ho appena letto le prime pagine web della
nuova stagione del glorioso G.S. La Stanza. Tale lettura mi ha fatto
venire voglia (non saprei spiegarmi il perché) di scriverLe qualcosa:
forse spero, nello scrivere a Lei, di riuscire a tirar
fuori qualcosa di quello che ho "dentro", di condividere con
qualcun altro quelle sensazioni che ormai da 19 anni mi fanno
compagnia.
Sono infatti ormai passati quasi quattro
lustri da quando, in un pomeriggio dell'estate 1984, io, Pepi, Marco
Scali e Paolo Teoducci ci siamo riuniti nel giardino di casa mia
ed abbiamo deciso di partecipare al campionato di calcio Uisp,
fondando la Associazione Polisportiva La Stanza. Avete letto bene:
"Polisportiva", perché l'idea era proprio quella di non
limitarsi al calcio (ed in realtà per un paio di anni abbiamo avuto
anche una squadra di basket).
Ricordo ancora perfettamente il nostro
debutto: campo di Cortenuova - La Stanza / G.S. Allende di
Montespertoli, tutti pronti agli ordini di mister Dante Ciampi. Nel
primo tempo, dopo una comprensibile emozione iniziale, prendiamo le
redini del gioco ed otteniamo un rigore. Si presenta sul dischetto il
nostro uomo di classe e capitano, Alessandro Milani: tiro parato.Dopo
pochi minuti però arriva il primo goal della nostra storia e (lo dico
con orgoglio) la firma è quella del centravanti, cioè la mia.
Nel secondo tempo controlliamo la partita
e riusciamo anche a segnare un secondo goal con Toni Masciotta, la
nostra guizzante ala destra, per il trionfo finale. Ricordo ancora il
clima a fine partita. Pensate un po': una squadra di ragazzini (età
media 19-20 anni) che gioca la sua prima partita nel miglior campo
allora disponibile, vince con 2 goal di scarto, pur sbagliando un rigore, e senza subirne. Ancora oggi mi risuonano nelle orecchie le
mitiche parole di Toni negli spogliatoi, appena finita la partita
"Ragazzi: d'ora in poi qualche partita perdiamola, altrimenti non
c'è gusto". Gli abbiamo dato retta e da quel pomeriggio del
Settembre 1984 sono passati molti goal (prevalentemente subiti) e,
soprattutto, molti volti. Dei tesserati del primo anno siamo ormai
rimasti in ben pochi: il sottoscritto, i mitici gemelli Locci (F.
& G.) ed il buon Enrico Fiumalbi. Molti volti sono dunque
cambiati, ma fortunatamente molti sono anche gli "atleti"
arrivati negli anni immediatamente successivi e che ancora oggi
figurano nei tabellini di gara. Io stesso faccio fatica a ricordare
tutti quanti: in ordine sparso (e per i più eterogenei dei motivi) mi
vengono in mente alcuni volti.Fra i vecchi Pepi e Simone C.B. (due
delle colonne iniziali), Alessandro Milani (il nostro vero uomo in più),
Fefè (bravura, culo e simpatia), il buon Toni "Caciotta".
Ma anche, fra quelli passati negli anni successivi, Alberto Ciampi (un
grande), il Donci, Beppe Telesca, Mario Rizzo, Maurizo
"Marocco"(uno di noi), il Cappelli, Claudio Del Moro. E come
dimenticare i vari mister: il mitico Dante, il Banana (45 minuti di
riscaldamento, 1 ora e quindici di esercizi, ma alla fine, ben 5
minuti di partitella a due tocchi), il famigerato Carnesecchi e
via via tutti gli altri. Tutti personaggi che, ognuno a suo modo, assieme
a tutti gli altri che ho dimenticato di menzionare (e spero nessuno si
offenda), hanno dato un contributo fondamentale a formare e cementare
lo spirito di questo gruppo.
Perchè alla fine quello che
contraddistingue la nostra squadra da tutte le altre ritengo sia
proprio questo: diciotto anni di molte sconfitte e poche vittorie non
hanno minimamente scalfito la nostra enorme voglia di divertirsi,
di stare assieme, di prendersi per il culo. La nostra forza risiede
nel fatto che ognuno di noi è perfettamente consapevole di tutto
questo ed apporta, secondo le proprie caratteristiche e
peculiarità, il proprio contributo all'assieme. Molti dei ragazzini
del debutto a Cortenuova sono oggi dei padri di famiglia. Io sono uno
di questi e qualcuno di voi mi avrà sentito dire che per scherzo ho
detto a mia moglie Anna che smetterò non appena inizierà a giocare
con noi Leonardo (che ora ha due anni). In realtà, in cuor mio, non
scherzo più di tanto e ciò per due motivi: vorrei che la nostra
avventura continuasse ancora a lungo e, soprattutto, vorrei che anche
mio figlio provasse la sensazione di sentirsi parte di un gruppo. Come
me.
Sperando di non aver annoiato (e di non
essere stato troppo melenso), con affetto ed orgoglio
in questo periodo sono evidentemente in vena
"scribacchina" e ho pensato che quella delle "lettere del
Capitano" potrebbe diventare anche una rubrichetta settimanale (sempre
che sia disposto ad accoglierla nelle Sue pagine).
Intanto Le espongo di seguito alcune
riflessioni in libertà, senza alcun nesso logico fra loro.
1) Innanzitutto i miei complimenti per il nuovo
look del nostro sito, veramente gradevole! Credo sia fondamentale cercare di
rendere il nostro sito sempre più
interessante e ricco, grazie al Suo lavoro ed alla collaborazione di noi
navigatori, che dobbiamo renderci sempre più partecipi inviando i nostri
contributi.
2) Buona la prima ! E' questo il commento che a
mio parere meglio riassume l'esame della ns. prima esibizone stagionale. Un
buon pareggio, per di più per 0 a 0, che per noi è un risultato ancora più
significativo per non aver subito reti. Un pareggio del tutto meritato, grazie
al contributo di tutti.
3) Nei "tutti" di cui sopra intendo
soprattuto ricomprendere coloro che non sono scesi in campo o che hanno
potuto giocare ben poco. Precisato che la formazione ed alcune indicazioni
sulle sostituzioni mi erano state date da Stefano Tofani, non posso nascondere
l'imbarazzo che ho provato nel sapere fin dall'inizio di non potere far
giocare almeno due persone. In più c'era la difficolta di mixare i nuovi
arrivati con i più noti vecchietti, si doveva trovare un libero, dovevo
tener conto degli allenamenti fatti senza far incavolare nessuno, ma allo
stesso tempo mi sembrava anche importante cercare di ottenere un buon
risultato per darci morale (e spesso le troppe sostituzioni, indipendentemente
da chi entra e chi esce, sono dannose). Vi confesso che ho passato il primo
quarto d'ora del secondo tempo a pensare a quali sostituzioni fare,
dimenticandomi del tutto che ero in campo per giocare e credo di avere
cambiato idea almeno cento volte.
