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I
nostri piedi sono "strumenti" meccanicamente perfetti evolutisi per
sostenere il nostro corpo e consentire una adeguata deambulazione su ogni tipo
di terreno. Le ossa che li compongono si articolano tra di loro per formare, grazie ad un complicato sistema di tiranti muscolari, tendinei e capsulo-legamentosi, una struttura ad arco sospeso con 3 punti di appoggio principali (Figura 1). Figura 1: la struttura ad archi del piede Un
adeguato funzionamento del piede è alla base di una corretta postura e di un
migliore assetto del corpo nello spazio, cosicché ogni attività sportiva e non
sportiva, possa essere eseguita nel migliore dei modi. Oggi
svolgiamo numerose attività che richiedono di ingabbiare il piede in
particolari calzature che, pur se appositamente progettate per accoglierlo
comodamente, costituiscono pur sempre delle innaturali estensioni che, a volte,
possono essere causa di piccoli problemi. Nel
caso dello sci la scarpa, o meglio dovremmo parlare del cosiddetto
"scarpone", sacrifica notevolmente il piede in uno spazio rigido
limitandone pressoché totalmente le possibilità di movimento. Tale situazione
si rende purtroppo necessaria dal momento che i piedi rivestono un importante
ruolo nella conduzione dello sci dal momento che essi sono situati
all'interfaccia tra gli arti inferiori e gli sci che devono essere adeguatamente
condotti. La
notevole costrizione del piede all'interno della scarpa da sci ha, dal punto di
vista medico, un effetto duplice e contrapposto. Da un lato la patologia
traumatica del piede negli sciatori è praticamente inesistente, mentre
dall'altro possono crearsi alterazioni morfo-strutturali a carico del piede
(Reazioni fibrotiche, Callosità,
Accentuazione del valgismo dell'alluce o della deviazione "a martello"
del 2° dito). I
progettisti di scarpe si trovano nell'evidente difficoltà di garantire due
opposte esigenze: 1)
Comodità della calzatura. 2)
Efficienza della calzatura in termini di precisione della conduzione
dello sci. Quest'ultima caratteristica richiede che la calzata sia sempre perfetta e che limiti pressoché totalmente la mobilità del piede all'interno della scarpa evitando comunque sempre di creare zone di iperpressione. Nella realizzazione delle scarpe da sci di alto livello oggi la tecnologia offre materiali a memoria di forma che consentono letteralmente di adattare l'imbottitura della scarpa da sci al piede che dovrà contenere (Figura 2). Figura 2: Tutti gli sciatori che, loro malgrado soffrono di dolore ai piedi dopo poche discese devono seriamente prendere in considerazione la "personalizzazione della scarpa da sci". Esistono negozi specializzati che adattano lo scafo in plastica deformandolo opportunamente nelle sedi ove sono presenti sporgenze ossee (Esempio: Valgismo dell'alluce oppure regione malleolare deformata da vecchi traumi) Figura 3. Figura 3:
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