Giovanni Cesaraccio
Nasce a La Maddalena l'11. Ottobre del 1950, studente dell'istituto nautico, abbandona gli studi giovanissimo per iscriversi
al corso di allievo operaio dell'Arsenale Militare, conseguendo la qualifica di carpentiere in ferro. Dedica tutto il suo tempo
libero alla natura, rivolgendo il suo interesse verso le bellezze di questo arcipelago, studiando e raccogliendo importanti
informazioni sulla flora, la fauna e la geologia; autodidatta, raggiunge un livello di preparazione non comune, diventando un punto
di riferimento per altri ricercatori, università e semplici amanti della natura. Schivo, introverso, rifiutava qualsiasi forma di protagonismo,
lavorando nel silenzio ottenendo soddisfazioni nella ricerca col rinvenimento di specie rare nell'arcipelago quali:
la silene velutina pianta endemica quasi estinta;
la segnalazione della presenza della
lucertola di bedriaga raro paleoendemismo della Corsica e della Sardegna;
la
julgoldite Fe2+ minerale raro e primo ritrovamento italiano;
inoltre ricordiamo il rinvenimento di un insetto all'isola di Caprera a cui è stato dato il suo nome:
l'amaurorhinus cesaraccioi della famiglia dei curculionidi.
Questa è una piccola parte delle scoperte che il naturalista Cesaraccio ci ha affidato; la sua prematura scomparsa avvenuta il 3 Agosto del 1992,
nel periodo più bello e intenso della sua vita, non ci permette di conoscere tutti gli altri segreti che questo arcipelago racchiude.
Le persone che come noi hanno conosciuto e apprezzato Giovanni, lo ricordano per il serio impegno nel rispetto della natura in tutte le sue forme.
Ricordiamo infine i suoi lavori pubblicati sulla flora e la fauna con i Quaderni Naturalistici n° 1 e 2 editi da Italia Nostra e il libro
Caprera Natura edito da Paolo Sorba, dove descrive con concreta comunicazione l'ambiente naturale di quest'isola definendola così:
Caprera è tra le isole mediterranee, una di quelle in cui la
sacralità della natura è ancora tangibile.
Dopo la sua morte le persone che lo hanno conosciuto e apprezzato come uomo e naturalista lo hanno
definito cosi
"in questa terra si è spento un faro
tra i più grandi, ma in cielo si è acceso un astro tra i più splendenti"