Ciao a tutti, da poche ore abbiamo la corrente elettrica e vi scrivo poche parole. Noi stiamo bene, la nostra casa non ha nessun danno (é nuova), la chiesa pure, poche cose: vetri rotti, e quelche pezzo di muro caduto (anche la chiesa é una costruzione nuova), ringraziamo il Signore! Come potete vedere dalle foto (o da quello che giá é arrivato in Italia) la nostra cittá é distrutta ...sono stati momenti terribili, non trovo le parole per descirvere quei minuti. La gente ora stá giá pensando alla ricostruzione e con speranza si pulisce, si riordina, e moltissimi pensano alla ricostruzione. Grazie a Dio l'aiuto tra familiari e vicini é moltissimo e da noi per ora non ci sono problemi di acqua, cibo e vestiario. Vi ringrazio delle preghiere per noi missionari e soratutto per il popolo cileno, della vicinaza e del affetto; che il Signore protegga questo popolo - questo Paese segnato dal dolore e dalla disperazione di aver perso persone care e per moltissimi casa, lavoro ...praticamente tutto. un abrazo paz y bein fr. Tullio
A tutti e a ciascuno di voi un augurio sincero di una santa e felice Pasqua. Il Signore risorto doni pace, serenitá e speranza e ai vostri cuori paz y bien fr. Tullio
Ma egli disse loro: Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. (Dal Vangelo di Marco)
Copiapó 25-8-2009 Cari familiari, frati, giovani in formazione, gruppi missionari e amici della missione: al temine delle vostre vacanze estive vengo a voi con uno sritto per raccontarvi quello che abbiamo vissuto in questi mesi invernali per noi in terra cilena. Desidero condividere l’esperienza di interscambio tra giovani italiani e i giovani cileni. Il tutto é iniziato il 18 di luglio quando un gruppo di giovani italiani (la maggior parte GiFrini) sono arrivati in missione per vivere un tempo d’inserzione con noi. La loro permanenza in Cile é durata tre settimane e durante questo tempo hanno trascorso due settimane nel convento di Copiapó (dal 20 luglio al 3 agosto) e l’ultima nel nostro convento di Santiago (dal 3 al 8 di agosto). In questo tempo (e in particolare nel nostro convento di Copiapó) gli amici italiani hanno potuto condividere la vita della comunità dei frati: lavoro, preghiera, pasti e vita fraterna… e conoscere da vicino la realtà sociale, religiosa e lavorativa copiapina. In queste due settimane oltre ad alcuni incontri di formazione alla missione con persone che lavorano nel sociale e la conoscenza di alcune realtà missionarie specifiche della nostra città; i giovani italiani hanno passato diverso tempo con i jufrani chileni. Una delle esperienze più significative che hanno condiviso i due gruppi di giovani è stata sicuramente la missione popolare organizzata nel settore di “Cartavio”. La missione popolare (realtà di evangelizzazione e di animazione cristiana in uso in America Latina e anche qui in Cile) consiste nell’organizzare un tempo (per noi quattro giorni) dove in un determinato settore della parrocchia si propone con forza e impegno il messaggio evangelico a tutte le persone e a tutte le classi sociali presenti nella zona. L’esperienza di missione popolare che abbiamo proposto al settore di Cartavio aveva come tema centrale la figura di Gesù come buon pastore e desiderava anche presentare san Francesco come vero imitatore di Gesù. Al mattino i missionari (a gruppi di tre: un italiano e due cileni) partivano per visitare il settore e per recarsi di casa in casa, dove - oltre a leggere un testo biblico - portavano la benedizione e la pace del Signore. Entrando nelle loro case e portando un annuncio di speranza i ragazzi hanno potuto vedere come vive la gente, rendersi conto d persona della povertà delle loro casa e della situazione precaria in cui vive molta gente. Nel pomeriggio si cambiava attività e i ragazzi cileni con i ragazzi italiani animavano alcune ore dedicate ai piccoli e adolescenti con canti, giochi e disegni. Il tema sviluppato era sempre di carattere francescano. Dopo cena si dedicava del tempo alla preghiera con la comunità e alla condivisione tra i missionari. Giorni belli trascorsi all’insegna della fraternità con il desiderio comune di annunciare il vangelo vissuto in pienezza da Francesco d’Assisi. La gifra italiana ha vissuto altri momenti con i giovani jufrani cileni, momenti di fraternità informale e di scambio fraterno. Lo scambio reciproco si é concluso con un incontro fraterno al Hacianda de san Pedro un piccolo borgo fuori Copiapó, i saluti sono stati colmi di affetto e di vicinanza reciproca desiderosi di incontrarsi di nuovo in terra italiana. Il gruppetto di giovani italiani ha continuato la sua esperienza missionaria conoscendo altre realtà sociali della città di Copiapó e al termine della esperienza nel deserto d’Atacama si sono recati nel nostro convento di Santiago dove hanno potuto, grazie ad alcuni viaggi, conoscere la bellezza del nostro paese e alcune figure significative come santa Teresita de los Andes. Nel fratempo, il 30 di luglio, i ragazzi della jufra di Copiapó con due animatrici di Santiago e un nostro postulante sono partiti per l’Italia per il meeting internazionale francescano “Giovani verso Assisi 2009” dal tema “Il Vangelo questa é mia vita”. Dopo un giorno passato nella bella capitale italiana visitando la zona dei fori imperiali, fontana di Trevi, San Pietro, etc… i ragazzi si sono recati ad Assisi dove hanno incontrato altri 500 ragazzi e numerosi frati provenienti da tutto il mondo per partecipare al meeting. Il convegno era promosso dai Frati Minori Conventuali ed era