4) Una ultima osservazione: la ringrazio per il
buon 6,5 che mi sono trovato in pagella. Credo francamente che sia troppo
generoso per quanto ho fatto. Mi auguro però, da buon motore diesel, di poter
migliorare nelle prossime partite, sperando anche di poter ricevere qualche
pallone in più da potere rigiocare.
le confesso che la nostra prima debacle annuale mi
ha istintivamente portato a ritenere più comodo "dimenticarmi" di
inviarLe le mie riflessioni settimanali. Poi ho riflettuto ed ho capito
come invece sia ancora più importante delle altre volte che ognuno di
noi cerchi di trarre qualcosa di positivo dalla lezione ricevuta.
Leggendo le Sue rubriche ho trovato di condividere
appieno i giudizi da Lei espressi: dobbiamo analizzare quanto successo,
trovare delle spiegazioni e, per quanto possibile, intervenire per trovare
delle soluzioni.
Nell'intervallo della partita il buon mister
Tofani, evidentemente impotente di fronte alla disfatta cui stava assistendo, ha
alzato la voce chiedendo più grinta, nel vano tentativo di scuoterci.
Come ben sapete io ho un opinione diversa, dato
che sono convinto che nessuno di noi in campo risparmi anche una solo goccia
di energia. I ns. evidenti limiti dipendono da fattori oggettivi e
difficilmente modificabili che brevemente riassumerei in due parole: piedi
ed età. Ahimè
nessuno di noi è dotato di piedi particolarmente raffinati e questa è una tara
che ha sempre contraddistinto la ns. squadra. Tale problema si è ovviamente
aggravato col passare degli anni: fino a qualche campionato addietro sopperivamo
alle ns. deficienze tecniche con l'agonismo e la corsa, sfruttando i ns. ancor
giovani muscoli. Adesso ciò non è più possibile, dato che ogni volta paghiamo
una differenza notevole in età media degli atleti.
Ebbene l'unica soluzione che sono riuscito a
trovare è la seguente: dobbiamo usare il ns. "muscolo" più
allenato, quello in cui non siamo e non dobbiamo essere
inferiori a nessun altro e cioè il cervello. Sono ormai da anni convinto che
l'unica arma che abbiamo è quella di sopperire con l'intelligenza alle ns.
lacune fisiche e tattiche. Se pensiamo di metterla sul piano fisico andremo
senz'altro incontro ad ulteriori disfatte come quella di ieri, perché
gli altri vanno più veloci di noi e anche mettendoci tutta la grinta di questo
mondo non riusciremo a fermarli. La ns. arma deve essere quella della consapevolezza
di tutto ciò: possiamo sopperire alle ns. lacune con l'ordine, la calma,
la disposizione in campo, le sostituzioni nel corso della partita. In
questo senso sarà fondamentale il contributo del mister, sia negli allenamenti
(in cui a mio parere dovremmo curare di più la parte "tattica")
sia durante la partita, in cui credo sia fondamentale che ci sia qualcuno che guidi
costantemente chi è in campo e che intervenga immediatamente con spostamenti di
uomini e/o sostituzioni laddove è evidente che c'è bisogno. Non ci serve
Sacchi, ma un preciso punto di riferimento e credo che Stefano, con qualche urlo
in meno durante l'intervallo e qualche suggerimento in più nel corso della
partita, possa svolgere egregiamente questo compito.
Buone cose, cumpa' !
8/10/02
Il capitano
P.S. Preciso ovviamente che nel caso del
Presidente, onde evitare spiacevoli episodi di sodomia in campo, il muscolo
che ho invitato ad utilizzare non sarà quello per lui più allenato
(detto anche terza gamba), ma il secondo.
Alla faccia del pareggio !
La partita di sabato scorso mi ha
"ispirato" tutta una serie di riflessioni, anche assai contrastanti
e stridenti fra loro. Provo a spiegarmi meglio.
Il primo sentimento è certamente quello della
delusione: ci capita talmente di rado di poter vincere un partita, che quando
ti vedi sfuggire la vittoria mentre la stai finalmente raggiungendo, non può
che restarti l'amaro in bocca.
Allo stesso tempo però ho pensato che abbiamo
avuto un altro indizio (e siamo al secondo su tre partite) che quest'anno
possiamo dire la nostra e toglierci qualche soddisfazione sportiva in più.
Poi ho anche pensato a quelle piccole polemiche
che sono emerse: dalla reazione di Mimmo per la sostituzione, alla discussione
negli spogliatoi fra il sottoscritto (uno dei soliti noti) ed il Panca (e
questa si che è una notizia) da una parte ed il mister dall'altra sulle
"colpe" del pareggio. Ho pensato che Mimmo è stato un po' infantile
e che il mister ha sbagliato le sostituzioni.
Poi però, riflettendo, mi sono anche detto che
Mimmo si incazza perché comunque ci tiene a giocare e ad essere uno dei
nostri e se ha saltato tutta la preparazione a causa
dell'orario, poi non è mai mancato agli allenamenti a Montrappoli (anche
quando il Milan delle meraglie furoreggiava in TV).
E se il mister ha inserito Tizio piuttosto che
Caio (che magari io avrei ritenuto più utile in quel momento) lo ha fatto
sicuramente per un buon motivo, che magari a me può sfuggire o posso non
condividere, ma che rimane un buon motivo.
Che dire poi di Coli: un fallo inutile quando la
palla la avevamo noi, una ammonizione ed un fallo da rigore del tutto inutile
e da veri polli, costatoci la vittoria.Poi però ho pensato che anche lui,
come tutti gli altri, non ha fatto altro che buttare sul campo tutto quello
che aveva, mettendo tutta la grinta che aveva in corpo come il mister gli
aveva chiesto. Andrà meglio alla prossima.
Alla fine di tutti questi
"ragionamenti", con il mio limitato cervello che già iniziava a
fumare, mi sono detto: "Ma insomma ci siamo divertiti, nessuno si è
fatto male, ci siamo fatti la nostra bella discussione polemica, poi un
bel dibattito post partita al Bar mentre sgranavo un bel panino con
porchetta e salsa di melanzane annaffiato da birra media, mercoledì ci
aspettano di nuovo Montrappoli ed il Barone e spero fortemente che ci
facciano giocare sabato, visto che domenica dovrò andare a riprendere mia
moglie che verrà dimessa dall'ospedale e quindi dovrei saltare la
partita".
Insomma chi se ne frega del pareggio. Tanto i
migliori restiamo noi.
tutti coloro che nel corso degli anni sono entrati
a far parte del mondo "La Stanza" hanno avuto la opportunità di
verificare quanto sono "rompicoglioni" in campo, avendo il piacere
di apprezzare le mie urla per un passaggio sbagliato od un tiro mancato.
Credo, o almeno spero, di avere invece più
self control una volta smesse le scarpette, quando probabilmente riesco a
far arrivare una maggiore ossigenazione al cervello.
Ecco, una volta che riesco a vedere le cose a
mente fredda, riesco quasi sempre a giustificare molte cose ed a trovare un
buon motivo per capire e comunque apprezzare quanto successo.
Questa settimana devo invece confessare di avere
serie difficoltà a non essere polemico anche a bocce ferme.
