ARBITRO,
CAPRI'
Domenica
19 Novembre 2006 Monterappoli, ore 10.30 G.S.La
Stanza – Bar Kendy
1 – 3
(Giacinti) Fornaciari Perretti (Biancalani)
Giacinti Vezzosi Pandolfini Adorni (Massa) Albo
Mazzei (Magistà) Dabraio Carriero Mascali R. Uno
dei metodi più efficaci per far virare verso il
nero tenebroso l’umore di chiunque, consiste
nell’invitare la vittima predestinata ad una
soireè nei locali di un ristorante universalmente
noto per la sgradevolezza della propria cucina,
con la compagnia di una persona insopportabilmente
antipatica. Questa la Domenica mattina del G.S. La
Stanza: giocare a Monterappoli (il ristorante),
diretti da Caprì (l’insopportabilmente
antipatico). Risultato: appetito guastato (la
gara) e travaso di bile dei nostri (a causa delle
deliberazioni della giacchetta nera). Procediamo
con ordine. Consci di dover annullare il
prevedibile “effetto Caprì”, dato inizio al
confronto con i blu del Bar Kendy, i verdeoro si
portano subito in avanti, proponendo un bel
traversone dalla sinistra di Cip Albo in direzione
del centro dell’area avversaria. Colpisce Mimmo
Dabraio di testa: l’idea è buona, ma il
risultato non è all’altezza. Le due squadre si
saggiano l’un l’altra, cercando il rispettivo
punto debole da colpire. Ci riescono per primi gli
ospiti che, dopo una decina di minuti, rompono
l’equilibrio. I kendisti approfittano di un
errato disimpegno difensivo di Giorgino Giacinti e
fanno scattare il proprio attaccante, il quale
penetra in area e calcia da distanza ravvicinata
verso la porta difesa dal Fornaciari. Il Forna
intercetta, ma la palla supera comunque la linea
di meta. Poco dopo gli uomini in maglia blu si
rendono ancora pericolosi, in virtù di un lungo
traversone scagliato dalla sinistra stanzina. Il
Fornaciari manca la presa, il centravanti
avversario colpisce di testa ma fortunatamente la
sfera finisce sul fondo. Gli auriverde non stanno
a guardare. Capitan Mazzei si incarica di battere
un calcio piazzato. Il tiro impatta sulla barriera
disposta dai kendisti; sul rimpallo interviene
nuovamente il Mazzei ed il nuovo tentativo si
stampa sulla traversa. La gara dei verdeoro
prosegue con diligenza, controllando senza
ulteriori difficoltà le azioni avversarie e
fornendo buoni movimenti, ma altre grosse
opportunità non ne giungono. Tra i continui
battibecchi dei nostri con la giacchetta nera, il
primo atto della partita scorre via sino a
giungere all’intervallo. Negli spogliatoi,
mister Pagliai avvicenda Capitan Mazzei (che, come
da
pronostico, si è già beccato dal Caprì
il puntuale cartellino giallo) con Aurélio Magistà.
Ripreso l’incontro, le due squadre si mostrano
nuovamente attive. La prima emozione viene da un
atterramento compiuto in area dal difensore blu
nei confronti del Dabraio. I nostri gridano al
penalty, ma l’arbitro non sente ragioni: si
prosegue! Altre sostituzioni tra le fila verdeoro:
esce Perretti per Biancalani,
poi è il turno di Massa che rileva Ferro Adorni.
Molesto, arriva il raddoppio degli ospiti. Antonio
Vezzosi incappa in uno dei rarissimi interventi
imprecisi compiuti nel corso della propria
carriera; ne approfitta il centravanti avversario,
lesto a ghermire il pallone e ad involarsi in
area. Al Forna non resta che stenderlo ed al
direttore di gara decretare la massima punizione.
I kendisti non falliscono e si portano sul due a
zero. La Stanza, comunque, non si perde d’animo
e si getta in avanti. Audaces fortuna iuvat:
Giorgino Giacinti, sul limitare dei sedici metri
dei blu, raccoglie una respinta corta e colpisce
con decisione. Ne esce una bella palombella
che supera il portiere e consente agli
auriverde di dimezzare le distanze. Il punto
appena raccolto porta nuova linfa nelle vene
stanzine. Una buona opportunità capita a Magistà,
smorzata dall’estremo difensore. Successivamente
è il Carriero a provare il gesto espugnatore, ma
la conclusione è debole e non riesce a far male.
La rincorsa dei nostri pare alfine giungere a
coronamento. Mimmo Dabraio scocca la deviazione
vincente, che gonfia il sacco e gli stanzini
scoppiano in grida di esultanza. Inutilmente,
perché il buon Caprì estrae dal cilindro uno dei
suoi numeri ed annulla inspiegabilmente un goal
validissimo. Persino gli avversari restano
sbigottiti, quando ormai si erano rassegnati al
sopraggiunto pareggio. Mah…Esaurite le inutili,
benché legittime, proteste, la gara riprende. I
kendisti si fanno sotto con il contropiede,
cercando di sottrarsi alle attenzioni stanzine.
Nei secondi finali, quando ormai al match rimane
poco da dire e con i nostri inevitabilmente
sbilanciati in avanti, i giocatori in maglia blu
realizzano il terzo centro che sgonfia le velleità
del G.S. La Stanza. Ebbene sì, caro il nostro
Caprì: ci sei riuscito anche stavolta! (f.a.) n.d.a:
l’operato della ineffabile giacchetta nera è
riuscito a far innervosire persino il Magistà,
altrimenti noto per l’imperturbabile aplomb.
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