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Il
tema della prevenzione degli infortuni costituisce terreno molto
difficile ma nel contempo stimolante per i medici che non vogliano
pensare solo ad aggiustare ossa e legamenti ma che siano interessati
anche alla ricerca su quanto sia possibile fare per ridurre l'incidenza
degli incidenti sugli sci, oggi sempre più frequenti. L'argomento
prevenzione può essere affrontato in duplice chiave. Da
un lato l'importanza della cosiddetta sicurezza attiva che deriva
innanzitutto da una corretta preparazione psico-fisica con particolare
attenzione ai muscoli che più ci difendono dalle spiacevoli conseguenze
di una caduta. Sicurezza attiva può anche significare una corretta
tecnica sugli sci ed il mantenimento di un corretto assetto, ove
possibile, durante la caduta. Un
altro importante aspetto per la prevenzione degli infortuni è la
cosiddetta sicurezza passiva che comprende quell'insieme di fattori
legati all'equipaggiamento tecnico dello sciatore alla preparazione ed
alla protezione delle piste da sci. In
questa prima parte ci occuperemo di sicurezza attiva e cioè delle
caratteristiche fisiche e tecniche che sarà opportuno sviluppare per
limitare i danni in caso di caduta. Le
statistiche moderne ci dicono che la sede più colpita da traumi nello
sci è il ginocchio e, pertanto, l'azione preventiva sarà rivolta agli
arti inferiori, peraltro essenziali nella corretta condotta degli sci. Alla
base della sicurezza attiva c'è sempre l'attuazione di un corretto
programma di potenziamento della muscolatura anteriore e posteriore
della coscia che andrà ad incrementare la stabilizzazione
antero-posteriore del ginocchio. Nonostante si discuta ancora
sull’esatto rapporto ottimale di forza dei muscoli della coscia è
ormai unanimamente riconosciuto che il rapporto tra la muscolatura
flessoria e la muscolatura estensoria della coscia non deve mai essere
inferiore al 50 % ! Una
conferma delle capacità di protezione dai traumi propria della
muscolatura dell’arto inferiore è data fornita da interessanti lavori
eseguiti da ricercatori americani e canadesi, molto attivi in tema di
prevenzione degli infortuni sugli sci. Un’altra
forma particolarmente interessante di prevenzione attiva prevede uno
speciale addestramento dello sciatore ed è stata recentemente proposta
dalla “Vermont Safety Research” diretta da Robert Johnson. In questo
studio gli autori sostengono che la lesione del legamento crociato
anteriore è praticamente inevitabile nel momento in cui si verifica la
concomitanza dei seguenti eventi: ·
Arretramento
del braccio a monte, ·
Arretramento
del baricentro corporeo, ·
Livello
delle anche al di sotto delle ginocchia, ·
Sci
a monte scarico,
Concentrazione
del peso sulla lamina interna della coda dello sci a valle,
Tronco
rivolto verso lo sci a valle. Secondo
Johnson è possibile, attraverso un adeguato addestramento, evitare la
lesione modificando attivamente la sequenza di eventi sopraindicata in
modo che almeno uno di essi non abbia la possibilità di verificarsi. In
pratica bisogna addestrare opportunamente lo sciatore affinché, in caso
di caduta, cerchi di assecondare la direzione di scivolamento senza
agire d’istinto cercando a tutti i costi di rialzarsi. In conclusione la sicurezza attiva dipende sempre dall'impegno del singolo sciatore nell'eseguire una corretta preparazione fisica e nell'apprendimento di una corretta tecnica che dovrà sempre essere perseguito per mezzo dei professionisti nell'insegnamento dello sci: i maestri di sci.
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