Insomma questa sconfitta non mi è proprio
piaciuta. Per meglio dire più che per la sconfitta in se (della quale tutto
sommato me ne frega davvero poco) non mi sono piaciute alcune cose che le
hanno fatto da contorno, prima e durante. Per una volta spero davvero di
riuscire ad emularLa e ad attingere allo spirito della Sua meritoria rubrica
"Senza Peli sulla Lingua". Ed allora vado.
1) Spero che prima o poi riusciremo a fare degli
allenamenti in cui proveremo a fare qualcosa di utile per le partite. Non propongo
certo di provare degli schemi, che al ns. livello sono ovviamente
irrealizzabili: credo anche che non abbia molto senso parlare di 5-3-2
piuttosto che di 4-4-2 o di 5-4-1. Credo che l'unica cosa sensata da fare
il mercoledì sia quella di verificare chi ci sarà alla partita
successiva ed in base a questo provare ad impostare una formazione che deve
necessariamente tenere conto delle caratteristiche di chi giocherà. Credo che
questo sia fondamentale e faccio due esempi che penso possano rendere l'idea:
non possiamo pensare di sostituire a centrocampo Alberto e Massimo con
Maurizio e Coli come avvenuto a Capraia, oppure Massimo, Aurelio e Roberto con
Maurizio, Daniele e Leonardo, come avvenuto sabato scorso. Secondo me si è
trattato di due suicidi veri e propri, ma non perchè chi è entrato è
peggiore di chi è uscito, ma semplicemente perchè i nuovi entrati
non avevano le caratteristiche necessarie per giocare nei ruoli in cui sono
subentrati. Coli a Capraia e Daniele a Villanova mi sono sembrate due
anime perse, in grave difficoltà a capire cosa dovevano fare. Garantisco che
sabato scorso per ben tre volte ho visto Daniele (non ancora
diciannovenne ed entrato in campo da pochi minuti) corricchiare
stancamente dietro al numero quattro avversario che si lanciava nella ns. area
ed io, noto muccone trentasettenne, pur rientrando da più lontano
di Daniele, sono riuscito a superarlo in velocità. Faccio un altro
esempio: Giovanni, a mio parere, in questo momento deve giocare sulla fascia
sinistra, perchè se viene messo in marcatura ha delle difficoltà, rischia
brutte figure ed è poi lui il primo ad essere dispiaciuto.
Sono convinto, anzi sicuro, che sia Coli che
Daniele, così come tutti quanti, hanno messo tutto l'impegno, e credo che le
loro difficoltà siano derivate dal ritrovarsi in un ruolo in cui erano
totalmente spaesati.
Sono convinto che debba essere il mister ad
utilizzare ciascuno di noi secondo le proprie caratteristiche, non
chiedendoci cose che non sappiamo fare e modellando la squadra non sul 4-4-2,
5-3-2 etc., ma su chi è in quel momento in campo. E questa attenzione deve
essere ancora maggiore nel fare le sostituzioni, che devono essere fatte
perchè è giusto che tutti si divertano, ma che devono consentire di non
stravolgere la squadra.
2) Vorrei spendere due parole per Leonardo,
Enrichetto e Roberto, che, pur avendo svolto per intero la preparazione,
finora hanno davvero giocato poco, senza per questo fare alcuna polemica. In
particolare mi ha colpito l'atteggiamento estremamente corretto di Leonardo,
che credo abbia fatto ricredere più di qualcuno che in passato l'aveva
criticato.
3) Grande l'idea della rubrica "Dietro
la lavagna", di cui mi pregio di essere il primo ospite ( a proposito,
chiedo scusa a tutti per il rigore fallito).
4) Mi permetterei infine di rimarcare la
prova del Presidente, che dopo aver giocato due minuti in tre partite, ha
chiuso benissimo la fascia destra, non facendo rimpiangere l'assente Giole.
Grande Locci F..
spero che il suo provocatorio commento telegrafico
alla partita della settimana sia poi seguito da un dibattito un po' meno
stringato all'allenamento di stasera. Trovo infatti che la provocazione possa
essere anche molto utile, purché non rimanga fine a se stessa e sia invece
seguita da un confronto verbale, se necessario anche duro, alla presenza
"dell'assemblea" degli associati. Non vorrei scadere nella
deformazione professionale, ma credo sia opportuno ricordare che la nostra è
una associazione senza fini di lucro, il cui unico scopo è quello di
soddisfare gli interessi degli associati. L'organo sovrano della associazione
è l'assemblea, in cui ognuno ha il diritto/dovere di far valere le proprie
ragioni. E' l'assemblea che nomina gli organi direttivi, ai quali deve dare
anche le direttive per la gestione dell'associazione. Detto questo credo
davvero sia fondamentale recuperare l'importanza del momento collegiale,
ovverosia dell'allenamento del mercoledì. Secondo me è importantissimo
dedicare ogni volta anche pochi minuti ad una chiaccherata fra di noi per
esaminare la partita precedente, ma soprattutto per affrontare qualsiasi tipo
di problema possa essere emerso e per far si che ognuno di noi tiri fuori
tutto ciò che ritiene non vada bene. Non devono esistere vecchi e nuovi,
capitani o senatori, persone che debbano avere più voce in capitolo di altri.
E' logico che chi, come me, fa parte della squadra da sempre, possa in qualche
modo costituire un punto di riferimento, ma questo non da né a me né a
nessun altro più potere degli altri. Dunque chiunque ha un problema lo
deve affrontare assieme agli altri parlandone all'allenamento e
sicuramente potremo trovare tutti assieme una soluzione. Non permettiamo che i
problemi covino sotto la cenere e poi diventino ancora più grossi, col
rischio di arrivare a soluzioni traumatiche.
La nostra vera caratteristica è sempre
stata proprio quella di essere la squadra di un gruppo e questo ci ha sempre
distinto da molti altri. Perdere qualcuno perchè non si sente parte del
gruppo sarebbe la nostra peggiore sconfitta.
Questa settimana mi trovo a dover commentare
quella che ritengo sia la ns. peggiore sconfitta da qualche anno a questa
parte. Spero solo che ancora il "risultato della partita"
sia recuperabile e possiamo ancora rientrare in gara. Avete letto
bene: spero che possiamo ancora recuperare. Adesso sicuramente penserete
che stia scrivendo queste righe dopo aver bevuto qualche bicchierino di
troppo, ma vi sbagliate. La sconfitta cui mi riferisco non è certo quella
con l'Atletico Ribes (che anzi trovo che sia stata perlomeno
dignitosa), ma quella derivante da quel "MI RITIRO" che ho letto
aprendo il ns. sito lunedì sera.
