Copiapó 10-4-2008

Carissimi familiari, gruppi missionari, amici e benefattori

in occasione della XLV giornata mondiale di preghiera per le vocazioni vengo a voi con questo scritto. A dire il vero pensavo di scrivervi per pentecoste, ma stimolato anche dal messaggio di Benedetto XVI per la giornata di preghiera per le vocazioni con il suo forte invito alla missione, ho deciso di mettere mano alla tastiera e raccontarvi qualche cosa della nostra realtà. È bello per me pensare a voi n questo tempo pasquale ricco della gioia e della pace del Risorto e in un clima, almeno per voi, primaverile tempo di nuovi germogli, di vita nuova; tutto fiorisce e si rinnova vi mando alcune notizie della nostra missione (comunque da noi è iniziato l’autunno e le poche foglie del nostro giardino stanno iniziando a ingiallire). Per me è sempre una gioia pensare, ricordare la bella Italia e soprattutto i tanti volti persone amiche, affidandoli sempre al Signore della vita e della storia perchè li conservi nel Suo amore.

Con queste mie parole desidero raccontarvi, del resto come sempre, un po’ di vita concreta e condivido con voi alcune realtà missionarie e di pastorale giovanile della nostra parrocchia. (per le foto visitate il sito www.viviamaspera.tk e troverete gli indirizzi di altri siti italiani e cileni).

Il mese scorso, come in tutto il mondo, abiamo celebrato la Pasqua del Signore e devo dire che le varie attività sono state partecipate, impegnative, ricche di fede e di convolgimento. Come comunità conventuale assieme ai nostri diaconi ci siamo incontrati dieci giorni prima e ci siamo suddivisi i vari compiti, questo per seguire e gestire in maniera armonica e appropriata il lavoro pastorale nelle varie cappelle e nel settore a noi affidato.

Che dirvi; da parte mia ho seguito da vicino la cappella di san Antonio in località Borgoño. Abbiamo iniziato con domencia delle palme con la processione, la lettura della passione del Signore, e poi a seguire le varie e intense liturgie proprie di questa settimana. Le due giornate che maggiormente mi hanno coinvolto e mi hanno fatto pensare sono state: il giovedí santo: la cena del Signore e il sabato la vigilia pasquale animata dal gruppo giovanile. La processione del via crucis per le povere vie del borgo l’avevo già vissuta l’anno scorso in maniera forte e incisiva e quest’anno mi sembrava una cosa normale camminare per i viottoli sporchi, polverosi e poveri di Borgoño-Lautaro.

Nella cena del Signore il giovedí santo sono stati presentati alla comunità i bimbi che hanno poi ricevuto la prima comunione la domencia in albis. Quindici piccoli “disperati” quando sono in strada, ma quella sera come il giorno della prima comunione sembravano angioletti. Vestiti di bianco e con le mani giunte, attenti e silenziosi. Durante la messa pensavo a questi picoli alle loro storie personali e familiari, mi chiedevo come sarebbe bello poter iniziare e portare avanti un progetto di formazione umana, un progetto di prevenzione dai pericoli della strada. Forse il salone multifunzionale che stiamo pensando (in questi giorni stiamo presentando tutti i permessi e credo a breve partiranno i lavori) ci aiuterà in questa realtà. Approfitto per ringraziare voi giovani in formazione, i conventi della Provincia patavina, gruppi missionari, le persone amiche, e tutti coloro che ci hanno aiutato nel passato e che nel tempo di quaresima hanno pensato a noi. Un grazie di cuore a nome mio e dei frati di Copiapó, del ricordo, della vicinza dell’aiuto concreto per poter realizzare quest’opera.

Durante la messa di prima comunione, la domenica dopo pasqua, guardando i quindici adolescenti ordinati, attenti, raccolti che si preparavano e desiderosi di ricevere per la prima volta Gesú nel loro cuore, guardando anche i volti sereni e contenti (non è sempre cosí) delle loro mamme mi tornavano alla mente le parole che p. Francersco Faldani, allora giovane missionario in Cina, scriveva ai fratini di Brescia: fate del vostro cuore un piccolo tabernacolo. Parole forti, di un missionario altrettanto forte, per dire che se Gesú è con noi nulla ci potrà far male; nulla ci potrà turbare piú di quello che possiamo sopportare. Del resto è anche vero che in questo tempo pasquale la litrugia ci invita a guardare in alto, a cercare le cose di lassú, ci invita alla speranza che è possibile vivere; indispensabile per costruire un mondo nuovo. Questo tempo ci invita anche a non temere a non aver paura, a confidare in lui perchè è il vivente, il salvatore il liberatore del mondo, le parole del risorto sono spirito e vita. Quanto sono vere queste parole nella nostra realtà cilena!

