BATTAGLIA DI SANTA CRUZ
NAVAL BATTLE OF SANTA CRUZ
(26 OTTOBRE 1942)
GIUDIZIO FINALE DELLE SHINANO
FINAL SENTENCE OF THE SHINANO
La Battaglia di Santa Cruz fu una delle battaglie navali più cruente della Seconda Guerra Mondiale.
Si fronteggiarono mettendo praticamente in campo tutto quello che avevano sia gli americani che i giapponesi, con l'intento specifico di annientare definitivamente l'avversario.
Questo scontro navale non fu un episodio isolato, come ad esempio la Battaglia di Midway, ma si pone cronologicamente nella fase centrale di quell'interminabile scontro che fu la campagna di Guadalcanal.
Tralasciando l'epopea dei combattimenti terrestri citiamo tutti gli scontri navali che hanno caratterizzato la campagna di Guadalcanal:
DATA |
BATTAGLIA |
VINCITORE |
TIPO |
9 agosto 1942 |
BATTAGLIA DI SAVO |
nettissima vittoria Giapponese |
battaglia notturna |
24 agosto 1942 |
BATTAGLIA DELLE SALOMONE ORIENTALI |
pareggio ma vittoria tattica Americana |
battaglia diurna |
11 -12 ottobre 1942 |
BATTAGLIA DI CAPO ESPERANCE |
vittoria Americana |
battaglia notturna |
26 ottobre 1942 |
BATTAGLIA DI SANTA CRUZ |
vittoria sul tattica Giapponese ma strategica americana |
battaglia diurna |
12 - 13 novembre 1942 |
BATTAGLIA DI GUADALCANAL |
vittoria sul tattica Giapponese ma strategica americana |
battaglia diurna |
14 - 15 novembre 1942 |
BATTAGLIA DI GUADALCANAL II |
vittoria tattica americana |
battaglia diurna |
30 novembre - 1° dicembre 1942 |
BATTAGLIA DI TASSAFARONGA |
vittoria Giapponese |
battaglia diurna |
Dall'analisi fredda dei dati sopra esposti emerge una sostanziale parità negli scontri navali cui va però aggiunta il "massacro" di navi americane della Battaglia di Savo.
Allora perché i giapponesi persero la campagna di Guadalcanal?
La persero perché gli americani si dimostrarono superiori nello scontro terrestre (per ogni morto americano si contarono almeno tre morti giapponesi).
La persero soprattutto perché non riuscirono a rifornire adeguatamente via mare le provate truppe di terra e contemporaneamente non furono in grado di impedire totalmente il rifornimento delle truppe americane.
Gli scontri navali evidenziarono la situazione di stallo quasi assoluto che esisteva allora tra la marina americana e quella giapponese.
Se infatti prima di Midway la marina nipponica era meglio addestrata, fornita ed armata di quella americana, durante la campagna di Guadalcanal le due forze si equivalevano in maniera assoluta.
Gli americani avevano due portaerei moderne, Enterprise ed Hornet, cui i giapponesi rispondevano con le velocissime Zuikaku e Shokaku.
Gli americani possedevano una buona portaerei leggera, la Wasp, cui i giapponesi rispondevano con la Junio.
Delle portaerei più antiche rimaneva solo la gloriosa Saratoga.
Sul piano delle corazzate, degli incrociatori e dei cacciatorpediniere vi era una leggera prevalenza nipponica.
L'equilibrio assoluto regnava invece sulla situazione aerei (gli Hellcat non era ancora stati introdotti).
Dopo la campagna di Guadalcanal l'equilibrio cominciò invece a pendere in maniera inesorabile dalla parte degli americani.
Infatti mentre gli americani sapevano che ogni pilota o nave persa sarebbe stato rimpiazzato immediatamente, i giapponesi erano consci che ogni pilota o nave persa non sarebbe stato più sostituito.
Per questo si giocarono tutto quello che avevano a Santa Cruz.
Pensavano, infatti, che distruggendo l'intera flotta americana prima che arrivassero le portaerei della classe Essex, avrebbe potuto indurre gli americani a chiedere una pace onorevole.
Così misero in campo le migliori portaerei (le veterane Shokaku e Zuikaku) e richiamarono i migliori piloti.
La battaglia dimostrò che la Shokaku e la Zuikaku non erano inferiori alla Hornet ed alla Enterprise (chissà cosa sarebbe successo se ci fossero state anche loro alle Midway!) e che i piloti giapponesi combattevano alla pari con i migliori assi americani.
I giapponesi vinsero si la battaglia (affondarono la Hornet, vendicando parzialmente la batosta Midway) ma non riuscirono ad affondare l'Enterprise, lasciandola libera di diventare per lungo tempo una spina del fianco costante del proprio traffico navale.
Oltretutto persero 121 dei propri migliori piloti, questi non furono più rimpiazzati.
Le nuove leve si dimostrarono nettamente inferiori ai veterani e così le future battaglie dei giapponesi persero l'incisività proverbiale degli attacchi aerei.
Si ricorda che la flotta giapponese dopo Santa Cruz rimase per due anni rintanata nei porti in attesa della battaglia decisiva che a giudizio dei suoi capi avrebbe capovolto le sorti della guerra.
In quei due anni i rapporti di forza furono capovolti a favore degli americani. Ad aiutare l'Enterpise arrivarono una ventina di portaerei della classe Essex e furono immessi in battaglia centinaia di nuovi ed addestrati piloti che utilizzavano nuovi aerei superiori a quelli giapponesi.
I giapponesi riuscirono solo nel 1944 con enormi sforzi a ripresentarsi con gli effettivi al completo, ma "il tiro al piccione delle Marianne" dimostrò inequivocabilmente che i nuovi piloti erano nettamente inferiori a quelli americani.
Si può così ben dire che dopo Santa Cruz i giapponesi persero definitivamente la supremazia aerea ed inevitabilmente compresero di aver ormai perso la guerra!
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