Chi ha avuto la pazienza e la bontà di
leggere anche le mie precedenti esternazioni, avrà potuto constatare che
proprio la settimana scorsa avevo invitato tutti a far si che evitassimo
il rischio di dover perdere qualcuno per la strada. Me la sono gufata ed
ecco che Marcone ci annuncia la sua volontà di limitare la sua presenza
al mercoledì. Credo e spero di aver capito il perchè di questa
scelta, nella quale non ho trovato nulla di polemico ed anzi ho trovato le
parole di Marco addirittura commoventi (figuratevi quando ho letto i
riferimenti al primo allenamento del mio Leonardo). Però, in tutta
sincerità, devo dire a Marco (augurandomi che la cosa lo possa interessare)
che questa scelta io non la condivido. Sperando di non cadere per
l'ennesima volta nel melenso, vorrei ricordare a tutti che la ns. squadra
è una strana miscela di componenti, ognuno dei quali è fondamentale per
il funzionamento del motore. Se perdiamo componenti la miscela si impoverisce
e tutto il ns. motore perde colpi. Mi rendo conto che capitano
momenti in cui qualcuno degli elementi, per i più vari dei motivi, ha
la sensazione di sentirsi come depositato sul fondo del contenitore e per
niente essenziale al funzionamento del ns. motore. Niente di più falso:
in questi casi occorre solo dare una bella agitata al contenitore in
modo che tutti i componenti si riamalgamino bene fra loro ed il
motore ritroverà tutto il suo sprint. La similitudine fa un po'
pena, ma spero che possa servire a far riflettere Marco sulla
sua scelta e più in generale a tutti quanti: credo infatti che qualsiasi
problema si possa risolvere solo parlandone assieme e che in ogni
caso valga la pena, prima di prendere decisioni drastiche, di discutere,
se necessario anche aspramente, per provare a trovare una soluzione.
Mollare senza provare a combattere è una
sconfitta: per tutti.
Marco, Ti prego: ne perdiamo già tante,
almeno questa evitacela.
Dopo qualche settimana di riflessioni serie,
questa volta vorrete sopportare qualche pensiero vario in libertà (e per
lo più si tratta di bischerate):
1) "Chi l'ha visto?": credo che la
trasmisisone di Rai Tre sia rimasta l'ultima speranza per ritrovare la ns.
cara amica dispersa. Ovviamente mi riferisco alla "Penna di
Ferro": della seguitissima rubrica del ns. caporedattore non si hanno più
tracce ormai da molti mesi. L'unico ricordo che ci rimane è ancora l'icona
che la introduceva e che ancora oggi appare sulle pagine del ns. sito. Sui
perchè di tale sparizione circolano varie voci, nessuna delle quali è stata
però ufficialmente confermata: si dice che una talpa appositamente
infiltratasi all'interno della squadra abbia convinto il buon Ferro a passare
alle pagine di "Repubblica". Altri ancora lo danno per assunto a
"Gay TV". Altri ancora (ma questa appare la meno convincente delle
spiegazioni) dicono che si tratterebbe di un banale inconveniente tecnico
dovuto a non meglio precisati problemi di hardware e software. Noi tutti ci
auguriamo che il ns. amato opinionista torni prestissimo ad impreziosire le
ns. pagine web con i suoi articoli, invitando il ns. direttore a non badare a
spese pur di trattenerlo (ed il ns. editore Locci F. ha già autorizzato
in tal senso l'amministratore delegato Locci G.).
2) A proposito di Locci G.: vorrei spendere
due parole su di lui. Questa è certamente una delle stagioni in cui il ns."Ciuffo
Dimas" ha giocato di meno. In particolare, nelle occasioni in cui ho
dovuto sostituire il mister (ed apporfittando del rapporto che ci lega), lo ho
praticamente sempre relegato in panchina. Il buon Giovanni non ha mai fatto
una piega, dimostrandosi anzi sempre disponibile e sereno ed offrendosi più
volte di fare il guardalinee. Vorrei almeno dirgli grazie.
3) Infine una ultima considerazione sul voto da me
ottenuto nell'ultima pagella. Ho finalmente capito come ottenere ottimi
giudizi: devo giocare da centropanchina metodista o, al massimo, da ala
tornante sul secchio. Inviterò anche il mister a riflettere su tale mia nuova
collocazione tattica.
Complimenti a tutti per il pareggio di domenica
scorsa e ci vediamo a Fontanella alla partita di sabato prossimo (in
cui è estremamente gradita la presenza di Marcone).
13/11/02
Il capitano
Passata
é la tempesta
E' stato un week end all'insegna dell'arbitro
Caprì. La partita di sabato scorso è infatti stata decisamente
caratterizzata dal passaggio della tempesta "Caprì".
L'ineffabile arbitro "illusionista" ha oscurato i nostri cieli, portando
con se tuoni e fulmini. Ma, come sempre accade, passata la tempesta torna il
sereno ed a ben guardare i danni prodotti non sono poi così gravi. Qualcuno
di noi, compreso il sottoscritto, avrà modo di riposarsi per un turno, ma
almeno chi scenderà in campo avrà qualche tifoso in più in tribuna.
Ho trovato l'articolo di commento di Beppe
fantastico, una vera e propria summa dello "Stanza - pensiero".
Assieme a Marco abbiamo provveduto a far sapere a chi di dovere quanto
successo sabato, ma credo che niente potrebbe far capire al Caprì la
portata della sua impresa di sabato meglio della lettura dell'articolo di
Beppe.
Lasciando definitivamente bollire il Caprì nel
suo brodo, vorrei scendere per una volta in considerazioni tecniche che,
a mio parere, emergono dall'analisi della partita di sabato scorso. Credo che
ancora una volta sia emersa la necessità di provare nuove soluzioni per
rafforzare il centrocampo: anche con il Noi d'Avane io e Massimo ci siano
trovati a fare il torello a centrocampo, presi in mezzo dai più numerosi
avversari. A mio parere è necessario rinunciare all'idea di terzini di spinta
e gioco sulle fasce a favore di "schemi" più semplici, ma più
adatti alle nostre caratteristiche e possibilità. Come avrete capito sono un
fautore della difesa con libero e tre marcatori ad uomo, con un
mediano-difensore davanti alla difesa che vada a coprire sulle avanzate
dei centrocampisti avversari, con tre centrocampisti centrali che impostino
(svariando anche sui lati) ed aiutino anche a difendere, ma che non
abbiano l'assillo della marcatura e con due punte fisse. Il tutto adattando lo
schieramento in base alle caratteristiche di chi volta per volta scende in
campo.
Ho così lanciato la mia proposta: mi piacerebbe
aprire un "dibattito" on line in proposito ed in ogni caso credo e
spero che ne potremmo parlare tutti assieme all'allenamento.
Buone cose.
19/11/02
Il capitano
Sputiamo
il rospo
Nelle passate settimane l'impegno di
buttare giù qualche riga per la rubrichetta che il ns. direttore mi
ha benevolmente concesso si è in realtà rivelato per me soprattutto
un divertimento e devo dire che gli articoletti che ho
"partorito" mi hanno portato via poco tempo, dato che il
loro contenuto mi usciva di getto. Questa settimana invece è per me
particolarmente difficile riuscire a decidere cosa scrivere, ma non
perchè mi manchino gli argomenti. Il problema è semmai opposto: mi
frullano per la testa un bel po' di cose che però, per un motivo o
per l'altro, ho un certo timore a tirare fuori. Ma, proprio per quanto ora
scriverò, il timore va vinto e dunque beccatevi quanto segue.
