La Hiyo (飛鷹 Hiyō?, "Falco
gigante") fu una portaerei della classe omonima della Marina
imperiale giapponese che combatté durante la seconda guerra
mondiale. Fu varata come veloce e lussuosa nave passeggeri con il
nome di Idzumo Maru dalla Nippon Yusen Kaisha (la Compagnia delle
navi a vapore delle Poste Giapponesi dell'epoca), ma fu acquistata
dal governo assieme alla nave gemella nel 1940 e convertita in
portaerei. La gemella divenne la portaerei Junyo, la Idzumo Maru
prese invece proprio il nome di Hiyo. Il ponte di volo fu costruito
a tribordo e il fumaiolo fu fortemente inclinato verso l'esterno per
migliorare la visibilità sul ponte di volo stesso. Le dimensioni del
ponte di volo erano di m 172,04 x 23, gli elevatori erano solo due,
quello prodiero si trovava un poco a proravia dell'isola e quello poppiero circa fra le plancette dei cannoni da 127 mm
poppieri.. L'isola. a differenza di quella della precedente portaerei,
era costituita da una sovrastruttura alta un interponte,
sormontata da una seconda sovrastruttura più corta, alta due interponti, nella
cui parte prodiera vi era la plancia.
La Hiyo combatté nella guerra del Pacifico, iniziando la guerra con
una dotazione di 12 caccia Mitsubishi A6M Zero, 18 bombardieri in
picchiata Aichi D3A "Val" e aerosiluranti Nakajima B5N "Kate". Nel
novembre del 1942, fu danneggiata due volte dai raid aerei americani
a Truk, poi nell'aprile 1943 fu danneggiata gravemente ancora a Truk.
Il 10 giugno dello stesso anno, fu colpita da un numero variabile
tra 2 e 4 di siluri provenienti dal sottomarino statunitense USS
Trigger (SS-237). Fu quindi scortata a Yokosuka dal
cacciatorpediniere Iusuku per essere riparata. Nel dicembre 1943
trasportò aerei a Singapore, Saipan e Truk. Nel corso della
Battaglia del mare delle Filippine infine, la Hiyo venne attaccata
(il 20 giugno 1944) da 4 TBF Avenger provenienti dalla USS Belleau
Wood (CVL-24). Colpita da due siluri, si incendiò, finché non sono
intervenute delle esplosioni che l'hanno fatta affondare alle
coordinate 15°30′N 133°50′E.
CARATTERISTICHE
TECNICHE
Nave |
Hiyo |
Tipo |
CV |
Cantiere |
Kawasaki, Kobe |
Impostazione |
1939 |
Varo |
24 giugno 1941 |
Entrata in servizio |
31 luglio 1942 |
Lunghezza |
219.29 metri |
Larghezza |
26,72 metri |
Immersione |
8,22 metri |
Dislocamento |
26.949 tonnellate
|
Apparato motore |
2 gruppi turbine, 6 caldaie, 2 eliche |
Potenza |
56.250 cavalli |
Velocità |
25,50 nodi |
Combustibile |
2.800 tonnellate |
Autonomia |
- |
Armamento |
12 cannoni da127 mm.a.a., 24 mitragliere da 25mm., |
Aerei |
48 |
Aerei di riserva |
5 |
Elevatori |
2 |
Protezione verticale |
nulla |
Protezione orizzontale |
ponte di volo 170 mm. |
Equipaggio |
1224 |
Radiazione |
per affondamento il 19 giugno 1944 durante
la Battaglia delle Marianne |
LA FINE DELLA PORTAEREI HIYO
(20.06.1944) DURANTE LA BATTAGLIA DELLE MARIANNE
Alle 16.21, la Task Force 58 virò a est, contro vento, e, nell'intervallo
di tempo straordinariamente breve di dieci minuti, 216 apparecchi decollarono dai ponti di
11 portaerei ( Si trattava delle portaerei: Lexington, Enterprise, Cabot, Belleau Wood, Bataan,
Was,Bunker Hill. Hornet, Yorktown, San ]acinto e Monterey). Alle 16.36, la flotta americana aveva
già ripreso la rotta a nord-ovest. Gli apparecchi americani avevano caricato tutto il carburante possibile, per poter raggiungere la flotta di
Ozawa e fare ritorno. Gli 85 caccia Hellcat e i 77 bombardieri in picchiata erano dotati di serbatoi sganciabili, mentre i 54 aerosiluranti
Avenger potevano contare sulla loro autonomia normale, che era maggiore, per condurre a termine questa missione particolarmente lunga.
Alle 18.25 gli americani scorsero alcuni aerei giapponesi e poco dopo avvistarono i gruppi navali nemici. Il sole era già basso sull'orizzonte
e una leggera penombra cominciava a stendersi sulla superficie del mare.
L'ammiraglio Ozawa, avvertito di questo attacco, aveva fatto decollare 75 velivoli delle proprie portaerei
perchè si portassero di fronte agli attaccanti americani. La battaglia aerea durò una ventina di minuti,
durante i quali la difesa contraerea delle navi nipponiche si scatenò furiosamente.
Nella mezza luce del crepuscolo, le esplosioni dei proiettili
della contraerea tracciavano nel cielo una moltitudine di lampi colorati, tra i quali si insinuavano gli aerei americani.
Un gruppo di bombardieri in picchiata si accani contro le petroliere nipponiche, avvistate per prime e situate in coda alla flotta mobile
che avanzava a tutta forza. 2 petroliere, la Genyo Maru e la Seiyo Maru, vennero cosi gravemente colpite che i loro equipaggi le affondarono
alcune ore dopo.
Frattanto, gli aerosiluranti avevano assunto la formazione di attacco e in picchiata verso la Zuikaku e
la Hiyo. Quest'ultima fu ripetutamente
colpita e uscì dalla formazione scortata dalla corazzata Nagato e dall'incrociatore Mogami. I giapponesi tentarono l'impossibile per soffocare gli
incendi e per tamponare le falle, ma la Hiyo incominciò a bruciare da prora a poppa e ad affondare di prua. Scossa da formidabili esplosioni
interne, scivolò negli abissi, lasciando scorgere le eliche per qualche attimo.
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