ED
ORA METTICI DEL TUO
di Ferro
Domenica 16 Maggio 2010
Castelnuovo d’Elsa, ore 10.30
A.S.
La Stanza - Pol. Il Bastione 0
– 4
Razzauti Locci F. (Cappelli)
Locci G. (Perretti)
Adorni
Vezzosi Pandolfini
Magistà (Santini)
Pagliai
Dabraio
Pancanti
Simone Finisce,
quindi, anche questa stagione sportiva. I ragazzi
de La Stanza devono confrontarsi contro gli
arancioni de Il Bastione, squadra in piena lotta
per il salto di categoria. Bella pensata da parte
della Lega Calcio U.I.S.P. Tutti gli altri gironi
hanno terminato le rispettive fatiche,
nessun’altro incontro è previsto sul campo di
Castelnuovo, quindi perché non far giocare le due
contendenti proprio di Domenica? Così la Stanza
perde mister Mazzei, Mauro Massa e VDA Carriero,
chiamati obbligatoriamente ad assolvere
irrimandabili impegni familiari, ed il Professor
Novia, chiamato ad assolvere non si sa bene cosa.
Le abbondanti piogge di questa prima metà di
Maggio hanno combinato a dovere il terreno di
gioco elsano. Nel corso degli esercizi di
riscaldamento, Mimmo Dabraio guarda malinconico il
pantano regolamentare, si rivolge a Ferro Adorni
ed esclama sconsolato: “Ed ora, mettici del
tuo!”. Fischio d’avvio. I bastionesi vogliono
regolare immantinente la pratica. Prendono per la
collottola la formazione guidata da Cecco Cecconi
e la sbatacchiano a destra ed a manca. E meno male
che c’è Big Jim Vezzosi a turare tutte le falle
che si aprono nella retroguardia biancoverde. Il
Bastione fa la voce grossa e colpisce la base del
palo alla destra di Tommy Razzauti. I nostri,
comunque, si arroccano caparbiamente a difesa
della propria porta. La Stanza tiene, tiene, tiene
poi non tiene più. Ed incassa il primo colpo. Da
calcio d’angolo, si sviluppa un batti e ribatti
sul limitare dei sedici metri stanzini. Il
frangente viene risolto da un centrocampista in
arancio che scocca una bomba e spedisce il pallone
in rete. La sfida, per i nostri, è decisamente
faticosa. Nonostante l’impegno profuso da
Pandoro Pandolfini, Visuccio Pagliai e dal Magistà,
il gioco dei biancoverdi manca di consistenza e, là
davanti, Mimmo Dabraio e Roberto Simone sono
tenuti al guinzaglio dai difensori locali. Locali
che mancano di poco il raddoppio. In un paio
d’occasioni, da calcio piazzato, mandano la
sfera a fare la barba al palo della porta
stanzina. Sul fronte opposto, poco o niente.
Intervallo, decisamente benvenuto. E primi cambi
nello schieramento predisposto da mister Cecconi.
Escono Locci F., esausto come l’olio meccanico
di una Balilla d’epoca, ed il Magistà,
sofferente a causa di un risentimento muscolare.
Al loro posto, Chapeau Cappelli e Pistolero
Santini. Pronti? Via! Inizio della ripresa e
raddoppio arancione! Traversone dalla destra
dell’esterno bastionese, centravanti che si gode
la vicinanza del Cappe, se lo beve e manda il
pallone nel sacco stanzino. “Fuorigioco!” si
giustifica Chapeau. Il doppio passivo, forse
complice un lieve acquietarsi del ritmo degli
arancioni, rende i nostri un po’ più attivi.
Senza particolari spunti pungenti, comunque. Locci
G. lascia il posto a Domenico Perretti;
bentornato. I biancoverdi, inevitabilmente, si
sbilanciano in avanti e si espongono al
rapidissimo quanto micidiale contropiede del
Bastione. E Big Jim, sostenuto anche dal pubblico
amico presente sugli spalti, si esalta nel
soffocarne sistematicamente le continue fioriture.
Fino a che… Ancora dalla destra, arriva
l’ennesima cannonata che il Tommy riesce solo a
deviare. Il centravanti arancione (la riserva,
perché il titolare ha da poco lasciato il
rettangolo di gioco), sfrutta al massimo le
potenzialità di Chapeau, lo brucia (?) sullo
scatto e spedisce il pallone in goal.
“Fuorigioco!” bissa il Cappe, tra gli sguardi
di commiserazione dei compagni. Il terzo centro
non spegne l’ardore del Bastione. Ormai la
Stanza non ha più niente da dire. D’astuzia,
l’esterno sinistro in casacca arancione si
guadagna il penalty su Alberto Pancanti, oggi
schierato in copertura. Fortunatamente, chi batte
il rigore lo fa “alla stanzina” ed il pallone
finisce a lato del bersaglio. Poker neutralizzato?
No, solo rimandato. Traversone dalla destra,
nuovamente il centravanti avversario che si ribeve
il Cappe, senza chiederne il permesso, e palla di
nuovo alle spalle del Tommy. Il Panca per un po’
tace, poi sbotta: “Perché non lo chiami ora il
fuorigioco?”. E Chapeau si alza da terra ed
esclama, rivolto all’arbitro: “Fuorigioco!”.
Partita chiusa. Arriva, ora, la prima conclusione
dei biancoverdi degna di essere chiamata tale.
Visuccio Pagliai colpisce la sfera e la manda di
poco a lato del bersaglio. Due minuti di recupero,
poi il triplice fischio e la stagione corrente può
finire così in archivio. Tutto sommato,
quest’anno non è andata poi così male.
Terz’ultimo posto o, se preferite,
quattordicesimi con un bottino di quattordici
punti. Non sarà granché ma è molto meglio
dell’ultimo posto, considerata anche la media
anagrafica dei nostri. Arrivederci. Dimenticavamo.
A fine gara, con un diavolo per capello, il Panca
raggiunge gli spogliatoi borbottando: “Ci hanno
fatto tre goal in fuorigioco!” A chi domanda
lumi, l’asso di Santa Croce risponde:
“Chiedetelo al Cappe!” (f.a.)
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