La visione della partita di domenica
scorsa mi ha francamente preoccupato e non tanto per l'esito sportivo,
quanto per come è maturata e per le ripercussioni sul morale che mi
è sembrato di cogliere in campo e negli spogliatoi.
Ho anche cercato di fare la giusta
"tara" alla mie valutazioni, tenendo conto del fatto che ho
visto la partita dalla tribuna (dove tutto sembra più nero di quanto
appaia in campo), ma anche così non ho potuto fare a meno di pensare
che la gara di domenica sia stata davvero disastrosa. La cosa mi ha
molto disturbato: anche se siamo sui campi da gioco ormai da 19
anni non riesco francamente a pensare all'idea che ci possa
essere una fine della ns. avventura. Proprio per questo l'aria che si
respirava domenica non mi è piaciuta per niente. Dopo un primo tempo
in cui ho almeno visto e sentito qualcuno incavolarsi per quanto stava
succedendo, nel secondo tempo ho visto solo rassegnazione, quasi come
se ormai accettassimo come un fatto ineluttabile la sconfitta. Ho
avuto la sensazione che tutti continuassero comunque ad
impegnarsi, senza però metterci più la necessaria cattiveria (e non
mi riferisco certo al fatto di commettere o non commettere falli).
Sono il primo a rendermi conto che, quando giochiamo, con i miei urli
rompo i coglioni, ma sinceramente domenica scorsa avrei voluto sentire
urlare qualcuno di quelli in campo, avrei voluto vedere una reazione,
anche scomposta, ma comunque una reazione. Trovo che rassegnarsi ed
adagiarsi sull'idea di perdere tutte le partite sia per noi
pericolosissimo: sarebbe sicuramente l'anticamera della fine. Allora
non rimane altro da fare che reagire. Tiriamo fuori tutto quello che
non va, dimenticandoci per una volta della diplomazia. Il mercoledì
all'allenamento sembra che tutto vada sempre bene, dato che nessuno ha
mai niente da dire. Poi però nei commenti a gruppetti sento che la
tal cosa non va bene, che bisogna cambiare il centrocampo, che la
difesa o l'attacco dovrebbe giocare così oppure che "Vorrei
giocare nel tal ruolo piuttosto che nell'altro" o "Tizio non
me la passa mai". Ho scritto più volte che la ns. peggiore
sconfitta sarebbe perdere qualcuno per la strada e di questo rimango
convinto. Ma questa convinzione non può prescindere dall'onestà e
trasparenza dei rapporti: in tutta sincerità io non riesco
a far buon viso a cattivo gioco. Se penso che qualcuno stia sbagliando
qualcosa credo che la cosa migliore e più onesta che possa fare sia
quello di dirglielo in faccia. Innanzitutto questo qualcuno mi potrà
spiegare il suo punto di vista ed eventualmente convincermi che
sono io che sto sbagliando oppure potrà tenere conto del
mio parere. Potremmo anche mantenere opinioni diverse, ma il
rapporto sarà comunque chiaro ed onesto. Capisco perfettamente che fare
polemiche è faticoso e che è molto più semplice soprassedere ed
ingoiare il rospo. Però la squadra è (e deve restare) un
divertimento e se anche qui dobbiamo ingoiare rospi il divertimento
finisce e, con lui, la squadra.
26/11/02
Il capitano
La svolta
Toccato il fondo non si può che risalire. Spero
che questo motto si riveli valido anche per noi. In realtà il
timore che ho è che in realtà a stare sul fondo ci si possa anche
rassegnare. Dopo la sconfitta con il Vento Mediceo speravo proprio in
una giornta di riscossa. Oltretutto il Casenuove si era rivelato anche
come un avversario adatto ad una giornata di gloria. Invece siamo a
commentare una ennesima sconfitta per 3 a 0. Sabato in campo si è vista
una squadra un po' più votata all'attacco rispetto alla domenica
precedente, ma credo che ciò sia stato dovuto soprattutto alla
pochezza dell'avversario che ha consentito una dignitosa reazione
dopo i due goal subiti, ma la sostanza non è cambiata di molto.
Metteteci la sfortuna (un paio di goal evitabili, la traversa colpita
etc...), il campo ai limiti della praticabilità, qualche assenza, ma di
fatto la ns. è stata complessivamente una partita moscia, spenta, senza
alcun particolare sussulto. Subiti i due goal dopo pochi minuti ci siamo
quasi rassegnati alla ns. sorte, svolgendo ognuno il suo compitino con
impegno, ma senza quella svolta che sarebbe
stata necessaria.
Ebbene credo che a questo punto sia
necessaria proprio una "Svolta". Quando parlo di svolta
però non penso a Stefano Tofani o, meglio, non solo a lui. La svolta
deve essere quella auspicata dal Barbiere di Siviglia: è il GRUPPO
che si deve scuotere, che trovare unità di intenti e, soprattutto,
nuovo entusiasmo per reagire a questo sentimento di rassegnazione che
sta prendendo il sopravvento. A mio parere occorre che Stefano provi a
cambiare qualcosa nelle formazioni, ma, soprattutto, che cerchi di
trovare la miccia per far esplodere dentro di noi la rabbia necessaria
per reagire. Ma ancora più importante è che noi tutti ci rendiamo
conto che non dobbiamo lasciarci andare alla deriva e che dobbiamo
trovare la forza e la voglia di invertire la rotta. Ci si può
anche divertire (e molto) pur perdendo, ma non come sabato scorso quando
la squadra che ci affrontava era complessivamente scarsa, nessun
avversario era particolarmente forte o stronzo, l'arbitro è stato
bravo e non ci ha affatto svantaggiato e noi eravamo in diciotto. Quando
si perde la "colpa" deve essere di qualcosa o qualcun altro:
nelle ultime settimane invece la "colpa" delle sconfitte è
stata solo nostra.
05/12/02
Il capitano
Aiuto:
Non mi diverto!!!!
Vi confesso che questa settimana non ho nessuna voglia di scrivere qualcosa per la mia rubrichetta settimanale, tanto che fino a pochi minuti fa avevo pensato di "dimenticarmi" per una volta di farlo. Il motivo di questa mia cattiva predisposizione sta nei pensieri che mi passano per la testa da un po' di tempo in relazione alla ns. squadra. Devo ammettere che d'istinto in questo momento mi verrebbe di essere molto critico e polemico, per la serie "l'è tutto sbagliato; l'è tutto da rifare". Il cervello, seppur limitato, mi dice invece di cercare con calma soluzioni e soprattutto di essere costruttivo. I miei problemi credo che si possano riassumere in una frase: "Non mi diverto". Quello che intendo dire è che da alcune settimane ho la sensazione che la partita del sabato o della domenica non mi dia più quel divertimento che mi aveva sempre dato. Ma ancora di più mi preoccupa il fatto che ho la sensazione che la cosa non valga solo per me, ma anche per altri. Spero che le mie sensazioni siano del tutto sballate, ma il timore che non sia così è molto forte.
