E
come diceva il Conte Zio.....
di
Ferro
Domenica 29 Novembre 2009 Ponte a Elsa, ore 10.00
A.S.
La Stanza -
A.S. La Fortuna
0 – 5
Razzauti Adorni
Locci F. (Locci G.)
Magistà
Vezzosi
Cappelli (Mazzei)
Albo
Pagliai
Santini
Pancanti
Giacinti La cosa buffa è che, il mercoledì
precedente, qualcuno aveva addirittura ipotizzato
la necessità di stilare una lista dei convocati
per ogni gara a venire, così da porre rimedio
all’insolitamente folto numero di stanzini
presenti alla settimanale chiamata alle armi.
“Diamo tempo al tempo!” filosofeggiava il
Conte Zio a chi chiedeva lumi circa l’efficacia
dell’intercessione ultraterrena della Beata
Quartina, volta a esorcizzare l’anima
carbonari impossessatasi del Marchese Onofrio
Del Grillo. Ed infatti…a Ponte a Elsa i
biancoverdi presenti sono solo tredici, più il
Cecco Cecconi e Severino Donadio. Canonicità
ristabilita e consuetudine riaffermata. Gli
avversari di turno sono i giovanotti in casacca
gialloblu de La Fortuna, forti di un’età
anagrafica da far impallidire i nostri. E sì che
Big Jim Vezzosi è già abbastanza pallido, dopo
aver saputo di dover dirigere una retroguardia
composta contemporaneamente da Ferro Adorni, dal
Presidentissimo Locci F. e da Chapeau Cappelli.
Bando alle ciance. Gialloblu subito in vantaggio,
con Chapeau subito alle corde. Traversone dalla
destra, incornata del centravanti e Tommy Razzauti
battezzato. Almeno non ci pensiamo più. Eh, no,
pensiamoci, pensiamoci. Calcio piazzato a favore
dei fortunesi, palla in area, altra zuccata e
palombella che finisce in rete. Stanza sotto di
due pappine. E i biancoverdi? In palese difficoltà,
purtroppo. Soverchiati dall’indiavolato
dinamismo degli avversari, faticano smaltire
l‘acqua che imbarcano con copiosità. La linea
mediana predisposta da mister Mazzei ha un bel
daffare a cercare di porre un freno alle
scorribande gialloblu per poi far ripartire le
proprie azioni, ma l’impresa è ardua. Con
Pistolero Santini che, là davanti, cerca
disperatamente di emulare le cavalcate di Mimmo
Dabraio, oggi assente perché sottoposto a
squalifica, ma seduto sugli spalti ad assistere
all’incontro. Tutto difficile. Big Jim mette in
gioco tutto il suo (notevole) potenziale per
rappezzare gli strappi prodotti al proprio reparto
dai fortunesi, rapidissimi e determinatissimi. Che
si guadagnano anche il penalty, a seguito di un
fallo commesso dal Presidentissimo contro la punta
gialloblu. E che lo trasformano, al contrario di
quanto fanno abitualmente gli stanzini,
arricchendo così il carniere di un altro punto.
Zero a tre. Vascello biancoverde che punta
irrimediabilmente verso gli scogli. A nostro
favore, da registrare solo un calcio di punizione
battuto da Pistolero, deviato dalla barriera dei
locali, che mette in (leggera) difficoltà
l’estremo difensore. Tenta l’affondo Visuccio
Pagliai, senza successo. Intervallo, con il
fiatone. Mister Mazzei decide, finalmente, di
gettarsi nella mischia, avvicendandosi con
Chapeau. “Ragazzi, non molliamo, perché questi
non hanno nessuna intenzione di farlo.” esclama,
preoccupato, Big Jim. No, decisamente non mollano.
I fortunesi proseguono a muoversi in maniera
forsennata, mantenendo la formazione stanzina in
continua ambasce. I nostri ce la mettono tutta,
per cercare di infastidire gli avversari, ma in
concreto sortisce ben poco. Giusto un tiro di
Pancanti, in giravolta, che finisce a lato del
bersaglio. Gli avversari, invece, fanno quattro
approfittando una indecisione del Tommy. E poco
dopo colpiscono pure palo e traversa, nel corso
della stessa azione d’attacco. Con Mazzei in
campo, il bastone del comando è passato al Cecco
che, opportunamente, decide di sostituire il
Presidentissimo in ammainabandiera con il
fratello, Locci G. Il quale parte con il piede
giusto, muovendosi spesso in anticipo sul diretto
avversario. Ma che incappa in un incidente
muovendosi in anticipo anche sul Tommy,
depositando così la sfera alle sue spalle, nella
propria porta. Cinquina finale e nient’altro da
raccontare. Dimenticavamo, la dichiarazione
chiosante del Panca: “In questa Domenica triste,
chi è venuto si è meritato il sei politico; agli
assenti ingiustificati ed inaspettati, un sonoro
vaffa….!”. Dichiarazione che facciamo
nostra…come ai vecchi tempi. (f.a.)
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