Omraam Mikhaël Aïvanhov
Il Mistero del Natale e l'arrivo del nuovo anno
“Ora mentre essi si trovavano in quel luogo, venne per lei il momento del parto e diede alla luce il suo figliuolo primogenito, Lo avvolse in fasce e Lo pose in una mangiatoia, perché non vi era posto per loro nell'albergo” (Luca, 2,6-7).
LE FESTIVITA’
Se esistono quattro feste cardinali, Natale, Pasqua, la festa di San
Giovanni e quella di San Michele… non è per caso o perché a certi religiosi
è piaciuto istituirle, ma perché corrispondono a precisi fenomeni cosmici.
Nel corso dell'anno, il sole passa per i quattro punti cardinali: il
21 marzo, nell'equinozio di primavera; 21 giugno, nel solstizio d'estate;
il 21 settembre, nell'equinozio d'autunno e il 21 dicembre, nel solstizio
d'inverno. Durante questi quattro giorni, avvengono in natura grandi
afflussi e circolazioni di energie che si riversano non solo sugli esseri
umani ma su tutta la natura, sulla vegetazione, sugli animali e persino
sugli altri pianeti. Gli iniziati che hanno studiato tali fenomeni,
hanno constatato che, se l´uomo presta attenzione, se si prepara e si
mette in uno stato di armonia per ricevere quegli influssi, possono
prodursi in lui grandi trasformazioni.
IL 25 DICEMBRE
Secondo la tradizione cristiana, Gesù è nato il 25 dicembre a mezzanotte.
Il 25 dicembre, il sole è appena entrato nella costellazione del Capricorno.
Simbolicamente, il Capricorno è collegato alle montagne, alle grotte,
e Gesù nasce proprio nell'oscurità di una grotta. Durante il resto dell'anno,
la natura e l'uomo sono molto attivi ma, quando si avvicina l'inverno,
molti lavori vengono interrotti, le giornate si accorciano e le notti
si allungano: è il momento della meditazione, del raccoglimento, il
che permette all'uomo di penetrare nella profondità del proprio essere
e di trovare le condizioni per far nascere in sé il Cristo.
Ogni anno, il 25 dicembre a mezzanotte, la costellazione della Vergine
sorge all'orizzonte ed è per questo che, anche astrologicamente, si
può affermare che Gesù è nato dalla Vergine. In opposizione appare la
costellazione dei Pesci e in mezzo al cielo si scorge la magnifica costellazione
di Orione che mostra, al centro, l'allineamento delle tre stelle che,
secondo la tradizione popolare, rappresentano i tre Re Magi.
Lasciamo da parte il sapere se Gesù sia nato veramente il 25 dicembre
a mezzanotte. Quello che a noi interessa è che a quella data si verifica
in natura la nascita del principio cristico, la luce e il calore che
trasformano tutto. Anche nel Cielo si celebra questo avvenimento: gli
Angeli cantano e tutti i Santi, i grandi Maestri e gli Iniziati si riuniscono
per rendere gloria all'Eterno e festeggiare la nascita del Cristo, il
principio cosmico, che si rinnova realmente nell'universo. La notte
del 25 è la più lunga. A partire da quella data, le notti iniziano ad
accorciarsi e i giorni si allungano. Vi è più luce, più calore, più
vita e ciò si riflette su tutte le creature. Invece di essere coscienti
dell’importanza di un evento che si verifica una sola volta all’anno,
quando la natura è intenta a preparare la nuova vita, l’uomo pensa a
ben altro. Ecco perché non ne ricava nulla, anzi, in questo modo perde
la grazia e l’amore dal Cielo.
Il Natale avvenimento cosmico e mistico - la Seconda nascita
…. La nascita del Cristo è un avvenimento cosmico, è la prima manifestazione
della vita nella natura, il principio di tutto ciò che esiste. Inoltre
questa nascita è un avvenimento mistico, cioè il Cristo deve nascere
in ogni Anima umana come supercoscienza, come amore Divino, come comprensione,
come sacrificio. La nascita è dunque un fenomeno che deve avvenire nei
3 mondi. La prima la conosciamo tutti: è quella del bambino che nasce
nel mondo fisico, con due braccia, due gambe, un naso, una bocca, i
polmoni... respira, mangia, parla, cammina...
