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La strategia di
base per utilizzare le medie mobili come trading, ossia generatrice
di quei segnali che consentono l'ingresso o l'uscita dal mercato
(timing), consiste nell'individuazione di quei momenti in cui
si verifica una inversione di tendenza. Generalmente i segnali
offerti dalle medie mobili sono così sintetizzabili:
Fig.2
Telecom It.ord.
- mm a 21gg. - Da Nov 99 a metà Feb 2000 la mm. funge
da supporto dinamico-
Da Marzo ad Aprile 2000 assume funzione di resistenza, prima
di entrare in un area di congestione.
Quando i prezzi intersecano la media muovendosi dal basso verso
l'alto si registra un segnale di acquisto (Fig.2)
Quando la linea dei prezzi perfora la media
dall'alto verso il basso si ottiene un segnale di vendita (Fig.2)
La scelta dell'ampiezza
temporale della media è estremamente importante per l'obiettivo
che si cerca di raggiungere. Utilizzando una media molto corta,
perciò molto sensibile, è inevitabile che le intersezione
tra le due linee siano numerose. Si otterrà, così,
una serie elevata di segnali di acquisto e vendita che comporta
alti costi di transazioni e di falsi segnali . Il funzionamento
di una media troppo sensibile sarà inficiato dalla componente
casuale dei prezzi, ma a fronte di questi aspetti negativi c'è
il vantaggio che una media corta dà il segnale di partenza
in anticipo rispetto alle medie più lunghe.
Una media più
ampia, di conseguenza meno sensibile, potrà consentire
all'analista di evitare parte dei falsi segnali, ma per contro,
il segnale di inizio di un trend sarà ritardato. Ciò
sarà comunque valido se il movimento ascendente o discendente
che seguirà sarà effettivamente di una certa portata.
Riassumendo, le
medie mobili di breve funzionano meglio se utilizzate in fase
di mercato caratterizzate da una banda di oscillazione orizzontale
non particolarmente ampia, vale a dire in presenza di un movimento
dei prezzi non direzionale (sideways trend).
Le medie più lunghe sono sicuramente più vantaggiose
in un mercato di trend. Infatti essendo meno sensibili, seguono
la linea dei prezzi non dando segnali di uscita dal mercato in
caso di reazioni tecniche minori o di fasi di consolidamento.
Consideriamo pure che in genere, più è lungo l'arco
di tempo considerato da una mm. più è importante
il segnale di inversione che ne deriva; ad es. la perforazione
in un downtrend di una mm a 200 gg.è un segnale molto
forte rispetto alla perforazione di una mm a 10 o 20 giorni.
L'approccio più
corretto, quindi, è quello di seguire una media breve
in un mercato di "trading" ed una media più
lunga in un mercato di "trending". Fintanto
che il trend rimane indirizzato, la media più vantaggiosa
è quella lunga, ma in fase di inversione la media breve
torna ad essere la migliore.
Il fascino delle
mm. è alimentato anche dal fatto che non esiste una misura
perfetta utilizzabile universalmente, ma ogni analista cercherà
di ottimizzare una sua media mobile (o come vedremo una serie
di mm.) per il singolo titolo. Anche una volta testata, però,
l'analista la utilizzerà non indistintamente, ma solo
in certe situazioni di trend dove la mm. risulti davvero efficace.
E' d'obbligo ricordare che, nelle fasi di lateralità di
mercato, gli analisti preferiscono utilizzare altri strumenti
come gli 'oscillatori',
che meglio delle medie mobili colgono l'inizio e la fine dei
brevi movimenti direzionali
A questo punto è
importante ricordare alcune regole generali che riguardano la
formazione dei segnali di acquisto e vendita.
Alcuni analisti
ritengono che non sia sufficiente il verificarsi di una perforazione
od il superamento di una media per ottenere delle indicazioni
operative, ma preferiscono studiare anche la dinamica da cui
scaturisce il segnale. Questo atteggiamento ha portato alla riformulazione
di una serie di regole di comportamento che legano la dinamica
di sviluppo dei segnali alla loro efficacia .Ne riportiamo alcune:
Come
abbiamo visto un segnale di acquisto o vendita si ottiene dall'intersezione
della curva dei prezzi con quella della media. Se, in una fase
di discesa, la linea dei prezzi supera la media, questa tende
ad appiattirsi e il segnale di acquisto dovrà essere considerato
più affidabile.