Altra realtà bella, significativa e viva che mi ha fatto pensare molto è stata non solo la vigilia pasquale vissuta in parrocchia e animata dal gruppo giovani, ma tutta la notte di pasqua. Per me è stato bello vedere il gruppo giovani della cappella organizzare tutta la liturgia del sabato santo. A dire il vero avevo un po’ di timore che la cosa non funzionasse (l’idea di dare al gruppo giovani la preparazione della veglia pasquale era nata dal consiglio pastorale per coinvolgere e far conoscere ai giovani l’importanza e la bellezza della liturgia nella vita del credente) perchè questi ragazzi non sono molto di chiesa; certo l’anno scorso hanno partecipato al gruppo giovani, ma per quanto rigauarda venire a messa e un impegno nella vita della cappella questo ...è un altro paio di maniche. Mi sono incontrato con loro alle cinque del pomeriggio dello stesso sabato santo, dopo aver visitato e aver portato l’eucarestia a gli ammalati e anziani della zona. Con molta meraviglia, quando sono arrivato alla cappella mi sono incontrato con diversi giovani desiderosi di prestare il loro servizio per la messa! Dal timore di incontrarmi con quattro gatti, è nata in me la gioia e lo stupore nel vedere un gruppo di giovani che mi aspettavano fuori della cappella. Per prima cosa ho spiegato i varti momenti della liturgia (per una formazione cristiana, ogni occasione è da sfruttare) e subito dopo ci siamo suddivisi i vari compiti. Tutto è terminato bene nonostante l’agitazione che aleggiava nel gruppo di ministranti e inservienti. Mi ha commosso vedere la trepidazione di chi doveva accendere le candele dopo la benedizione del fuoco. Gli incaricati mi guardavano agitati pronti a ricevere il via e fare le cose bene. Anche i lettori erano preoccupati per leggere bene, cosí pure chi doveva suonare la campana al momento del gloria non smetteva di guardarmi per suonare al momento giusto. Posso dire che il tutto si è svolto con devozione, ordine e serenità e la liturgia che abbiamo vissuto ha riempito di gioia e di allegria il piccolo popolo di Dio riunito per la celebrazione.

Termianta la vigilia pasquale in parrocchia ci siamo ritrovati in plaza de Armas con gli altri giovani della città per festeggiare la resurrezione del Signore. In sostanza abbiamo celebrato con la pastorale givanile della diocesi di Coapiaó la festa di resurrezione: composta da una drammattizzazione della resurrezione di Gesú, canti, dinamiche, (vedi foto). È stato un momento gioioso, di festa di allegria perchè Gesú è il vivente, perché è presente in mezzo a noi. Anche questa iniziativa nata con un po’ di timore e perplessità alla fine è riusucita molto bene. I giovani delle parrocchie e delle varie scuole cattoliche presenti in città hanno partecipato con entusiasmo, allegria e molta vita. Una serata per dire a tutti che il risorto ci invita a essere persone speranzose e che nonostante tutto (le difficoltà della vita, le incomprensioni familiari, le sofferenze che inevitabilmente sono presenti ogni giorno) i giovani copiapini credono in un mondo nuovo, in un mondo dove i valori, i doni del risorto sono presenti e possibili da vivere: lo Spirito del Signore, la pace, la riconciliazione, la gioia.

Cari amici non mi dilungo con altre realtà missionarie, vi saluto e prego per ciascuno di voi con le parole del serafico padre Francesco. In sintonia con la settimana che stiamo vivendo vi lascio con la preghiera di san Fancesco davanti al crocifisso di san Damiano e chiedo al Signore che ciascuno di noi possa vivere pienamente la sua vocazione. Infine pensando anche ai giovani cileni in discerniemnto vocazionale, li affido alle vostre preghiere affiché il Signore possa illuminare il loro cammino e sostenerli nelle loro scelte di vita.


Altissimo glorioso Dio, illumina le tenebre de lo core mio.

Et dame fede dricta, speranza certa e carità perfecta, senno e cognoscemento,

Signore, che faccia lo tuo santo e verace comandamento. Amen.


Fraternalmente un saludo de paz y bien fr. Tullio

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