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Costanza d'Altavilla


Costanza d'Altavilla nasce  nel 1154 da Ruggero II e dalla sua terza moglie, Beatrice di Rethel. Il padre non lo conoscerà mai in quanto muore, benché non anziano,  poco prima della sua nascita.
Dopo la morte dei suoi fratelli maggiori e del nipote Guglielmo II nel 1189, Costanza diventa l'ultima discendente della famiglia Altavilla, ereditando legittimamente il regno di Sicilia e di Puglia.
Un frangente storico carico di tensioni per lei a seguito dell'ostilità nutrita dai baroni siciliani che, nel frattempo, avevano riconosciuto nel nipote naturale Tancredi di Lecce il legittimo erede al trono. Una lotta che arrivò a costargli anche la prigionia a Salerno.
Il successivo matrimonio con Enrico VI di Svevia, quindici anni più giovane di lei , sarà determinante per l'acquisizione dell'Italia meridionale da parte della Casa sveva. E' da questa unione, infatti,  che nasce il tanto atteso primogenito Federico II il quale erediterà dal padre la corona imperiale e dalla madre la corona di Sicilia.



Costanza: la nascita di Federico II

Quando sul finire del 1197  Enrico VI  muore, Federico II è destinato al potere , ma la sua tenera età non gli consente di svolgere il suo ruolo di sovrano. E' così che Costanza assume la reggenza per il figlio, ma, sentendo vicina la sua morte, l'anno successivo decide di porre Federico sotto la tutela del papa Innocenzo III.
Un personaggio, comunque, quello di Costanza piuttosto trascurato dalla storiografia del tempo. I documenti storici che la riguardano non costituiscono materiale sufficiente per delinearne un quadro chiaro del suo personaggio. D'altro canto è lecito pensare quanto ingombrante sia stata la figura di suo figlio Federico II, vero e proprio uomo simbolo della dinastia sveva.
Di certo si può affermare che Costanza, pur conducendo una vita molto ritirata e pur essendo stata allevata in convento non prese mai il velo, come vuole una leggenda alimentata successivamente con la maturità politica di Federico II e la sua ferma avversione al potere temporale della Chiesa. Il partito guelfo, per avvalorare l'identificazione dell'imperatore con l'Anticristo, diffuse la leggenda della giovanile monacazione forzata di Costanza, in vecchiaia poi tratta, sempre con la forza, dal convento, per sposare Enrico VI e dare alla luce il figlio Federico II, contro ogni legge morale e naturale, di una monaca e di una vecchia.
Dante, che la cita in proposito in un canto del Paradiso, accetta la leggenda della monacazione, ma rigetta tutti gli aspetti negativi attribuiti ad essa dalla propaganda guelfa e fa di Costanza una dolcissima figura di vittima innocente.

 
 
 
 
 
       

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