Quando
la linea dei prezzi si appoggia sulla media mobile e tende a
risalire senza perforare la media stessa si ottiene un segnale
di acquisto. Specularmente per i segnali di vendita. |
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Se i prezzi
perforano la linea della media mentre questa sta ancora salendo
esistono buone possibilità che il segnale di vendita sia
falso o almeno, prima di cambiare strategia, è opportuno
attendere ulteriori conferme. In questi casi è indicata
l'adozione di filtri temporali e di profondità. In un'ottica
altamente speculativa tale fenomeno può essere considerato
un segnale di acquisto.
Va inoltre ricordato che questa regola è molto più
significativa quando si parla di medie lunghe. Una media a 200
giorni ancora ascendente sta a significare che il trend è
ancora rialzista, quindi una sua perforazione darebbe un segnale
contro il trend di fondo del mercato. Nel caso di media corta
ciò non avviene. |
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L'ultimo
caso riguarda un eccessivo allontanamento della linea dei prezzi
dalla propria media. Questo dovrebbe essere inteso un segnale
di "vendita" quando i prezzi crescono velocemente sopra
le medie e come segnale di "acquisto" a fronte di un
brusco calo sotto la media.
Il segnale che scaturisce dall' intersezione fra una mm. e la
curva dei prezzi può generare degli errori di valutazione
in particolari condizioni, soprattutto quando si usano medie
lunghe. Può accadere ad es. che non sia la linea dei prezzi
che reagisce e si porta in prossimità della media , ma
sia la media a perdere valore ed avvicinarsi ai prezzi. Questo
sistema presuppone l'individuazione del punto di reazione a seguito
di un movimento rapido. Le medie non sono lo strumento adatto
per ottenere queste indicazioni che invece vengono forniti dagli
'oscillatori'.
Filtri su singole Medie
Mobili
Uno dei problemi
irrisolti dell'A.T. è quella dei falsi segnali ; ossia
di quelle situazioni in cui lo strumento utilizzato fornisce
un'indicazione che induce in errore l'analista. Per evitare i
danni è opportuno utilizzare lo strumento ex-ante dei
"filtri" (un elemento ex-post potrebbe essere l'entrata
sul mercato con stop-loss rigidi), che consentono in buona percentuale
di verificare sul nascere tali segnali per trasformarli in indicazioni
maggiormente significative; aumenterebbe, così, la sicurezza
complessiva del trading .
Il dilemma dei filtri
consiste nella determinazione della loro grandezza. Quanto più
il filtro è piccolo tanto più la protezione sarà
minima ma il segnale sarà tempestivo, mentre quanto più
è grande il filtro tanto più efficace sarà
la protezione dai falsi segnali ma con un segnale operativo in
ritardo. Potremmo, dunque, definire il filtro come il premio
di assicurazione, da pagare in termini di ritardo in entrata(o
uscita)dal mercato, per proteggersi dai falsi segnali.
Riportiamo alcuni
esempi di filtro:
Filtro di Penetrazione.
Il prezzo di chiusura deve penetrare la media mobile di un valore
prefissato. Il valore dovrebbe risultare un multiplo delle fluttuazioni
minime sul mercato in cui si opera. Solo l'esperienza e la verifica
di funzionamento con la flessibilità di aggiustamento
può dare valenza a questo metodo.
Filtro di verifica
con segnali Abbiamo già accennato alla necessità,
richiesta da alcuni analisti, che il segnale della mm. venga
confermato da importanti rotture sul grafico, in particolare
su quello point
& figure.
Filtri di Tempo
I time filter impongono alcuni giorni di ritardo, generalmente
due o tre per entrare in posizione. L'esperienza insegna che
in caso di falsi segnali la dinamica di mercato risolve l'anomalia
in un paio di sedute, anche perchè le medie mobili fungono
da importanti supporti/resistenze dinamiche(fig.2) che non possono
essere ignorati dagli operatori. Il prezzo da pagare è
l'entrata/uscita in ritardo, ma con segnali più affidabili.
