Le sabbie di spiaggia

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Le sabbie di spiaggia
Gli arenili dell’arcipelago di La Maddalena necessitano di particolare attenzione ai fini paesaggistici. L’azione marina ed eolica, quest’ultima dovuta ai venti di ponente e di levante che spirano costantemente nell’arco dell’anno, assieme alla morfologia costiera, non permettono la formazione di grandi spiagge, se non di limitata estensione e in zone particolarmente protette. Nel territorio del Parco Nazionale dell’arcipelago sono presenti circa un centinaio di spiagge, incastonate in un ambiente naturale di incomparabile bellezza. L’Associazione nel 2002 su autorizzazione dell’Ente Parco Nazionale ha effettuato il campionamento con il censimento delle stesse; sono stati raccolti campioni e dati per l’esposizione delle sabbie presso il museo naturalistico. Le spiagge esposte, provenienti da tutte le isole dell’Arcipelago, sono complessivamente 60, tutte diverse per granulometria, colorazione e componenti mineralogici. Il 90% di queste è caratterizzato da granuli quarzoso-feldspatico dovuto alla disgregazione della roccia prevalente, da pezzetti di conchiglie, briozoi e scheletri di altri organismi marini. Il simbolo di queste spiagge è la spiaggia rosa dell’isola di Budelli che è divenuta famosa in tutto il mondo per la colorazione della sua sabbia, dovuta principalmente al bianco candido dei granuli e alla sovrapposizione di scheletri di piccoli organismi marini che vengono depositati dalla marea sull’arenile, conferendo il colore “rosa” alla spiaggia; questi organismi sono la miniacina miniacea e la miriapora truncata rispettivamente un foraminifero e un briozoo presenti in tutto il bacino del Mediterraneo. Se la spiaggia rosa è famosa per la sua colorazione, quella della penisola di Giardinelli, nota come “capecchia du purpu”, è risultata essere la più fine in assoluto, (quasi come il borotalco). Degna di nota è una piccola spiaggia presente nella località Marginetto a La Maddalena, questa è costituita da granuli di quarzo, feldspato e da cubi perfetti di pirite limonitizzata; la roccia attorno alla spiaggia contiene la pirite in grande quantità e la sua disgregazione fa si che la spiaggia sia formata anche da innumerevoli di questi cristalli. Nell’arcipelago non mancano le spiagge di ciottoli di quarzo bianco, di porfido rosso, di gneiss e di sole conchiglie. Per molti le spiagge sono divenute oggetto di collezionismo, vengono prelevate con sacchetti o altri contenitori per essere usate quale souvenir, minando così un ambiente già fragile e in parte compromesso dalla pressione antropica. Un’altra cattiva abitudine è quella di scorrazzare con i fuoristrada sugli arenili; località come la spiaggia del relitto all’isola di Caprera, sono state completamente rovinate da questo incivile passatempo dell’uomo; laddove esistevano delle dune con un retrospiaggia che permetteva un ricambio dell’arenile e un riparo per molte specie botaniche, ora esiste una spianata di sabbia sporca e pietrame.
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