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Il portale del Palazzo imperiale di Federico II


Anche se di quella sontuosa residenza oggi non vi è traccia se non  nel portale e nell'annessa epigrafe, sembrerebbe oramai  definitivamente  acclarato (da numerose testimonianze storico-documentarie) che Federico II abbia scelto Foggia come sede idonea per fare erigere il suo imponente palazzo imperiale, in una terra dove l'imperatore svevo era  solito trascorrereg ran parte dei mesi più freddi dell’anno.
Il progetto del maestoso edificio fu affidato all’architetto Bartolomeo da Foggia. Le descrizioni del tempo ci descrivono un complesso esteso su un'ampia superficie, presumibilmente situato nei pressi dell’attuale via Arpi. La presenza di giardini, fontane, sculture ed interni costituiti
da ampi saloni rivestiti di marmi preziosi e che ad esso fossero annesse scuderie, magazzini e stalle,  rende solo in parte l'idea di quanta sontuosità regnava nella prestigiosa dimora del sovrano.
Come detto del palazzo imperiale oggi resta solo l'archivolto a cornice sporgente  ed un’epigrafe. Le distruzioni causate dalle varia calamità, in primis il terremoto del 1731 e i bombardamenti anglo-americani del 1943, ci consentono di "limitare" le testimonianze del palatium a questi due elementi architettonici che fino al 1943 erano posti sulla facciata di un palazzo della vicina Via Pescheria. A tal proposito, sotto il fornice centrale di Porta Grande una lapide testimonia "i salvataggi" operati per salvaguardare l'integrità di su questi due preziosi reperti.
Il portale, che secondo i calcoli dello studioso Leistkow era alto 7,38 metri e largo 3,20 metri, è costituito da un arco finemente scolpito a foglie di acanto ed impostato su due capitelli a forma di aquile (simbolo svevo).
Al centro del portale è posta la lastra epigrafica in marmo bianco con scritte in caratteri goticheggianti. L'iscrizione è distribuita su cinque righe sulla quale sono riportati i dati relativi alla costruzione del palazzo (giugno 1223), quelli relativi agli anni di regno e di impero di Federico II, il nome del protomagister Bartolomeo progettista ed esecutore dei lavori.



La trascrizione del testo dell'epigrafe è la seguente:


- Parte centrale del testo

A(nno) ab i(n)carnatio(n)e MCCXXIII m(ense) iunii XI ind(ictione) r(egnante) d(omi)no n(ostr)o / Federico inp(er)atore R(omanorum) se(m)p(er) aug(usto) a(nno) III et rege Sic(i)l(i)e a(nno) XXVI / hoc opus felicit(er) inceptum est p(re)phato d(omi)no p(re)cipie(n)te

- Prima cornice superiore
 
Sic Cesar fieri iussit opus istu[.] p(ro)to Bartholomeus sic construxit illud.

 
- Cornice inferiore


Hoc fieri iussit Federicus Cesar ut urbs sit Fogia regalis sede inclita imp(er)ialis.
 

 
 
 
 
 
       

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