Quasi senza rendermene conto mi sono trovato un po' nella situazione che aveva spinto non molto tempo addietro Marco ad annunciarci la sua voglia di ritirarsi. Io purtroppo per voi, non ho intenzione di ritirarmi, ma la sensazione che sto provando non mi piace per niente.
A questo punto dovrei per l'ennesima volta elencarvi i motivi per cui ritengo necessario fare una bella
chiacchierata fra di noi, ma credo di avervi già annoiato in proposito abbastanza (e questo è il motivo per cui ritenevo fosse una soluzione più comoda evitare di scrivere qualcosa).
Però ho pensato che fosse utile, anche a costo di essere noioso e ripetitivo, ribadire ancora una volta questa mia esigenza e voglia di cambiare qualcosa per far si che anche la partita del sabato e della domenica tornino ad essere, così come accade ancora per l'allenamento del mercoledì, una occasione di divertimento.
Ogni aiuto in proposito sarà molto ben gradito.
10/10/02 Il capitano
Grazie Dopo un lungo silenzio (ed invogliato anche
dal ns. amato Direttore che ha invocato il ritorno alle vecchie e buone abitudini di contribuire ad
arricchire le pagine del ns. sito) torno questa settimana ad annoiarvi con le mie banalità.Il mio
silenzio è figlio di diverse madri.In un primo momento è stato polemico e diplomatico allo stesso
tempo: sono a tutti note le burrascose vicende della partita prenatalizia a Villanova e sinceramente
ho preferito evitare di rischiare di infilarmi ancora in qualche ulteriore polemica, che oltretutto
sarebbe stata inutile e deleteria, come poi hanno dimostrato anche le partite successive.
Poi, emulando il buon Ferro,
ho avuto i miei problemi tecnici: trasferendo il mio studio mi sono ritrovato senza possibilità di
collegarmi ad internet da lavoro, data la cronica lentezza della Telecom che in oltre due mesi non
ha ancora trovato il tempo di venire ad installarmi la linea ADSL che avevo richiesto a fine
novembre.
Infine la malattia di babbo,
che mi ha portato via un bel po' di tempo e di energie nervose.
Ma è proprio da quanto
successo a mio babbo che è nata la "necessità" di tornare a scrivere qualcosa sul
ns. sito: ho sentito il bisogno di trovare il modo di dire a tutti voi GRAZIE.
La morte di una persona cara certamente ci rende più vulnerabili e bisognosi di gesti di solidarietà,
ma io ho avuto la fortuna di essere addirittura inondato dall'affetto di tutti quanti voi.
Tutti, nessuno escluso, vi siete fatti sentire con me, personalmente, per telefono, con
telegrammi e messaggini. Vedervi arrivare a casa mia in gruppo mercoledì sera, rinunciando agli
allenamenti, mi ha sinceramente commosso e vi garantisco che anche mia mamma e mio fratello sono
rimasti colpiti. Ed anche al funerale eravate davvero in tanti.
Vi assicuro che la vostra
partecipazione mi ha aiutato e mi aiuta a vivere meglio questo momento. Certamente nulla e nessuno
mi potrà restituire babbo in vita, ma sentirsi circondati da tanto affetto ti da una carica
importante per superare il dolore.
Come a volte mi avrete sentito
dire (e come credo facciano tanti altri babbi), il mio ha sempre bonariamente osteggiato la mia
passione per la Stanza, dandomi spesso del bischero perchè a quasi quaranta anni, con due figli a
carico e la buzzetta, vado ancora a rincorrere un pallone su campi sterrati. Ebbene sono sicuro che
babbo, se in questi due giorni dopo la sua morte ha potuto vedere e sentire "da lassù"
quanto avete fatto per me, ora avrà ben chiaro il perchè di questa mia passione. E sono convinto
che domani, nonostante si giochi contro il Biccimurri, dove lui era nato, sarà in tribuna
d'onore a tifare per noi.
01/02/03 Il capitano
Finarmente
c'hanno aridato er sito ! (ma
se possibile aridatecelo completo)
Dopo lunga e penosa attesa
finalmente il ns. amato Direttore Beppe è riuscito a ridare vita al ns. sito, seppur in
versione ridotta. I circa due mesi passati con quel simpatico "La Stanza - Atletico
Ribes 0 - 5" che appariva ogni volta che mi connettevo mi sono sembrati davvero lunghi. Le
ns.pagine sono infatti diventatate per me (ma a giudicare dal numero di accessi al sito credo che
valga lo stesso anche per altri) una piacevole compagnia e quasi ogni giorno faccio la
"capatina" per vedere se c'è qualcosa di nuovo da leggere. Durante il periodo di
black out ho anche inviato un paio dei miei polpettoni, pur sapendo che quasi certamente non ci
sarebbe stato modo di "pubblicarli", ma non ho saputo resistere alla tentazione di provarci,
in particolare modo quando c'era da celebrare la ns. prima vittoria (e, per chi proprio non avesse
di meglio da fare nella vita, vi avviso che ho di nuovo inviato quella "lettera" al
Direttore, che forse la vorrà ancora pubblicare). E poi quanto mi manca il Fantacalcio:
quel Cicciogoal in testa è un onta da lavare se non vogliamo che i gobbi vincano anche in
questo caso con l'unico juventino della ns.squadra. Spero che presto si possa tornare ad una
edizione completa e per dare il mio piccolo contributo ho deciso di tornare ad
annoiarvi con le mie bischerate.Sono due gli elementi che hanno caratterizzato questo periodo di "buio":
il campionato di calcio ad 11 che volge al termine ed i preparativi per il torneo di calcetto
prossimo ad iniziare.Andiamo per gradi.Il campionato di calcio ad 11 ha fatto registrare due picchi
positivi e due negativi: due splendide vittorie e due pesanti sconfitte. Ora mentre le due umilianti
sconfitte si spiegano facilmente (c'era Antonio), sulle due vittorie occorre riflettere più
approfonditamente. Al di là della legittima soddisfazione, mi sorge spontanea una domanda: ma
come abbiamo fatto a vincerne due sole? L'unica risposta che sono riuscito a darmi è stata "bo".
Sono però sicuro che siano state molto utili per il morale e per ricominciare l'avventura l'anno
prossimo (quello dei venti anni dalla fondazione della squadra) con immutato entusiasmo. Entusiasmo
che ci deve servire anche per l'immediato che si chiama "Torneo degli amatori". La
ingiusta sconfitta di sabato scorso con la Gioventù bugiarda (come il risultato) non ci deve
impedire di giungere a disputare la finale al Castellani. Ho infatti appurato dalla lega calcio
Uisp che il torneo prevede andata e ritorno e quindi c'è tutto il tempo per rifarsi: siamo più
forti di loro e poi quando ci ricapita l'occasione di rigiocare al Castellani?Anche il torneo di calcetto compie il
primo lustro:quella che andrà ad iniziare il prossimo cinque maggio sarà infatti la quinta
edizione ed anche questa sta divenendo una piacevole tradizione, oltre che un evento molto sentito
da tutti noi. Il sorteggio di mercoledì scorso è stato innanzi tutto l'ennesima occasione per
passare qualche ora di serenità e divertimento (e per il Presidente, come al solito, per
schiacciare qualche veloce pisolino tra una pizza e l'altra). Il bimbo Lello ha egregiamente
svolto il suo compito, tirando fuori dall'urna cinque squadre molto equilibrate fra loro: appena
terminata l'estrazione subito hanno preso il via i commenti e le previsioni, la caccia
alla squadra da battere e a quella materasso. Beppe, con uno dei suoi colpi che mi mettono in seria
"difficoltà" emotiva", ha portato la maglietta della squadra con la stampa
delle parole riportate sulla home page del sito: ebbene quando mi auguro che mio figlio provi
la sensazione di sentirsi parte di un gruppo, come me, non faccio altro che sperare che anche
lui riesca a passare delle serate come quella di mercoledì.