La seconda nascita richiede anch´essa un concepimento, ma questo avviene
in un altro mondo, un mondo dove lo spirito si unisce alla materia pura,
per concepire un bambino divino. E quando il bambino nasce nel mondo
spirituale, anch´egli può parlare, camminare, e lavorare in quel mondo.
La seconda nascita significa quindi: poter entrare e vivere in un universo
di un´altra dimensione. Quando l´anima e lo spirito si uniscono, mettono
al mondo un seme che si sviluppa come nuova coscienza. Questa nuova
coscienza si manifesta come una luce interiore che scaccia le tenebre,
come un calore talmente intenso che, se anche il mondo intero vi abbandonasse,
non vi sentireste mai soli; come una vita abbondante che fate scaturire
ovunque vi portano i vostri piedi, come un afflusso di forze che consacrate
all´edificazione e alla costruzione del Regno di Dio, ma anche come
un gioia, una gioia straordinaria di sentirvi in collegamento con tutto
l´universo, con tutte le anime evolute, di far parte di questa immensità...
e la certezza che nessuno può togliervi tale gioia. In India questo
stato viene chiamato <<coscienza buddhica>>, mentre i cristiani
la chiamano <<la nascita del Cristo>>".
Certo, storicamente parlando, è un essere di nome Gesù, ma nel campo
mistico non lo si chiama più con il suo nome umano, ma lo si chiama
il Cristo, vale a dire il Sé superiore. Quando si dice che l´uomo fa
nascere in sé il Bambino Gesù, oppure che si fonde con il suo Sé superiore,
o che riceve lo Spirito Santo, o che si unisce all´Anima universale,
queste non sono altro che forme diverse per esprimere la medesima realtà.
Maria e Giuseppe
Perché il bambino nasca, è necessario che vi siano un padre e una madre,
Il padre, Giuseppe, è l’intelletto, lo spirito dell’uomo. La madre,
Maria è il cuore, l’Anima. L’Anima e il cuore rappresentano il lato
ricettivo, la donna; e l’intelletto e lo Spirito rappresentano il principio
maschile.
Ancora molto giovane, Maria si era consacrata ed era andata al Tempio
per mettersi al servizio del Signore. E cosa faceva nel Tempio? Chi
l’ha preparata? Chi l’ha istruita? Non è detto, ma lo si sa in dettaglio.
Maria si era dunque purificata e aveva fatto i più grandi sacrifici
per essere degna di ricevere nel Suo seno uno spirito così potente ed
elevato quale Gesù. I cristiani pensano che possa scegliere chiunque
e che in questo campo non ci siano né giustizia, né regole, né leggi…nulla.
Allora è Lui che ha fatto le leggi, ma Lui sarebbe il primo a trasgredirle?
Darebbe proprio un buon esempio il Signore!…Se Dio sceglie delle creature,
esse devono rispondere a determinate condizioni. Per essere scelti ad
avere un figlio come Gesù, il Salvatore dell’umanità, Maria e Giuseppe
erano esseri eccezionali, predestinati.
L'intelletto, cioè Giuseppe, anziché essere geloso e ripudiare Maria,
come farebbe un uomo rozzo che grida: “Il figlio che hai messo al mondo
non è mio, vattene!...”, deve inchinarsi e dire: “E' Dio che ha sfiorato
il cuore e l'anima di Maria. Io non potevo farlo”. L'intelletto non
deve dunque ribellarsi e adirarsi, ma comprendere correttamente dicendo:
“Qui vi è qualcosa che mi supera”, e proteggere Maria. Ripudiare Maria
sarebbe come ripudiare la metà del suo essere e diventare come coloro
che, puramente intellettuali e razionalisti, hanno eliminato tutto il
lato affettivo, ricettivo, tutte le qualità come la dolcezza, l'umiltà
e la bontà.
Dovete comprendere che Maria e Giuseppe sono simboli della vita interiore:
coloro che hanno ripudiato Maria si sono inariditi. A loro è rimasto
soltanto un intelletto confuso, critico e sempre scontento. Come vedete:
Giuseppe ha rispettato Maria, l'ha tenuta con sé, ha detto: «Oh! Maria
attende un bambino. È vero che non sono io il padre, tuttavia la proteggerò,
perché ha bisogno del mio sostegno».
