato. La staffa è finita in maniera insolita, col fondo in cromatura opaca ed il bordo esterno lucido. L’impugnatura a torcia porta inciso il ben noto logo AOCo logo ed il nome Asahiflex ed ha connettori per il cavo sincro ed un flash esterno. Sopra al logo AOCo c’è anche un pulsante cromato per il controllo della lampadina. La sommità dell’impugnatura, dove va fissata la parabola, sembrerebbe in bachelite. Il flash accetta le classiche lampadine flash a pressione di colore blu. Una nota divertente: per fortuna che il flash Asahiflex è così raro, dato che attualmente c’è molta richiesta di flash Graflex a tre pile che appaiono molto simili. Questi flash vengono poi trasformati in spade laser da Guerre Stellari, rovinandole per il mercato del collezionismo Graflex. Grazie ai nuovi film di Guerre Stellari, negli ultimi mesi i prezzi di questi comuni flash sono lievitati fino a non meno di 300 dollari, quindi, per favore, non menzionate mai Guerre Stellari in riferimento ai flash Asahiflex.

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Gli accessori
Gli accessori sono cose delle quali un avido fotografo degli anni cinquanta non poteva fare a meno. E’ curioso che il precedente proprietario avesse bisogno di nove filtri diversi. I due set di filtri colorati Walz sono di alta qualità e, posti l’uno a fianco dell’altro, sembrano quasi una scatola di acquerelli: il colore dei sei filtri va dall’arancio leggero all’arancio scuro e dall’azzurro al blu. Anche il polarizzatore è Walz. E’ interessante notare che i filtri, anche i due rimanenti (UV e Skylight) riportano nomi di obiettivi famosi: Nikkor 5cm f/1,4 e Carl Zeiss Sonnar. Forse era un modo per aumentare le vendite nei confronti dei proprietari di Nikon e Contax. Per adattare i filtri alla fotocamera veniva impiegato l’onnipresente anello adattatore Kodak da serie VI a VII, così come l’adattatore Walz serie VII (con inciso "For Nikkor"). Non mancava il paraluce, sempre Walz.

Il set di tubi di prolunga originali Asahi Optical Co. consiste in quattro tubi separati molto ben fatti. Come il flash e gli obiettivi Asahiflex, i tubi sono realizzati di ottone molto ben cromato. Sono identificati in numeri romani da I a IIII (l’ultimo non è marcato IV, come invece risulta in certe pubblicazioni) e riportano anche la distanza alla quale il soggetto è a fuoco con l’obiettivo 50mm f/3,5.

Nel set è inclusa anche una lampada di prova per il flash, nella sua confezione originale.

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Conclusioni
E’ sempre eccitante aggiungere nuovi pezzi Asahiflex alla mia collezione. Come ho già detto, essi non sono così rari, ma trovo ancora sorprendente come questi oggetti abbiano resistito così bene nel tempo. Questo va a riconoscimento ai progettisti dell’Asahiflex e, come si può vedere, è sempre possibile trovare varianti e particolari sconosciuti che aiutano il collezionista a restringere i lotti di numeri di serie, dando un’idea più completa sulla storia delle prime attrezzature Asahi.

In un prossimo articolo descriverò in dettaglio la lettera, gli opuscoli ed il manuale che accompagnano il corredo. In seguito vi racconterò una bella storia sulla nascita dell’Asahiflex, i progettisti e l’azienda che stavano dietro a questa fotocamera. La maggior parte delle informazioni che ho acquisito durante la mia ricerca (con inestimabile aiuto da parte di altri) non è mai stata pubblicata prima in lingua diversa dal giapponese. Vi racconterò anche del prototipo Asahiflex con mirino a pentaprisma, che era già stato detto essere esistito ma non era mai stato visto. Questo prima della pubblicazione su Spotmatic!

Ringrazio il mio amico Ali Diblan per la lettura preliminare di questo articolo ed il supporto morale quando vengo preso da grave frenesia di acquisto Asahi. Un caldo ringraziamento anche a Fred Sherfy per avermi ascoltato e per inestimabili idee. Last, but not least, voglio anche ringraziare Preston Cook per avermi fornito dati aggiuntivi.
L'articolo originale è stato pubblicato su SPOTMATIC n°21, Luglio 1999.

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