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A IOSA di
Ferro
Sabato
03 Ottobre 2009
Gambassi Terme, ore 15.00
A.S.
La Stanza
-
S.S. Equal
2 – 7
(Pandolfini, Dabraio)
Biancalani
Adorni (Andreini)
Perretti (Espinoza)
Vezzosi
Pandolfini
Magistà
Carriero
Albo (Locci F.)
Dabraio
Pancanti
Santini (Cappelli)
Stagione di vendemmia. E anche di more. Una
debàcle di queste proporzioni giunge inaspettata.
Certo, gli avversari erano marcatamente offensivi
(e dannatamente giovani, ahimé), i biancoverdi
lamentavano l’assenza tra i pali di Tommy
Razzauti, faceva un gran caldo, c’era Ferro
Adorni. Però, così…A difendere la porta della
formazione di mister Mazzei, che per squalifica è
costretto a sedersi in tribuna, si immola
l’immarcescibile Stefanino Pedonvelocse
Biancalani e tutti noi gliene siamo infinitamente
grati. A prescindere. Il rettangolo regolamentare
gambassino è più arido di una salina di
Margherita di Savoia. Via! Compito primario, per
l’undici empolese, tenere il baricentro del
match il più lontano possibile dai propri sedici
metri, ma gli avversari, in casacca arancione, non
vogliono accondiscendere. Esageratamente
aggressivi, schiacciano i nostri nella metà campo
di competenza, senza dar loro respiro.
D’infilata, e complice un imperfetto
schieramento di fuorigioco della difesa
biancoverde, arrivano davanti a Stefanino e lo
trafiggono senza pietà. Poco dopo, fanno il bis.
Approfittando di un calcio piazzato, posizionato
sulla sinistra, poco oltre il limite dell’area
di rigore stanzina, spediscono il pallone a
spolverare l’incrocio dei pali, dove il
taglialegna di Pulica proprio non può arrivare. E
sono due. Stanza al tappeto. Che però accenna a
rialzarsi. Pistolero Santini mette in moto Mimmo
Dabraio. TurboMimmo si allarga verso la destra e
calibra verso VDA Carriero, giunto all’interno
dell’area equalista in perfetta solitudine.
Bordata tremenda che impatta contro la traversa.
Ci prova anche Alberto Pancanti che però spedisce
fuori. Inutile sottolineare che la partita, per la
Stanza, è a dir poco faticosa. La retroguardia,
nonostante gli sforzi di Pandoro Pandolfini che ne
tira le fila, appare troppo malleabile, ed il
centrocampo, pur attivo nelle ripartenze, non
fornisce il filtro necessario ai tentativi dei
locali. Riposo di metà gara con annessa
piccola rivoluzione tra le fila dei nostri.
Fuori Perretti e Pistolero Santini, che a nostro
avviso non è apparso così deficitario. Al loro
posto Espinoza e Cappelli. Pandoro spostato a dar
manforte alla mediana, Big Jim Vezzosi a guidare
la difesa biancoverde. I gambassini, che non si
sono accorti di tutti questi movimenti tattici,
fanno il terzo goal, grazie anche ad un Cappelli
impegnato a dare un volto al proprio omonimo, in
campo con gli equalisti, più che a controllare il
diretto avversario. Tutto finito? Certo che no!
Fiondata centrale di Pandoro, che viola la
verginità del portiere arancione e dà ai nostri
l’illusione di riaprire le sorti
dell’incontro. Illusione, appunto, perché gli
arancioni fanno subito il quarto centro,
mantenendo gli stanzini a debita distanza. Eppure,
il frangente è tutt’altro che negativo, per i
ragazzi di mister Mazzei, che riescono a crearsi
qualche buona opportunità. Ci provano con
insistenza l’Aurélio Magistà, che manda più
di una volta il pallone a lambire i legni della
porta equalista, e TurboMimmo che costringe il
portiere a guadagnarsi la pagnotta, a seguito di
un bel tiro ad incrociare verso la sinistra.
Proprio il puntèro della Lucania, riesce
dimezzare temporaneamente le distanze, concludendo
uno sprint forse viziato da una posizione di
partenza in off-side. Due a quattro, allora. Cip
Albo chiama il cambio e gli subentra Locci F.
Purtroppo l’avvicendamento accelera l’agonia
della mediana biancoverde. Cinquina arancione,
partorita dal rifiuto del Presidentissimo a
ricevere una rimessa in gioco laterale in proprio
favore. Il vecchio Ferro si infortuna. Al suo
posto, sospinto a viva forza, arriva il redivivo
Pippo Andreini. Autogocciolone di Big Jim Vezzosi
che, con un tocco di classe cristallina, porta la
palla all’interno della rete stanzina per il
provvisorio due a sei. Non contenti, gli equalisti
realizzano anche il settimo sigillo, così, tanto
per gradire. Poi tutti a farsi la doccia. C’è
anche il tempo per l’espulsione di Severino
Donadio, reo di aver invitato il direttore di gara
a tralasciare l’eccessiva ed inopportuna
pignoleria, mostrata nei propri atteggiamenti,
visto l’inequivocabile risultato della partita.
Stop. Non pensiamoci più. Le more raccolte
verranno consumate nel corso del prossimo
apericena. Ciao, ciao. P.S. Il Cecconi è sempre
un grande! Sembra che non abbia mai lasciato la
Stanza! (f.a.)
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