Fig.3 - Telecom
ord.
- MM a 21 gg. costruite sui massimi (high) e sui minimi (low)
High-low band. La
media mobile può essere costruita anche sui prezzi minimi
(low moving average) e massimi (high moving average). Affinchè
il mercato generi un segnale di acquisto è necessario
che il prezzo di chiusura superi la linea della media mobile
costruita sui massimi. All'inverso, per determinare un punto
di uscita dal mercato o l'apertura di una posizione corta (ribassista)
occorre attendere che il close superi la mm costruita sui prezzi
minimi. Nel caso di vendita allo scoperto la linea superiore
può essere utilizzata come stoploss di protezione.(Fig:3)
Trading con uso congiunto
delle Medie
Alcune tecniche
di determinazione della tendenza utilizzano contemporaneamente
più di una media mobile. I segnali sono dati da una mm.
a più breve termine che ne interseca, dal di sopra o dal
di sotto, un'altra a termine più lungo. Questa procedura
presenta il vantaggio di appiattire i dati due volte, e quindi
di ridurre la possibilità di un inganno e tuttavia di
dare l'avviso dei cambiamenti di tendenza abbastanza rapidamente,
ma sempre dopo che essi si siano verificati. Di solito, quando
si usano 2 medie mobili si utilizza quella a lungo per monitorare
il trend e quella a breve per determinare il timing, ovviamente
rispetto all'andamento dei prezzi.
Esistono due metodi
per usare congiuntamente due medie mobili:
Fig.4
- Dead
e Golden Cross con mm.a 50 e 100 gg
Il primo metodo è, appunto quello già visto del
doppio cross-over ossia l'incrocio tra le due medie mobili. I
Giapponesi definiscono "golden cross" il superamento
della media lunga da parte di quella a breve dal basso verso
l'alto mentre è detto "dead cross" la stessa
perforazione dall'alto verso il basso. Nella fig.4 un
esempio di inversione di major trend con l'uso di nn. a 50 e
100 giorni.
Un
altro metodo consiste nel considerare le 2 medie mobili come
zone neutrali, nel senso che una chiusura dei prezzi al disopra
di entrambe le medie mobili sarebbe considerato un segnale di
acquisto negato, nel momento in cui i prezzi ritornano nella
zona neutrale.
Fig.5
- Uso
della combinazione di mm. indicata da Hallen (4, 9e 18gg.)
Nel
1972 Rc Hallen, propose di utilizzare addirittura 3 medie
mobili combinate e precisamente la combinazione di mm a 4, 9
e 18 giorni. La mm a 4 giorni, che segue molto da vicino i prezzi,
si trova in un uptrend, sopra a quella a 9 giorni e a quella
dei 18 giorni. In un downtrend esse sono allineate al contrario.
Quando si verifica un'inversione di tendenza da rialzista a ribassista,
la mm a 4 giorni (più sensibile) perfora la mm a 9 giorni.
Per molti operatori scatta l'alert di uscita ; altri invece aspettano
la conferma della perforazione dei 18 giorni per chiudere le
posizioni long ed aprirne di nuove di tipo short (ribassiste)(Fig.5)
Molto semplicisticamente
proviamo ad utilizzare il metodo di Hallen per un Trading system
profittevole. Utilizzeremo il superamento e la perforazione della
mm a 18 gg da parte di quella a 4 gg (tralasciando il segnale
sulla mm. a 9 gg) per prendere posizione sul mercato, senza applicare
alcun filtro.
Nel periodo considerato gennaio/aprile 2000 sul titolo TIM il
segnale di buy scatta il 14/1/00 per ricomparire in Sell il 7/3/2000.
Vendiamo ed incassiamo il profitto. Il segnale buy si ripresenta
il 28/3, ma si tratta di un falso segnale (compriamo in pratica
sulla 'shooting
star'), che ci induce all'acquisto a 13.08 (se avessimo
applicato un filtro di penetrazione o di durata lo avremmo evitato).
