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Veduta dell'esterno - © M.Spiluttini
Veduta dell'interno - © M.Spiluttini
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Più concettuale
e "figurativa" la lettura che può essere ricavata
dall'introduzione di Wilfried Wang alla monografia su Herzog
& de Meuron. Per l'autore quello che più preme ai due architetti
svizzeri è esprimere idee e bisogni ampiamente condivisi attraverso
l'uso di materiali quotidiani. L'idea sarà tanto più
facilmente compresa quanto più convenzionali saranno i materiali.
In questo senso si può parlare di idea materializzata. La loro
architettura ha un proprio linguaggio espressivo, che è quello
della composizione, scomposizione e trattamento dei materiali ma sempre
in sintonia con l'ambiente circostante.
Nel caso dello stabilimento Ricola, Herzog & de Meuron intervengono
fortemente sulla superficie del materiale più che sulla sua
composizione. Le diverse soluzioni adottate sul policarbonato (pareti
serigrafate, ali longitudinali, tetti senza grondaie, ecc.) servono
a creare altrettanti variazioni visive e percettive all'osservatore
e a stabilire stretti legami con la natura. Il loro linguaggio espressivo
è molto simile a quello delle arti figurative: le opere di
Herzog & de Meuron si offrono a più livelli interpretativi
a seconda della sensibilità di chi le osserva. Come in un quadro
di Velasquez, l'osservatore è parte integrante dell'opera e,
al di là dell'apparente omogeneità geometrica, esiste
solo un perimetro-confine "pittorico". Come nel caso delle
foglie serigrafate dello stabilimento Ricola, i simboli visivi spiegano
l'idea solo in parte: lo scopo ultimo è rendere l'opera "concettualmente"
trasparente attraverso l'uso appropriato dei materiali.
Una simile chiave di lettura si trova nell'articolo di Eduardo
Souto de Moura. Viene sottolineato il background culturale degli
architetti svizzeri, cresciuti in un contesto, quello di Basilea,
ricco di gallerie d'arte e musei, e influenzati dalle arti figurative,
in particolare pittura e scultura. Il loro rifiuto ad ammettere una
dicotomia tra materiali nobili e materiali poveri, utilizzati indiscriminatamente
a seconda delle esigenze. Di Herzog & de Meuron viene poi sottolineata
la predilezione, finanche esclusiva, delle forme geometriche semplici,
quasi banali nella loro ripetizione e, come nel caso dello stabilimento
Ricola, fortemente condizionate dal materiale impiegato. Qui all'ambiente
interno scarno e poco sofisticato, fa da contrasto un esterno che
presenta rotture, aggiunte e sottrazioni. Quest'ultimo acquista una
propria autonomia espressiva che deriva non tanto dalla soluzione
costruttiva adottata quanto dall'uso sapiente del materiale.
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