Il problema della previsione dei cirri
(Undicesima lettura)
Molti previsori hanno tentato di prevedere i cirri mediante
l'uso di modelli frontali o ciclonici. Questa procedura non sempre si è
rivelata soddisfacente. Vi sono numerosi parametri, sia in superficie che in
quota, che sono stati correlati alla genesi dei cirri. In questa lettura verrà
esaminata una piccola parte dei fattori predominanti.
Sistemi frontali al suolo
I modelli frontali e ciclonici sono stati concepiti includendo
una ideale distribuzione delle nubi. In questi modelli, le nubi cirriformi vanno
abbassandosi ed ispessendosi, in accordo con l'avanzamento di un fronte
caldo.
Fronti in quota
Al di sopra della superficie isobarica di 500 hPa, il concetto
di massa d'aria trova poca applicazione. La maggior parte dei cirri sottili
osservati davanti o sopra un fronte caldo o una depressione, si forma
indipendentemente dal campo delle nubi medie, anche se successivamente i cirri
possono scivolare verso il basso fino a fondersi con il campo degli altocumuli e
degli altostrati. In concomitanza con le
precipitazioni in atto davanti ad un fronte
caldo, vi è un 60% di probabilità
che al di sopra esistano nubi cirriformi.
Cirri osservati congiuntamente a corpi nuvolosi da fronte
freddo, sono originati o da cumulonembi dietro o lungo il fronte, o da
convergenza in prossimità della saccatura in quota. In molti casi, non si rilevano
nubi cirriformi postfrontali (fronte freddo), probabilmente a causa della
marcata subsidenza in quota.
Configurazioni caratteristiche dei profili in quota
Una regola di previsione usata molto spesso dice: "L'asse
del promontorio a 20mila piedi, cioè a circa 500 hPa, che precede un fronte
caldo, segna il bordo avanzato della nuvolosità cirriforme".
Per una tipica configurazione ondulatoria a 500 hPa, si
applicano le seguenti indicazioni:
|
Nessuna copertura estesa di cirrostrati avrà luogo prima
dell'arrivo dell'asse di promontorio al suolo.
|
|
Una estesa cappa di cirrostrati segue il passaggio
dell'asse di promontorio al suolo.
|
|
Nessuna nube media comparirà prima dell'arrivo dell'asse
di promontorio a 500 hPa.
|
|
Le nubi medie tendono a nascondere alla vista i cirrostrati
dopo il passaggio dell'asse di promontorio a 500 hPa.
|
|
Quando l'ondulazione a 500 hPa è dotata di piccola
ampiezza, il sopraggiungere dei cirri è ritardato e le nubi si
presenteranno più sottili.
|
|
Più grande sarà la convergenza a 500 hPa dalla saccatura
al promontorio, maggiore sarà la quantità di cirri fra asse del
promontorio in superficie e 500 hPa.
|
I cirri in relazione alla tropopausa
Esperienze riportate dai piloti hanno confermato che il top
della maggior parte dei cirri si trova in prossimità o immediatamente al di
sotto della tropopausa. Alle medie latitudini, il top della maggior parte dei
cirri è vicino o distante poche centinaia di piedi dalla tropopausa
polare.
|