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La chiesa è sorta sull'antica cappella di S. Barnaba donata nel 1722
dall'Arcivescovo Filippo Anastasio alla Congregazione dei Servi di Maria,
fondata nel 1717, che riuniva i fanciulli nobili sorrentini per avviarli alle
pratiche religiose. I lavori di ampliamento, finanziati da Antonino Sersale,
furono completati nel 1772.
La chiesa, in stile barocco, è ad una sola navata e vi si accede attraverso una
scala marmorea a due braccia ricavata dall'antica cappella di S. Barnaba. In una
nicchia posta sul lato destro della chiesa è conservata un'importante statua
lignea del Cristo Morto di autore ignoto. Essa viene portata in processione nel
giorno dei Venerdì Santo dai Confratelli incappucciati e vestiti di nero ed è
seguita dalla Madonna e dal tradizionale coro del Miserere. Altre due piccole
sculture in legno, raffiguranti la Madonna e S. Giuseppe, sono rari esempi di
pastori del quattrocento.
Di grande interesse sono anche le tele di Carlo Amalfi; le piccole sculture
lignee della Madonna e S. Giuseppe (unici esempi di pastori del '400); due
quadri di Francesco de Santis; un affresco del De Mura ed alcune statue in
stucco del Vaccaro appartenenti alla chiesa di San Catello, antica sede della
Congregazione, demolita nel 1868 in seguito alla realizzazione del Corso Italia. |