La mangiatoia e la stalla
Perché Gesù, il figlio di Dio, doveva proprio nascere in una mangiatoia,
sulla paglia, e non in una magnifica culla, nella camera di un vasto
e sontuoso palazzo? Ecco, anche questo dettaglio è simbolico.
Ora capirete in quale punto del nostro corpo si trova la mangiatoia
se ricordate le conferenze che ho fatto sul centro Hara; vi avevo spiegato
che ruolo può svolgere questo centro nella vita spirituale per colui
che sa lavorare con esso. Benché il suo nome, Hara - termine giapponese
che significa ventre - faccia pensare che questo centro, situato qualche
centimetro sotto l'ombelico, sia conosciuto soprattutto in Giappone,
in realtà era conosciuto anche da tutti gli Iniziati del passato, e
Gesù parla proprio di questo centro quando dice: «Fiumi d'acqua viva
sgorgheranno dal suo seno...» Il «seno» è il centro Hara, ed è là che
si trova la mangiatoia dove il Cristo deve nascere, tra l'asino e il
bue, cioè tra il fegato e la milza.
Siete rimasti stupiti, lo vedo. Voi pensate che Gesù debba nascere nel
vostro cervello. Avete mai visto un bambino nascere dal cervello della
propria madre? No. Sarà bene soffermarsi su questo punto per riflettere.
Il ventre... le viscere... Noi consideriamo tutto ciò disgustoso, mentre
il Signore ha scelto proprio questa zona perché l'umanità possa perpetuarsi,
e proprio là, nel centro Hara, anche il discepolo deve far nascere in
sé la nuova coscienza: il Cristo Bambino.
Quella stalla, con la mangiatoia, è un simbolo; è il simbolo della povertà,
delle difficoltà delle condizioni esteriori. Sì, per l'uomo nel quale
dimora lo Spirito sarà sempre così: gli uomini comuni difficilmente
lo apprezzeranno e lo accetteranno. Ma grazie alla Luce che il Bambino
proietta al di sopra della mangiatoia, altri lo vedranno da lontano
e verranno a rendergli omaggio...
La Stella
E questa Luce, la stella a 5 punte, è una realtà assoluta. Essa brilla
sopra la testa di tutti gli Iniziati, il cui principio femminile simboleggiato
da Maria, cioè l’Anima e il cuore, ha messo al mondo il bambino Gesù,
concepito dallo Spirito Santo.
La stella che brilla sopra la capanna significa che una luce emana da
ogni Iniziato che possiede in sé il Cristo vivente. Tale luce viene
percepita in lontananza da altri, da coloro che sentono che qualcosa
di speciale si manifesta attraverso quell'essere. Ciò che si manifesta,
in realtà, è il Cristo, e tutti coloro che rappresentano un'autorità,
tutti coloro che sono potenti e ricchi, si avvicinano a Lui. Persino
i grandi capi religiosi che si considerano al vertice, sentono che manca
loro qualcosa, che non sono ancora giunti a quel livello di spiritualità,
per cui vengono a istruirsi, a prostrarsi e a portare delle offerte.
Il bue e l’asinello
Occupiamoci ora della stalla. In quella stalla non vi erano né pastori,
né greggi, ma soltanto un bue e un asinello. Perché? Da secoli si ripete
questa storia senza capirla, perché il simbolismo universale è andato
perso per l'umanità. La stalla rappresenta il corpo fisico. E il bue?
Sapete che anticamente il bue, il toro, è sempre stato considerato come
il principio generativo. In Egitto, ad esempio, il bue Apis era il simbolo
della fertilità e della fecondità. Il bue è sotto l'influsso di Venere
e rappresenta la forza sessuale. L'asino, invece, è sotto l'influsso
di Saturno e rappresenta la personalità, vale a dire la natura inferiore
dell'uomo, quella che chiamiamo il vecchio Adamo, testardo, ostinato,
ma buon servitore. Infatti quei due animali erano là per servire Gesù.
Ma servirlo come? Ora vi rivelerò un grande mistero. Quando l'uomo comincia
a compiere su di sé un lavoro per la sua evoluzione, entra in conflitto
con la sua personalità e con la sua sensualità.