Con l’inizio della ns. ventesima
avventura nel campionato Uisp, ho pensato di riprendere il rito delle mie riflessioni su quanto
accade settimanalmente nel nostro “mondo”. Per me è una specie di valvola di sfogo, un modo di
tirare fuori i miei pensieri, belli o brutti, su tutto quanto ci accade. Spero che la cosa possa
risultare gradita a qualcuno, se non altro per stimolare confronti fra opinioni, magari anche molto
diverse fra loro: in ogni caso, se così non fosse, basta un clic.La prima giornata non ha
purtroppo portato l’auspicata inversione di tendenza rispetto agli anni scorsi: si sono infatti
dovute registrare alcune vecchie costanti, quali un buon numero di assenti, i soliti errori banali
ed il buon vecchio risultato negativo.
Ho appena
finito di leggere il resoconto sulla partita, con i relativi voti, del ns. Direttore. Ebbene devo
dire che non mi trovo del tutto d’accordo con la disamina fatta da “Il più Grande”. Credo
anch’io che la partita non sia stata da buttare e che, in fondo, il risultato non sia del tutto
equo rispetto a quanto visto in campo. La partita ce la siamo giocata alla pari e la differenza
l’ha fatta la maggiore concretezza sotto porta degli avversari. La tenuta atletica è stata
abbastanza buona ed anch’io ritengo che i migliori dei nostri siano stati il solito Alberto
Pancanti ed il debuttante Massimiliano Mascali.
Però, a
mio modo di vedere, il secondo tempo non è stata affatto migliore del primo. Nella ripresa è
andata sicuramente meglio la difesa, facilitata anche dal calo fisico degli avversari. Ferro e
Gaetano hanno preso bene le misure ai rispettivi avversari, mentre Tommaso ha sbrogliato con
sicurezza le poche situazioni pericolose createsi. Il resto della squadra ha invecea mio parere disputato un secondo tempo peggiore del primo, con un gioco più disordinato e
meno incisivo in avanti. Come molto spesso accade sono “saltate” molte posizioni e tutto è
sembrato molto più improvvisato che nella prima frazione. Del resto credo che questa mia disamina
dell’andamento della gara sia confermata anche dai risultati parziali e dalle occasioni create:
nel primo tempo abbiamo subito ben quattro goal, ma ne abbiamo segnati due, mancati altri due in
modo abbastanza clamoroso (uno io ed uno Beppe), colpito una traversa e gli avversari si sono
salvati una volta sulla riga. Nella ripresa invece la nostra porta è rimasta inviolata, ma, se si
esclude la mia punizione deviata da Mimmo a portiere battuto, non abbiamo praticamente mai tirato in
porta.
Vorrei fare anche qualche commento sulle pagelle. Trovo francamente troppo
severo il giudizio su Giovanni Locci, che a mio parere, non è più colpevole degli altri difensori
sui goal subiti. E poi vorrei dire che posso condividere i voti affibbiati al sottoscritto ed a
Beppe (che comunque è stato troppo severo con se stesso), ma non le motivazioni addotte. Su Beppe
devo dire che secondo me non è più di tanto colpevole sui goal subiti, visto che per lo più li
abbiamo presi su contropiedi susseguenti a calci d’angolo o punizioni a nostro favore sui quali
Antonio gli aveva detto di salire a colpire di testa. L’errore casomai può essere imputato al
mister che non ha previsto che qualcuno andasse a coprire Beppe (e prima della gara glielo avevo
pure detto). Piuttosto rimprovererei a Beppe il fatto di aver continuato per tutta la partita a
sparacchiare lanci lunghi e punizioni, quasi sempre in modo sbilenco, cercando di piazzare le punte
davanti al portiere avversario. Praticamente mai ha invece provato ad appoggiare la palla ai
centrocampisti per provare ad impostare una azione. E qui vorrei spendere due parole sul mio voto:
lo trovo sostanzialmente corretto, però vorrei che Beppe notasse la differenza fra i termini
“fermo” e “lento”. Ora io ritengo di essere un giocatore estremamente lento (e l’età,la buzza ed il fatto che fosse la prima partita certo non mi hanno aiutato a migliorare), ma
sinceramente non credo proprio di essere fermo, anzi credo di essere, anche per il ruolo che
ricopro,uno di quelli che a fine partita ha macinato
più metri. Purtroppo in quella posizione, soprattutto con un impostazione di squadra come quella di
sabato con due soli centrali, si è quasi sempre costretti a cantare e portare la croce ed è
difficile riuscirci: soprattutto se, come l’altro giorno, quasi mai ti viene passato un pallone
rasoterra sui piedi. Soprattutto nella ripresa io e Roberto ci siamo dovuti limitare a correre in su
ed in giù, cercando di tamponare e guardando i palloni rilanciati dai nostri difensori che ci
passavano sopra la testa, oppure gli attaccanti che, anziché appoggiare qualche pallone
all’indietro, si fiondavano sempre in avanti colti dalla solita frenesia di entrare in porta palla
al piede in meno di cinque secondi. Là in mezzo non siamo certo dei fenomeni, ma, vi prego, dateci
qualche pallone in più da giocare: e fate sbagliare pure noi.
Questa settimana, dopo molti mesi di silenzio (salvo qualche breve
cronaca della partite a cui non erano presenti i giornalisti ufficiali del sito, Beppe e Marcone),
sento la voglia di tornare a stressarVi con le mie esternazioni da “capitano”. Per la verità già
la scorsa settimana avevo infilato nella cronaca della partita un primo accenno polemico, ma
stavolta vorrei esprimere più compiutamente i concetti che da un po’ di tempo mi passano per la
testa. Come sempre si tratta esclusivamente di mie opinioni, del tutto personali, discutibili,
opinabili e per qualcuno (o forse tutti) anche totalmente sballate, ma per l’affetto che nutro per
questa squadra sento il bisogno di “esternarle”, senza alcun intento polemico, ma con l’unico
scopo di stimolare la discussione sui possibili rimedi ad una classifica assai deficitaria. Quanto
seguirà è ovviamente per lo più attinente al lavoro “svolto” da mister Vezzosi, al quale mi
lega un rapporto di affetto e stima assai profondo (che spero, ed anzi sono convinto, sia
reciproco): le mie osservazioni però non hanno nulla di personale e non vogliono affatto
distruggere quanto fatto sinora dal mister castellano, che spero anzi apprezzerà il fatto che
manifesti liberamente e civilmente le mie opinioni.
