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Il Ventennio ed il progetto della "Grande Foggia"
 

 
I vasti programmi attuati dal regime fascista nella realizzazione di opere pubbliche e viarie, nella costruzione di imponenti edifici e di intere borgate, ai quali fecero seguito altri interventi  di rilievo costituiscono momenti significativi per la storia urbanistica della città. Foggia già da due secoli oramai aveva conosciuto lo sviluppo "parallelo" del centro ottocentesco che si andava ad affiancare alla città medievale, praticamente rasa al suolo dal terremoto del 1731.
Lo strumento dei piani regolatori consentirà al regime di attuare l'ambizioso  programma della Grande Foggia, termina aulico, ma emblematico della volontà di restituire alla città un dignità  persa durante il recente passato.
L'itinerario che ripercorre le presenze architettoniche del Ventennio ha inizio dalla Chiesa di San Michele. Costruita su progetto di Concezio Petrucci, esempio austero dell'architettura mussoliniana, la chiesa evidenzia una facciata caratterizzata da bassorilievi, disposti a scacchiera, riproducenti l'Arcangelo e i cori angelici.
A breve distanza, nell'incrocio tra via Capozzi e corso Garibaldi, si incontra  - nel sito anticamente detto Pozzo del Re - l'imponente Istituto delle Marcelline,  educandato femminile costruito nel 1930 su progetto dell'ing. Russo.
Cento metri più avanti, nell'antico pittagium Sancti Angeli si incrocia l'edificio più rappresentativo che il regime abbia fatto edificare a Foggia: il Municipio (allora Palazzo del Podestà), opera del Brasini. Meno affine ai dettami stilistici dell'architettura del ventennio appare senza dubbio il Palazzo Prefettura (ex Palazzo del Governo), eretto nel 1932, su progetto di Cesare Bazzani, nelle adiacenze del Municipio
Le fontane e i giochi d'acqua costituirono per l'architettura fascista un ricorrente e suggestivo strumento di arredo urbano. Foggia ne possiede alcune preziose testimonianze nel cuore della centro medievale con la fontana di Piazza del Lago,  detta delle Tre Fiammelle realizzata nel 1928 su disegno di  Pietro Lombardi e nella fontana-pozzo (opera di Adolfo Marinidi) sita in piazza Federico II, inaugurata il 28 ottobre del 1929.
Nel centro della città sette_ottocentesca, in piazza XX Settembre, si inseriscono lungo il muretto  posto di fronte a Palazzo Dogana, due fontane simboliche dette virgiliane,  in quanto riportano scolpiti, alcune rappresentazioni simboliche della tradizione agricola (grano, vite, olivo stilizzati), i motti virgiliani: "Lympha quae facit laeta segetes" e "Divina gloria ruris".
Tuttavia la fontana più rappresentativa della tradizione architettonica fascista a Foggia è situata nella vicina Piazza Cavour e edificata  per celebrare l'evento della costruzione dell'Acquedotto Pugliese (21 marzo 1924)
Di notevole e suggestivo impatto architettonico risultano gli edifici pubblici sorti principalmente nella "citta nuova". Tra questi il Palazzo degli Studi di Piacentini, autore, tra l'altro, del portale del  Deposito dei Cavalli Stalloni;  il Palazzo del Consorzio di Bonifica (1939) di Petrucci, con il suo scenografico bassorilievo angolare sottostante l'arengario;   il Palazzo delle Statue-Istituto Case Popolari (opera di Foschini del 1928); i tre palazzi INCIS, esempi questi ultimi di una edilizia sovvenzionata rivolta ai ceti medi; il Palazzo degli Uffici Statali, sorto su progetto dell'architetto Carlo Vannini.
Di minore interesse storico, ma ugualmente interessante dal punto di vista architettonico risulta l'edilizia pubblica sociale con gli edifici bassi dal profilo massiccio e squadrato come la Palestra Femminile (1930), la Palestra Maschile (Via Galliani) e l'ex sede Provinciale dell'Opera Nazionale Balilla (Via Ammiraglio da Zara).
Altra interessante opera realizzata dall'Amministrazione fascista nel centro storico è il Mercato coperto, caratterizzato dalla presenza di tre grandi tettoie in ferro e cristallo, a cui si accede da brevi gradinate in pietra di Trani, la prima delle quali era fiancheggiata da due eleganti fontanine simboliche.
Non di minore importanza, ma fuori dal centri cittadino è situata la preziosa Cappella Ossario del Cimitero, nota soprattutto per la Deposizione di E. Luppi, di stile donatelliano, e per gli effetti plastici e cromatici creati dall'alternarsi di marmo giallo di Siena, bianco statuario, nero di Como e dalla pietra di Trani chiara e scura.
Come detto il recupero delle borgate limitrofe rappresenta uno dei più significativi  interventi dell'amministrazione del Ventennio a Foggia. Tra questi vanno menzionate le borgate rurali dell'Incoronata e di Segezia, (quest'ultima costruita su progetto di Concezio Petrucci).

 
 
 
 
 
       

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