Quando l'uomo comincia a lavorare per perfezionarsi, entra in conflitto
con le forze della personalità e quelle della sessualità. L'Iniziato,
infatti, è colui che è riuscito a padroneggiare queste due forze e a
metterle al proprio servizio. Le mette al proprio servizio, ma non le
annienta, non le deve annientare. Lo dimostra il fatto che, se questi
due animali erano presenti, ciò significa che erano utili. E cosa facevano?
Soffiavano sul Bambino Gesù, lo riscaldavano col loro alito. Quindi,
quando l'Iniziato è riuscito a trasformare in lui l'asino e il bue e
a metterli al suo servizio, essi riscaldano e alimentano lo Spirito
del Cristo con il loro soffio vitale. Non soltanto tali forze non sono
più presenti per tormentarlo, ma diventano forze benefiche. Il soffio
è già vita. Osservate come il soffio dell'asino e del bue sia una reminiscenza
del soffio col quale Dio ha dato l'anima al primo uomo. L'asino e il
bue sono stati utili al Bambino Gesù: ciò significa che tutti quelli
che possiedono in loro il Cristo saranno serviti dalle forze della personalità
e della sessualità, in quanto si tratta di forze straordinariamente
utili, se messe all'opera sotto il proprio controllo.
Erode
Nulla è più importante del lavoro svolto per far nascere il Bambino
divino in noi. Se vi riusciamo la terra e il Cielo canteranno; dai quattro
angoli del mondo gli esseri comprenderanno che una nuova luce è nata
e verranno a renderci omaggio e a portarci dei doni. Certo, ci sarà
Erode (ci sono sempre degli Erode) che si infurierà e che, volendo uccidere
Gesù, chiederà ai Re Magi: «Andate e cercate con ogni cura il bambino.
Quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, così anch'io andrò a onorarlo».
Ma, fortunatamente, ci sarà un angelo che verrà a dare dei consigli,
come quello che disse a Giuseppe: «Alzati, prendi con te il bambino
e sua madre e fuggi in Egitto. Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Un angelo del Signore si avvicinò ai Re Magi per dire loro di non ritornare
da Erode, ed essi si diressero ai loro paesi seguendo un'altra strada.
Ciò significa che tutti coloro che si avvicineranno a Gesù, al principio
cristico, non potranno più rifare la stessa strada, dovranno prendere
un'altra direzione.
Ma dove andare con questo bambino? Nessuno vi apre la porta, cioè nessuno
vi comprende. Quando Maria e Giuseppe cercavano rifugio in una locanda,
non c'era più posto; ciò va interpretato nel senso che gli esseri umani,
occupati a mangiare, a bere e a divertirsi non hanno mai spazio per
l'essere che ha ricevuto il fanciullo divino ...
I Pastori
In seguito, un angelo è apparso ai pastori che possedevano quella stalla.
Essi sorvegliavano i loro greggi e quando l’angelo annunciò a loro la
nascita di Gesù, ne furono meravigliati; presero degli agnelli e li
offrirono a Gesù. Ciò significa che tutti gli esseri che esercitano
un’influenza sul corpo fisico, cioè gli Spiriti familiari, reincarnati
e non, e che hanno ricchezze (simbolicamente gli agnelli) vengono avvertiti,
perché hanno partecipato alla formazione di quella stalla (il corpo
fisico). Dunque tutti gli Spiriti familiari che sono nell’Aldilà o sulla
Terra ricevono la notizia che si è verificato un evento splendido nel
vostro cuore e nella vostra Anima e vengono a portarvi dei doni. Il
mondo intero si mette al servizio del Bambino. Ma fino a quando non
l’avrete fatto nascere, non pensate che vengano ad aiutarvi. Gli angeli
vengono unicamente ad aiutare colui che ha già fatto nascere in sé il
Bambino Gesù, perché non è per voi che vengono, ma per quel principio
Divino, il Cristo, il Figlio di Dio.
Soffermiamoci ora sulle parole che l'angelo disse ai pastori: «Gloria
a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama».