Antonio ha saputo gestire bene la squadra, preparandoci ottimamente dal
punto di vista atletico e soprattutto creando un buon clima all’interno del gruppo (unico dubbio:
si poteva forse tentare di fare qualcosa in più per recuperare qualcuno degli assenti cronici).
Dove mi trovo meno d’accordo è sulla gestione della tattica e degli allenamenti. Mi spiego: da
almeno tre anni ci schieriamo sempre in campo affollando le fasce e lasciando voragini in mezzo al
campo, adottando come tattica principale quella del “lancio lungo e speriamo bene”. Tale tattica
ha portato sempre a magrissime figure, con valanghe di goal subiti, sconfitte a ripetizione ed
ultimo posto in classifica garantito. Di azioni sulle fasce o cross dal fondo non c’è traccia ed
anche se quest’anno segniamo di più che nei due campionati precedenti, quasi mai facciamo più di
due passaggi di fila. Tutto questo per lo più dipende ovviamente dal fatto che siamo assai poco
“trombati” per il calcio, però….
Però, soprattutto da quando esiste il campionato di B1, non mi sembra di
aver affrontato grandi squadroni e di Maradona in giro non ne ho proprio visti. Ieri ad esempio,
nell’intervallo della partita, ascoltavo da fuori la rete di recinzione, i panchinari del Doriana
che parlavano con alcuni loro tifosi ed erano quasi increduli di trovarsi in vantaggio e di avere la
possibilità di vincere finalmente una partita. Nonostante questo, e nonostante che anche
quest’anno i risultati, seppur con sconfitte meno pesanti nel passivo, siano assai deludenti, noi
continuiamo sempre e comunque a giocare allo stesso modo, senza mai provare a cambiare qualcosa, in
particolare modo a centrocampo. Personaggi ben più qualificati di me (praticamente tutti gli
allenatori di calcio) hanno sempre detto che le partite si vincono o si perdono a centrocampo: per
noi questo evidentemente non è vero visto che schieriamo sempre al massimo due centrocampisti, ai
quali peraltro non viene mai passata la palla dai difensori, che rinviano sempre più lontano
possibile, spesso in fallo laterale o agli avversari. Ed una delle raccomandazioni pre partita di
Antonio che non manca mai è “Mi raccomando, non fate mai passaggi in orizzontale a meno che non
siate assolutamente sicuri di non sbagliare, meglio se rinviate lungo in avanti”. Ne consegue che
le nostre azioni di attacco sono sempre effetto flipper, frenetiche, con le punte che, quelle poche
volte che vengono messe in condizione di prendere palla, puntano diretti verso la porta, senza mai
temporeggiare per far salire la squadra o per cercare lo scambio. Quasi mai tentiamo di impostare
una azione manovrata che potrebbe consentire di servire meglio le punte e di far anche respirare un
po’ la difesa. Anche in allenamento la partita viene sempre fatta a casaccio, senza mai provare a
fare qualcosa di costruttivo: non sto ovviamente pensando di fare gli schemi, però credo che
potremmo almeno lì provare a fare tre passaggi di fila o a chiedere ai difensori di provare ad
appoggiare il pallone ai centrocampisti anziché buttarlo in avanti. Di tutto questo, negli ultimi
tre anni, si è perso completamente traccia. Spesso nel nostre chiacchierate ricordiamo
scherzosamente lo schema “a fica” che adottava il Cecco (che prevedeva un centrocampo a
quattro): vorrei però ricordare a tutti che con lui mister abbiamo fatto 16 punti in un campionato
di A2, togliendoci qualche bella soddisfazione, giocando un buon calcio e segnando un gran numero di
goal.
Scusandomi se sono stato prolisso, con affetto
23/02/2004 Il
capitano
Ricompattiamoci
Premessa:
prometto che stavolta non sarò prolisso, ma
voglio/devo spiegare perchè ho detto che secondo
me ieri "bisognava vergognarsi".
Condivido
in pieno il tuo orgoglio per il
"giocattolo" Stanza, che tutti sentiamo
come una nostra cosa molto speciale. A mio parere
la "specialità" sta però proprio nel
fatto che è un qualcosa in cui ognuno di noi si
sente partecipe e parte integrante, direi anzi
essenziale. Ognuno di noi ha il suo carattere, i
suoi pregi e difetti, le sue fisime e le sue doti.
La magia della Stanza sta nel fatto che in tutti
questi anni c'è sempre stato un ingrediente che
ha coagulato ed esaltato tutti gli altri,
miscelandoli ed esaltandoli come meglio non
si sarebbe potuto fare: la voglia ed il piacere di
stare insieme, di formare il famoso GRUPPO. Dunque
sono assolutamente d'accordo con te sul fatto che
tutto sommato ce ne frega davvero poco se abbiamo
perso 5 a 0 (a proposito, anche io ho mangiato
l'arista con le patate). Se permetti però a mio
parere ieri c'erano state delle cose che
sinceramente non mi erano piaciute: 1) Aurelio era
di nuovo assente. Sono convinto che le mie
possibilità di giocare aumentino di molto in
caso di assenza di Aurelio e, anche se mi ha
spiegato che non lo fa per polemica, ma
semplicemente perchè quest'anno non si diverte a
fare le partite, non condivido molto il
suo atteggiamento. Tutto questo però non mi evita
il dispiacere per non leggere mai
il suo nome nelle note della partita e ancora meno quello
che mi deriva dalla sensazione che non si faccia molto
per cercare di recuperarlo (ah: per la
cronaca: ieri all'ora di pranzo, come dopo ogni
altra partita, Aurelio mi ha telefonato per avere
notizie); 2) durante il secondo tempo di ieri non
mi è sembrato di vedere in campo una
squadra, seppure con evidenti limiti tecnici e
fisici, ma una accozzaglia di 11 persone che
autonomamente decidevano in che ruolo giocare,
indipendentemente da quelle che erano state le
indicazioni del mister; 3) ieri mi risulta
che ci fossero due squalificati: uno era
"regolarmente" in tribuna, l'altro (che
in altre occasioni a qualcuno è sembrato
venire sacrificato) era probabilmente a girarsi
nel letto e credo che verrà a sapere
del risultato solo mercoledì a Capraia
(spero di sbagliarmi, sono gradite smentite); 4)
ultimammente è capitato spesso di essere in pochi
e, soprattutto, di non sapere neppure, fino
all'ultimo, chi c'è e chi non c'è.
Credo di
non essere l'unico ad avere la sensazione che ci
sia qualcosa che non va come dovrebbe: ieri
ho sentito Maurizio che, in modo che a me è
sembrato molto sereno, invitava tutti a fare
qualcosa per "ricompattarsi" un
pochino. Condivido: se siamo "compatti"
non me ne frega nulla se perdiamo 5 a 0, se
perdiamo 5 a 0 perchè non siamo compatti mi
vergogno.