.: mappa del sito   .: contatti   .: credits

  .: stampa pagina  .: pagina precedente  .: invia ad un amico   

 
 
 
 
 
 
 



Manfredi



Figlio naturale di Federico II di Svevia e di Bianca dei conti Lancia, dal quale inizialmente prese il cognome,  Manfredi nasce nel 1232.
Gli anni della sua formazione sono vissuti a Parigi e a Bologna. Dal padre apprese l'amore della poesia e della scienza. Sposò alla fine del 1248 Beatrice di Savoia vedova del marchese di Saluzzo dalla quale ebbe una figlia, Costanza.
Federico II, morendo (nel dicembre 1250), lascia a Manfredi il principato di Taranto con altri feudi minori, affidandogli, nell'attesa del ritorno del fratello legittimo  Corrado, anche la luogotenenza in Italia.
La morte dell'Imperatore tuttavia aveva creato il presupposto per papa
Innocenzo IV per rivendicare il controllo della Santa Sede sul Regno di Sicilia.
A nulla valsero i vari tentativi di accordo con il pontefice per far riconoscere alla Santa Sede la legittimità del suo regno. Gioco forza Manfredi si vede costretto ad agire con energia per ristabilire il dominio svevo, riuscendo a ricondurre all'obbedienza le varie città ribelli schierate in appoggio al papa.
Nell'ottobre 1251 Corrado scende in Italia e nel gennaio 1252 giunge in Puglia per  affiancare il fratello Manfredi nell'arduo compito di sottomettere il Regno alle dipendenze dalla casata sveva.
Una "collaborazione" destinata a concludersi a causa dei sospetti nutriti da Corrado nei confronti del fratello, il quale dovette rinunciare a tutti i feudi minori e accettare anche la diminuzione della sua autorità nel principato di Taranto.
Il 21 maggio 1254 Corrado muore. Riguardo alla sua morte alcuni storiografi citano fonti - tutte da accreditare - che attestano un presunto avvelenamento di Corrado ad opera di Manfredi.
A seguito della morte di Corrado, Corradino (ancora bambino e rimasto in Germania) è posto sotto la tutela del papa e il marchese Bertoldo di Hohenburg viene nominato governatore del regno.  Dopo il fallito tentativo nella trattativa con il pontefice sull'annosa questione dell' assoggettamento del Regno di Sicilia, il reggente si dimette e Manfredi ne assume la carica. Dopo essere stato scomunicato dal papa il sovrano si accinse a occupare il regno con un esercito, ma l'assoluta inferiorità delle forze a sua disposizione lo convinsero a trovare un accordo con il pontefice. L'occupazione pontificia venne accettata con una  sola semplice riserva: i diritti di Corradino e i suoi dovevano essere salvi. L'accordo gli fruttò anche il ritiro della scomunica e la nomina a vicario della Chiesa nella maggior parte del regno.
Il
suo successivo ritorno in Puglia (a Lucera)  lo vide fronteggiarsi nuovamente con le truppe pontificie. Ottenuta la fedeltà della la forte truppa saracena stanziata in quei luoghi da Federico II riuscì a sconfiggere l'esercito presso Foggia .
La vittoria conseguita e la morte di
Innocenzo IV non conclusero le ostilità con la Santa Sede.  La successiva scomunica inflitta a Manfredi dal successore del Pontefice Alessandro IV gettò benzina sul fuoco nelle lotte con il papato. Un conflitto perenne che trovo nel 1257 la definitiva affermazione di  Manfredi
Il suo governo dal volto umano gli garantì una certa stabilità e la benevolenza del popolo. Quando l'anno dopo si diffuse la voce della morte di
Corradino, i prelati e i baroni del regno invitarono Manfredi a salire sul trono ed egli fu incoronato il 12 agosto nella cattedrale di Palermo.



incoronazione di Manfredi

Sono gli anni in cui Manfredi estende la sua potenza in tutta in tutta Italia, essendo egli divenuto ovunque capo della parte ghibellina ed in Oriente (sulle terre portategli in dote dalla seconda moglie Elena).
E' il disegno papale di affidare la corona di Sicilia a
Carlo d'Angiò, a spezzare la continuità di questo suo momento felice. L'esercito di Carlo nel dicembre 1265 penetra in Italia settentrionale per giungere a Roma, dove fu incoronato re di Sicilia il 6 gennaio 1266.



Manfredi sconfitto a Benevento

Sarà la battaglia campale di  Benevento del  26 febbraio 1266 a sancire la definitiva uscita di scena di Manfredi che morì a soli 34 anni  proprio in quella occasione. Gli svevi appartengono al passato; gli angioini sono i nuovi padroni del Regno di Sicilia

 
 
 
 
 
       

top

 .: mappa del sito   .: contatti   .: credits

 .: stampa pagina  .: pagina precedente  .: invia ad un amico   

© Copyright - Tutti i diritti sono riservati - Note sulla normativa del diritto d'autore