Il grafico ribassa velocemente, ma attendiamo disciplinatamente
il segnale di incrocio. Questi arriva, infatti, alla quarta sessione
successiva e vendiamo in perdita a 12.67 evitando di incappare
nel prosieguo del ribasso. Il ns. Trading system con le mm. di
Hallen ha reso nel periodo un profitto del 27.25%
DATA |
Buy |
DATA |
Sell |
% Gain/Loss |
14/01/00 |
10.60 |
07/03/00 |
13.82 |
+ 30.38 |
28/03/00 |
13.08 |
03/04/00 |
12.67 |
- 3.13 |
|
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Totale GAIN |
+ 27.25 % |
Convergenza delle Medie
Mobili
Un brusco movimento
dei prezzi è spesso preceduto da una fase in cui esso
oscilla all'interno di una fascia orizzontale (movimento laterale)
che gradualmente tende a restringersi (cfr. figure cunei e triangoli). Una circostanza del genere rispecchia il sottile
equilibrio creatosi tra compratori e venditori.
Quando, poi una parte prende il
sopravvento, i prezzi tendono a muoversi seguendo una chiara
tendenza. Questa condizione viene evidenziata dal restringersi
della distanza solitamente presente tra medie mobili di differente
ampiezza temporale. La convergenza delle medie mobili evidenzia,
pertanto, che un forte movimento del prezzo è probabilmente
prossimo, ma il segnale effettivo viene comunque fornito dalla
penetrazione della linea di tendenza. |
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Busta (envelope) - Bollinger band e Variable
Index Dynamic Average
Fig.6
- Telecom
ord. MM. a 25gg con busta (10%)
Nel paragrafo dedicato
ai filtri, abbiamo introdotto la metodica con la quale la singola
mm si accompagna ad altre curve per una migliore operatività.
Le High-low band accompagnano la mm nel chart in quanto costruite
sulla serie dei massimi e dei minimi dei titoli. La formazione
a Busta
(envelope) è costituita anch'essa da 2 linee simmetriche
e parallele alla mm. che fluttuano intorno ai prezzi azionari
in movimenti ciclici, ma in questo caso sono definiti da un rapporto
fisso, ritenuto valido solo dall'empirica osservazione delle
serie passate del singolo titolo o mercato (Fig.6). Se una media
mobile ad es., è pari al valore di 100 e il rapporto fisso
è il 5% della distanza distanza, le buste avranno rispettivamente
il valore di 95 (linea inferiore) e 105 (linea superiore).
Fig.7
- Bollinger
Band a 20gg.
Un ulteriore sviluppo
della formazione a busta fu messo a punto da John Bollinger che
decise di sostituire il rapporto fisso nella determinazione delle
top band e bottomband con un valore che legasse l'ampiezza alla
volatilità in una precisa misura : la deviazione standard
(scarto quadratico metrico)
Le Bollinger
band (Fig.7) seguono dinamicamente la curva dei prezzi allargandosi
o restringendosi in funzione della maggior/minor volatilità.
Quando la curva dei prezzi viene a contatto, o supera, una delle
due bande che rappresentano una resistenza (linea superiore)
o supporto dinamico (linea inferiore) scatta l'alert per l'analista
per prendere posizione.
La recente proposta
(1994) di due analisti finanziari S. Chande e S. Tushar
conosciuta come "Variable Index Dynamic Average"
consiste nel calcolare una media mobile esponenziale a parametro
variabile, che dipenda da un'altra variabile di mercato. L'obiettivo
è la riduzione del dominio della media mobile con il crescere
della volatilità e allo stesso modo allungandolo con la
diminuzione della volatilità. Rendendo automatici questi
cambiamenti la mm. può adattare il suo dominio in risposta
all'azione del mercato. Di conseguenza il dominio della mm non
dipenderebbe solo da un indice di volatilità come lo scarto
quadratico metrico, ma anche da un indice di momentum, oppure
da un indice di determinazione definito R2, a secondo di quello
che si adatta meglio al mercato o al titolo in esame. Il metodo
proposto dovrebbe garantire maggiore affidabilità rispetto
alla media mobile anche nelle situazioni di congestione di mercato,
in quanto il dominio subirebbe, in tali occasioni un incremento
tale da rendere minimi i falsi segnali.
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