Nuvolosità e precipitazioni frontali calde e a
carattere orografico
Come per i fronti freddi, l'uso delle carte
a pressione costante congiuntamente alla situazione sinottica al suolo
risulta utilissimo nella previsione della nuvolosità frontale calda e delle
precipitazioni.
Nuvolosità e precipitazioni si verificano laddove
il flusso a 700 hPa attraverso il fronte
caldo, è diretto dall'aria calda verso
l'aria fredda, e assume curvatura ciclonica oppure moto rettilineo. Ciò
implica convergenza associata a curvatura ciclonica.
I fronti caldi sono accompagnati da scarsi fenomeni e modesta
nuvolosità qualora il flusso a 700 hPa che scorre al di sopra dei fronti stessi
sia curvato anticiclonicamente. Quanto detto trova la sua giustificazione nel
fatto che la divergenza orizzontale è correlata alla curvatura anticiclonica.
L'asse di promontorio a
700 hPa davanti a un fronte caldo può essere considerato il limite avanzato
della nuvolosità calda prefrontale. Più sarà netto l'asse del
promontorio, più accurata si rivelerà questa regola.
Quando l'inclinazione del fronte caldo in prossimità
della sua traccia al suolo è morbida, ed è estesa per centinaia di chilometri
verso nord, l'area delle precipitazioni è situata nella regione ove la pendenza
è maggiore. Le precipitazioni possono essere assenti appena avanti la posizione
del fronte al suolo.
Non è facile individuare i fronti caldi attraverso le immagini
da satellite. Un fronte caldo attivo può essere associato ad una ben definita
banda nuvolosa, ma la zona frontale non è facilmente localizzabile. Un fronte
caldo attivo può essere posto ovunque al di sotto della prominenza nuvolosa
associata alla cuspide del settore caldo di un sistema frontale. Le nubi
risultano da una combinazione stratiforme e cumuliforme, al di sotto di una
copertura cirriforme (vedi figura). E' bene tener presente che non esistono
condizioni definibili come tipiche, in quanto ciascun fronte presenta situazioni
differenti in relazione alla massa d'aria coinvolta. Di conseguenza, ogni fronte
deve essere esaminato come un caso a se stante, usando le indicazioni in atto al
momento, la localizzazione geografica, la stabilità delle masse d'aria, il
contenuto di umidità, e l'intensità del fronte nel determinare le proprie peculiarità
precipitative.
(inserire figura 4-7, Nubi da fronte caldo viste da satellite)
Ostacoli orografici
In genere, un ostacolo orografico incrementa l'estensione e la
durata della nuvolosità e delle precipitazioni sul lato sopravento, mentre su
quello sottovento ne determina l'attenuazione.
Nuvolosità e precipitazioni di massa d'aria
Se una massa d'aria è costretta a sollevarsi quando incontra
una barriera orografica, e se il sollevamento è sufficiente affinché l'aria
raggiunga il suo livello di condensazione per sollevamento (LCL, Lifting
Condensation Level), allora si formerà una nuvolosità di natura
convettiva. Rovesci di pioggia e temporali si verificheranno nel caso in
cui l'aria sia convettivamente instabile e abbia un sufficiente contenuto
di umidità. Quanto appena detto accade sul lato sopravento della barriera
orografica.
Anche la curvatura del flusso al di sopra (cioè la direzione del moto)
influenza il verificarsi di nuvolosità e precipitazioni. In
una massa d'aria fredda, rovesci di pioggia, cumuli e stratocumuli sono
localizzati in quelle parti della massa d'aria che hanno assunto un movimento
ciclonico. In una massa d'aria calda, nuvolosità e precipitazioni saranno
abbondanti al di sotto di correnti che ruotano in senso ciclonico o che seguono
un percorso pressoché rettilineo.
Avremo cielo sereno laddove invece la corrente d'aria si sta movendo da nord
seguendo un percorso rettilineo oppure un percorso curvato in senso
anticiclonico. Ancora, osserveremo cielo sereno nella corrente d'aria in
movimento da sud qualora essa stia ruotando nettamente in senso anticiclonico.
Saccature allungate a V porteranno
nuvolosità e precipitazioni in seno alle correnti meridionali poste nella parte
anteriore alla saccatura, con rasserenamenti nella parte posteriore. Le
suddette regole trovano applicazioni anche in quelle situazioni in cui questo
tipo di minimo è associato ai sistemi frontali.
Nubi a cellula (aperta o chiusa), individuabili dalle immagini da satellite,
possono aiutare il previsore nell'identificazione delle regioni in cui è in
atto avvezione fredda, delle aree cicloniche, anticicloniche e di quelle regioni
in cui il flusso del vento è divergente.
Nubi a cella aperta
Nubi a cella aperta possono molto spesso trovarsi nella parte
posteriore di un fronte freddo, in aria fredda e instabile. Questa tipologia di
nubi è formata da molte celle individuali cumuliformi. Le celle si compongono
di zone centrali con poche o senza nubi, circondate da pareti di nubi formanti
un anello predominante o a forma di U.
Nelle masse d'aria polare, la tipologia a cella aperta che si manifesta nel
cuore dell'aria fredda è costituita principalmente da cumuli congesti (cumulus
congestus) e cumulonembi. Le celle aperte formatesi nelle alte pressioni
subtropicali sono per lo più raggruppamenti di stratocumuli, cumuli o cumuli
congesti. Celle aperte possono formarsi nelle alte pressioni polari a condizione
che ci sia un riscaldamento moderato o forte della massa d'aria dal basso.
Quando questa massa d'aria polare si mette in movimento sopra l'acqua, lo strato
umido è poco profondo ed ostacolato da una inversione per subsidenza presso la
costa. A lungo andare, l'estensione verticale dello strato umido e l'altezza
delle nubi aumentano a causa delle modificazioni della massa d'aria imposte
dalla sottostante superficie. Nella figura, le celle aperte dietro il fronte
polare sul Nord Atlantico indicano avvezione di aria fredda e curvatura
ciclonica del flusso del vento nei bassi strati. Lo spessore verticale dei
cumuli in A è piccolo, ma va incrementandosi verso est (B).
La figura [4-9] mostra un'ampia area di alta pressione subtropicale ad ovest del
Perù coperta da celle aperte. Quest'ultime non sono associate a flusso
ciclonico nei bassi strati e nemmeno a persistente avvezione di aria fredda.
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