alla sua V edizione: hanno partecipato giovani dai 18 ai 30 anni provenienti da 25 paesi del mondo. Da subito siamo entrati in un clima fraterno, sereno, ricco di allegria e speranza. È stato bello seguire i vari momenti di formazione: in particolare é stato apprezzato da tutti il tema della fraternità tenuto da Suor Patrizia Nocitra (Presidente delle Clarisse d’Italia); e per noi provenienti da una terra di missione il tema sviluppato da suor Milena Brivio ha particolarmente colpito «Il Signore mi mandò ai lontani». Anche le celebrazioni eucaristiche sono state vissute dai ragazzi con fede e entusiasmo: i canti di festa, i costumi tipici, le bandiere di tutto il mondo che sventolavano durante le celebrazioni hanno dato un tocco tutto particolare alle varie liturgie eucaristiche vissute. In particolare ricordiamo e portiamo nel cuore le parole di alcuni celebranti come: fr. Miljenko Hontic’ (Definitore Generale OFM Conv), dal Custode del Sacro Conveto fr. Giuseppe Piemeontese e la messa finale con il mandato presieduta da fr. Marco Tasca, Ministro Generale OFM Conv. Certamente il momento piú forte per molti dei giovani presenti é stato vissuto il mercoledì quando siamo andati come pellegrini ad incontrare il santo padre Benedetto XVI. Un giorno faticoso, il caldo romano, le molte ore in pullman, ma nonostante questo abbiamo sperimentato la bellezza e l’importanza di essere inseriti in una Chiesa universale, che con fatiche e speranze segue le orme del suo Signore. I vari pellegrinaggi nei luoghi francescani, i momenti di fraternità e le serate vissute in allegria hanno dato un tocco particolare al nostro stare insieme. Tutti i giovani hanno percepito la gioia di seguire Cristo guardando al esempio del nostro serafico padre Francesco. Certamente per i giovani cileni come per tutti i partecipanti fermarsi in preghiera alla tomba di san Francesco, davanti al crocifisso di san Damiano, vivere il sacramento della riconciliazione accanto alla Porziuncola, salire a piedi in pellegrinaggio all’eremo delle carceri sono state esperienze indimenticabili e rimarranno per sempre nel cuore di tutti come momenti di serenità e pace. Posso dire che questa esperienza per tutti noi é stata ricca di fede e d’incontri. É stato bello scoprire che la spiritualità francescana si vive in tutto il mondo allo stesso modo, i giovani si sono confrontati e hanno scoperto la bellezza di vivere il vangelo nella loro giovinezza. Il messaggio che maggiormente ha fatto presa non sono state le relazioni o le belle celebrazioni vissute, ma il clima francescano di letizia di pace di serenità che si respirava in tutti i luoghi e momenti vissuti. Ci siamo detti che sicuramente una volta tornati nei nostri paesi questo finirà e la dura realtà riprenderà con suo tram tram, e nelle difficoltà di tutti i giorni saremo chiamati con coraggio e speranza ad essere sale e luce del mondo, ad essere un segno di speranza dove le difficoltà della vita a volte sembrano rendere tutto grigio e triste. A noi il compito di portare la luce, come ci diceva il ministro generale nella messa di invio di infondere gioia e allegria ai fratelli che incontreremo sul nostro cammino, di confidare sempre nel messaggio evangelico che ci invita ad amare sempre e comunque. Terminato il meeting siamo partiti da Assisi per incontrarci nuovamente con i nostri amici italiani comosciuti in Cile. L’ultima settimana l’abbiamo vissuta nei nostri conventi patavini: a Padova, al Santo e al seminario teologico in S.Antonio Dottore. Abbiamo visitato il convento di Mestre, la nostra bella chiesa dei Frari a Venezia. Una sosta anche nel nostro convento di Treviso, terminando la nostra permanenza in Italia fermandoci qualche giorno nel convento di Brescia. É stato piacevole incontrare le varie fraternità gifra di questi conventi; ci ha colpito positivamente la calorosa e fraterna accoglienza delle varie fraternità gifra, ricordiamo i momenti di preghiera di fraternità e di scambio avvenuti con loro. Particolarmente apprezzata anche l’accoglienza, ricca di attenzioni e premure, dei frati in tutti i luoghi da noi visitati. Significativi e piene di fede le varie celebrazioni liturgiche sia al Santo, Treviso, Brescia, in Trentino a san Romedio e Sanzeno. Rientrati in Cile e al termine di questa esperienza ci rimane nel cuore e nella mente certamente la la bellezza dell’Italia, ma ancor più la bellezza della fraternità, del lavorare insieme e di condividere gli stessi valori evangelici con amici di un altro paese ma con nel cuore lo stesso amore per Gesú e san Francesco. Per noi cileni, toccare con mano la grande disponibilità e le molte attenzioni che abbiamo ricevuto dal primo giorno a Roma ‘Seraphicum’ fino all’ultimo di Brescia, non possiamo che dire: grazie di cuore a tutte le fraternità gifra italiane e alla nostra Provincia religiosa che ancora una volta ha dimostrato come senta importante e valido l’apostolato missionario. Un caro saluto a tutti voi e un ricordo nelle nostre preghiere, desidero terminare questo scritto, come segno di ringraziamento a Dio per tutto il suo amore e la sua bontà, con una preghiera di san Francesco Rapisca, ti prego, o Signore, l’ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell’amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell’amor mio. Paz y bien a todos fr. Tullio
Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, le donne vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?». Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». (dal vangelo di Marco)