Avete compreso queste parole? Perché la pace tra gli uomini e la gloria
in alto? Perché, quando nasce, il Bambino divino glorifica il Signore
e la pace si instaura nell'anima dell'uomo o della donna in cui è nato.
Il bambino, che è il frutto dell'amore del padre e della madre, porta
la pace, perché porta la pienezza. È il senso della formula data dal
Maestro Peter Deunov: «Bojiata lioubov nossi peulnia jivot: l'amore
divino apporta pienezza di vita». L'amore divino che porta pienezza
di vita è l'amore che porta il Cristo Bambino. L'amore altro non è che
la predizione, l'annuncio del bambino che viene. La formula del Maestro
è veramente molto profonda: egli non l'ha enunciata soltanto perché
venga ripetuta automaticamente, ma perché si lavori, affinché l'amore
di Dio possa sfiorare la nostra anima ed essa concepisca il bambino,
il Cristo. E dopo, quanti cambiamenti! In ogni campo, tutto migliorerà,
tutto si chiarirà. Vale proprio la pena di lavorare un anno, molti anni,
tutta la vita, per far nascere il Cristo in noi.
Il Natale: accogliamo il Bambino Divino
Conservate in voi l'immagine della mangiatoia con Giuseppe, Maria e
il Bambino tra l'asino e il bue, e la stella che brilla sopra la capanna...
Ora ne comprenderete meglio il senso, e non dimenticate che il Natale
dura alcuni giorni dopo il 25 dicembre. In alto, in Cielo, si celebra
una festa, e a tale festa dovete partecipare almeno col pensiero. Come
la nascita di un bambino contiene in sé tutta la speranza della vita,
la nascita del Cristo, che avviene nell'universo, contiene la speranza
che Dio non ha abbandonato gli uomini. Sebbene essi trasgrediscano continuamente
le leggi, Egli dà loro credito inviando sempre un Salvatore, perché
non vuole che nemmeno un'anima si perda. Anche coloro che hanno commesso
i più gravi errori devono risollevarsi, possono risollevarsi. È chiaro
che soffriranno, pagheranno per i loro errori e dovranno riparare, ma
Dio dà loro tutte le possibilità per avanzare. La cosa peggiore è scoraggiarsi
e rinunciare a compiere degli sforzi per evolvere…
Questo bambino Divino, che è già stato concepito in voi come Luce, potrebbe
essere un ideale, un’idea che nutrite, che amate … “.
Estratti da Natale e Pasqua nella tradizione iniziatica di O. M. Aïvanhov
Izvor 209 - Natale e Pasqua nella Tradizione iniziatica
Le feste del Natale e della Pasqua traggono origine da una lunga tradizione iniziatica. La loro collocazione in particolari momenti del ciclo dell’anno, solstizio d’inverno ed equinozio di primavera, ne esprime con chiarezza cosmico, insegnandoci che l’uomo, per la sua appartenenza all’universo, partecipa intimamente ai processi di gestazione e risveglio che si manifestano nella natura. Il Natale (la seconda nascita) e la Pasqua (la resurrezione) sono in realtà due modi diversi di presentare la rigenerazione dell’uomo e il suo ingresso nel mondo spirituale.
Indice
La festa di Natale - La seconda nascita - La nascita sui diversi piani –" Se non morrete non vivrete"- La Resurrezione e il Giudizio finale - Il corpo della resurrezione.
Focus su risorse e opere in lingua italiana
La Via Luminosa nella Vita Quotidiana
secondo l’Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov
L'edizione elettronica può essere prelevata gratuitamente
"Cittadinanza globale e società fraterna" 2019
Il Codice delle Leggi Morali, approccio olistico al cambiamento
Opere di O.M. Aïvanhov pubblicate in materia di Testi Sacri
- Nuova luce sui Vangeli
- Le parabole di Gesù interpretate dalla scienza iniziatica
- Commento alla Apocalisse
- "In principio era il Verbo"
- «Voi siete dei» ,Vangelo di Giovanni 10, 34, L'essenza divina che è in noi
- «Cercate il regno di Dio e la sua giustizia»
- La pietra filosofale dai vangeli ai trattati alchemici
- Natale e Pasqua nella tradizione iniziatica
- Il Granello di Senape
- La Seconda Nascita- Amore Saggezza Verità