Oona, l'allegra donna delle caverne

Come, sei gelosa? - Gauguin


Era un po' pelosa, le mancava uno dei denti anteriori, ma il suo sex appeal si sentiva a duecento metri di distanza e più, come un odore, e forse proprio di questo si trattava. Era tonda, con la pancia tonda, le spalle tonde, i fianchi tondi e sorrideva sempre, era sempre allegra. Per questo piaceva agli uomini. C'era sempre qualcosa a cuocere, nella pentola che teneva sul fuoco. Era semplice e ingenua, e non si arrabbiava mai. Aveva preso tante mazzate in testa che aveva il cervello assai confuso, ormai. Non era necessario darle una mazzata in testa, per possederla, ma quella era l'usanza, e ormai Oona non si dava nemmeno la pena di schivare i colpi. Oona era sempre incinta, e non aveva mai conosciuto la pubertà, perché suo padre l'aveva posseduta per la prima volta a cinque anni, e dopo di lui i suoi fratelli. Aveva avuto il primo figlio a sette anni. Gli uomini non la lasciavano in pace nemmeno durante gli ultimi giorni di gravidanza, e aspettavano con impazienza che passasse la mezz'ora o giù di lì che le ci voleva per partorire per ripiombarle addosso. Stranamente, Oona manteneva il tasso di natalità della tribù a un livello più o meno costante, semmai tendeva ad abbassarlo, dato che gli uomini, per pensare a lei, trascuravano le loro mogli, oppure si facevano uccidere lottando per il suo possesso. Alla fine Oona venne uccisa da una donna gelosa, il cui marito rifiutava da mesi di toccarla. Quest'uomo fu il primo a innamorarsi. Si chiamava Vipo [...]

Little tales of misoginy - Patricia Highsmith


«Notturno III», Roberto Di Marino, clicca qui se vuoi leggere lo spartito


Piccola misoginia / Disdegno / La donna serpente / Dietro al sedile della Plymouth

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